Gender Bread Person

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LauraB
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Re: Gender Bread Person

Messaggio da LauraB »

Gli stereotipi sono una brutta cosa che si cerca di mettere in discussione, di valutare e di abbattere.
Ad esempio l'esposizione di cui parlavo prima all'arcigay ha lo scopo e il merito di generare una discussione discussione da cui sono scaturite poi le varie idee che avete poi ripreso qua sopra.

frequentando anche Non Una Di meno ho poi la possibilità di ascoltare e vedere tante discussioni molto interessanti, e anche tante sensibilità.

Per lo stesso mondo T, che è o appare binario, nulla è scontato. C'è chi comunque è etero, chi bi, chi omo.

Superando gli stereotipi, bisogna mescolare tutto, la cucina che ti regalavano da piccola insieme ai soldatini, la bici rosa piuttosto che il motorino, e lasciare che sia la persona a farsi la sua personalità.

E' un percorso lungo, che nel mondo etero non viene quasi mai affrontato, e necessita di una presa di coscienza.
la parità ad oggi, è una lotta che parte dal mondo femminile, dal mondo maschile non si muove quasi niente, spesso non c è nemmeno una coscienza delle disparità. E non c'è nemmeno coscienza chequesta disparità in fondo è un handicap anche per gli stessi uomini come singoli che come coppie.

A cosa servano poi 58 bandierine, appena ho la ricerca online provo a ragionarcii meglio, perché per problemi di tempi l'abbiamo saltata.
Laura Bianchi

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vernica71
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Re: Gender Bread Person

Messaggio da vernica71 »

Sabrinasexy69 ha scritto: un continuo infinito di gradazioni e quindi infinite sfumature di gender,
Data la natura "discreta" delle cose, trovo difficile che esista un continuum multidimensionale in tema di gender (o di
qualsiasi altro tema...)... Al più possono esistere tante combinazioni quante sono le pesone (compresi eventuali
extraterrestri) che potenzialmente esistono nell'universo!: "Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia!"
Ciò non di meno continuare a dividere le classi in sottoclassi sempre più specifiche finisce con non portare a nessuna
comprensione della realtà... ha senso "modellizzare" la realtà fino al punto di dettaglio utile per comprenderne i fenomeni,
andare oltre non aggiunge informazione.
Sostenere che esiste una infinità, seppur numerabile, di casi particolari coincidenti con ciascun individuo come può aiutare
nella creazione pratica di una società in cui contino le relazioni e non i rapporti di potere tra generi?
Veronica
Se io sono un CD... chi o cos'è un DVD?

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Re: Gender Bread Person

Messaggio da Luciathecutegirl »

Lo avevo già visto tempo fa ( le prime volte che facevo ricerche sulla sessualità) ed è stato molto utile
Essere donna è così affascinante. È un avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai
-Lucia

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Re: Gender Bread Person

Messaggio da roby_rm »

vernica71 ha scritto: Sostenere che esiste una infinità, seppur numerabile, di casi particolari coincidenti con ciascun individuo come può aiutare
nella creazione pratica di una società in cui contino le relazioni e non i rapporti di potere tra generi?
Veronica
In nessun modo!

Pero' potrebbe servire a comprendere meglio "chi sei" e/o "chi sono" gli "altri", se ammettiamo che ci sono "altri". Questo mi sembra lo spirito del "Gender Bread Person".

Non credo che gli inglesi volessero migliorare la loro societa'' con questa presentazione, pero' mi piace che abbiano saputo dire ai loro adolescenti: quarda che il mondo non e' fatto solo di bianco o nero. Devi considerare molte sfumature possibili, e se ti accorgi che cadi in un punto sfumato, non per questo sei cosi' strano come ti hanno detto finora.

Molte di noi, anche qui, hanno raccontato di momenti di smarrimento quando sono state "sorprese" e di incomprensione di compagne e di persone a loro vicine.

Far circolare l' idea che il genere non e' sacro ed immutabile (al di la delle varie leggi di riassegnazione etc che non guariscono i pregiudizi) e che chi in vari modi manifesta differenze dallo "standard" e' una persona ugualmente. Questo si che potrebbe essere socialmente interessante!

kiss
roby_rm

I'm not so bad! They just draw me that way!

