un argomento scomodo
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- serenabi84
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Re: un argomento scomodo
Ricordo come un mio amico mi parlò un giorno del suo corso di laurea...
"Hai presente tutte le nozioni di chimica che hai studiato al Liceo? Tutte quelle storie su gas ideali, ottetti, e cose simili? Ecco... il corso di laurea in Ingegneria Chimica serve a smontarle tutte! Perché quelli sono solo casi ideali, che servono giusto da punto di partenza a scopo didattico. Poi ogni elemento segue regole tutte sue!"
La psicologia è identica, a mio vedere. Le classificazioni servono solo per darsi un orientamento iniziale, e per sviluppare un vocabolario approssimativo dei concetti. Poi, ogni essere umano è un caso a se, e gli psicologi lo sanno. La classificazione è solo un modo più semplice per esprimersi fra colleghi. Non è una casella stretta in cui vogliono infilarti per forza.
Il primo errore che facciamo, quando tentiamo di auto-psicanalizzarci, è proprio quello di cercare di incasellarci per forza. E sicuramente ce ne sono tanti altri. Per questo uno psicologo bravo può fare la differenza.
E' anche vero che sono ben pochi gli psicologi che capiscono di cross-dressing...
"Hai presente tutte le nozioni di chimica che hai studiato al Liceo? Tutte quelle storie su gas ideali, ottetti, e cose simili? Ecco... il corso di laurea in Ingegneria Chimica serve a smontarle tutte! Perché quelli sono solo casi ideali, che servono giusto da punto di partenza a scopo didattico. Poi ogni elemento segue regole tutte sue!"
La psicologia è identica, a mio vedere. Le classificazioni servono solo per darsi un orientamento iniziale, e per sviluppare un vocabolario approssimativo dei concetti. Poi, ogni essere umano è un caso a se, e gli psicologi lo sanno. La classificazione è solo un modo più semplice per esprimersi fra colleghi. Non è una casella stretta in cui vogliono infilarti per forza.
Il primo errore che facciamo, quando tentiamo di auto-psicanalizzarci, è proprio quello di cercare di incasellarci per forza. E sicuramente ce ne sono tanti altri. Per questo uno psicologo bravo può fare la differenza.
E' anche vero che sono ben pochi gli psicologi che capiscono di cross-dressing...
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Utente bannato
Re: un argomento scomodo
io ammiro molto le persone che non si interrogano sulla propria condizione, in fondo è tutto più facile.
se ti interroghi, perchè vuoi capirti e magari imparare ad accettarti, allora qualche piccolo aiuto ti viene dai manualetti o dalle categorie.
per esperienza personale posso garantire che nessuno psicologo va oltre ciò che gli racconti.
quindi se non sai cosa sei e cosa vuoi, siete e restate in due a non saperlo e non capirlo.
non è uno stregone in grado di leggerci dentro, può essere al massimo un amico/a che ci accompagna lungo una strada per un po... un bel po in genere.
ma la strada non la sa lui, lui/lei sa solo come difendersi dagli eventuali pericoli, dopo un po che camminate insieme ti accorgi che hai imparato a sopravvivere.. e allora vi salutate.
tutto qui.
ma sta a noi poi interrogarci su cosa vogliamo e cosa desideriamo e soprattutto da quali desideri profondi sono mosse le nostre azioni, quanto sono importanti per noi che peso hanno, e quali sono i nostri limiti lo sappiamo solo noi.
proprio perchè ognuno è diverso.
almeno questa è la mia esperienza personale.
poi capisco che è difficile magari accettare di essere qualcosa, per esempio accettare di essere feticista può essere complessa come operazione, non è detto che collima con i nostri principi morali o con le nostre aspettative, ma magari è cosi.
magari tutto il castello del travestitismo ci serve solo per un orgasmo mentale... allora magari non vale la pena distruggere la vita per questo ? per un orgasmo (seppur mentale )?
oppure invece riusciamo a ricondurre questo orgasmo mentale in una dimensione di sesso di coppia e tutto diventa fluido ?
oppure no , questo orgasmo mentale è l' unica cosa che ha senso ?... pesi, misure, equilibri.
certo se chiedo alla psico che ne pensa mi guarda, fa spallucce e mi risponde " mi dica lei cosa ne pensa ".... e stiamo a bomba.
se ti interroghi, perchè vuoi capirti e magari imparare ad accettarti, allora qualche piccolo aiuto ti viene dai manualetti o dalle categorie.
per esperienza personale posso garantire che nessuno psicologo va oltre ciò che gli racconti.
quindi se non sai cosa sei e cosa vuoi, siete e restate in due a non saperlo e non capirlo.
