niente sesso siamo en femme

[valentina66]

guarda..per me e' lo stesso.mi vesto mi trucco mi guardo allo specchio..e finalmente mi vedo. il sesso ovviamente viene dopo,solo che quando mi vedo riflesssa penso sia uno "spreco"(passatemi il termine) non mostrarmi.in ogni caso le emozioni che provo sono intime e fortissime,cambio letteralmente personalita.come dicevo nel vecchio forum proabilmente sono ormai oltre il crossdressing.

[Véro]

secondo me non è possibile una scissione,
in un modo o in un altro nell'abbigliamento e nei belletti cerchiamo l'altro sesso,
per definizione.

Credo di poterlo confermare.

Non so se ricordate il mio post di richiesta di aiuto. Vi espongo ora il seguito.
Ho rivisto l'amica e, come qualcuno aveva suggerito, le ho chiesto chiarimenti. Mi ha precisato che il mio modo di pormi quando sono en femme ha un forte contenuto sessuale, esprime un messaggio di disponibilità che, in un ambiente dove sottili differenze non vengono comprese, risulta una provocazione. Sessuale, appunto.
Dopo questo incontro sono uscita due volte, cercando di evitare ogni "provocazione", ogni riferimento sessuale, anche se, uscendo una volta la sera tardi e l'altra questa mattina molto presto, il semplice apparire "donna-che-passeggia-sola-in-ore-particolari" deve risultare di per sé un messaggio sessuale. Ebbene: mi sono annoiata a morte!
Sì, vestirsi da donna è bello, sentire (notare!) il freddino sotto le gonne è stuzzicante, percepire il ticchettio dei tacchi è esaltante, ma... finisce presto se tutto ciò non fa parte di una figura di donna, donna che passeggia sola, ad ore non previste per le madri di famiglia e che quindi rappresenta... una preda sessuale! Ed io, anche se non me lo ero mai confessata, ho sempre saputo di trasmettere un messaggio sessuale ed è proprio questo che rende interessanti (per me) le uscite en femme: cercando di non apparire, di confondermi tra le ombre (alle mie ore la folla non c'è), di eliminare in tal modo ogni riferimento sessuale, le uscite perdono gran parte del loro fascino, divengono asettiche performances sceniche.
Attenzione, però: mandare un messaggio sessuale non equivale, nel mio caso, ad uscire per "cuccare". L'idea di poter attirare l'attenzione e, se capita, anche qualche proposta, mi stuzzica come "ricercatrice", perché mi piacerebbe "verificare" come mi comporterei, cosa potrei fare e pensare... D'altra parte, se mi vesto da donna devo interpretare il ruolo di "una donna" (per lo meno finché ciò è... consentito) e l'essere preda (prima ancora di cacciatrice) fa parte integrante del ruolo: l'evitare di farlo, ripeto, toglie quasi tutto il sale alle mie uscite, anche se, forse, riduce i rischi.
Baci
Véro

[Marcolfa34]

Criptico !
Mi ricorda quell'operaio che lavorando al laminatoio provava un brivido di eccitazione sfiorando col polpastrello la fessura fra i due rulli stira lamiera. Un giorno però non tirò indietro il dito abbastanza in fretta.........
LA ZIA

[Maura]

secondo me non è possibile una scissione,
in un modo o in un altro nell'abbigliamento e nei belletti cerchiamo l'altro sesso,
per definizione.

Credo di poterlo confermare.

Non so se ricordate il mio post di richiesta di aiuto. Vi espongo ora il seguito.
Ho rivisto l'amica e, come qualcuno aveva suggerito, le ho chiesto chiarimenti. Mi ha precisato che il mio modo di pormi quando sono en femme ha un forte contenuto sessuale, esprime un messaggio di disponibilità che, in un ambiente dove sottili differenze non vengono comprese, risulta una provocazione. Sessuale, appunto.
Dopo questo incontro sono uscita due volte, cercando di evitare ogni "provocazione", ogni riferimento sessuale, anche se, uscendo una volta la sera tardi e l'altra questa mattina molto presto, il semplice apparire "donna-che-passeggia-sola-in-ore-particolari" deve risultare di per sé un messaggio sessuale. Ebbene: mi sono annoiata a morte!
Sì, vestirsi da donna è bello, sentire (notare!) il freddino sotto le gonne è stuzzicante, percepire il ticchettio dei tacchi è esaltante, ma... finisce presto se tutto ciò non fa parte di una figura di donna, donna che passeggia sola, ad ore non previste per le madri di famiglia e che quindi rappresenta... una preda sessuale! Ed io, anche se non me lo ero mai confessata, ho sempre saputo di trasmettere un messaggio sessuale ed è proprio questo che rende interessanti (per me) le uscite en femme: cercando di non apparire, di confondermi tra le ombre (alle mie ore la folla non c'è), di eliminare in tal modo ogni riferimento sessuale, le uscite perdono gran parte del loro fascino, divengono asettiche performances sceniche.
Attenzione, però: mandare un messaggio sessuale non equivale, nel mio caso, ad uscire per "cuccare". L'idea di poter attirare l'attenzione e, se capita, anche qualche proposta, mi stuzzica come "ricercatrice", perché mi piacerebbe "verificare" come mi comporterei, cosa potrei fare e pensare... D'altra parte, se mi vesto da donna devo interpretare il ruolo di "una donna" (per lo meno finché ciò è... consentito) e l'essere preda (prima ancora di cacciatrice) fa parte integrante del ruolo: l'evitare di farlo, ripeto, toglie quasi tutto il sale alle mie uscite, anche se, forse, riduce i rischi.
Baci
Véro