Celeste

Re: Gender Bread Person

Messaggio da Celeste »

LauraB ha scritto:Superando gli stereotipi, bisogna mescolare tutto, la cucina che ti regalavano da piccola insieme ai soldatini, la bici rosa piuttosto che il motorino, e lasciare che sia la persona a farsi la sua personalità.
Se è una cosa positiva liberarsi dagli stereotipi, allora tutto ciò che si fa e si prova può andar bene anche senza il gender... o mi sbaglio? Perché si ricorre al gender?

Frida

Re: Gender Bread Person

Messaggio da Frida »

vernica71 ha scritto:
Sabrinasexy69 ha scritto: un continuo infinito di gradazioni e quindi infinite sfumature di gender,
Data la natura "discreta" delle cose, trovo difficile che esista un continuum multidimensionale in tema di gender (o di
qualsiasi altro tema...)... Al più possono esistere tante combinazioni quante sono le pesone (compresi eventuali
extraterrestri) che potenzialmente esistono nell'universo!: "Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia!"
Ciò non di meno continuare a dividere le classi in sottoclassi sempre più specifiche finisce con non portare a nessuna
comprensione della realtà... ha senso "modellizzare" la realtà fino al punto di dettaglio utile per comprenderne i fenomeni,
andare oltre non aggiunge informazione.
Sostenere che esiste una infinità, seppur numerabile, di casi particolari coincidenti con ciascun individuo come può aiutare
nella creazione pratica di una società in cui contino le relazioni e non i rapporti di potere tra generi?
Veronica
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Sabrinasexy69
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Re: Gender Bread Person

Messaggio da Sabrinasexy69 »

Frida ha scritto:
vernica71 ha scritto:
Sabrinasexy69 ha scritto: un continuo infinito di gradazioni e quindi infinite sfumature di gender,
Data la natura "discreta" delle cose.....omissis...
Ciò non di meno continuare a dividere le classi in sottoclassi sempre più specifiche finisce con non portare a nessuna
comprensione della realtà... ha senso "modellizzare" la realtà fino al punto di dettaglio utile per comprenderne i fenomeni,
andare oltre non aggiunge informazione.
Sostenere che esiste una infinità, seppur numerabile, di casi particolari coincidenti con ciascun individuo come può aiutare
nella creazione pratica di una società in cui contino le relazioni e non i rapporti di potere tra generi?
Veronica
Quoto.

Eh... ma concordo anche io... più o meno...

Tutto sommato il primo scopo del mio post era stimolare ancora una volta una discussione su un tema che interessa tutte noi, e mi pare di averlo raggiunto.

Pero’ ci tengo a contestualizzare perche’ trovo il sito (grazie per il link Laura) e l’omino di panpepato interessante. Nel seguito faro’ esempi per un uomo...ma valgono ovviamente in viceversa per una donna.

Non credo che esista un modo per spiegare o classificare come ognuno si sente, le sensazioni personali sono impossibili da spiegare a parole. Il linguaggio e’ uno strumento potente, tanto piu’ quanto lo sappiamo usare, ma non permettera’ mai la trasmissione di una sensazione. Quando molte di noi dicono di “sentirsi donne” inevitabilmente rappresentano un loro modo di essere che “ritengono” sia “come si sente una donna”. Solo una donna puo’ sapere come ci si sente...e non tutte si sentono donne nello stesso modo.
Ragionando su questa strada pero’ a mio avviso non si potra’ mai arrivare ad alcun risultato se non quello di apprendere quanti modi diversi di essere e di vivere la propria sessualita’ ci siano al mondo.

Quando ho guardato il modello proposto lo ho visto come un bel modo per spiegare a chi non ha consapevolezza l’infinita’ di “sfumature” con cui ognuno di noi percepisce la propria sessualita’. Quindi non lo vedo tanto come un modello per rappresentare quello che ognuno e’, quanto un modello per capire quali sono le dimensioni fisiche o mentali che in linea generale ci portano ad essere diversi e raccontare che ognuna di queste dimensione puo’ avere per ognuno un valore diverso.