non è uno stregone in grado di leggerci dentro, può essere al massimo un amico/a che ci accompagna lungo una strada per un po... un bel po in genere.
ma la strada non la sa lui, lui/lei sa solo come difendersi dagli eventuali pericoli, dopo un po che camminate insieme ti accorgi che hai imparato a sopravvivere.. e allora vi salutate.
tutto qui.
ma sta a noi poi interrogarci su cosa vogliamo e cosa desideriamo e soprattutto da quali desideri profondi sono mosse le nostre azioni, quanto sono importanti per noi che peso hanno, e quali sono i nostri limiti lo sappiamo solo noi.
proprio perchè ognuno è diverso.
almeno questa è la mia esperienza personale.
poi capisco che è difficile magari accettare di essere qualcosa, per esempio accettare di essere feticista può essere complessa come operazione, non è detto che collima con i nostri principi morali o con le nostre aspettative, ma magari è cosi.
magari tutto il castello del travestitismo ci serve solo per un orgasmo mentale... allora magari non vale la pena distruggere la vita per questo ? per un orgasmo (seppur mentale )?
oppure invece riusciamo a ricondurre questo orgasmo mentale in una dimensione di sesso di coppia e tutto diventa fluido ?
oppure no , questo orgasmo mentale è l' unica cosa che ha senso ?... pesi, misure, equilibri.
certo se chiedo alla psico che ne pensa mi guarda, fa spallucce e mi risponde " mi dica lei cosa ne pensa ".... e stiamo a bomba.
- serenabi84
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Re: un argomento scomodo
Condivido in pieno.Nanà ha scritto:certo se chiedo alla psico che ne pensa mi guarda, fa spallucce e mi risponde " mi dica lei cosa ne pensa ".... e stiamo a bomba.
Riguardo al "non porsi troppe domande", io cerco volutamente di assumere una posizione di "agnosticismo", per quanto spesso non ci riesca.
In ambito religioso, il succo del mio agnosticismo è: non importa quanto ci sforziamo di capire se davvero esiste un Dio: non ci è dato di saperlo. Quindi è inutile porsi la domanda. Ciò non cambia il fatto che non è il caso di riempire la nostra vita di omicidi!
La domanda "sono un feticista oppure no?" ne nasconde un'altra, che è quella vera: "Perché mi travesto? E' un capriccio, una perversione, o un bisogno profondo?". Qualsiasi sia la risposta, che magari non troveremo mai, ciò non cambia il fatto che sentiamo e sentiremo sempre il bisogno di farlo. A questo punto, la domanda vera diventa: "come posso essere felice?".
Dobbiamo cercare di rispondere a questa domanda a prescindere dall'altra. E' difficile, ma è la cosa più logica da fare, secondo me. Non chiedersi "chi siamo" e "da dove veniamo", ma solo "dove andiamo", o meglio "dove vogliamo/possiamo andare".
Chiudo citando un grandissimo filosofo agnostico: "Non importa che tu sia un crotalo o un pavone: l'importante è che se muori me lo dici prima!"
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Re: un argomento scomodo
Io mi sono sempre interrogato e il problema starebbe proprio qui, se mai dovesse essercene uno.Nanà ha scritto:io ammiro molto le persone che non si interrogano sulla propria condizione, in fondo è tutto più facile.
se ti interroghi, perchè vuoi capirti e magari imparare ad accettarti, allora qualche piccolo aiuto ti viene dai manualetti o dalle categorie
Troppe domande generano altre domande, troppe domande in loco ad adeguate risposte generano buchi logici e quindi casino.
So chi sono, cosa voglio fare e dove voglio andare, finito.
Sono persino riuscito a non fare il militare, l'unica cosa che mi abbia veramente tenuto sul filo in vita mia.
Quest'arida via è abbellita dal cazzeggio, che nel caso mio è un paesaggio variabile simil-onirico-quasi-sempre-focalizzato, ragione per cui è raro che vada oltre qualcosa in modo da pentirmene.
Nel bailamme della coscienza, non mi sento né transgender né feticista né feminiello, magari un po' ricchioncello, che fa rima, ma poco-alla-buona-e-non-sempre.
jeg taler ikke dansk!
