transgender e adolescenza

Moderatori: Valentina, AnimaSalva, Roby, Irene, CristinaV, vernica71, Melissa_chan, Alyssa

Avatar utente
LindaB
Princess
Princess
Messaggi: 1255
jedwabna poszewka na poduszkę 40x40
Iscritto il: martedì 21 ottobre 2014, 11:49
Località: Milano\Pavia
Contatta:

Utente incontrata

Accesso area fotografica

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da LindaB »

" onclick="window.open(this.href);return false;

Se ne parla anche qui di questo tema.
E questa ragazza , Eloisa, è veramente una tipa molto interessante.

Linda

Avatar utente
Chicca.love
Gurl
Gurl
Messaggi: 142
Iscritto il: giovedì 8 marzo 2018, 18:34
Località: Toscana
Età: 34

Accesso area fotografica

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Chicca.love »

Alyssa i punti critici sono due :
1) l’attesa di una data ipotetica di scelta 18 anni e solo un dato normativo, la maturità della scelta potrebbe avvenire prima o dopo . Ritenere che il raggiungimento della maggiore età sarà visto dal minore convinto/a il momento di salvezza dalle sue sofferenze e per il minore che rischia errori al raggiungimento del maggiore età potrà procedere commettendo comunque un errore.
2) evitare lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari non e cosa da poco per la felicità futura e per quanto l omologazione mi sembra un pretesto ipocrita e teorico ( un adolescente standard aspira all’omologazione immaginiamoci una bambina/o che proprio di quella omologazione al suo io interiore aspira più di chiunque altro)
In ultima analisi dimentichi secondo me la soffereza di una trasformazione che non sente sua ma lo poarta sempre più ad allontanarsi da suo sentito

Avatar utente
Alyssa
Moderatrice
Moderatrice
Messaggi: 1557
Iscritto il: lunedì 16 novembre 2015, 13:29
Località: Provincia di Torino
Età: 45
Contatta:

Utente incontrata

Accesso area fotografica

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Alyssa »

Chicca.love ha scritto:1) l’attesa di una data ipotetica di scelta 18 anni e solo un dato normativo, la maturità della scelta potrebbe avvenire prima o dopo . Ritenere che il raggiungimento della maggiore età sarà visto dal minore convinto/a il momento di salvezza dalle sue sofferenze e per il minore che rischia errori al raggiungimento del maggiore età potrà procedere commettendo comunque un errore.
A 18 anni, anche se lo sviluppo fisico della persona non è terminato, la persona può scegliere per sè, quindi anche se i genitori fossero contrari, potrebbe assumersi la responsabilità legale di ciò che fa.
Un genitore responsabile (secondo me) non dovrebbe permettere l'uso dei farmaci al figlio/a semplicemente perchè non è con le pillole che si ottiene "la salvezza dalle sofferenze".
C'è tutto un iter (come ha sottolineato LauraB, e come si legge dal blog che lei ha linkato) e un insieme di cose da fare prima di arrivare a modificare fisicamente il corpo di una persona, cosa che (ripeto) può avere effetti permanenti, mentre (non lo dico solo io, è un fatto) c'è la possibilità che dopo aver "esplorato" liberamente la propria varianza di genere, la persona possa anche far pace col suo corpo e vivere felice così com'è.
Chicca.love ha scritto:2) evitare lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari non e cosa da poco per la felicità futura e per quanto l omologazione mi sembra un pretesto ipocrita e teorico ( un adolescente standard aspira all’omologazione immaginiamoci una bambina/o che proprio di quella omologazione al suo io interiore aspira più di chiunque altro)
In ultima analisi dimentichi secondo me la soffereza di una trasformazione che non sente sua ma lo poarta sempre più ad allontanarsi da suo sentito
Ma come fai, a stabilire diagnosi, prognosi e cura di una sofferenza che non si è ancora verificata?

