Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Moderatori: AnimaSalva, Valentina, CristinaV, vernica71, Melissa_chan, Alyssa, Roby, Irene

Avatar utente
virgolette
Princess
Princess
Messaggi: 3473
jedwabna poszewka na poduszkę 40x40
Iscritto il: domenica 7 settembre 2014, 17:34
Località: Torino
Età: 59

Utente incontrato

Accesso area fotografica

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da virgolette »

Leda e Laura, due donne con i coglioni. !!

P.S.
Leda, scusami, voleva essere un complimento, e varrà anche quando non li avrai più.
Vi voglio bene e non ho alcuna intenzione di togliervi l'amicizia, perchè sapete bene che io, fuori dalla gabbia degli uomini ci sono da sempre.

Davide
Le mie discussioni sul forum vecchio 2007 - 2014 https://msg.forumfree.it/?act=Search&CODE=02&MID=2013768&c=185776
Le mie discussioni sul forum nuovo 2014 - 2023 https://www.xdress.it/xdforum/search.php?st=0&sk=t&sd=d&sr=topics&author=virgolette&sf=titleonly

Avatar utente
kymera
Teen
Teen
Messaggi: 74
Iscritto il: sabato 25 ottobre 2014, 18:51
Località: Milano
Età: 59

Accesso area fotografica

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da kymera »

La nostra amicizia non finirà mai, Davide, noi lo sappiamo.
So che il tuo era un complimento, ma proprio perché apprezzo la tua capacità di entrare nelle cose con un'intelligenza che definirei emotiva (quella che più apprezzo), ti invito a una riflessione.

La riflessione è questa: noi diciamo, di una donna in gamba, che è "una donna con le palle".

Noi tutti lo diciamo: uomini e donne.
Il caso di Leda, o di Geraldine, è diverso dal mio, perché il loro percorso le porterà (o le ha già portate, vedi Geraldine) a un intervento di riconversione dei genitali, intervento cui io non intendo (per ora: mai dire mai) sottopormi.
Anatomicamente, quindi, sono una donna (o meglio, per gli altri lo sono) con le palle; tuttavia su questa espressione ci ho ragionato e ho concluso che il messaggio che incorpora non lo sento mio.
Quando noi, per indicare una donna in gamba, forte, di personalità, le attribuiamo figurativamente una qualità maschile (i testicoli del maschio), stiamo compiendo un percorso, inconsapevole, automatico, che vede caratteristiche di forza e personalità nel maschio, cosicché alla femmina che ha personalità, sentiamo di dover attacar due figurativi testicoli, che la femmina però non ha, appunto perché è una femmina.
Ecco: io sono perplessa rispetto a questa visione, e se certamente prendo il tuo come complimento (sono certa delle tue intenzioni), vorrei dirti (e dire a chi legge) di farci un pensiero, perché pur se ormai modo di dire assodato, questo contiene un significato intrinseco che non è lusinghiero per le donne.
Quelle donne che tanto amiamo ed emuliamo...

Avatar utente
ccinzia61
Princess
Princess
Messaggi: 3041
Iscritto il: mercoledì 7 gennaio 2015, 16:23
Località: piemonte-liguria
Età: 62
Contatta:

Accesso area fotografica

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da ccinzia61 »

kymera ha scritto:La nostra amicizia non finirà mai, Davide, noi lo sappiamo.
So che il tuo era un complimento, ma proprio perché apprezzo la tua capacità di entrare nelle cose con un'intelligenza che definirei emotiva (quella che più apprezzo), ti invito a una riflessione.

La riflessione è questa: noi diciamo, di una donna in gamba, che è "una donna con le palle".