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Utente bannato
Re: un argomento scomodo
io sinceramente credo che la felicità sia un po preclusa in certi casi.serenabi84 ha scritto: La domanda "sono un feticista oppure no?" ne nasconde un'altra, che è quella vera: "Perché mi travesto? E' un capriccio, una perversione, o un bisogno profondo?". Qualsiasi sia la risposta, che magari non troveremo mai, ciò non cambia il fatto che sentiamo e sentiremo sempre il bisogno di farlo. A questo punto, la domanda vera diventa: "come posso essere felice?".
ma dal mio punto di vista il problema non è nel travestirsi.
io mi depilo con la ceretta ultimamente, quest' estate non avrò peli, non li avrò più neanche se da oggi a luglio prossimo non li tolgo più.
faccio un tipo di ginnastica che tende a stringermi il girovita e allargare i fianchi e i glutei.
non mangio di proposito per perdere più peso possibile.
se ci riesco tra qualche mese avrò i capelli lunghetti.
porto una macchinetta di notte e di giorno per modificare la mia bocca e la chiusura dei denti.
faccio una terapia correttiva per la schiena.
le unghie della mani sono curate per quel che posso.
le sopracciglia sono curatissime per quel che posso.
uso una crema viso per il giorno idratante all' acido ialuronico e uso una crema viso per la notte.
uso un olio per la pelle del corpo.
mi fermo qui, ma se ci penso mi vengono in mente altre cose che non sono legate al travestirsi, la mia ambizione per quanto buffa e goffa sia nei tentativi è quella di cercare di sembrare un minimo più femminile anche solo con un jeans e un maglietta.
se riuscirò a trovare il coraggio di iniziare a levarmi l barba lo farò... penso di si.
tutto questo incide nei rapporti, incide nella mia vita, non riesco a comprare vestiti da uomo.
mi fanno impressione, uno strano effetto, li vedo buffi se li immagino su di me, e i manichini maschili proprio mi creano un effetto di repulsione visiva.
faccio di tutto per usare capi femminili o unisex.
ecco la mia curiosità è : faccio tutto questo per effetto di un momento di sbandamento o di una sorta di momentanea dispercezione o magari per una diversa canalizzazione di una pulsione sessuale ? oppure invece mi sono accorto/a di essere un soggetto con una disforia di genere ?.
mi piacerebbe capirlo perché potrei muovermi in modo più corretto se lo sapessi invece di girare come una trottola che rimbalza sui muri e ton indietro e poi riparte come giustamente mi ha dipinta Irene
la mia psicologa fa muro di gomma rispetto all mie curiosità a i miei dubbi rimandandomi appunto il dubbio come certezza della non consapevolezza interiore di ciò che sono.
per il momento la mia psiche è un cantiere
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Re: un argomento scomodo
E se invece di diventarci matta ti rispondessi "lo faccio perché mi piace farlo e facendolo mi sento più adeguata a me stessa" ?Nanà ha scritto:serenabi84 ha scritto:
ecco la mia curiosità è : faccio tutto questo per effetto di un momento di sbandamento o di una sorta di momentanea dispercezione o magari per una diversa canalizzazione di una pulsione sessuale ? :
Non ti riesce di liberarti dal pernicioso senso di colpa che traspare da tutti i tuoi messaggi ?
Take it easy, girl.
LA ZIA
Feci quod potui (potui quod, Christe, dedisti); perfida fac melius si potes, invidia !
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Re: un argomento scomodo
Anch'io Nanà ho fatto un percorso abbastanza simile al tuo, fatto soprattutto di dubbi.
Ho raggiunto (e spero di mantenerlo) un mio equilibrio, ma non tutti i miei dubbi sono spariti
Però vivo molto meglio.
La cosa che oggi mi "sorprende" di più è un certo tipo di reazione che hanno nei miei confronti alcune persone T* che sono in transizione: in passato notavo una certa presa di distanza rispetto a "quelle come me" che dichiarano di non avere esigenza impellente di transizionare, cosa che ci faceva essere considerate di serie B o delle fake.
Oggi questo non mi pare avvenga più, c'è molta più accettazione anche "fra di noi": si è forse capito che le sfumature non sono soltanto quelle che soggettivamente il mio occhio può vedere, ma anche quelle che oggettivamente i "nostri" occhi vedono, quindi moltissime.
Soprattutto non vi è più una ricerca del "perchè?" questo avvenga, ma si prende atto che vi sia questa necessità da parte nostra e che il soddisfacimento della stessa , in vari modi ed a vari livelli, porta ad uno stato di benessere e quindi migliore qualità della vita.
A questo IMHO devono essere rivolti i nostri sforzi.
Per il resto credo che ci toccherà combattere, lavorare, sopportare, soffrire ma anche gioire, godere come tutte le altre persone di questo mondo.
Ci si vede mercoldì, bella !!!
Linda
Ho raggiunto (e spero di mantenerlo) un mio equilibrio, ma non tutti i miei dubbi sono spariti
Però vivo molto meglio.
