Prima di tutto mi piace discutere ancora, anche se solo a distanza, con persone care.
Anche per me questo posto non rappresenta un aggancio con un passato doloroso ma, piuttosto, il punto esatto da cui io sono partita, lo ricordo con precisione, nella tardissima serata del 30 dicembre 2008.
Era dolorosa la mia vita, non questo posto né le persone che lo animavano e che in parte sono ancora qui.
Non ho voluto, con tutte le mie forze, tagliare con un passato né prendere un nuovo foglio bianco, perché la mia vita era un foglio già pasticciato ma intenso e, soprattutto, rappresentava ciò che ero e ancora sono.
In questa esperienza ho conosciuto molte persone che hanno transizionato, moltissime.
A me pare che l'approccio della frattura tra la "vita precedente" e quella presente e futura non sia vincente.
"Tenere insieme" passato è presente è un lavoro molto impegnativo, ma per me è stato anche il fattore principale che mi ha permesso di essere oggi una persona serena.
Per molto tempo ho pensato che avrei dovuto cambiare lavoro, ambiente, città.
Ci ho anche provato: la prospettiva di non dover spiegare niente era allettante.
Però a un certo punto ho detto che no, non volevo quello.
Ho fatto coming out, in un ambiente professionale molto rigoroso e poco fantasioso, con molta fatica, con una logica quasi "uno a uno".
Ho spiegato, parlato, mi sono esposta.
I miei interlocutori hanno capito e anzi direi accolto il mio cambiamento, spesso addirittura con entusiasmo.
La stessa cosa ha riguardato la mia famiglia.
Ci siamo dotati tutti di molta pazienza e ho scoperto che erano tutti pronti a fare questa strada insieme a me.
Se mi fossi fermata alle prime difficoltà, sarei oggi probabilmente una persona sola.
Ma non voglio fare paragoni perché ognuno di noi vive in un certo contesto, e il mio era un contesto favorevole.
Le cose con mia moglie sono andate diversamente, non c'è stata una scoperta accidentale ma una rivelazione, e non c'è stato un rifiuto violento ma decisamente altro. Non mi ha detto "raccogli tutte le tue cose e vattene", ma "lasciami il tempo di capire se il nostro progetto di vita può proseguire", e dopo poco tempo la proposta di fare tutto insieme e restare noi, la nostra famiglia.
Forse è anche il "com'è andata" che cambia la relazione che io ho con questo posto, e se non lo frequento più assiduamente non è perché mi ricorda un male, ma perché - passatemi la battuta - io oggi sono un padre di famiglia immerso nel proprio lavoro e nelle cose quotidiane di una famiglia che fa molte cose insieme.
Travestirsi è spesso un "segreto", che assorbe energie e tempo; quando il travestimento è la spia iniziale di una transizione, con essa quelle energie e quel tempo si liberano in favore di attività più ordinarie.
Molti degli argomenti che si affrontano qui sono all'esterno della vita che io conduco oggi, ma ogni tanto io ho voglia di venire qui, e leggo.
Rarissimamente scrivo, come in questa occasione, però leggo e torno, e mentre leggo ricordo con nostalgia persone a cui mi sono affezionata e che mi hanno aiutata. Davide, Anna, Veronica, ma anche altre.
Davide una notte non mi ha mollata in chat sino a che non fosse certo che io stessi meglio, perché io quella notte stavo molto male, troppo. Il giorno dopo mi ha chiamata più volte. Era la primavera del 2009.
Anna, in quel periodo, mi invitò a casa sua, mi diede dei vestiti (io non ne avevo), mi fece trucare, mi fece delle foto, mi preparò la cena, mi ospitò per la notte. Poi mi scrisse una bellissima email in cui, chiudendo, mi diceva di aver cura della donna che sarei stata se fossi nata femmina. Ho osservato quel suggerimento e forse sono andata oltre, prendendomi cura di quella donna nonostante non fosse nata femmina, superando l'ostacolo che razionalmente pare insormontabile. Prendendomene cura al punto di renderla una persona nel mondo e non più solo una fotografia.
Qui ho avuto un sacco di cose "gratis", perché ci sono delle persone straordinarie da cui io non voglio affatto prendere le distanze.
Non lo dimentico.
Riesco solo, e molto di rado, a vedermi con Veronica.
Quelle giornate con lei io sono felice nel vederla radiosa, e mentre siamo insieme noi ci divertiamo, parliamo, siamo presenti, lei gioisce della mia "nuova" vita e io di vederla contenta di quello spazio che le è indispensabile.
A volte lei dice qualcosa che suona un po' come "tu hai fatto qualcosa di grandioso, non sei come me", e invece io la sento come me.
Anzi, per la verità decisamente più bella
Ciao forum