Probabilmente nei nostri giri cerchiamo l'altro sesso, ma il piacere che si prova subisce, con il tempo, una trasformazione.
Per me, all'inizio. tutto si concentrava nel mio abbigliamento, nelle sensazioni che mi dava e nell'immagine che volevo riprodurre e presentare alla gente.
Ora che ho iniziato, se pur con grandi difficoltà, a interagire con le persone i miei vestiti ed il mio look si sono trasformati dall'oggetto dell'uscita al mezzo per scoprire nuovi modi di relazionarmi, in modo particolare, con il mondo femminile.
Niente di provocante o provocatorio ma il semplice piacere che nasce da un rapporto di complicità che, al maschile, non ho mai avuto modo di sperimentare prima.
Come dicevo sono cose banali come essere salutata con uno squillante ciao da ragazze mai viste prima, oppure vedermi portare dalla commessa di un bar un micino da poco adottato per fargli due coccole o, ancora, sentirmi raccontare da una negoziante le sue vacanze come se fossi una vecchia amica.
Si tratta di situazioni dove il piacere della confidenzialità supera di gran lunga ogni altro aspetto, quasi si trasformasse in intimità con la mia interlocutrice.

[Véro]

Sai Zia, c'era una persona che conoscevo che usciva ogni giorno alle 7.30 per andare al lavoro; un giorno si è fermato un attimo a guardare un ragazzino o qualcosa del genere, ma quando ha ripreso a camminare un vaso è caduto da una finestra e gli ha distrutto una spalla. Certo, se non si fosse fermato...
Quando esci en femme sei DEBOLE per definizione, sei una PREDA per definizione (le donne ci sguazzano al proposito), sei... una DONNA, con tutti i pro e i contro di tale sesso dalla notte dei tempi. Puoi ridurre (forse) i rischi dell'essere donna, ma non puoi eliminarli... a meno che non rinunci ad impersonare una donna: quindi a comperare vestiti e trucchi, a vestirti da donna, ad uscire en femme, a confrontarti nel Forum XDress, etc etc. Puoi anche fare un parallelo con qualsiasi attività umana: ad esempio, portare i soldi in banca o salire in automobile o in aereo, o sposarsi...
Il fatto è che chi sale sull'Everest non crede di morire, ma sa benissimo che ci sono dei rischi concreti. Rinuncia? Si accontenta di salire sulla collina dietro casa? Che gusto ci potrebbe trovare? E quale storia avrebbe avuto l'Umanità se tutti si fossero accontentati, avessero rinunciato di fronte ai rischi concreti o presunti?
Capisco bene il tuo scrupolo di mettere in guardia le neofite (me compresa!) da un'eccessiva fiducia nel mondo e in se stesse, ma l'alternativa che proponi è non essere, non realizzarsi, non giustificare i rischi familiari, non giustificare le spese, le angosce, le gioie, l'euforia e il senso di completezza che raggiungere un fine, come la vetta dell' Everest o il completare un puzzle da 5000 pezzi, garantisce.
Detto ciò, ripropongo il concetto originale: io, se dal mio "personaggio" di donna elimino la componente sessuale, non solo non mi diverto ma, come ho constatato, perdo ogni interesse nella rappresentazione.
Baci
Véro

[Véro]

Ora che ho iniziato, se pur con grandi difficoltà, a interagire con le persone i miei vestiti ed il mio look si sono trasformati dall'oggetto dell'uscita al mezzo per scoprire nuovi modi di relazionarmi, in modo particolare, con il mondo femminile.
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Giusto. Piacerebbe anche a me. Ma con chi mi relaziono alle 5 di mattina?
Vorrei riportare un dialogo. Una volta (più volte) ho chiesto a mia moglie (ma anche ad amiche e, in precedenza, compagne di scuola): "Ma perché vi truccate, vi vestite in un certo modo, accentuate il vostro essere donna, se non per piacere agli uomini?" La risposta è stata invariabilmente la seguente: "No, non per piacere agli uomini, ma per sentirci sicure di noi!". Cioé piacere a uomini e... donne.
Se sei donna (o se l'impersoni), il primo comandamento è "piacere", mettersi in condizioni di piacere, di essere... attraente (appunto!): il look lo scegli in funzione dei luoghi, dei tempi, della compagnia, etc etc, ma sempre in funzione del'apparire piacevole agli altri (il che è logico, detto tra noi). Questo per essere sicura di sé, sicura di potersi relazionare senza remore, sicura di non essere ignorata. Ma una donna che voglia relazionarsi esprime sempre, in quanto donna, un potenziale sessuale, che lo voglia o no, che il relazionarsi sia con uomini o altre donne: dubito che tu vada a coccolare il gattino vestita sciattamente o con le calze a penzoloni.
Questo, non per negare valore all'evoluzione dei gusti e delle finalità che tu hai descritto, ma solo per ricordare che siamo succube della sessualità anche quando non ce ne accorgiamo, non intendiamo esserlo o addirittura non lo vogliamo assolutamente!
Baci
Véro

