Io ho già proposto degli spunti di riflessione e non sono così stupida da espormi oltre. Buon attivismo!LauraB ha scritto:Riprendo un passaggio citato sopra e faccio una domanda..questa affermazione, Celeste, da dove nasce? Quale è il punto comune concreto tra questa e un gruppo SAT? Quale esperienza hai per affermare ciò?
transgender e adolescenza
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Re: transgender e adolescenza
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Re: transgender e adolescenza
non ho capito.. hai fatto delle affermazioni, hai messo in discussione il lavoro e la serietà del personale delle associazioni... Io sto provando a portare la mia esperienza, in base alla frequentazione del gruppo sat, in base al mio sentire di tutt una vita, in base al percorso psicofisico e in base a letture nel campo della transessualità.Celeste ha scritto:Io ho già proposto degli spunti di riflessione e non sono così stupida da espormi oltre. Buon attivismo!
A pagina 2 tu affermi:
Io ritengo che scelte così importanti non possano basarsi sulla fiducia in tali strutture. Le figure professionali che vi lavorano sono persone che hanno deciso di appoggiare determinate scelte teoriche e pratiche. Lo psicologo e il suo certificato non sono esenti da sue scelte volontarie, e non sono esenti da scelte su come difendere il proprio modo di lavorare e guadagnarsi da vivere.
Ecco, la mia domanda è in base a quali fatti tu hai maturato questa convinzione.
Io ho tuttaltra impressione, e sono qui per discuterne senza dogmatismi nella speranza che il dialogo porti a scrostare il tema da inesattezze, "sentito dire" e qualsiasi altra cosa fuori posto.
Laura Bianchi
Re: transgender e adolescenza
Io non ho mai parlato di serietà o non serietà, non mi permetterei mai. Semplicemente penso che un professionista sia una persona che lavora, e in genere lavorando ci si guadagna da vivere (a meno di avere una rendita diversa) spero di non aver detto un'eresia. Poi è un dato di fatto che in psicologia ci siano tante scuole di pensiero. Purtroppo ho l'impressione che quando le persone parlano di "psicologo" non conoscano tutti gli indirizzi teorici e metodologici che possono caratterizzare la professione, invece a mio avviso nella scelta del professionista sarebbe importante prendere in considerazione l'esistenza di vari punti di vista. Essendoci possibilità di scelta ritengo che sia meglio farla (almeno) da maggiorenni. Comunque specifico che io non ho niente in contrario a chi decide (assumendosi a pieno titolo le proprie responsabilità) di fare un percorso di transizione medicalizzata per sè.LauraB ha scritto:hai fatto delle affermazioni, hai messo in discussione il lavoro e la serietà del personale delle associazioni...
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Re: transgender e adolescenza
Celeste ha scritto:Io ritengo che scelte così importanti non possano basarsi sulla fiducia in tali strutture.
Celeste ha scritto:Io non ho mai parlato di serietà o non serietà,
Mi permetto di battere su questo punto perché lo ritengo basilare.. se non ci si puo basare sulla fiducia di tali strutture, cosa facciamo? le evitiamo? le chiudiamo? A chi ci rivolgiamo?
Che poi è la stessa domanda che ha fatto in precedenza Maurina, senza risposta..
Io ritengo che un'affermazione che mette in dubbio la professionalità debba essere basata su qualcosa di più
Stiamo parlando tutto sommato di strutture non governative, di volontariato. La parcella di uno psicologo interno è più bassa di uno esterno. Uno interno ha più esperienza di uno interno. Un associazione collaudata è più efficiente di tanti singoli slegati.Celeste ha scritto:Semplicemente penso che un professionista sia una persona che lavora, e in genere lavorando ci si guadagna da vivere (a meno di avere una rendita diversa)
Sulle scuole di pensiero, ce ne sono parecchie. Non è il mio campo e non mi addentro.
Resta comunque, qualsiasi scuola si voglia, il discorso fondamentale: mentre i 18 anni sono un età legale sulla carta, corpo e psiche non riconoscono questo confine. A questo serve un team composto da specialisti, in cui i genitori DEVONO essere coinvolti. Sarà una scelta consapevole e comune di tutti gli attori, 18 anni o meno.
Laura Bianchi
Re: transgender e adolescenza
Il mio discorso sulla fiducia (e sul lavoro retribuito) non sta a significare che tali strutture vadano evitate, chiuse o bruciate, ma sta a significare che bisogna guardare le cose per quello che sono. Quindi: esistenza di vari punti di vista e metodi (se a te non interessano pazienza), persone che lavorano con dei clienti (o che vengono in contatto con potenziali clienti). Se di tali strutture facciamo un mito sembra che il ragazzo per risolvere i suoi problemi debba per forza andare lì, o i genitori portarlo lì. Qui ho riportato un tuo intervento precedente, giusto per farti notare che tu hai dato un giudizio sugli psicologi che sono esterni alle strutture lgbt... adesso dici che la conoscenza delle varie scuole di pensiero non è il tuo campo... eppure il giudizio lo hai dato lo stesso.LauraB ha scritto:Tornando sul tema psicologi, faccio notare che quelli non di strutture lgbt, sono quasi totalmente impreparati sul tema. Gia a livello crossdresser fanno fatica, penso a mettere nelle loro mani un(*) ragazz* che vuole transizionare. Non hanno esperienza, non conoscono il tema, rischiano di farti navigare in tondo..