Tradizionalmente la societa’ ci divide tra maschi e femmine (+ gli ermafroditi che gia’ di per se’ dimostrano che la divisione tradizionali e’ solo una semplificazione e si noti che nel modello sono inclusi ....vedi simbolo misto.).

Basta guardare li sotto in mezzo alle gambe e sei a posto, Sai chi sei.

Inutile dire che non e’ cosi’ facile, ben presto il mondo si e’ accorto che esistono le persone gay (poi ad un certo punto qualcuno ha deciso di perseguirle come abomini della natura...), ecco che non basta guardare ai tratti fisici per sapere sessualmente chi sei.
Infatti e’ importante la dimensione dell’attrazione.
Io posso essere uomo, ma se mi “piacciono” gli uomini la mia sessualita’ (la mia sfera di genere...il mio gender se lo intendiamo come l’insieme delle caratteristiche indicate nel modello) e’ diversa da quella di un altro uomo che e’ attratto dalle donne. Trovo come detto interessante la diversificazione tra attrazione fisica e romantica ma in questa mia e’ “trascurabile”. Ecco che il mio gender e’ definito almeno da 2 categorie, che sesso o e da che sesso sono attratto.

Ma finito qui? Certo che no.

Infatti e’ bene dire che un uomo gay e’ ovviamente diverso da un uomo trans. Un uomo trans si sente “una donna nel corpo di un uomo” (vi prego datemi un po’ di “slack” qui, io sto solo “esemplificando” per concetualizzare il mio pensiero...non so come si sente una persona trans ovviamente).
Posso immaginare che un uomo trans sia attratto dagli uomini.....ma non ritengo sia un dato di fatto, potrebbe essere un uomo trans cui piacciono le donne, ma la sua identita’ non coincide col suo aspetto fisico.

Quindi oltre al suo aspetto fisico che dice che e’ un uomo, alla sua “attrazione”, quale che sia, esiste il punto di come “si sente” dal punto di vista della sua identita’. Non voglio neanche entrare nel discutere se un trans si sente donna come una donna si sente tale o meno....sinceramente penso che la parte “importante” (e qui perdonatemi, io non lo posso sapere lo posso solo “immaginare” e “imparare” ascoltando chi lo prova) sia il fatto di avere una identita’ che non coincide col proprio aspetto fisico.
Ecco che nei casi piu’ “forti” di tale situazione di “non coincidenza” la persona decide di “cambiare” il suo aspetto fisico anche a costo di enormi sacrifici che evidentemente sono nulla rispetto al beneficio mentale che ne consegue andando a sincronizzare “identita’” sessuale e “sesso” fisico. Do’ per scontato che l’attrazione fisica o romantica non cambi in questo processo....ma non ne sarei tanto sicuro, gli ormoni che sono parte potrebbero influenzarlo a mio avviso (o magari soltanto esaltarne una direzione piuttosto che l’altra) e qui solo chi lo ha provato puo’ illuminarci.

E l’espressione? Beh, l’espressione e’ fondamentale.
Infatti se sono uomo e mi piace vestirmi da donna ed in particolare se sono (ops, eccomi qua!) un CD, etero che si identifica in un uomo che cazz...ci faccio in giro vestito da donna?

Appunto perche’ il mio (ed intendo MIO personalmente) “gender” dice che in quella catogoria a me piace esprimermi da donna. Lo faccio ogni giorno? No. Perche’? personalmente perche’ sono stato educato e vivo in una societa’ che non me lo permette. Quindi mi accontento di farlo ogni tanto. Io sono certo che se vivessi in una societa’ totalmente libera sarei: un uomo (fisicamente) cui piacciono le donne (romanticamente e fisicamente) che ha una identita’ di maschio e a cui piace vestirsi in micro vestiti, portare i tacchi, truccarsi e avere unghie lunge laccate.... e potrei uscire solo con donne, cui piacciono gli uomini che si vestono come me.

Quindi in sostanza ritengo che chiunque sia poco consapevole o sia molto giovane (ricordiamo che e’ un modello anche per “insegnare” ai giovani) e abbia dei dubbi sul perche’ avendo un certo sesso, ha desideri, sensazioni, diversi da quelli classici imposti della nostra societa’, e voglia capire come mai possa farsi aiutare da questo modello (o da qualcuno che usa questo modello) per “apprendere” che ci sono molte piu’ dimensioni che definiscono chi siamo del solo nostro sesso fisico.

