serenity_81 ha scritto:da un lato l'invidia di quello che hai avuto il coraggio di fare che io non ho; dall'altro la paura che, nel mio caso, potrebbe disintegrare tutto quello che mi circonda.
in realtà non è coraggio ma necessità. E quindi come nel caso dei coming out vai al patibolo sperando nella grazia..
Le paure esistono, sono anche giustamente da "ascoltare", e a volte bisogna rinunciare a qualcosa o qualcuno.
L esperienza maturata da molte di noi nei confronti dei partner o altri, esperienze messe in comune per poter imparare, è molto utile per muoversi nel modo migliore. certo non si puo prevedere tutto, ma almeno si evitano gli errori "da principiante". Cioe, si corre meno il rischio di "disintegrare"
Ciao Laura,
leggo sempre con molto piacere i tuoi aggiornamenti.
A volte riescono a farmi rivivere alcune situazioni affrontate neanche qualche mese fa, alcune positive, altre negative che avrei potuto gestire meglio.
Diciamo che qualche errore da principiante l'ho commesso, ma credo sia lo scotto da pagare per chi come me si trova in un piccolo centro a centinaia di chilometri da dove si organizzano incontri tematici sull'argomento transizione.
Penso che stai gestendo la socializzazione in maniera corretta e ponderata e la positività di questi ultimi coming out lo stanno a testimoniare.
Vedrai che le tue nipoti renderanno molto più facile il processo di accettazione da parte di tua sorella e di suo marito.
Anch'io ho avuto modo di verificare sul campo che i ragazzi sono molto più informati rispetto ai loro genitori, hanno molte meno barriere e pregiudizi e questo è sicuramente un segno + per la nuova generazione in transizione.
Sull'effetto a catena del coming out è così, una volta lanciato crea il così detto effetto domino e sotto certi aspetti è positivo perché ci evita tanti faccia a faccia a volte un po' scomodi.
A breve ti sentirai chiamare Laura anche da persone a cui non ai detto un h, perchè lo hanno saputo chissà da chi o perchè semplicemente si adeguano a quello che fanno gli altri seguendone l'imput.
Questo ovviamente da parte di coloro che fanno funzionare il cervello.
Quelli che viaggiano ad un solo cilindro impiegheranno un po' di più ma alla fine tutti si adegueranno.
In un post precedente raccontai che qualche mese fa in ufficio, nell'ambito di una conversazione a 3 con colleghi, uno mi chiamava Maura e mi dava del femminile, l'altro Mauro e mi dava del maschile.
Questione, appunto, di cilindri.
Il tempo poi consoliderà il tutto.
Un abbraccio,
Maura
confermo tutto, aggiungo solo che io pensavo di aver fatto un coming out da "professionista" In effetti, grazie anche al forum e al sat, è cosi. Ho solo sottovalutato l impatto emotivo su mia sorella. Speravo resistesse di più, ma vedo che chiedevo troppo. Un errore.
Perlomeno resta il fatto che a naso sentivo che poteva andare bene e cosi pare stia andando.
Complimenti Laura , letto tutto da questa mattina tra un cliente e l'altro ( veloce no ? )
siete fantastiche tutte voi vivete la vostra vita che volete e non fatevela portar via da nessuno
Monica
Monica
Sei qui con la soluzione o fai parte del problema?
Wow, ho appena finito di leggere tutta la storia. E sono felice quando vedo che c'è gente che riesce ad essere se stessa con le altre persone, superando le paure e i pregiufizi. Ti stimo molto. E poi sapere che c'è gente vicino a me che riesce a farcela mi dà sicurezza. Io non voglio fare questo passo ma già solo il fatto di sapere che se un giorno cambierò idea, ho letto esperienze di persone vicine a me che ce l'hanno fatta, mi fa sentire bene.