Donne in musica

[strano72]

Ehm...forse a questo elenco manca qualcosina.
Di fondamentale :

Purtroppo NON sono un estimatore dei Beatles. Da un punto di vista puramente generazionale, non avendo vissuto personalmente il "prima", non ho materialmente perceptito quella rivoluzione, quella rottura col passato. Agli occhi di un "troppo moderno", quindi, Eleanor Rigby e' forse quella che ancora oggi ha un significato speciale e una qualita' rimasta rara, riconoscibile.

Intanto, chi e' vecchio a sufficienza e/o ha interessi piu' o meno personali nella pubblicita', specialmente quella di articoli a noi graditi, conosce certamente questa qui.
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In giro ho trovato una versione "modulo" di questo pezzo col titolo Belle Helene, ma non penso sia il titolo originale.

[strano72]

Un tormentone (e una hit mostruosa!) dal '73:
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Piu' che una donna, direi letteralmente LA atmosfera di un'epoca e di una nazione. (E, nonostante l'eta', conosco anche qualcosina dei Focus.)

La userei a occhi chiusi come "sign on", come sigla di inizio trasmissioni, per qualche emittente TV di quei tempi, con immagini di boschi se nel Montana, o con un'alba radiosa su una skyline se nella East Coast (diciamo Boston).

[strano72]

e scusate se è poco....

Mi fai tornare in mente il commento di un (miope, al limite del decerebrato) produttore, sugli esodrienti Stones: "suonano bene, ma il cantante coi labbrotti deve andarsene."

[strano72]

[...]
E dove tutto è iniziato :
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Per la mia generazione, di Diana in musica ce n'e' una sola.
Questa qui.
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[strano72]

Vabbè dai, volete mettere una canzone che s'intitola Laura, oppure Silvia, o ancora Francesca... con una che si chiama Ugo, oppure Piero, o anche Arcibaldo?

Eh, beh, questo è un assist:

[BBvideo 560,340][/BBvideo]

e non posso dimenticare quest'altra:

[BBvideo 560,340][/BBvideo]

Allora, se proprio vogliamo andare sugli artisti italiani...
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[angelaingrid]

In quanto alla questione Diana, non credo di essere di tutt'altra generazione, ma quella di Michael Jackson non l'avevo mai sentita e i miei coetanei nemmeno, mentre tutti conoscono quella di Paul Anka, conosciuta quanto Frà Martino o Nella vecchia fattoria (quindi è entrata nella memoria collettiva e vi si è sedimentata).
Quindi l'affermazione "di Diana in musica ce n'e' una sola. Questa qui" mi sembra quantomeno esagerata...

[Mari-dany]

In quanto alla questione Diana, non credo di essere di tutt'altra generazione, ma quella di Michael Jackson non l'avevo mai sentita e i miei coetanei nemmeno, mentre tutti conoscono quella di Paul Anka, conosciuta quanto Frà Martino o Nella vecchia fattoria (quindi è entrata nella memoria collettiva e vi si è sedimentata).
Quindi l'affermazione "di Diana in musica ce n'e' una sola. Questa qui" mi sembra quantomeno esagerata...

Novanta minuti di applausi !

[Mari-dany]

e scusate se è poco....

Mi fai tornare in mente il commento di un (miope, al limite del decerebrato) produttore, sugli esodrienti Stones: "suonano bene, ma il cantante coi labbrotti deve andarsene."

Che poi quello sbagliava in due modi.
Sia nel giudicare Jagger, sia nel dire che suonavano bene.
Agli inizi suonavano malissimo.

[strano72]

[...gli Stones...]
Agli inizi suonavano malissimo.

La fase iniziale grezza forse non e' nemmeno un caso unico.

Da estimatore dei Duran Duran, mi ha stupito molto scoprire su youtube dei demo tape che forse sarebbero venuti meglio facendo suonare dei teenager in un garage.
In qualche caso, addirittura, sono saltati fuori prototipi di pezzi (uno per tutti "A view to a kill") ben lontani dalla qualita' della versione definitiva, nonostante appartenessero gia' alla fase del successo.
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L'idea che mi sono dovuto fare e' che, quando la "scocca" di un pezzo di successo c'e', si e' ancora agli inizi, e che a quel punto servono una meta' lavoro di fino (quella parte servirebbe con un altro accordo, qui e' molto vuoto e va riempito cantando...) e poi un'altra meta' lavoro di pura produzione (tecnica del suono: livelli, equalizzazione e posizione delle tracce etc., insomma "make up" del suono ).

Secondo me puo' benissimo essere che perfino gli Stones degli inizi non fossero ancora al livello giusto, anche per inesperienza.

[angelaingrid]

Magari, mi va di aggiungere, ti scordi anche che i Duran non sempre suonavano loro sugli album, ma che c'erano sessionmen non accreditati che suonavano per loro.
Era una cosa molto in voga negli anni '80: sempre pronti a disprezzare i dinosauri del rock, poi però andavano a chiedere i loro servigi...
Il caso limite si ebbe con The Banned, un gruppo che faceva finta di suonare in playback nelle trasmissioni TV, mentre le parti strumentali erano suonate da altri (due dei quali, peraltro miei amici per cui la cosa è certa, avevano fatto parte di un gruppo di progressive abbastanza noto).
Oppure i Frankie Goes To Hollywood, dove in pratica l'unico che faceva qualcosa era il cantante, mentre il resto era fornito da sessionman (tra cui 4 o 5 tastieristi, di cui uno proveniente dal mitico gruppo prog folk degli Strawbs) e riassemblato da Trevor Horn con dei loop di nastri.