L'"omologazione" di cui parlo è quella che il bambino di genere non conforme sia destinato ad una vita di sofferenze per colpa dei genitori che non gli hanno fatto prendere gli ormoni.
È una storia, non è la storia di tutti e non ha senso pensare che debba esserlo di tutti perchè ci commuove.
Siamo proprio sicuri che tutta questa voglia di incoraggiare la varianza di genere (invece di lasciare piena libertà all ipotetico bambino che la esperisce) non sia solo un modo per alleviare la nostra sofferenza?
Immagine
Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
Immagine

Avatar utente
LauraB
Queen
Queen
Messaggi: 5872
Iscritto il: martedì 11 novembre 2014, 22:10
Località: Brescia
Età: 59
Contatta:

Utente incontrata

Donna

Accesso area fotografica

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da LauraB »

Alyssa ha scritto: 18 anni, anche se lo sviluppo fisico della persona non è terminato, la persona può scegliere per sè, quindi anche se i genitori fossero contrari, potrebbe assumersi la responsabilità legale di ciò che fa.
Ovviamente giusto.. resta tuttavia il fatto che 18 anni sono un confine legale , ma quello fisico e psichico non scatta coi 18, la quasi totalità scatta prima, qualcuno anche dopo..
Inoltre "non è terminato" sottintende che "è iniziato".
Alyssa ha scritto:Un genitore responsabile (secondo me) non dovrebbe permettere l'uso dei farmaci al figlio/a semplicemente perchè non è con le pillole che si ottiene "la salvezza dalle sofferenze".
Il problema per una persona T è allineare il corpo con lo spirito. Quindi bisogna lavorare sul corpo. E lo si puo fare solo con le medicine ( ci sono anche i non medicalizzati ma questo è un altro discorso). A questo punto dei genitori responsabili devono aver valutato con calma tutti gli aspetti, confrontati con esperti e fattisi un'idea.
Alyssa ha scritto:c'è la possibilità che dopo aver "esplorato" liberamente la propria varianza di genere, la persona possa anche far pace col suo corpo e vivere felice così com'è.
Esatto, infatti come scritto sopra, non tutti approdano alla disforia di genere. Anche questo fa parte dei percorsi. ogni persona è storia a sè
Laura Bianchi

Avatar utente
LauraB
Queen
Queen
Messaggi: 5872
Iscritto il: martedì 11 novembre 2014, 22:10
Località: Brescia
Età: 59
Contatta:

Utente incontrata

Donna

Accesso area fotografica

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da LauraB »

Alyssa ha scritto:può avere effetti permanenti,
solo l assunzione continuativa, e per un periodo superiore a 4-6 diventa permanente, se si sospende prima tutto torna nello stato precedente.
Anche andando avanti ancora si puo comunque smettere senza effetti troppo invasivi.
Comunque bastano pochi mesi, meno di quelli del primo caso per valutare se la strada è quella giusta
Laura Bianchi

Celeste

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Celeste »

LauraB ha scritto: Comunque bastano pochi mesi, meno di quelli del primo caso per valutare se la strada è quella giusta
Iniziare una terapia ormonale, a mio avviso, è anche un passo che può avere degli effetti psicologici sui passi successivi. Il convincimento o l'autoconvincimento spesso avvengono proprio per passi progressivi, la persuasione funziona così. Una persona fa un passo dopo l'altro, e magari un bel giorno smette di chiedersi perché lo sta facendo, cammina e basta, e non vuole avere pensieri. Se una persona è adulta è un discorso, ma un adolescente mi pare che non sia adulto.

Inviato dal mio SM-A500FU utilizzando Tapatalk

Avatar utente
Alyssa
Moderatrice
Moderatrice
Messaggi: 1557
Iscritto il: lunedì 16 novembre 2015, 13:29
Località: Provincia di Torino
Età: 45
Contatta:

Utente incontrata

Accesso area fotografica

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Alyssa »

Di seguito un po' di informazioni.
La pubertà inizia mediamente intorno ai 10 anni anno più, anno meno e dura circa fino ai 20 anni.
Quindi iniziare i trattamenti medici prima della pubertà vorrebbe dire farlo a quell'età, a 15 o 16 anni si può solo pensare di "sospenderne" gli effetti.