Noi tutti lo diciamo: uomini e donne.
Il caso di Leda, o di Geraldine, è diverso dal mio, perché il loro percorso le porterà (o le ha già portate, vedi Geraldine) a un intervento di riconversione dei genitali, intervento cui io non intendo (per ora: mai dire mai) sottopormi.
Anatomicamente, quindi, sono una donna (o meglio, per gli altri lo sono) con le palle; tuttavia su questa espressione ci ho ragionato e ho concluso che il messaggio che incorpora non lo sento mio.
Quando noi, per indicare una donna in gamba, forte, di personalità, le attribuiamo figurativamente una qualità maschile (i testicoli del maschio), stiamo compiendo un percorso, inconsapevole, automatico, che vede caratteristiche di forza e personalità nel maschio, cosicché alla femmina che ha personalità, sentiamo di dover attacar due figurativi testicoli, che la femmina però non ha, appunto perché è una femmina.
Ecco: io sono perplessa rispetto a questa visione, e se certamente prendo il tuo come complimento (sono certa delle tue intenzioni), vorrei dirti (e dire a chi legge) di farci un pensiero, perché pur se ormai modo di dire assodato, questo contiene un significato intrinseco che non è lusinghiero per le donne.
Quelle donne che tanto amiamo ed emuliamo...
Posso...entrare nella discussione.?..visto che nell'ultima parte del tuo intervento Kymera citi "le donne" presumo "bio" quindi mi piacerebbe poter esprimere il mio pensiero in merito. Quando mi definiscono "una donna con le palle" io lo considero un grande complimento!! Non solo gli uomini apprezzano alcune qualita' caratterizzanti femminili, anche le donne apprezzano le equipollenti opposte qualita' maschili, o meglio quelle qualita' che noi donne riconosciamo come prerogativa QUASI sempre maschile,per una donna che ha sempe lottato negli ambienti di lavoro, nello sport ed in tutte quelle attivita' che normalmente sono considerate appannaggio maschile sentirsi dire "hai le palle" e' un grande complimento, perche' e' come essere considerata "alla pari" cioe' senza differenze e non perche' il modello maschile sia "il migliore" ma perche' e' sempre il riferimento lavorativo x eccellenza, noi credetemi invidiamo davvero la prerogativa tutta maschile di riuscire a "comandare" un altro gruppo di uomini che riconoscendo l'eccellenza di chi "comanda" collaborano in equipe.... x noi donne e' un miraggio...e' rarissima un equipe di sole donne e normalmente quando un gruppo di lavoro e' composto in maggior parte da donne i guai sono assicurati...ogni donna intellettualmente onesta lo ammette gli uomini in tantissime cose sono migliori di noi, piu "puri" piu sinceri e piu vulnerabili....

Avatar utente
Andrea
Princess
Princess
Messaggi: 3236
Iscritto il: martedì 28 ottobre 2014, 6:20
Località: Torino
Età: 63
Contatta:

Utente incontrata

Donna

Accesso area fotografica

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da Andrea »

Belle, profonde e intense sia la riflessione di Laura sia di Cinzia.

Io sono guidata da due donne: la prima con un compito di coordinamento in un gruppo di lavoro in cui siamo pochissimi maschi e diverse donne. Svolge il suo compito con impegno, ma soprattutto attenzione a noi, a non ferirci, non offenderci, a rispettarci come professionisti da lei stimati; non si impone mai, non è autoritaria. È' una donna con le palle, e' una donna senza palle? È' vero che è' in un ambiente dove non può esserci competizione o comunque lotta per ottenere un posto migliore con benefici economici.
L'altra, è' la dirigente unica per noi, autoritaria ma non autorevole, imponitiva ecc. : ha raggiunto il massimo del potere cui poteva aspirare in quel settore, ma è poco stimata ecc. : è una donna con le palle, perché ha raggiunto il posto che prima era occupato da un maschio?
La donna con le palle può essere un complimento ma solo uscendo dallo stereotipo della forza e della capacità di guidare con autorità e solo come metafora di una capacità che è insieme maschile e femminile di rispettare gli altri, di sacrificarsi per il bene comune sapendo unire tutti con concretezza e buon senso, spendendo se stessi. Se dico che una donna è forte non penso a una donna con le palle, ma a una donna che ha un cuore, un'anima enorme fino al sacrificio di se, come spesso è' stato nel corso della storia

Veronica
L'identità è qualcosa a cui non si può sfuggire (Susan Faludi)

La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)

Avatar utente
sylvix
Princess
Princess
Messaggi: 2416
Iscritto il: martedì 21 ottobre 2014, 3:09
Località: worthing
Contatta:

Accesso area fotografica

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da sylvix »

