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Melissa_chan
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Re: Esperienze

Messaggio da Melissa_chan »

Da un punto di vista prettamente etico sarei d'accordo sul fatto che un percorso farmacologico del genere sia un pericolo per lo sviluppo generale di un minore tuttavia dobbiamo prendere in considerazione almeno 2 fattori estremamente importanti.
Il primo:
La disforia di genere non è solo una sensazione evanescente che compare ogni tanto ma piuttosto uno stato fisico e mentale permanente spesso accompagnato da altri problemi quali l'ansia (anche cronica) e la depressione.
Il secondo:
Le tempistiche, per quanto a noi sembrino accettabili e contenute, non sono affatto brevi per una persona di 14 o 15 anni, basti pensare al fatto che 2 anni sono 1/7 della vita appena vissuta di un 14enne, non proprio poco dal punto di vista psicologico.
Vi porto una testimonianza diretta: ho un caro amico di 17 anni che si rivolse a me per avere informazioni sul percorso FtoM, quando gli dissi che la relazione psicologica e la certificazione le avevo ottenute dopo 6 mesi di psicoterapia mi disse: "COSI' TANTO? Io non ce la faccio ad aspettare così tanto, la faccio finita prima"

Andiamo ad analizzare meglio il primo punto:
Chi ha avuto problemi con l'ansia saprà bene cosa comporta, difficoltà a dormire, problemi respiratori, senso di spossatezza, difficoltà di concentrazione.
E se l'ansia sembra già qualcosa di paralizzante la depressione è ancora peggio perchè, badate bene, la depressione non è vedere solo le cose negative, la depressione vuol dire non vedere più niente, la depressione ti porta via tutto, ed intendo davvero tutto. ogni cosa sparisce e difficilmente se ne esce fuori senza affrontare i problemi, in questo caso proprio la disforia.
In fin dei conti non è difficile pensare a cosa possa provare una persona nata con 2 cromosomi XX che comincia a vedere dei cambiamenti alieni alla sua stessa mente, è come se, al posto del seno, tale persona vedesse crescere due escrescenze aberranti portatrici di orrore e raccapriccio. (ringraziamo Lovecraft per il mio colorito e forbito linguaggio sull'argomento)

Ora, analizzando meglio il punto secondo on le premesse del punto primo voi come ci sentireste? Non vorreste forse rimuovere il problema nel minor tempo possibile no matter what?
Va' detto che una persona di 15 anni percepisce il tempo diversamente da una di 30, basta pensare a quante volte, durante i viaggi, i bambini chiedano: "Siamo arrivati?" anche solo per 30 minuti di tragitto (Io ne faccio 90 ogni settimana solo per andare in accademia)
Quindi un solo anno in più, per una persona che magari ha già manifestato i suddetti sintomi, non è poco ma quasi un tempo infinito; e nel frattempo la depressione avanza portandosi via un pezzo ogni giorno. Ho conosciuto persone la cui prima frase è stata "Sono venuta quì perchè era l'opzione B, tanto l'opzione A (la stazione dei treni) non si sposta", di sicuro non è di buon auspicio.

Quindi, come possiamo notare, non è una situazione facile, necessita di enorme attenzione sia da parte dei genitori, sia da parte degli psicologi, sia da parte di chi è attualmente in un percorso psicologico atto al riconoscimento della disforia.

Disclaimer: Io ho parlato conoscendo solo la mia verità, quello che è successo (e sta succedendo) a me ed alle mie amiche ed ai miei amici. Non prendete le mie parole come verità scientifiche.
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Non giudicarmi dal corpo che vedi, piuttosto considera cosa abbiamo fatto insieme, come lo abbiamo fatto e cosa ti ha trasmesso; a quel punto ti accorgerai che nulla è cambiato

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Vittoria
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Re: Esperienze

Messaggio da Vittoria »