I farmaci usati nella TOS non sono stati neanche pensati per il trattamento della disforia di genere negli adulti: mediamente ma non sempre con questi ultimi funzionano bene, e gli effetti entro certi limiti sono quasi sempre reversibili, ma parliamo di persone che hanno già terminato lo sviluppo dei caratteri sessuali primari e secondari.
Non non ci sono studi ufficiali su cosa accade se vengono somministrati prima o durante la pubertà, in mano ai medici ci sono solo testimonianze di chi lo ha fatto,
Tra questi, i casi di interruzione del trattamento sono ancora più difficili da reperire, per cui la storia della reversibilità degli effetti su un apparato riproduttivo non ancora completamente sviluppato è, appunto, una storia.
Detto in parole povere: si tratta di terapie del tutto sperimentali.

Ci sono diversi effetti collaterali indesiderati legati all'uso dei "bloccanti" (basta leggere i foglietti illustrativi reperibili anche online), ma ve ne cito uno direttamente dal bugiardino di un famoso antiandrogeno: stati depressivi.
Stiamo parlando di usare un farmaco che può provocare depressione per prevenire il rischio di una futura depressione. Davvero?
E sorvolo sugli altri.

Ora qualche considerazione personale.
Visto che chi è a favore si limita a decantarne i benefici, mi sono soffermata solo sui possibili rischi, ma almeno sono stata onesta specificando sempre che sono possibili, non la regola.
Mettete sulla bilancia anche i rischi oltre ai benefici e poi decidete liberamente.

Spero solo che, se qualche medico si rifiutasse di prescrivere una terapia ad un minorenne, non venga subito scomunicato con l'accusa di essere transfobico, perché, avrebbe diversi altri buoni motivi per farlo.
Piuttosto date la colpa a me.

Le persone transgender non medicalizzate esistono.
Non tenere conto della possibilità di affrontare il problema senza l'uso di farmaci è come negarne l'esistenza, la validità e le diverse scelte solo perché non fa bene alla causa. Non sono eretici da cui prendere le distanze perché la loro esistenza crea imbarazzo.

Le persone che hanno "detransizionato" esistono.
Hanno un vissuto comune a tutte le altre persone trans ed è ingiusto e disonesto tagliarle fuori (ah ma quelle non erano davvero trans) quando fa comodo, rifiutate sia dall'una che dall'altra parte.

E scusate la schiettezza, ma tutte queste cose, sia chi fa "il percorso" che chi fa attivismo dovrebbe saperle e farle sapere, non nasconderle sotto il tappeto.
Dubitare di tutto, o credere a tutto, sono due soluzioni altrettanto comode, che ci dispensano entrambe dal riflettere. - Henri Poincaré
Immagine
Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
Immagine

Avatar utente
Maurina
Gurl
Gurl
Messaggi: 387
Iscritto il: mercoledì 17 maggio 2017, 22:43
Località: Marche
Età: 42
Contatta:

Accesso area fotografica

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Maurina »

[quote="Celeste"]
Iniziare una terapia ormonale, a mio avviso, è anche un passo che può avere degli effetti psicologici sui passi successivi. /quote]

Verissimo, ed è uno degli aspetti che sono meno sbandierati della Tos perchè ci si concentra principalmente sui cambiamenti fisici. Ebbene, questo aspetto, parlo di quello psicologico, in una persona con disforia di genere, è sempre ben accolto perchè aiuta a sostenere la complessità di un percorso. Quindi anche un minorenne ne beneficerà.

[quote="Alyssa"]
La pubertà inizia mediamente intorno ai 10 anni anno più, anno meno e dura circa fino ai 20 anni.
Quindi iniziare i trattamenti medici prima della pubertà vorrebbe dire farlo a quell'età, a 15 o 16 anni si può solo pensare di "sospenderne" gli effetti.
Comunque già sarebbe un buon risultato non far crescere la barba ad un 16enne per poi costringerlo due anni dopo a sedute di laser per toglierla.
Non penso che ci siano esempi di transizione cominciati a 10 anni.
Ma esistono casi di percorsi medici iniziati a 16 anni che hanno permesso al minore in questione di non completare quel processo di mascolizzazione o femminizzazione che avrebbe reso ancora più complesso il suo cammino

[quote="Alyssa"]
Visto che chi è a favore si limita a decantarne i benefici, mi sono soffermata solo sui possibili rischi, ma almeno sono stata onesta specificando sempre che sono possibili, non la regola.
Mettete sulla bilancia anche i rischi oltre ai benefici e poi decidete liberamente.
E scusate la schiettezza, ma tutte queste cose, sia chi fa "il percorso" che chi fa attivismo dovrebbe saperle e farle sapere, non nasconderle sotto il tappeto.

