Ma dove siamo?
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- jessicaP
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Ma dove siamo?
Ciao ragazze,
questo post l'ho pensato in un momento di riflessione riguardo il nostro modo di essere donne.
Spesso mi trovo in giro per viaggi verso Firenze, Bologna, Milano ecc, e in queste grandi città non ho mai incontrato in giro una cd.
Ma come mai molte di noi non si vedono in giro visto che la mentalità è cambiata? Dove ce ne stiamo nascoste? Dovremmo uscire più spesso, secondo me, e imporre alla gente un'immagine nuova di donna.
Voi che ne pensate?
questo post l'ho pensato in un momento di riflessione riguardo il nostro modo di essere donne.
Spesso mi trovo in giro per viaggi verso Firenze, Bologna, Milano ecc, e in queste grandi città non ho mai incontrato in giro una cd.
Ma come mai molte di noi non si vedono in giro visto che la mentalità è cambiata? Dove ce ne stiamo nascoste? Dovremmo uscire più spesso, secondo me, e imporre alla gente un'immagine nuova di donna.
Voi che ne pensate?
Vorrei davvero essere quella del mio avatar.
- CristinaV
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Re: Ma dove siamo?
Nella mia città capita spesso di incontrarne, ma sono raramente distinguibili in modo palese.
Il più delle volte sono molto curate, e solo un occhio ben allenato le potrebbe notare.
A vote mi è capitato di avere un fugace scambio di sorrisi, comunque eloquente.
Morale: Ci siamo, ma non abbiamo, solitamente, un lampeggiante in testa.
Cristina
Il più delle volte sono molto curate, e solo un occhio ben allenato le potrebbe notare.
A vote mi è capitato di avere un fugace scambio di sorrisi, comunque eloquente.
Morale: Ci siamo, ma non abbiamo, solitamente, un lampeggiante in testa.
Cristina
Re: Ma dove siamo?
E qui ci si potrebbe riallacciare a una discussione fatta tempo fa riguardo una spillina discreta ma inequivocabile da portare enfemme...
- Serena Crossdresser
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Re: Ma dove siamo?
Ne ho incrociata una giusto un paio di settimane fa in un autogrill della A26 ( era perfetta in versione ragazza cattiva in stile dark con anfibi e gonna corta nera ) .
Ho come l'impressione che solo noi CD siamo capaci di riconoscere le altre CD quando le incrociamo ...
Mia moglie non se n'era accorta ...
Diciamo che abbiamo più che un sesto senso ... un settimo senso.
Ho come l'impressione che solo noi CD siamo capaci di riconoscere le altre CD quando le incrociamo ...
Mia moglie non se n'era accorta ...
Diciamo che abbiamo più che un sesto senso ... un settimo senso.
Ultima modifica di Serena Crossdresser il domenica 14 aprile 2019, 15:32, modificato 1 volta in totale.
Serena
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )
- Deborah.t
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Re: Ma dove siamo?
Anche io mi chiedo dove sono queste CD qui da noi in Trentino penso sia impossibile da vedere ma anche in altre città non le ho mai viste...
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Deborah
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Re: Ma dove siamo?
Confermo. Io le riconosco, laddove altri non sospetterebbero.Serena Crossdresser ha scritto: Ho come l'impressione che solo noi CD siamo capaci di riconoscere le altre CD quando le incrociamo ...
Mia moglie non se n'rea accorta ...
Diciamo che abbiamo più che un sesto senso ... un settimo senso.
In quanto alla numerosità, se conto il numero di incontri fortuiti (non in situazioni o luoghi particolari) rispetto agli anni, le CD sono poche, ma se lo rapporto al fatto che non sto tutto il giorno in giro e soprattutto poche volte nel capoluogo, allora dobbiamo essere tante.
Prima le notavo, anche passabilissime e quindi ignorate dai più, molto carine e giovani, in qualche caso mature e femminili.
Da un po' noto, in negozi e centri commerciali, anche le presenze "fuori posto", esattamente come la mia. Tipo misteriose, quanto perfette, ragazze con numeri grandi nel reparto scarpe
Vedo anche cose tenere. Tipo ragazzone trentenne con qualche cosa di indefinito, che indugia tra maglie e pantaloni femminili accompagnato e consigliato dalla madre. Ovvio che era una boccata d'ossigeno quando anche io, attempato stempiato, stavo facendo la stessa cosa, non accompagnato, a neanche un metro da loro
Ma di avvistamenti, soprattutto per strada tra la folla, ne ho tanti impressi nella memoria, da tutti ho tratto uno spunto di riflessione, ed oggi il ricordo di ognuno mi dà fiducia.
~ N o v e l l a ~
Re: Ma dove siamo?
Mi auguro che le mie uscite non abbiano nulla da imporre alla gente, specie quale sia una nuova immagine di donna. Certe volte mi sembra che ci siano già così tanti maschi ansiosi d'imporre alle femmine l'immagine "giusta" di donna e persino insegnare a loro cosa vuol dire sentirsi o essere donna. Un maschio potrebbe invece provare a insegnare agli altri maschi cosa vuol dire sentirsi o essere uomo per avere un'immagine nuova di sé.jessicaP ha scritto: Dovremmo uscire più spesso, secondo me, e imporre alla gente un'immagine nuova di donna.
Voi che ne pensate?
- LauraB
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Re: Ma dove siamo?