La cosa che oggi mi "sorprende" di più è un certo tipo di reazione che hanno nei miei confronti alcune persone T* che sono in transizione: in passato notavo una certa presa di distanza rispetto a "quelle come me" che dichiarano di non avere esigenza impellente di transizionare, cosa che ci faceva essere considerate di serie B o delle fake.
Oggi questo non mi pare avvenga più, c'è molta più accettazione anche "fra di noi": si è forse capito che le sfumature non sono soltanto quelle che soggettivamente il mio occhio può vedere, ma anche quelle che oggettivamente i "nostri" occhi vedono, quindi moltissime.
Soprattutto non vi è più una ricerca del "perchè?" questo avvenga, ma si prende atto che vi sia questa necessità da parte nostra e che il soddisfacimento della stessa , in vari modi ed a vari livelli, porta ad uno stato di benessere e quindi migliore qualità della vita.
A questo IMHO devono essere rivolti i nostri sforzi.
Per il resto credo che ci toccherà combattere, lavorare, sopportare, soffrire ma anche gioire, godere come tutte le altre persone di questo mondo.
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Re: un argomento scomodo
nanà, la prossima volta che vai dalla tua psyco ( ) fai mettere un lettino matrimoniale perché vengo anche io . In effetti mi riconosco in molti dei tuoi dubbi e anche io cerco di attuare alcuni passaggi per migliorare il corpo.... Quando troverò la risposta a questi dubbi, sarò serena, per ora mi devo accontentare di pensare al passo successivo. Dubbi sulla mia identità tra i colleghi ne ho gia instillati parecchi, e non mi servono ne capelli lunghi ne depilazioni... feticista? questo no, di sicuro. Non mi faccio domande sul passato, questo per me ora conta poco. Me ne faccio un po per il futuro. Tre/quattro anni fa sbattei contro un muro (la mia incapacità o paura di dichiararmi, un outing in famiglia) e da li smisi con l'abbigliamento. Ma laura da dentro non se ne è mai andata, ha solo aspettato pazientemente. E adesso ricomincio da dove avevo lasciato, questo muro me lo sto studiando per benino, magari una porticina la trovo. Probabilmente non riuscirò a fare un outing, quindi lascio la parola al campo ( leggi modifiche fisiche) e nel frattempo tento un parzialissimo real life test... Sto pensando anche alla rimozione della barba o di una parte (partire con poco e vedere come va), certo che questo passo è un grosso passo.... Per quanto riguarda l'abbigliamento femminile, mi piace, mi trovo bene, mi sento felice se trovo una bella gonna e quando la indosso sembro una bambina con il suo giocattolo nuovo. Mi piace essere femminile, sentirmi donna per quanto mi sia possibile. Vivo da single da 10 anni, ci sono tornata (single) da un anno, e sto benissimo così.
Laura Bianchi
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Re: un argomento scomodo
sai Zia, all' inizio, quando scoprivo la gioia pura nel vedermi en femme mi bastava ero contenta e felice.Marcolfa34 ha scritto: E se invece di diventarci matta ti rispondessi "lo faccio perché mi piace farlo e facendolo mi sento più adeguata a me stessa" ?
Non ti riesce di liberarti dal pernicioso senso di colpa che traspare da tutti i tuoi messaggi ?
Take it easy, girl.
LA ZIA
adesso la mia vita è cambiata, anzi no, vorrei che cambiasse.
allora non sono sensi cdi colpa, sono scudi, muri, ostacoli che mi pongo per rallentare la mia corsa un po troppo veloce.
forse mi servono questi labirinti. mi ci devo perdere ancora un pochetto.
- Sonja-40
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Re: un argomento scomodo
Se devo giudicare dal sorriso nel tuo avatar, direi che proprio questo tormentato percorso ti ha resa quel che sei, Nanà, con le infinite sfaccettature che hanno plasmato, ciascuna un muscolo, del tuo bel sorriso. Un abbraccio.
In transizione da bruco a farfalla... stadio di farfalla raggiunto!
Sono convinta che in ogni essere umano siano presenti un lato maschile e uno femminile. In accordo con la propria identità di genere sta a noi poi cercare un equilibrio tra i modi di essere. Polarizzare e reprimere un lato a vantaggio dell'altro non è corretto per noi, per la nostra salute e per chi ci sta vicino.
Sono convinta che in ogni essere umano siano presenti un lato maschile e uno femminile. In accordo con la propria identità di genere sta a noi poi cercare un equilibrio tra i modi di essere. Polarizzare e reprimere un lato a vantaggio dell'altro non è corretto per noi, per la nostra salute e per chi ci sta vicino.