ccinzia61 ha scritto:.e' rarissima un equipe di sole donne e normalmente quando un gruppo di lavoro e' composto in maggior parte da donne i guai sono assicurati...ogni donna intellettualmente onesta lo ammette gli uomini in tantissime cose sono migliori di noi, piu "puri" piu sinceri e piu vulnerabili....
Concordo pienamente.
Diciamo che anni fa ho avuto parte in un attività collaterale ad altre (dove ero socio per 1/3 della baracca) con circa 120-130 donne e un centinaio di maschi, per un totale di oltre 200 persone.
Ho potuto verificare sperimentalmente che le donne generano casino solo quando gli concedi potere e autonomia di scelta, il che fa scattare la molla delle delle gelosie ( e dei corteggiamenti a) con il successivo incasinamento totale.
In aziende tipo quella in cui partecipavo, a filiera breve, senza troppi scalini e gerarchie fra la proprietà/dirigenza e gli impiegati il rischio di casino è effettivamente molto alto relativamente al tema in oggetto.
Nelle aziende a produzione imprecisata ed eventuale che spopolano qua a roma, quelle di stampo fantozziano per intenderci, lo stacco fra il megaultrapresidente e il sottoassistente alla pulizia del gabinetto è enorme ed è difficile che le donne possano generare casino, in virtù del fatto che lo scopo del lavoro è sostanzialmente ignoto così come la sorgente del potere da cui partono gli ordini : Chessygrin :
E' un po' il metodo americano a comparti, dove talvolta s'ignora realmente cosa si faccia nella stanza accanto: il modo migliore per gestire le risorse lavorative.

Nel mio caso, non posso prendere ordini diretti da nessuno, devo fare come mi pare, altrimenti me ne vado! : Chessygrin :
jeg taler ikke dansk!

Avatar utente
Priscilla
Gurl
Gurl
Messaggi: 248
Iscritto il: domenica 21 settembre 2014, 11:28
Località: Puglia
Età: 49
Contatta:

Utente bannato

Accesso area fotografica

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da Priscilla »

Io voglio essere una donna!

Avatar utente
Ale_lei
Princess
Princess
Messaggi: 1236
Iscritto il: giovedì 25 settembre 2014, 21:52
Località: Milano
Età: 60

Utente incontrata

Accesso area fotografica

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da Ale_lei »

Accetto quanto scrivete in quanto derivante dalla vostra esperienza quotidiana e dalla vostra personale sensibilita. Tuttavia credo sia sbagliato concludere che l'archetipo comportamentale maschile sia diverso da quello femminile nell'attitudine all'organizzazione. Piuttosto le differenze che evidenziate le ricondurrei, limitatamente al nostro modello occidentale, a secoli di condizionamenti psicologici a cui gli uomini di sesso femminile sono sottoposti fin dall'infanzia. A questo fatto ricondurrei la gratificazione che una donna può sentire quando le vengono riconosciute qualità erroneamente considerate di prerogativa maschile.
Nell'educazione dei miei figli vorrei riuscire ad essere coerente con quanto scrivo pur non essendo immune dalla forza della storia che ci porta continuamente a fare differenze.
A_L

Avatar utente
LindaB
Princess
Princess
Messaggi: 1255
Iscritto il: martedì 21 ottobre 2014, 11:49
Località: Milano\Pavia
Contatta:

Utente incontrata

Accesso area fotografica

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da LindaB »

A me viene da porre una domanda: se per una donna bio "avere le palle" può essere un complimento per un uomo bio quale potrebbe essere un equivalente complimneto\riconoscimento tra quelli solitamente attribuiti alle donne bio?

Si forse le donne in gruppo fan casino, ma io la vedo più come una mancanza di esperienza.
Eppoi anche certi uomini ad organizzazione stanno a zero, per cui ?
Io credo che alle donne tutte si possa riconoscere una buona abilità tecnica, una buona resilienza, una buona attitudine alla reiterazione\ripetizione.
Tutte cose che quasi mai un uomo "invidia", mi sembra.
Comunque si, l'idea che una donna bio debba avere le palle per valere, non è stà gran bellezza: altrimenti le T* spopolerebbero, no ??? : Chessygrin : : Chessygrin : : Chessygrin :


Linda

Avatar utente
geraldine
Princess
Princess
Messaggi: 1039
Iscritto il: martedì 28 ottobre 2014, 15:17
Età: 9
Contatta:

Utente bannato

Accesso area fotografica

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da geraldine »

Trasformare il corpo con la chirurgia non è un capriccio ma una necessità cui ognuna di noi arriva dopo un preciso percorso che ti ha posto tanti interrogativi e sottoposta a tanta discriminazione e "osservazione da chi incontri". Ognuna di noi, come Leda o me, sviluppa una nuova personalità, anzi riconosce quella personalità nascosta dentro di noi.
La chirurgia ci aiuta solo a confonderci meglio con gli altri e ad essere in pace con noi stesse.
Nello stesso tempo diveniamo donne, anatomicamente anche se non possiamo avere figli, ma realizziamo noi stesse.
Secondo me siamo nello stesso tempo donne, ma siamo anche noi stesse, con la personalità che appartiene all'idividuo che è unica ed irripetibile per il vissuto precedente.
Con la transizione abbandoniamo quella parte maschile se era ancora presente in noi perchè non ci appartiene più. Prendiamo forza della nostra identità nascosta. Nessuno di noi che vuole arrivare alla rettifica chirurgica vuole una "T" al posto della "F" o "M" agognata. Non vogliamo un etichetta diversa perchè vogliamo essere riconosciute come donne non marchiate dome "Trans".
Essere eventualmente riconosciute come "donne con le palle", secondo me, fa piacere perchè ci pone al pari delle donne bio come ha ben spiegato CCinzia61 e non è nostalgia di mascolinità ma normalità femminile.
Geraldine
www.genovagaya.com