[valeriaconte]

Veramente quando sono en femme non penso proprio al sesso. Sempre di più. Non mi interessa proprio .
Anche se guardo sempre le donne, a volte con invidia , a volte con desiderio. Gli uomini proprio non mi interessano.
Un piacere diverso: essere donna in mezzo alle donne, essere come loro non ha prezzo :)

[gisella.31]

Io la penso all'opposto di Gisella.
Vivo il mio crossdressing in maniera del tutto distaccata dalla mia sessualità.
Ho gusti tipicamente maschili a riguardo.

BYE

Mi sa che non mi sono spiegata per niente.

Per sesso non intendevo "fare sesso" e per "l'altro sesso" intendevo femmine bio.
E quindi:
anche nella piú totale pace dei sensi, credo che ci sia un'implicazione "sessuale", per definizione. Allo specchio cerchiamo l'altro sesso (le donne) non un angelo o un serafino.
Nei miei correlati sogni erotici ci sono sempre bio complici disposte a giocare con questa peculiarità con passione ed eleganza.

[Marcolfa34]

Quando esci en femme sei DEBOLE per definizione, sei una PREDA per definizione (le donne ci sguazzano al proposito), sei... una DONNA, con tutti i pro e i contro di tale sesso dalla notte dei tempi. Puoi ridurre (forse) i rischi dell'essere donna, ma non puoi eliminarli... a meno che non rinunci ad impersonare una donna: quindi a comperare vestiti e trucchi, a vestirti da donna, ad uscire en femme, a confrontarti nel Forum XDress, etc etc.Capisco bene il tuo scrupolo di mettere in guardia le neofite (me compresa!) da un'eccessiva fiducia nel mondo e in se stesse, ma l'alternativa che proponi è non essere, non realizzarsi, non giustificare i rischi familiari, non giustificare le spese, le angosce, le gioie, l'euforia e il senso di completezza che raggiungere un fine, come la vetta dell' Everest o il completare un puzzle da 5000 pezzi, garantisce.
Baci
Véro

Ben lontana da me l'idea di "non provarci" dopo aver trascorso una vita intera nel segno dell'ambiguità ma ho sempre agito valutando il pro ed il contro delle mie scelte, spesso arrivando all'orlo del burrone ma razionalmente evitando di fare un ulteriore passo avanti.
Tieni presente che io sono visceralmente nemica del gioco d'azzardo. Non punto le mie fiches se le probabilità a favore non siano almeno 2>1 e non mi sarei imbarcata nella ristrutturazione della cascina se non avessi avuto la certezza di poter contare sulla mia manualità e resistenza fisica.
Quanto alla tua considerazione della donna come PREDA io non mi sono mai sentita tale (per forza, dirai, vecchia come sei !) e dubito che la maggioranza delle donne condivida il tuo pensiero. Ma qui siamo in un ambito di pura elucubrazione nel quale né tu né io possiamo esporre prove a favore delle nostre tesi.
In sostanza quello che intendevo dire è che esporsi volontariamente al rischio richiede una ferrea concentrazione nel fermarsi al punto di rottura, concentrazione che , almeno a me, guasterebbe ogni piacere.

[Véro]

Sai Zia, sono d'accordo per quanto riguarda il gioco d'azzardo: a 12 anni persi a poker 125 lire (che allora , per me, erano una fortuna) e non ho mai più giocato a soldi!!!! Sono d'accordo anche sul muoversi con estrema prudenza, in generale, ma, dopo aver passato un'intera esistenza cercando di valutare e controllare ogni singola mossa sulla scacchiera della vita, ora che sono in pensione e sono l'ultima della mia genìa trovo non solo liberatorio ma addirittura esaltante il potermene infischiare allegramente e il cercare solo di perseguire quello che ho sempre desiderato e non ho mai potuto fare.
Che poi, quanto a correre rischi, anche tu non scherzi: mi risulta che ad una non più verde età hai scelto di vivere da sola in un maniero isolato... Vedi, io, questo, non lo farei mai: forse che il rischio è relativo alla persona che lo valuta?
Baci
Véro