I giorni così

[AnnaSettantatre]

E poi ci sono i giorni in cui le sensazioni, le emozioni e gli stati d'animo premono per uscire e oggettivarsi su un foglio, al punto che vorresti fossero altrettanti sassi da lanciare nel fiume dopo averli brevemente soppesati, e come sarebbe bello vederli descrivere l'arco in cielo e andare a infrangere la superficie dell'acqua per poi sparire sotto, verso il fondo, lasciandoti finalmente libera e sgravata di tanto peso.

Sono ormai convinta da tempo che i miei genitori fossero essenzialmente anaffettivi tra di loro e in parte anche con me. Non mi sono certo mancati i gesti di tenerezza, le carezze e le parole d'affetto, ma erano superficie sotto la quale percepivo un'inconsueta durezza, un'inappellabile severità.

Io sono cresciuta così, e sono diventata come loro.

La mia educazione ai sentimenti e' stata così carente, che l'unica strategia di cui dispongo per gestirli e' cercare di evitarli.

Ho sempre preferito alla prospettiva di una burrascosa relazione la rassicurante condizione della solitudine, l'atarassia intesa come assenza di dolore e' sempre stata la mia principale ambizione in termini di felicita'.

Ho cercato il ruolo femminile nelle relazioni con gli altri proprio per non dovermi esporre, per rimanere alla finestra in attesa che fossero gli altri ad arrivare da me: non e' arrivato quasi mai nessuno, ma andava bene cosi'.

Ma poi arrivano i giorni cosi', in cui non si puo' piu' far finta di nulla e le emozioni premono al punto che il foglio non sembra piu' capace da solo di contenerle, ed io non so piu' come fare e mi sento perduta e allora vorrei che diventassero altrettanti sassi ma non sono sassi benche' pesino e siano tante, e non riesco a liberarmene, non ho mezzi, non ho strumenti, non so come fare.

Perche' non ce la posso fare da sola, perche' mi manca quella frase che troppe poche volte ho sentito nella mia vita, e che non posso essere io a dire ma deve necessariamente arrivare da altri.

L'unica di cui ho davvero bisogno, che importi, che funzioni e che nella sua semplicita' mi dia la forza di superare i giorni cosi', in cui mi sento smarrita e senza piu' risorse.

La mia frase magica.

"Ti voglio bene."

[Andrea]

Ti voglio bene

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[Serena Crossdresser]

In quella frase c'e' tutto.
C'e' l'ascolto, l'accettazione incondizionata, c'e' il sollievo dell'anima.
C'e' il senso del vivere.

[Cristina Visconti]

Come lo vorrei anch'io ogni tanto quel toccasana.


La CRI
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[LellaB]

Ci sono giorni in cui anch'io vorrei sentire la tua frase magica, giorni in cui svolgere i miei compitini da maschietto pesa insopportabilmente, giorni in cui ti senti vuota e avresti bisogno di qualcuno che ti dimostri affetto. Te lo aspetti dalle persone vicine, ma dopo tanti anni di convivenza, questa è una cosa ormai desueta; come dire ti amo, dopo tanti anni è banale, anzi è "da ragazzini", noi siamo ormai mature, certe cose non si dicono più... ma sarebbe bello che qualcuno venisse da te, ti abbracciasse e ti dicesse ti voglio bene. Farebbe un gran bene all'anima...
Anna, ti abbraccio, ti voglio bene.

[AnnaSettantatre]

Ma poi ci sono anche giorni cosi', in cui un'amica ha avuto il coraggio di telefonare per la prima volta al cidigem della sua città e le hanno fissato un appuntamento, giorni in cui un'altra ha ricevuto gli ombretti e il correttore che le avevo consigliato di comprare e non vede l'ora di provarli, giorni in cui un'altra ha fatto a un post sul forum un commento che mi ha strappato una lacrima, lei sempre cosi' burbera e sarcastica e che invece ha un cuore grande cosi', giorni in cui mi sento felice per come sono, per quel che ho fatto e per quel che sto facendo, e perche' ho intorno tanta gente che mi vuole bene e a cui voglio bene, si...ci sono giorni che valgono una vita, e se mi guardo indietro ne ho avuti cosi' tanti che non posso non provare gratitudine e tenerezza per una storia che non e' mai finita, da quel lontano giorno di dicembre 2004 in cui per la prima volta consapevolmente decisi che sarei stato me stesso, me stessa, senza piu' dover rinunciare all'unica cosa importante che avessi mai conosciuto, la possibilita' di esprimermi per quel che sono, per quel che sono sempre stata.

Perche' quando ti rapporti al femminile con altre persone le emozioni che provi sono tanto piu' intense, e ti commuovi, piangi, ridi e sei felice, e ti sembra di essere piu' sensibile, piu' attenta, dolce, viva, ma tutto questo e' solo perche' sei finalmente priva di condizionamenti.

E allora puoi commuoverti e stringere forte un paio di altre mani, abbracciare, esprimere quello che provi senza che nessuno per questo ti consideri meno uomo, perche' ad essere uomo hai per il momento rinunciato.

E sei libera, finalmente.

[Lucia Bio]

Ciao Anna, è molto bello come riesci a scrivere ed esprimere i tuoi sentimenti, questo tuo post mi ha fatto stare bene.
Grazie per avermi fatto pensare che bisogna ricordarsi più spesso i momenti che ci fanno stare bene.
Credo che non dipenda tanto dal essere al femminile al maschile ma di riuscire a trovare equilibrio e serenità in qualsiasi modo di decide di affrontare la vita.
Hai un bellissimo modo di raccontare le tue sensazioni.
Grazie Lucia


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[virgolette]

Eh si, Anna, sei proprio brava a descrivere e raccontare le tue emozioni, magari fossi stata altrettanto brava a viverle, almeno alcune; però ci stai lavorando e ti ci sei messa d'impegno e credo che i risultati arriveranno.

Un abbraccio.