Intanto è una piramide, alla base tante che fanno cd in casa "in qualche modo", qualcuna che si spinge alla trasformazione totale, e ancora meno che escono. E per uscire bisognerebbe essere preferibilmente passabili. poi c è chi non ha problemi a uscire anche se non perfettamente passabile.jessicaP ha scritto:Ma come mai molte di noi non si vedono in giro visto che la mentalità è cambiata? Dove ce ne stiamo nascoste?
Se si cerca di essere passabili, almeno come silouette, viste come donne a 5 metri, senza essere sottoposte ai raggi x, si puo fare. E nemmeno noi che abbiamo il fiuto, a volte ce ne accorgiamo.
A me è capitato di fermarmi in auto alle strisce e mi sono trovata davanti una trav storica e a quel tempo famosa, e l ho riconosciuta. Non ho riconosciuto invece l'amica(/o) subito dietro. scambiata per una bio.
imporre temo sia un termine troppo forte, semmai io direi "abituare". E comunque appunto anche tra chi esce c è chi non ha problemi a farsi passare per cd e chi invece vorrebbe essere presa subito per bio.jessicaP ha scritto: imporre alla gente un'immagine nuova di donna
Il punto, secondo me, è essere corrette, sobrie, gentili. Non si viene mai respinte, magari si recepisce un po di disagio, non di più ..
Laura Bianchi
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Re: Ma dove siamo?
Dove siamo?
Quelle che escono sono in mezzo alla gente, ma siamo talmente poche relativamente alla popolazione, che è estremamente improbabile imbattersi in una CD, al di fuori di ambienti e/o occasioni "dedicate".
A Milano a volte invece mi capita di vedere delle trans, quasi indistinguibili dalle bio, se non per particolari visibili solo da un occhio esperto.
Se torniamo a parlare di CD, non credo che si debba imporre nessun nuovo modello di donna: è già tanto se ci rendiamo accettabili e credibili come esponenti non bio del genere femminile.
Per me non è necessario essere passabili a 5 metri come dice Laura; oltretutto anche ad una certa distanza è quasi impossibile essere passabile per la maggior parte delle CD.
Invece secondo me si deve proprio puntare ad essere credibili, come scrivevo prima. Cioè capaci di indurre i nostri interlocutori a trattarci spontaneamente come donne, anche se sanno perfettamente che biologicamente non lo siamo. Ci si arriva, con la cura della persona, dell' abbigliamento, dei particolari, ma spprattutto con il comportamento e l'atteggiamento giusto. Tutto quello che ci differenzia dal travone carnevalesco, con tacchi improbabili, parrucca da clown e palloncini nel reggiseno (giusto per descrivere l'altro estremo del travestimento).
Tanto per dirla tutta, la sottoscritta non si illude di essere passabile, anche se a volte mi è capitato. E per assurdo, il fatto di sapere di non passare mi ha sempre dato una grande sicurezza, perché sono al riparo da delusioni e dalla tipica ansia del "oddio chissà che succede se si accorgono che non sono una bio".
Mi rendo conto che sto andando off topic e quindi mi fermo.
Baci
Roby
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Quelle che escono sono in mezzo alla gente, ma siamo talmente poche relativamente alla popolazione, che è estremamente improbabile imbattersi in una CD, al di fuori di ambienti e/o occasioni "dedicate".
A Milano a volte invece mi capita di vedere delle trans, quasi indistinguibili dalle bio, se non per particolari visibili solo da un occhio esperto.
Se torniamo a parlare di CD, non credo che si debba imporre nessun nuovo modello di donna: è già tanto se ci rendiamo accettabili e credibili come esponenti non bio del genere femminile.
Per me non è necessario essere passabili a 5 metri come dice Laura; oltretutto anche ad una certa distanza è quasi impossibile essere passabile per la maggior parte delle CD.
Invece secondo me si deve proprio puntare ad essere credibili, come scrivevo prima. Cioè capaci di indurre i nostri interlocutori a trattarci spontaneamente come donne, anche se sanno perfettamente che biologicamente non lo siamo. Ci si arriva, con la cura della persona, dell' abbigliamento, dei particolari, ma spprattutto con il comportamento e l'atteggiamento giusto. Tutto quello che ci differenzia dal travone carnevalesco, con tacchi improbabili, parrucca da clown e palloncini nel reggiseno (giusto per descrivere l'altro estremo del travestimento).
Tanto per dirla tutta, la sottoscritta non si illude di essere passabile, anche se a volte mi è capitato. E per assurdo, il fatto di sapere di non passare mi ha sempre dato una grande sicurezza, perché sono al riparo da delusioni e dalla tipica ansia del "oddio chissà che succede se si accorgono che non sono una bio".
Mi rendo conto che sto andando off topic e quindi mi fermo.
Baci
Roby
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La Roby
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Re: Ma dove siamo?
L’essere passabile rende necessario il cercare di prepararsi con estrema cura nei dettagli e questo richiede ovviamente tempo e tranquillità ( ingredienti non sempre presenti) per evitare o comunque cercare di arginare quella spiacevole esperienza in cui può incorrere una crosdresser come un sorrisetto sarcastico al passaggio o commenti spiacevoli di qualcuno a voce alta del tipo è una donna o un uomo?
Questo a volte condiziona certe uscite scegliendo magari mete pochissimo frequentate o paradossalmente moltissimo frequentate tipo i centri commerciali dove il caos e la fretta della gente può essere un valido alleato se l’obiettivo è quello di cercare di passare il più possibile inosservate.
Questo a volte condiziona certe uscite scegliendo magari mete pochissimo frequentate o paradossalmente moltissimo frequentate tipo i centri commerciali dove il caos e la fretta della gente può essere un valido alleato se l’obiettivo è quello di cercare di passare il più possibile inosservate.