Io ho conosciuto un paio di minorenni transgender, quella più piccola ha 13/14 anni e non era in terapia (ma credo che ormai abbia cominciato) e quella più grande, 16 anni ha da poco cominciato una versione blandissima di TOS, tengo a dire che, in particolare la seconda, ha una vita normalissima, va a scuola, prende i mezzi, va a fare shopping da sola (senza tutte le ansie che si vedono qui dentro : Lol :).
Dei terribili effetti si è parlato per almeno sei mesi, per loro due ne hanno parlato circa un anno con genitori, psicologa (spesso anche tutti e quattro insieme), gruppi con altre persone transgender...
C'è da dire che qesti cambiamenti sono molto graduali e l'ambiente è controllatissimo, almeno per gli adulti si fanno dei day hospital ogni sei mesi, gli endocrinologi richiedono le analisi ogni tre (anche per controllare eventuali "sgarri") e se qualche valore è fuori posto possono decidere di sospendere o prescrivere qualche integratore.
Dubito fortemente che qualcuno metta a rischio lo sviluppo cerebrale di un ragazzo e soprattutto che il resto dei medici (anche esterni all'ambiente come il medico di base o un medico sportivo) non si accorga di quello che sta succedendo, sono persone molto seguite sia dal punto di vista psicologico che medico, qui non esiste il concetto anglosassone, che da quello che vedo ha molti meno obblighi, occhio a mischiare gli articoli inglesi o americani con quelli italiani.
Sono situazioni difficili, in cui vanno trovati dei compromessi per evitare il fai da te, gli FtM, ai quali la famiglia vieta di avere un binder, cercano vie alternative come fasciarsi con materiali non elastici che rischiano di lacerare la pelle o rompere le costole, a volte non so se è ben chiaro il disagli provato da queste persone.

Frida

Re: Esperienze

Messaggio da Frida »

LauraB ha scritto: Comunque i genitori sono quelli che devono avere il ruolo di capire e decidere, con l appoggio medico.
Hai una visione idealizzata del ruolo genitoriale.

Da i 14 ai 18 il giudice può valutare caso per caso. "L'appoggio medico" può essere accondiscendente oppure no, la decisione spetta al genitore. Ciò che rende la decisione angosciante resta il parere discordante dei medici. Questo post pubblico dovrebbe aiutare a capire la situazione genitoriale senza creare una sola voce convergente: o si accetta la somministrazione di triptorelina o c'è il rischio di suicidio. Bisogna dire che questo è falso poichè i dati sul trattamento della disforia di genere infantile nel lungo termine sono controversi.

Ogni genitore deve accertare le motivazioni per le quali ci si mette sulla strada della "transizione". Come si fa ad essere sicuri che un minore, che crede ancora a babbo natale, "abbia le idee chiare" ? idee chiare su cosa?

La sola idea chiara che resta è che rinunciando alla terapia di transizione viene a mancare il sostegno psicologico.
In questo sistema o hai la disforia di genere oppure sei abbandonato.a a te stesso.a, non ci sono strade alternative.

Frida

Re: Esperienze

Messaggio da Frida »

Vittoria ha scritto:Io ho conosciuto un paio di minorenni transgender, quella più piccola ha 13/14 anni e non era in terapia (ma credo che ormai abbia cominciato) e quella più grande, 16 anni ha da poco cominciato una versione blandissima di TOS, tengo a dire che, in particolare la seconda, ha una vita normalissima, va a scuola, prende i mezzi, va a fare shopping da sola (senza tutte le ansie che si vedono qui dentro : Lol :).
Dei terribili effetti si è parlato per almeno sei mesi, per loro due ne hanno parlato circa un anno con genitori, psicologa (spesso anche tutti e quattro insieme), gruppi con altre persone transgender...
C'è da dire che qesti cambiamenti sono molto graduali e l'ambiente è controllatissimo, almeno per gli adulti si fanno dei day hospital ogni sei mesi, gli endocrinologi richiedono le analisi ogni tre (anche per controllare eventuali "sgarri") e se qualche valore è fuori posto possono decidere di sospendere o prescrivere qualche integratore.
Dubito fortemente che qualcuno metta a rischio lo sviluppo cerebrale di un ragazzo e soprattutto che il resto dei medici (anche esterni all'ambiente come il medico di base o un medico sportivo) non si accorga di quello che sta succedendo, sono persone molto seguite sia dal punto di vista psicologico che medico, qui non esiste il concetto anglosassone, che da quello che vedo ha molti meno obblighi, occhio a mischiare gli articoli inglesi o americani con quelli italiani.
Sono situazioni difficili, in cui vanno trovati dei compromessi per evitare il fai da te, gli FtM, ai quali la famiglia vieta di avere un binder, cercano vie alternative come fasciarsi con materiali non elastici che rischiano di lacerare la pelle o rompere le costole, a volte non so se è ben chiaro il disagli provato da queste persone.
Scusa tu saresti?