Nanà
Princess
Princess
Messaggi: 1857
Iscritto il: martedì 21 ottobre 2014, 7:54
Località: Napoli

Utente bannato

Re: Transizionare : essere chi si è o essere una donna ?

Messaggio da Nanà »

io però ho sempre una domanda nella testa... ora la butto li.
io ho sempre pensato che esisto solo per chi mi ama, ovvero per chi in un modo o per l' altro mi conosce e mi ama per come mi conosce.
chiunque incontro nella mia vita per quanto posso stargli simpatico/a poi passa e se ne va.. e a lui se sono uomo donna o gatto non gliene frega un h.
e non me ne frega a me di che etichetta mi mette addosso uno che passa.
cosa volete ch eme ne freghi a ame del giudizio dei fantasmi che camminano intorno a me... persone ch non conosco che non conoscerò mai e che se anche conoscessi non arriveremmo mai ad amarci.

ora veniamo al punto, le persone che amiamo generalmente sono quelle più vicine noi , figli, genitori, compagne e compagni, mogli e mariti... ok ai loro occhi noi saremo sempre ciò che eravamo ... non credo che un figlio potrà accettare pienamente che il padre si ora una donna.

quindi tutto quello che Geraldine dice lo capisco bene ma sembra fatto più per i fantasmi che per le persone vere.

in quanto al proprio sentirsi bene e realizzate... va bè li c'è bisogno di avere quella massiccia dose di autostima/egoismo/iocentrismo anzi egocentrismo tale da considerare un proprio bisogno o necessita come cose che abbiano un valore...
molte persone ritengono di non avere nessun diritto neanche velato di mettere in evidenza le proprie necessità, verranno sempre prima quelle degli altri ovviamente.
e li c'è una differenza soggettiva tra le persone.

ma, rispondendomi da solo, posso solo dire che molto probabilmente molti/e di noi non riescono a comprendere il significato profondo di questa necessità di transizione.
evidentemente il disagio nella condizione di partenza deve essere davvero insostenibile.
personalmente io vivo lo stesso, male, ok , ma c'è chi sta molto peggio di me.
ecco, questo ragionamento è privo di quell' elemento di conoscenza diretta di un certo tipo di disagio che io evidentemente non conosco.

nell' autovalutazione del problema, mi sono reso conto che per quanto potrei essere felice, per quanto, finalmente potrei iniziare a relazionarmi alle persone su un piano reale, e sebbene l mia vita indubbiamente sarebbe finalmente piena e gioiosa ... basta lo sguardo di mio figlio e la sua voce che mi chiama... ancora e credo per sempre.... papà. ... ...

io esisto veramente solo per lui.
tutti gli altri esseri umani che abitano il pianeta sono solo vento e io sono vento per loro.
morire giovani è sempre una cosa brutta perché chi muore giovane non può godere alcune cose bellissime della vita.
io, nonostante tutto, sono riuscito a godere tantissimo di questo mondo.
ho goduto l' amore e i sogni, o goduto lo sguardo sui colori e o ascoltato la pioggia.
ho corso, ho giocato ho riso e ho pianto.
... cosa vuoi di più dalla vita... penso, hai avuto tutto, e storto morto, con sofferenza e fatica sei riuscito ad arrivare fin qui, cosa vuoi di più ?

sentivo di scrivere queste parole perché il mio percorso di analisi degli ultimi circa 7/8 mesi mi ha messo davanti alla comprensione del disagio.
quando si parla di disforia appunto, si intende che non ci riesci proprio a vivere. significa che non riesci a fare nulla a godere di nulla che sei impossibilitato a continuare così.
ecco allora è una situazione di stress continuo visibile chiaro che genera una sofferenza invalidante.
ecco sofferenza invalidante, è la parola giusta .
Geraldine, Leda e altre potranno confermare o smentire questa mia sensazione.

buona giornata a tutte.
: Love :

Rispondi