Esperienze

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Celeste
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Re: Esperienze

Messaggio da Celeste »

Più che altro secondo me bisognerebbe decidere quale messaggio si vuole dare riguardo agli stereotipi. Vogliamo ad esempio preservare la figura dell'uomo che DEVE fare il militare in divisa e della donna che DEVE essere sorridente, gentile e carina? Vogliamo trasmettere questo alle nuove generazioni? Certo gli stereotipi forse hanno qualcosa di rassicurante in cui riconoscere l'altro e in cui riconoscersi, identificarsi... ma possono anche diventare asfissianti. Io personalmente preferisco tenere conto delle differenze individuali, quindi posso dire di aver conosciuto donne gentili e donne sgarbate, uomini superficiali e uomini profondi, uomini e donne egoisti o altruisti... con persone di entrambi i sessi ho parlato veramente di tutto con soddisfazione reciproca. Prima abbiamo detto che è importante ciò che ci viene inculcato a causa del proprio sesso, perché è in relazione al disagio che si può sviluppare, come ho già detto mi sembra un punto significativo. Ma la libertà dagli stereotipi interessa veramente?

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Mizia
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Re: Esperienze

Messaggio da Mizia »

Frida ha scritto: Mi permetto di chiedere se la transessualità mtf ha origine da un disagio nei confronti del proprio pene o è spinta dal desiderio di avere due belle tette? Entrambe le cose si possono esprimere come un disagio istintivo (la mancanza di qualcosa) che può essere verbalizzato durante la traiettoria evolutiva di ogni individuo.

Il disagio istintivo potrebbe derivare dalla crisi della triade edipica. Il dato è che non esiste una identità sessuale salda su cui fare esperimenti.
Ciao, rispondo per me ovviamente, iniziando però con una domanda.
Che cosa intendi per verbalizzare durante la traiettoria evolutiva?

Dal mio punto di vista, sono poco meno di 62 anni che verbalizzo, se inteso molto semplicemente come parlarne, con me stess* o altri, nei tempi e nei modi che lo scorrere delle cose ci propone, soprattutto in una traiettoria evolutiva che si chiuderà nel momento in cui il mio cuore dirà stop.
Disagio del pene? Mi è servito, lui, per agire, e con sicuro piacere, una sessualità maschile che ho progressivamente capito non corrispondere al mio sentire e alla definizione della mia identità di genere. Evidentemente, con questa consapevolezza lui diventa un vulnus molto profondo, senza drammi o appiattimento sulla narrazione riduttiva e stereotipata del corpo sbagliato. Banalmente, non mi permette di vivere con l'organo sessuale primariamente deputato la sessualità ricettiva, di accoglienza e molto interiore che sento mia. Così come non mi permette, più frivolamente, di vestire certi tipi di capi di abbigliamento.
In questo senso, la consapevolezza di quello che sono (siamo), in termini di identità, mi permette di vivere bene (magari con alti e bassi) il come sono.
Nonostante la sentenza di autorizzazione alla RCS che mi permetterebbe di fare tabula rasa di questo disagio.

Anni fa, una mia carissima amica mi regalò due piccole protesi in silicone (proporzionate al mio essere decisamente androgina) per farmi vedere/vivere realmente il corpo del quale spesso parlavamo. Mi misi a piangere. Un'altra amica mi fece ragionare sul male minore: perché mai non avrei dovuto vestire un piccolo reggiseno per accennare, quel poco che bastava, quella parte della quale sentivo quasi fisicamente la mancanza? Anche in questo caso il vulnus è profondo: sentire fisicamente la mancanza di una parte di te quando qualcuno ti abbraccia, per esempio, e sentire quanto quel qualcuno, per quanto soddisfatto del corpo che hai, è come se cercasse quel poco di più. Senza fartelo pesare.

Oggi, dopo due anni di estrogeni, a dosaggi minimi, vivo bene e serena, soprattutto sento mio, parte di me, quel poco di seno sviluppato, anche con la sua simmetria non perfetta e senza sentire più la necessità di aiutare in qualche modo il volume. A rettifica anagrafica avvenuta (documenti e codice fiscale), mi prenoterò la visita in SSN per valutare con il chirurgo il passaggio dalla mia primina alla seconda, la taglia che sento adeguata e coerente al mio essere, corpo e psiche nell'accezione più ampia.

