Un po' più avanti di noi...

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Giorgia Fishel
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Re: Un po' più avanti di noi...

Messaggio da Giorgia Fishel »

LauraB ha scritto:
Giorgia Fishel ha scritto:La testimonianza di Maurina dimostrerebbe il contrario..
Maurina ha scritto:La mia esperienza sull'argomento purtroppo è soltanto legata all'incontro con il parroco che ho descritto e poco piu', non frequentando piu' dai tempi del catechismo gli ambienti religiosi.
per maurina il parroco resta un conoscente, più che un ministro.

La nostra società si puo definire secolarizzata, certamente vedo anche io forme di "impregnatura" legati un po agli usi e costumi e un po a una religione superficiale. Ma vedo anche che la gente vive la propria vita indipendentemente da quello che dice la chiesa o le chiese. A tuttoggi mi preoccupo di più, e mi infastidisce di più, da credente, vedere la religione usata per fini politici. E' quando lo stato si incarta nella religione (minuscola) che vedo casini.
Sono d'accordo e non ne facevo certo un giudizio di merito ma solo una costatazione
Che si tratti di parroco o laico praticante o altro..la religione é parte del pensiero sociale anche se assunta superficialmente e anche se non esplicitata.
Semplicemente é parte della storia del pensiero e in questa accezione le comunitá religiose non possono che essere politiche anche e in particolar modo in assenza di partiti politici che le rappresentino in modo più o meno strumentale a logiche di potere.
Quindi le "direttive" non possono che considerare il riscontro che in un modo o nell'altro avranno su tutta la societá laica clericale credente atea agnostica o diversamente praticante..

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Maurina
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Re: Un po' più avanti di noi...

Messaggio da Maurina »

LauraB ha scritto:
Maurina ha scritto:Ppeccato che con il tempo ho capito che per lui questo significhi continuare a darmi del maschile e a chiamarmi Mauro anche in pubblico
questo succederà anche da parte di chi non vive la chiesa, è un dato di fatto che chi ci ha conosciuto in un modo continuerà cosi a meno di una sua presa di coscienza , credente o ateo.

Questo è vero ma una volta comunicato il percorso tutti o quasi si impegnano nel relazionarsi in maniera corretta.
Magari con tempi diversi e aggiustando il tiro durante un eventuale dialogo (cosa che comunque evidenzia un certo impegno) ma di persone che continuano insistentemente a chiamarmi Mauro ne conosco soltanto due.
Uno è il diacono, e l'altro è un ex amico che probabilmente deve fare pace con il proprio cervello.
Mi dispiace perché non voglio sembrare una di quelle che fanno di tutt'erba un fascio, ma per le poche esperienze che ho avuto in quest'ultimo anno, gli imput negativi o più complessi sono arrivati da persone con un legame particolarmente forte con il mondo della Chiesa.
Anche in ufficio le ultime a piegarsi al mio cambiamento sono state due impiegate molto devote che proprio non volevano saperne di chiamarmi Maura quando tutto il resto del personale si era già da tempo adeguato.
Una sembra aver capito ma l'altra ancora utilizza un generico Ma..., che sotto certi aspetti posso anche accettarlo.
Sarà una coincidenza, ma tutti coloro che vivono la loro fede slegati in qualche modo dall'istituzione (definendosi comunque credenti), hanno avuto molto meno difficoltà ad accogliere positivamente il mio percorso.
Ma la mia situazione non può fare assolutamente statistica, visti gli scarsissimi numeri.
Sul fatto che il parroco per me rappresenta soltanto un conoscente è vero, ma a volte mi domando se fossi stata credente come avrei reagito a quelle sue parole dirette senza ombra di dubbio ad una peccatrice che non fa la volontà di Dio.
Comunque, anche se per me è soltanto un conoscente e non certo un Ministro, mi piacerebbe essere rispettata nelle mie scelte così come io rispetto le sue.
Nel senso che malgrado tutto per me è un sacerdote, e non un uomo qualsiasi.
Lo chiamo padre o don, e non con il solo nome di battesimo.
Di conseguenza sarebbe carino che adottasse lo stesso metro di misura nei miei confronti a meno che non rappresenti peccato relazionarsi al femminile con una ragazza m t f.
Ma ripeto, non voglio fare assolutamente polemica e credetemi, non ho nessun astio nei confronti della Chiesa (tranne quando le sue ingerenze vengono in qualche modo metabolizzate dalla politica ma in questo caso la colpa è più che altro di quest'ultima), ne tanto meno nei confronti di chi crede che ha avuto e sempre avrà tutto il mio rispetto.
Anche perché, non si sa mai, magari un giorno si accenderà la spia della fede anche dentro di me.
Soltanto tre anni fa credevo che la transizione per me fosse impossibile... quindi mai dire mai.
Credo di averla fatta lunga,
buona notte a tutt*
Maura

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