E chi le nasconde?
Io sono a favore di un sostegno farmacologico anche a minorenni ( e non parlo di bimbi di 10 anni) soltanto nel caso che tutti i tasselli vadino a comporre un quadro piuttosto preciso.
Ricordo che non è possibibile iniziare nessuna terapia se non c'è il dig da parte di una struttura competente che non è certo il medico di famiglia o il medico del pronto soccorso.
So per certo che queste situazioni vengono attentamente valutate dallo staff della struttura a cui i genitori del minorenne si rivolgono.
In caso di dubbi non si rilascia nessun certificato e si aspettano i 18 anni.
Quando si comincia in anticipo è perchè la situazione che si è venuta a creare lo permette.
Allora torno alla domanda fatta qualche post fa. Ci fidiamo o non ci fidiamo di queste strutture? Il Sat di Verona, il Saifip di Roma o il Mit di Bologna e così via?
Se la risposta è no, allora è inutile che stiamo qui a parlarne.
Queste strutture stanno li non per convincere le persone a transizionare, se mai il contrario.
Fatevi una seduta con una di queste psicologhe e ne saprete di più sia sugli aspetti positivi ma anche e sopratutto su quelli negativi.
Loro son li quasi esclusivamente per sottolineare questi ultimi.
Non mandano nessuno allo sbando, figuriamoci un minore.
Su questo posso metterci la mano sul fuoco.
Qui nessuno nasconde le cose sotto al tappeto.
Anzi, penso che sia io che Laura lo abbiamo alzato, perchè sotto ci stiamo anche noi anche se non siamo più minorenni

Celeste

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Celeste »

Maurina ha scritto:Allora torno alla domanda fatta qualche post fa. Ci fidiamo o non ci fidiamo di queste strutture?
Credo che questa sia una domanda importante e cercherò di spiegare perché (a mio parere).

Gli psicologi che gravitano intorno a queste strutture, secondo me potrebbero avere delle cose in comune tra di loro:

1 - Danno molta importanza al sistema diagnostico DSM.
2 - Sono favorevoli alla modifica del corpo nei casi ritenuti da loro idonei.
3 - Ritengono che iniziare già in età adolescenziale possa essere necessario.

(per ora mi fermo a questi punti, magari me ne potrebbero venire in mente altri)

1 - Il fatto di dare molta importanza al sistema diagnostico, non è una cosa così scontata nel mondo della psicologia. Da un lato è logico che a volte sono richiesti dei certificati e delle perizie, e allora per motivi pratici è necessario utilizzare delle categorie diagnostiche psichiatriche. Dall'altro lato però tantissimi bravi psicologi prendono le distanze dal sistema diagnostico (in generale), infatti uno dei tanti rischi è il cosiddetto fenomeno della "profezia che si autoavvera". Cioè una volta emessa una diagnosi c'è il rischio che il paziente si adatti a quella diagnosi. Inoltre le critiche al DSM riguardano anche il fatto che ha una derivazione di stampo psichiatrico, che in altri termini significa medico, cioè agire sul corpo, dare tanta importanza al corpo, procedere per diagnosi e intervento... tuttavia la mente non è proprio un muscolo facilmente osservabile, definibile e trattabile.

2 - E' verosimile che gli psicologi che gravitano attorno a tali strutture siano favorevoli alla transizione medicalizzata (nei POCHI casi ritenuti da loro idonei), ma questa è una scelta etica e pratica, magari tanti altri psicologi non sono d'accordo con tale scelta nel loro lavoro. Né la psicologia né la medicina sono nate con lo scopo di fare delle modifiche mediche a seguito di diagnosi psicologiche.