Non ci sono identità sulle quali fare esperimenti. Ci sono semplicemente persone che, in modi e tempi disparati e per motivazioni altrettanto disparate, decidono o iniziano a fare ragionamenti sulla propria identità, a confrontarsi, a porsi domande e cercare di darsi risposte. Assumendosi la responsabilità, pesante, dell'onestà verso se stesse.
Mizia : II-081.jpg :
Ci pensa la vita mi han detto così (cit.)

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Re: Esperienze

Messaggio da Melissa_chan »

Mizia ha scritto:Non ci sono identità sulle quali fare esperimenti. Ci sono semplicemente persone che, in modi e tempi disparati e per motivazioni altrettanto disparate, decidono o iniziano a fare ragionamenti sulla propria identità, a confrontarsi, a porsi domande e cercare di darsi risposte. Assumendosi la responsabilità, pesante, dell'onestà verso se stesse.
Questa frase è talmente vera da sfidare le leggi stesse della creazione.
Spesso ci si dimentica di questa parte, la pesante responsabilità verso il nostro corpo, quando si osserva la cosa dall'esterno, perchè, purtroppo, non viviamo con la testa tra le nuvole ma con i piedi ben piantati per terra e con le orecchie ben tese verso ogni singolo, minuscolo, impercettibile segnale che ci potrebbe arrivare da noi, dall'ambiente, dalle persone e dagli animali che ci circondano.
Ho parlato di ambiente e persone perchè sono due cose che, volenti o nolenti, ci influenzano in quanto creature da branco, è vero che speso si sente la frase: "fregatene di cosa dice la gente"
ma non è così facile come sembra, un ambiente in cui viviamo in tranquillità è un ambiente sano, al contrario un ambiente ostile crea dei danni a livello mentale e molto probabilmente fisico. : Sad :

Finisco facendo una domanda: cosa sono gli stereotipi di genere e da dove derivano?
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Re: Esperienze

Messaggio da angelaingrid »

Forse semplicemente non sono stereotipi, come dite voi, imposti da chissà chi e per chissà quali motivi, visto che essi sono presenti non solo in tutte le epoche, in tutte le culture e in tutte le religioni (e agnosticismi) e fedi politiche, ma anche negli animali.

Semplicemente gli individui maschi hanno ormoni maschili, che spingono all'aggressività. Tutto lì.
Che scoop, eh?
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.

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Re: Esperienze

Messaggio da Melissa_chan »

angelaingrid ha scritto:Forse semplicemente non sono stereotipi, come dite voi, imposti da chissà chi e per chissà quali motivi, visto che essi sono presenti non solo in tutte le epoche, in tutte le culture e in tutte le religioni (e agnosticismi) e fedi politiche, ma anche negli animali.

Semplicemente gli individui maschi hanno ormoni maschili, che spingono all'aggressività. Tutto lì.
Che scoop, eh?
Bravissima Angela, questa è proprio la risposta che speravo di ricevere : Love : : Love : : Love :
Non giudicarmi dal corpo che vedi, piuttosto considera cosa abbiamo fatto insieme, come lo abbiamo fatto e cosa ti ha trasmesso; a quel punto ti accorgerai che nulla è cambiato

Frida

Re: Esperienze

Messaggio da Frida »

Mizia ha scritto: Ciao, rispondo per me ovviamente, iniziando però con una domanda.
Che cosa intendi per verbalizzare durante la traiettoria evolutiva?
[...]
Non ci sono identità sulle quali fare esperimenti. Ci sono semplicemente persone che, in modi e tempi disparati e per motivazioni altrettanto disparate, decidono o iniziano a fare ragionamenti sulla propria identità, a confrontarsi, a porsi domande e cercare di darsi risposte. Assumendosi la responsabilità, pesante, dell'onestà verso se stesse.
Intanto grazie per aver risposto con la tua esperienza. Le traiettorie evolutive hanno un significato preciso nella psicologia dello sviluppo. Lo sviluppo è fatto di tappe ben precise comuni a tutti gli individui; ad esempio l'età in cui i bambini iniziano a parlare, in assenza di patologie. Il punto è che i bambini sviluppano la loro identità psicosessuale prima di cominciare a parlare. È inutile ribadire che a 2 anni i bambini non potendo separare nella realtà il sesso dal genere non fanno distinzione. Sanno già a quale sesso e genere appartengono. Per loro ciò che è evidente è pure reale, ed è ovvio che per loro la connotazione anatomica sia indice di identità psicosessuale. Gli adulti invece dimenticando l'importanza che ha avuto per loro l'evidenza quando erano bambini spesso non sono in grado di dare le conferme che il bambino si aspetta. Tra i 6 e i 7 anni i bambini comprendono che saranno maschi o femmine per tutta la loro vita; per come la vedo io, questa è una tappa fondamentale.