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Re: transgender e adolescenza
esattamente le cose come sono?Celeste ha scritto:ma sta a significare che bisogna guardare le cose per quello che sono
Inoltre preferirei che mi si riporti quello che scrivo..
Celeste ha scritto:esistenza di vari punti di vista e metodi (se a te non interessano pazienza),
non ho scritto che non mi interessano ma che non è il mio campo, non è la stessa cosa.LauraB ha scritto:Sulle scuole di pensiero, ce ne sono parecchie. Non è il mio campo e non mi addentro.
e' vero l ho riportato..non ho mai scritto che è un giudizio mio, è un giudizio che ho sentito da più pazienti che conosco di persona.Celeste ha scritto:Qui ho riportato un tuo intervento precedente, giusto per farti notare che tu hai dato un giudizio sugli psicologi che sono esterni alle strutture lgbt...
Non è mio ma è un dato di fatto. E sui dati di fatto che sto cercando di scrivere.. almeno per l esperienza mia e di alcune decine di persone che conosco sia dal vivo sia tramite web. E nessun mito, solo vita vissuta
Come è un dato di fatto, perché alcune lo hanno scritto qui in passato, che uno psicologo "comune" ha meno esperienza nel campo del crossdressing.
Laura Bianchi
Re: transgender e adolescenza
Il giorno che avrò capito esattamente come sono le cose te lo dirò senz'altro.LauraB ha scritto: esattamente le cose come sono?
Per quanto riguarda la scelta del professionista a cui portare i ragazzi, io direi che un metodo per sceglierlo potrebbe essere quello che i genitori vadano a fare un paio di incontri preliminari, in modo da capire se lo psicologo e/o psicoterapeuta e/o psicoanalista si senta in grado di trattare la cosa o di poter comunque fornire delle indicazioni. Inoltre sarebbe auspicabile chiedere al professionista che tipo di metodologia o scuola di pensiero segue, in modo che i genitori possano almeno informarsi un po' sul metodo seguito prima di iniziare. Un'altra possibilità è trovare un consuelor generico che possa però conoscere più strade diverse senza essere specialista in nessuna, ma che possa aiutare nella scelta dello specialista valutando insieme ai genitori varie metodologie ed esigenze.
Questi suggerimenti, che mi sono permessa di indicare, li ritengo validi per tutti i problemi psicologici.
Solo per spiegarmi meglio, faccio un esempio che però non centra nulla né con la disforia né con il crossdressing. Se una persona soffre di anoressia ci sono delle strutture che si occupano di anoressia sul territorio. Tuttavia non esistono solo le strutture organizzate... esistono anche professionisti singoli che magari possono ottenere risultati notevoli, ora come si fa ad individuarli? Bè ci si può documentare sui vari metodi di trattare l'anoressia, e magari si può anche scoprire che esiste un metodo che a mio PERSONALISSIMO parere è particolarmente interessante (la psicoterapia breve strategica), ciò non significa che non esistano altri metodi, ma se una persona si informa un po' sulle scuole di pensiero può indirizzarsi meglio verso ciò che gli ispira più fiducia. Trovo che la conoscenza delle alternative di metodo e teoria psicologici sia la base per effettuare una scelta. Il "sentito dire" o le grandi organizzazioni possono essere una indicazione ma non la sola possibile, è meglio accompagnarla informandosi con una mente aperta, raccogliendo varie informazioni, per poi seguire ciò che sembra meglio.
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Re: transgender e adolescenza
Celeste ha scritto:Il giorno che avrò capito esattamente come sono le cose te lo dirò senz'altro.
la mente aperta la diamo per scontata.... confermo che esistono varie vie, in modo privato. Non sono a conoscenza invece di percorsi "organizzati" tramite la sanità pubblica, salvo ovviamente le singole strutture, credo. Qui vado su "un sentito dire" di anni fa e non mi sento di addentrarmici.Celeste ha scritto: Il "sentito dire" o le grandi organizzazioni possono essere una indicazione ma non la sola possibile, è meglio accompagnarla informandosi con una mente aperta, raccogliendo varie informazioni, per poi seguire ciò che sembra meglio.
Mi piace invece la risposata che mi dai, nel suo complesso, è interessante e utile e la condivido ..
Le difficoltà le vedo invece quando si parla di metodologia o scuola di pensiero. Intanto bisognerebbe sapere che ci sono più forme, e non credo che un genitore "medio" lo possa sapere.. Bisogna vedere se facendo una ricerca ci si rende conto che esistono queste opzioni. Bisogna sapere che cosa le differenziano..
A mio parere il "fai da te" ha degli svantaggi... mancanza di informazioni complete... mancanza di una panoramica su come muoversi.. che si traduce in tempi lunghi, spese maggiori e informazioni più scarse. Da questo punto di vista un gruppo di persone , che ti permette di ascoltare è un aiuto importante e non potra mai essere sostituito ne da un singolo ne da internet.
Laura Bianchi
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Re: transgender e adolescenza
Conoscevo questoa blog di Camilla e lo ritenfo davvero utile e anche emozionante per che vive sulla propria pelle questa realtà.LauraB ha scritto:sito interessante per la tematica:
http://www.miofiglioinrosa.com/" onclick="window.open(this.href);return false;
Qui si è di fronte a una mamma che con consapevolezza e lucidità affronta l'iter di su* figli* non gender conforming e ne discute con libertà e serietà.
Very
L'identità è qualcosa a cui non si può sfuggire (Susan Faludi)
La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)
La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)