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Re: Esperienze

Messaggio da Vittoria »

Hai ragione, non scrivo da parecchio e comunque ho scritto poco. Ma ho fatto la presentazione, è stata accettata... insomma, sono "pulita" : Lol :

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Re: Esperienze

Messaggio da Vittoria »

Frida ha scritto: La sola idea chiara che resta è che rinunciando alla terapia di transizione viene a mancare il sostegno psicologico.
In questo sistema o hai la disforia di genere oppure sei abbandonato.a a te stesso.a, non ci sono strade alternative.
In che senso "abbandonato"? Ce ne sono di consultori, soprattutto per giovani e adolescenti li ho anche frequentati...

Frida

Re: Esperienze

Messaggio da Frida »

Vittoria ha scritto:
Frida ha scritto: La sola idea chiara che resta è che rinunciando alla terapia di transizione viene a mancare il sostegno psicologico.
In questo sistema o hai la disforia di genere oppure sei abbandonato.a a te stesso.a, non ci sono strade alternative.
In che senso "abbandonato"? Ce ne sono di consultori, soprattutto per giovani e adolescenti li ho anche frequentati...
Bene allora racconta la tua storia, quante volte sei andata, è stato gratis, perchè hai smesso di frequentarli, insomma fatti che ti riguardano in prima persona. I consultori che conosco io al massimo fanno 10 sedute e poi se puoi privatamente.

Se dobbiamo iniziare il dibattito sugli effetti benefici della transizione allora bisognerebbe anche discutere gli effetti collaterali. Non basta riportare solo i casi di successo come esempio da seguire perchè se vuoi ti posso accompagnare alla tomba di un mio stimato collega, gay, che all'improvviso si è tolto la vita.

In Italia non ci sono molte pubblicazioni e allora si discute sul sentito dire sul parere di amici e conoscenti; come stanno davvero le cose? Gli anglosassoni almeno qualche studio lo pubblicano, poi se non si vuole leggere perchè i numeri non dicono quello che si deve dire per forza allora parliamo d'altro.

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Re: Esperienze

Messaggio da LauraB »

Frida ha scritto:Hai una visione idealizzata del ruolo genitoriale.
magari.. : Sad : purtroppo ho abbastanza esperienza per conoscere anche parecchi casi di conflitto

ci sono situazioni che vanno in un verso e altre in verso contrario.
Frida ha scritto:L'appoggio medico" può essere accondiscendente oppure no, la decisione spetta al genitore.
esatto.. il problema nasce quando un genitore non solo sceglie per il no ( e probabilmente in quelle scelte ci sta anche un no corretto), ma quando addirittura rifiuta di fare verifiche e solo di iniziare un percorso di qualsiasi genere.
Frida ha scritto:o si accetta la somministrazione di triptorelina o c'è il rischio di suicidio
la frase è reale, o si accetta la somministrazione o c è un rischio (che è un eventualità, potrebbe avverarsi come no. ) Anche il rischio viene considerato nelle analisi.
Frida ha scritto: i dati sul trattamento della disforia di genere infantile nel lungo termine sono controversi.
Non saprei, oggi è tutto controverso, perfino un vaccino a scuola. Sul lungo termine bisogna anche capirsi, arrivati ai 18 anni in questi casi, se si continua, non ha piu senso il bloccante ma si passa direttamente ad altro.
Sugli effetti collaterali abbiamo gia parlato, siamo daccordo su possibili danni, che sono conosciuti. Bisogna capire da che parte pende la bilancia.
Frida ha scritto:Bene allora racconta la tua storia, quante volte sei andata, è stato gratis, perchè hai smesso di frequentarli, insomma fatti che ti riguardano in prima persona. I consultori che conosco io al massimo fanno 10 sedute e poi se puoi privatamente.
Mi sembra giusto, io per prima ho sempre dichiarato di essere seguita da quattro anni, da tre in terapia psicologica e due ormonale. Direi che di conoscenze ne ho abbastanza..