Peraltro tra i ruoli classici oggi possiamo includere anche i gay...tutti sanno che si puo’ essere gay, pero’ molti di noi non rientrano nelle 4 categorie (maschio, gay, femmina, lesbica)...e non ci rientrano perche’ hanno “modi di essere diversi” in una delle 4 dimensioni suddette.

Quindi tornado al tema “Gender” e le infinite possibilita’ di come ognuno di noi e’. Io penso che se ci ragioniamo bene bene sia chiaro che non possiamo classificare tutto il mondo in 4 classi.
E’ anche chiaro che se aggiungiamo, trans, bisex, e CD probabilmente iniziamo ad avere un modello che classifica una buona parte del mondo. Pero’ po ci sono i CD gay e quelli non gay. I CD non gay cui pero’ ogni tanto piace andare con un altro CD (quindi sono gay? No forse bisex, ma solo se l’altro e’ CD). Ci sono gli uomini nongay che vanno coi trans (e non iniziamo una discussione che allora sono gay! Forse si forse no, se devo usare il modello direi che non sono certamente ad uno degli estremi nella dimensione di “attrazione”!)

Allora che si fa? Si creano altre 10 classi?
No io penso che in realta’ ad un certo punto ci si deve fermare nella categorizzazione. La categorizzazione e’ un sistema utile solo al fine di “modellare” il mondo che ci circonda. Sembra un processo razionale ma in realta’ e’ prima di tutto uno strumento cognitivo istintivo che e’ inevitabilmente parte di come funziona la nostra mente.

Quello che si deve re-imparare (nel senso che l’educazione cui siamo soggetti non lo insegna e anzi in alcuni casi tende a “negarlo”) e che al di la’ delle categorie si deve essere interessati ad iniziare a conosce una persona che hai “categorizzato” a prima vista (come detto e’ inevitabile e’ un processo cognitivo istintivo che puo’ essere aiutato solo da un fortissimo desiderio di “avvicinarsi” all’altro per capirlo) e approfondire chi e’ lui/lei. Uno/una tra 7 miliardi di persona al mondo. Unico/a.

Allora le categorie non servono? No, certo che servono. Servono per far funzionare i nostri processi cognitivi di base. Solo che qualcuno parecchi anni fa ha deciso quali erano quelle accettabili e ci ha fatto credere che ce ne siano solo 2. E sono poche per descrivere la nostra realta’. Mentre secondo me 4 o 5 basterebbero per un primo assessment condito dalla consapevolezza che dalla nostra prima categorizzazione si puo’ solo partire per un viaggio nel conoscere l’altro con cui abbiamo la fortuna di relazionarci.

In tal senso, cioe’ come strumento per capire che il mondo della sessualita’ e’ ben complesso, include dimensioni che trascendono la fisicita’, include declinazioni e “sfumature” che sono altamente personali e comunque non e’ assolutamente binaria trovo questo modello molto interessante. Penso che faccia riflettere.

Frida

Re: Gender Bread Person

Messaggio da Frida »

Sabrinasexy69 ha scritto: Tradizionalmente la societa’ ci divide tra maschi e femmine (+ gli ermafroditi che gia’ di per se’ dimostrano che la divisione tradizionali e’ solo una semplificazione e si noti che nel modello sono inclusi ....vedi simbolo misto.).
Sai che io apprezzo sempre le tue lucide riflessioni e sono certa che questo tema trattato senza ideologismi può aiutare molto.

Il pensiero occidentale oscilla tra chi sostiene che la distinzione tra uomini e donne, sia determinata per cultura e chi sostiene invece che sia determinata per natura.

lo schema ovviamente pende per la genesi culturale del genere. La prima conseguenza dell'applicazione del modello "uomo focaccina" alla realtà sarebbe la negazione dell'orientamento sessuale che si fonda sul binarismo di genere. La seconda conseguenza è l'intersezionalità, ovvero l'impossibilità di pensare al genere come a una categoria isolata, perché è inevitabilmente interconnessa ad altre categorie sociali come l’etnia e la classe. La terza conseguenza sarebbe l'inclusione delle perversioni tra le sfumature della sessualità umana ..e così andando.