3 - Iniziare già in età minorenne è una cosa non da poco, e richiede anche qui una precisa scelta etica e pratica da parte dello psicologo. Forse all'interno del rapporto psicologico la parte più rilevante è data dall'utente (e se non fosse così sarebbe davvero preoccupante, io trovo), quindi il suo livello di maturità incide pesantemente sull'esito dei colloqui psicologici, così come incide sul disagio provato, sulla percezione di sè, sui suoi sogni, fantasie e delusioni. Andare dallo psicologo da bambini o adolescenti non è come andarci a 25,35,45... quello che può uscire dai colloqui magari varia in base alla maturità del soggetto. Lo psicologo non è una macchina della verità, e l'adolescente ha una mente, una personalità e un'esperienza in via di sviluppo.

Già considerando i tre punti sopra, che a me sembrano importanti, il fatto di rivolgersi a determinati professionisti o strutture implica una scelta, forse anche un atto di fede sulle scelte (etiche, metodologiche e anche lavorative, visto che gli psicologi sono lavoratori) che a loro volta i professionisti hanno deciso di fare nella loro carriera (in psicologia le scuole di pensiero sono tante proprio perché la mente non è un organo corporeo facilmente studiabile). Siccome per legge esiste una minore e una maggiore età io direi che questa scelta importante (ANCHE DEI PROFESSIONISTI A CUI RIVOLGERSI) vada fatta da maggiorenni. Il fatto poi di iniziare con la terapia ormonale rischia di incanalare il minore in una data direzione, visto che constatare su se stessi delle modifiche ha sicuramente un forte impatto simbolico, e visto che la persuasione e l'auto-persuasione procedono più facilmente attraverso passi progressivi ed atti concreti che incanalano, ed abituano, il soggetto in una determinata via.

Avatar utente
LauraB
Queen
Queen
Messaggi: 5872
Iscritto il: martedì 11 novembre 2014, 22:10
Località: Brescia
Età: 59
Contatta:

Utente incontrata

Donna

Accesso area fotografica

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da LauraB »

Premessa: non sto scrivendo dal mio pc e sono n po imbranata con questo. Al posto di "cita" troverete passaggi in corsivo,alcuni senza il nme della citata.. me ne scuso..


Mi sembra importante che si faccia chiarezza, dall inizio del topic ci siamo chiarite parecchio.. al momento abbiamo piu o meno due linee: chi frequenta dei gruppi T e siè fatta un esperienza che una persona fuori non puo avere. Poi abbiamo le scettiche, e per fortuna, perché di grilli parlanti che facciano rifletere e mettano dei dubbi ce ne è sempre bisogno. Mai prendere niete per oro colato.

Intanto chiariamo che nessuno nasconde niente. Non possiamo toccare qui tutti gli aspetti.. io frequento il gruppo da tre anni e da 10 mi informo sul web.

La prima cosa da dire è che nessuna di noi ha certezze granitiche. Si viaggia con tanti dubbi,con il sapere che la società è contro e si paga tanto. Ci si ferma spesso, ci si guarda dentro e poi si decide . E qualcuna si ritira, perché il finale non fa per lei.
Non avevamo accennato ai non medicalizzati perché non è questo il senso del topic. Tuttavia tutte conosciamo il pensiero di Nathan qui nel forum, abbiamo fior di articoli. E’ una posizione che a qualcuna puo andare bene per se, ad un’altra no. Non abbiam tutte la stessa taglia.

Vi lancio un pensiero: VOI NON SIETE DIVENTATE CD PERCHE’ VI SIETE ISCRITTE A QUESTO FORUM.

Non vi abbiamo auto convinto per passi a diventare CD.
Eravate Cd prima, quasi tutte dai 12 anni, qui avete trovato una casa
Siete CD e quindi vi siete iscritte a questo forum. Una persona T è lo stesso, si sente T e nessun gruppo di sostegno o associazione sarà li a convincerla di alcunché che lei non sappia gia almeno a spanne.