Adesso tocca a Vittoria... e anche a Frida.. e anche le altre..
Laura Bianchi

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Re: Esperienze

Messaggio da Celeste »

Ansia, depressione, suicidio... ma non c'è una qualche contraddizione con la perizia di sanità mentale? (chiedo)

Secondo me FORSE un po' di pazienza il corpo se la merita, visto che ci ha tenuti in vita finora e magari lo ha fatto anche senza darci grossi problemi di salute. Certo è facile fregarsene di tutto il lavoro che ha fatto per farci respirare, mangiare, muoverci, ecc... però ecco pensare solo ad allinearlo con la propria mente in modo impaziente e odiarlo, senza riconoscerli dei meriti non mi sembra giusto, almeno a me. Una femminilità interiore priva di amore, delicatezza e gratitudine per ciò che ci ha tenuti in vita è davvero bella? Poi per carità può essere lecito modificare e "allineare" il corpo, ma spero venga fatto con armonia interiore, e non come se fosse solo un pezzo di carne da manipolare o come se fosse uno schiavo diretto a bacchetta da una mente padrona, severa ed esigente.

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Re: Esperienze

Messaggio da Melissa_chan »

Celeste ha scritto:Ansia, depressione, suicidio... ma non c'è una qualche contraddizione con la perizia di sanità mentale? (chiedo)

Secondo me FORSE un po' di pazienza il corpo se la merita, visto che ci ha tenuti in vita finora e magari lo ha fatto anche senza darci grossi problemi di salute. Certo è facile fregarsene di tutto il lavoro che ha fatto per farci respirare, mangiare, muoverci, ecc... però ecco pensare solo ad allinearlo con la propria mente in modo impaziente e odiarlo, senza riconoscerli dei meriti non mi sembra giusto, almeno a me. Una femminilità interiore priva di amore, delicatezza e gratitudine per ciò che ci ha tenuti in vita è davvero bella? Poi per carità può essere lecito modificare e "allineare" il corpo, ma spero venga fatto con armonia interiore, e non come se fosse solo un pezzo di carne da manipolare o come se fosse uno schiavo diretto a bacchetta da una mente padrona, severa ed esigente.
La perizia non deve attestare la tua sanità mentale, deve attestare la presenza di disforia, la sanità mentale si da' per scontato che ci sia.
Poi mi rendo conto che è difficile mettersi nei panni di una persona disforica, prendi questo come metro di paragone:
Immagina di essere dentro una meravigliosa armatura completa del 1500, è forgiata con un acciaio di ottima qualità ed è ricca di incisioni ed intarsi quindi è sia bella esteticamente sia resistente agli urti; il suo unico problema è che nessuno su questa Terra può vederti in volto oppure sapere come sei, e per tutti sei qualcosa che tu ritieni si non essere.
Ah sì, ho dimenticato un particolare, tu sei sotto il sole di mezzogiorno nel più caldo giorno di estate, e l'acciaio lo hai a contatto con la pelle.
Quindi la tua meravigliosa armatura diventa rapidamente un forno che, lentamente ma inesorabilmente, ti soffoca, ti isola, ti impedisce di rapportarti con gli altri.
Penso che il paragone più prossimo sia una cella di isolamento.

Una cosa che mi sono dimenticata di spiegare nel mio precedente intervento è che con ansia e depressione non ci ragioni, non ci scendi a patti e non ci conversi.

Quindi sì, il disgusto e la vergogna per il proprio corpo può arrivare ad una seria intenzione, si chiama disperazione e, come con l'ansia e la depressione, non ci ragioni.
Non giudicarmi dal corpo che vedi, piuttosto considera cosa abbiamo fatto insieme, come lo abbiamo fatto e cosa ti ha trasmesso; a quel punto ti accorgerai che nulla è cambiato

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