Una società destrutturata secondo un modello alternativo al binarismo porta a delle conseguenze migliorative teoriche. In pratica è una ristrutturazione delle relazioni di potere.

In una società antibinaria, il travestimento non esisterebbe più come "trasgressione" ma come mera espressione individuale; pensi che sia realistico pensare a un travestito come a una variante di genere?

Celeste

Re: Gender Bread Person

Messaggio da Celeste »

Sabrinasexy69 ha scritto:Io sono certo che se vivessi in una societa’ totalmente libera sarei: un uomo (fisicamente) cui piacciono le donne (romanticamente e fisicamente) che ha una identita’ di maschio e a cui piace vestirsi in micro vestiti, portare i tacchi, truccarsi e avere unghie lunge laccate.... e potrei uscire solo con donne, cui piacciono gli uomini che si vestono come me.

Quindi in sostanza ritengo che chiunque sia poco consapevole o sia molto giovane (ricordiamo che e’ un modello anche per “insegnare” ai giovani) e abbia dei dubbi sul perche’ avendo un certo sesso, ha desideri, sensazioni, diversi da quelli classici imposti della nostra societa’, e voglia capire come mai possa farsi aiutare da questo modello (o da qualcuno che usa questo modello) per “apprendere” che ci sono molte piu’ dimensioni che definiscono chi siamo del solo nostro sesso fisico.
Per me sarebbe importante promuovere la libertà dagli stereotipi. In questo modo sia le donne che gli uomini potrebbero fare ciò che loro aggrada, senza reprimere le loro sensazioni. Se ci fosse libertà credo che per chiunque sarebbe abbastanza semplice seguire ciò che piace, sia a livello di sessualità sia a qualsiasi altro livello (vestiario, interessi, ecc...).

Se però si definiscono delle sensazioni con il gender allora secondo me il rischio è elevato, perchè si va a definire qualcosa di indefinibile e oltretutto lo si fa tramite stereotipi (vedi l'elenco delle common gender identity things). E questo tipo di definizione è molto diversa dal nominare semplicemente le emozioni. Poiché pensieri, emozioni e comportamenti interagiscono se si alimenta troppo il pensiero questo avrà delle conseguenze a mio avviso.

Sabrinasexy69
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Re: Gender Bread Person

Messaggio da Sabrinasexy69 »

Frida ha scritto:
Sabrinasexy69 ha scritto: Tradizionalmente la societa’ ci divide tra maschi e femmine (+ gli ermafroditi che gia’ di per se’ dimostrano che la divisione tradizionali e’ solo una semplificazione e si noti che nel modello sono inclusi ....vedi simbolo misto.).
Sai che io apprezzo sempre le tue lucide riflessioni e sono certa che questo tema trattato senza ideologismi può aiutare molto.

Una società destrutturata secondo un modello alternativo al binarismo porta a delle conseguenze migliorative teoriche. In pratica è una ristrutturazione delle relazioni di potere.

In una società antibinaria, il travestimento non esisterebbe più come "trasgressione" ma come mera espressione individuale; pensi che sia realistico pensare a un travestito come a una variante di genere?

Si è vero, il cambiamento sarebbe molto radicale e sarebbe un mondo talmente diverso che non so se sia realistico.
Non so se sia realistico considerare un travestito come una variante di genere, so che l’espressione del travestitismo mi rende diverso dall’uomo etero. Per quanto prevalentemente abbia ‘gusti’ (non solo sessuali) maschili, questi sono inevitabilmente contaminati da una sensibilità differente. Attiro inevitabilmente una certa categoria di donne, certo non quelle cui interessa un maschio alpha.

Poi forse una società non binaria non avrebbe bisogno di alcun modello per descrivere la non binarieta’ del genere e si accontenterebbe di definire un modo per ‘segnalare’ cosa ti piace rispetto al binario maschio/femmina. Nel nostro mondo categorizziamo i gusti sessuali col sesso fisico e lo trovo non soddisfacente, in un mondo non binario potrebbe esserlo.

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