Iniziare una terapia ormonale, a mio avviso, è anche un passo che può avere degli effetti psicologici sui passi successivi. Il convincimento o l'autoconvincimento spesso avvengono proprio per passi progressivi, la persuasione funziona così

Ovviamente.. è quello che ho scritto prima.. Sul convincimento a passi progressivi chiunque si sia letta una storia di travestitismo avrà potuto rendersene conto e creare i giusti anticorpi.

Di seguito un po' di informazioni.
La pubertà inizia mediamente intorno ai 10 anni anno più, anno meno e dura circa fino ai 20 anni.
Quindi iniziare i trattamenti medici prima della pubertà vorrebbe dire farlo a quell'età, a 15 o 16 anni si può solo pensare di "sospenderne" gli effetti.


Mi sembra che non si sia mai parlato di farmaci prima della pubertà.. non hanno alcun senso..è come dare un antidolorifico a una persona che sta benissimo
Altro punto: la reversibilità….nessun giovane è mai rimasto deluso dal suo percorso.. Nonmi risulta. La facilità con cui riescono a “passare” gli permette di non avere problemi con la società. In piu le medicine gli permettono di non dover passare la tortura di limare un pomo d adamo, togliere la barba, e quant altro. Niente voce fuori tono.. etc…

Ci sono diversi effetti collaterali indesiderati legati all'uso dei "bloccanti" (basta leggere i foglietti illustrativi reperibili anche online), ma ve ne cito uno direttamente dal bugiardino di un famoso antiandrogeno: stati depressivi.
Stiamo parlando di usare un farmaco che può provocare depressione per prevenire il rischio di una futura depressione. Davvero? Non li pendete piu..


Intanto ogni farmaco ha delle controindicazioni.. se vi lasciate prendere dal panico non ne prendete piu. Eppure è ben scritto che ci sono effetti “a” per un caso su 100, effetti “b” per un caso su 10.000 e cosi via. Si, potreste essere quello su 10000 ma avete 9999 possibilità di non esserlo.
I farmaci che si usano per la transizione non sono farmaci per la transizione. Sono farmaci she sfuttano un effetto secondario certo. Di questo bisogna essere ben consapevoli come bisogna essere consapevoli dei rischi come tumori o altro. Mettiamo in conto che possono accorciare la vita..
Sono scelte, consapevoli ioe sono consapevole, per avere una qualità di vita migliore. Piu qualità e meno quantità. Un prezzo da pagare.

Le persone che hanno "detransizionato" esistono.
Hanno un vissuto comune a tutte le altre persone trans ed è ingiusto e disonesto tagliarle fuori (ah ma quelle non erano davvero trans) quando fa comodo, rifiutate sia dall'una che dall'altra parte.

E scusate la schiettezza, ma tutte queste cose, sia chi fa "il percorso" che chi fa attivismo dovrebbe saperle e farle sapere, non nasconderle sotto il tappeto.


Come sopra, non si nasconde, anzi, sono fatti conosciuti nell ambiente.

Celeste: Gli psicologi che gravitano intorno a queste strutture, secondo me potrebbero avere delle cose in comune tra di loro:

1 - Danno molta importanza al sistema diagnostico DSM.
2 - Sono favorevoli alla modifica del corpo nei casi ritenuti da loro idonei.
3 - Ritengono che iniziare già in età adolescenziale possa essere necessario.


Allora…si presume che “gli psicologiche LAVORANO per queste strutture abbiano per forza dei punti in comune. Come in qualsiasi professione.
Come tutti i medici di tutti i campi sono favorevoli nei casi ritenuti idonei e non favorevoli nei casi non ritenuti idonei..lapalissiano..
AIl punto tre è il succo di questo topic. Discende dal punto due….

Il convincimento o l'autoconvincimento spesso avvengono proprio per passi progressivi, la persuasione funziona così. Una persona fa un passo dopo l'altro, e magari un bel giorno smette di chiedersi perché lo sta facendo, cammina e basta, e non vuole avere pensieri.

Riprendo un passaggio citato sopra e faccio una domanda..questa affermazione, Celeste, da dove nasce? Quale è il punto comune concreto tra questa e un gruppo SAT? Quale esperienza hai per affermare ciò?
Laura Bianchi

Rispondi