Senza nulla togliere alle vostre mature esperienze di transizione, la mia domanda cerca di focalizzare l'attenzione sull'origine della transessualità infantile, dalle mie ricerche sembra infatti che sia una rarità. Qual'è stato il tipo di disagio che avete provato all'età di 3 anni, 7, 14, 18 ? spero che sia chiaro che le traiettorie evolutive comprendono tappe in comune a tutti indipendenti da motivazioni individuali, ragionamenti, e assunzioni di responsabilità. Parliamo di bambini, non di persone.

Celeste

Re: Esperienze

Messaggio da Celeste »

Melissa_chan ha scritto:
angelaingrid ha scritto:Forse semplicemente non sono stereotipi, come dite voi, imposti da chissà chi e per chissà quali motivi, visto che essi sono presenti non solo in tutte le epoche, in tutte le culture e in tutte le religioni (e agnosticismi) e fedi politiche, ma anche negli animali.

Semplicemente gli individui maschi hanno ormoni maschili, che spingono all'aggressività. Tutto lì.
Che scoop, eh?
Bravissima Angela, questa è proprio la risposta che speravo di ricevere : Love : : Love : : Love :
E io che stavo cercando (e a dir la verità già trovando) degli importanti studi di psicologia sociale... ma si dai non ha senso, meglio leggersi Topolino, buona fortuna!
: II-011.jpg :

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Re: Esperienze

Messaggio da Melissa_chan »

Celeste ha scritto:E io che stavo cercando (e a dir la verità già trovando) degli importanti studi di psicologia sociale... ma si dai non ha senso, meglio leggersi Topolino, buona fortuna!
Quindi hai trovato le risposte che cercavi, dunque puoi smetterla di frequentare topic di persone con la testa tra le nuvole : Thumbup :
Facci un riassunto del Topolino quando lo hai finito, non sono riuscita a trovarlo questa settimana.
: Love :

P.S. Non hai risposto alla mia domanda, ci hai girato intorno ma non hai risposto
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Re: Esperienze

Messaggio da LauraB »

angelaingrid ha scritto:Semplicemente gli individui maschi hanno ormoni maschili, che spingono all'aggressività. Tutto lì.
Che scoop, eh?
Spero sia una battuta..
Purtroppo ho gia sentito una risposta uguale da chi paventa i pericoli delle "teorie gender", in cui il fondamento è la donna che procrea e l uomo che protegge la famiglia.

Sostanzialmente, visto che sono andata a informarmi, il 27 gennaio è la Giornata della memoria e si ricordano anche Gay e lesbiche rastrellati ed eliminati per legge (!) negli anni 30/40, sono gli stessi pensieri.

purtoppo si usa questo pensiero per mantenere la superiorità maschile e da questi, passaggi dopo passaggi, si arriva ai femminicidi, alle violenze di genere.

In sostanza, agli uomini è concesso avere attenuanti a causa del testosterone? Direi proprio di no.
Bisogna che in una società civile l'aggressività sia ingabbiata, vietata, eliminata.
Se accettassimo l idea di una società basata sull'aggressivita, dovremmo accettare (passivamente) la violenza dei forti sui deboli.
Finiremmo come nel medioevo e dintorni in quelle società dove il signore aveva diritto di vita di morte e di qualsiasi altra cosa su tutto e tutti.

Quello che invece si chiede, è una parità, il rispetto. Eppure sembra una cosa difficile da far capire a volte..
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Re: Esperienze

Messaggio da angelaingrid »

LauraB ha scritto:
angelaingrid ha scritto:Semplicemente gli individui maschi hanno ormoni maschili, che spingono all'aggressività. Tutto lì.
Spero sia una battuta...
Assolutamente no. Dove dovrebbe essere la battuta?
È la semplice verità, incontrovertibile e universalmente riconosciuta da ogni endocrinologo degno di questo nome.
Il maschio (di qualunque etnia, religione, ceto, genere animale - escluso forse qualche invertebrato) è più aggressivo per una questione ormonale, la cosa non è minimamente in discussione come non lo sono il fatto che la Terra ruota intorno al Sole o le leggi di Galileo.

Che poi il maschio del genere umano debba controllare la sua aggressività, che i diritti e la dignità sono paritetici, questo è un altro discorso e neppure questo è in discussione.
Nessuno concede alibi per una questione ormonale. Siamo nel 2020, dopo tutto.
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.

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