Sono d'accordo e non ne facevo certo un giudizio di merito ma solo una costatazioneLauraB ha scritto:Giorgia Fishel ha scritto:La testimonianza di Maurina dimostrerebbe il contrario..per maurina il parroco resta un conoscente, più che un ministro.Maurina ha scritto:La mia esperienza sull'argomento purtroppo è soltanto legata all'incontro con il parroco che ho descritto e poco piu', non frequentando piu' dai tempi del catechismo gli ambienti religiosi.
La nostra società si puo definire secolarizzata, certamente vedo anche io forme di "impregnatura" legati un po agli usi e costumi e un po a una religione superficiale. Ma vedo anche che la gente vive la propria vita indipendentemente da quello che dice la chiesa o le chiese. A tuttoggi mi preoccupo di più, e mi infastidisce di più, da credente, vedere la religione usata per fini politici. E' quando lo stato si incarta nella religione (minuscola) che vedo casini.
Che si tratti di parroco o laico praticante o altro..la religione é parte del pensiero sociale anche se assunta superficialmente e anche se non esplicitata.
Semplicemente é parte della storia del pensiero e in questa accezione le comunitá religiose non possono che essere politiche anche e in particolar modo in assenza di partiti politici che le rappresentino in modo più o meno strumentale a logiche di potere.
Quindi le "direttive" non possono che considerare il riscontro che in un modo o nell'altro avranno su tutta la societá laica clericale credente atea agnostica o diversamente praticante..
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