Donna dentro
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Re: Donna dentro
Però ragazze devo dire, in risposta a qualcuna di noi, che l'esistenza stessa del fenomeno della transessualità insegna che essere donna o uomo non significa essere biologicamente femmina o maschio: è questione di come ci si sente. Se poi ci facciamo problemi come "ma io mi sento veramente donna come le altre donne?" entriamo in un circolo vizioso da cui non usciamo più. Le altre donne non si alzano la mattina sentendosi donna, né gli uomini sentendosi uomini: il loro essere di un genere spesso è una considerazione che passa in secondo piano nelle varie occupazioni della vita. Lo stesso vale anche per noi altre o noi altri, riferendomi a chi di noi, pur vestendosi da donna, si sente uomo. Non c'è né modo né bisogno di fare giustificazione del proprio sentirsi: ti trovi donna, sei donna.
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Re: Donna dentro
Direi che trarre insegnamenti su cosa sia la realtà a partire dal vissuto di persone con diagnosi è una scelta, che può essere condivisa o meno.Diana ha scritto:l'esistenza stessa del fenomeno della transessualità insegna che essere donna o uomo non significa essere biologicamente femmina o maschio: è questione di come ci si sente.
[INIZIO OT]: Una volta in psicologia (parlo della psicologia in generale) si pretendeva di ricavare conoscenze valide per tutta la popolazione a partire dagli studi su persone a cui erano state fatte delle diagnosi. Poi si è capito che era fuorviante procedere così, e accanto alla persone con diagnosi si è anche iniziato ad approfondire la psicologia di persone senza diagnosi e si sono ricavate informazioni interessanti (ad esempio mi vengono in mente gli studi sulla resilienza e sull'ottimismo). L'integrazione tra queste due strade ha anche fornito un contributo utile ai casi di sofferenza. [FINE OT]
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Re: Donna dentro
Essere donna non penso basti solo guardarsi mentre si è con qualcosa di femminile addosso.
E'un pensiero molto più complesso a mio parere.
Ci ho pensato parecchio nel mio caso specialmente dopo le ultime vere credibili foto che ho fatto in cui mi vedo veramente come una donna.
Vedevo in foto il mio io maschile trasformato in donna.
Certo per forza di cose cambiano le movenze e certi atteggiamenti ma non riesco a sentirmi donna dentro solo perchè mi vedo allo specchio.
A volte penso a come si prova ad essere donna.
Non solo con addosso una minigonna ma nella quotidianità, nella fisicità.
Il pensiero che ne ricavo è che vorrei essere una donna ma con un membro maschile.
Non riuscirei a rinunciare alla mia sessualità maschile. Forse mi potrei far penetrare ma solo da una donna.
Il mio cervello però rimarrebbe al maschile pur adeguato alla mia condizione esteriore di donna.
Tutto questo per dire che non è così facie come sembra.
E'un pensiero molto più complesso a mio parere.
Ci ho pensato parecchio nel mio caso specialmente dopo le ultime vere credibili foto che ho fatto in cui mi vedo veramente come una donna.
Vedevo in foto il mio io maschile trasformato in donna.
Certo per forza di cose cambiano le movenze e certi atteggiamenti ma non riesco a sentirmi donna dentro solo perchè mi vedo allo specchio.
A volte penso a come si prova ad essere donna.
Non solo con addosso una minigonna ma nella quotidianità, nella fisicità.
Il pensiero che ne ricavo è che vorrei essere una donna ma con un membro maschile.
Non riuscirei a rinunciare alla mia sessualità maschile. Forse mi potrei far penetrare ma solo da una donna.
Il mio cervello però rimarrebbe al maschile pur adeguato alla mia condizione esteriore di donna.
Tutto questo per dire che non è così facie come sembra.
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Re: Donna dentro
Dunque, secondo me esistono, nel nostro ambito, due posizioni principali che richiedono una netta distinzione.
Le persone CD, che per loro stessa ammissione "giocano" assumendo l'aspetto esteriore dell'altro sesso.
Qui trovo poco probabile ci sia un "sentirsi donna" e dove esista ci si dovrebbe intrrogare in merito.
Le persone T che rifiutano fortemente il sesso di appartenenza partendo proprio dalla loro fisicità anche se non in modo esclusivo.
Non credo che al comune crossdresser sia mai capitato di vedersi allo specchio con profondo disagio, tale da scatenare pensieri tragici.
Per queste situazioni una via che oggi viene utilizzata malgrado le probematiche annesse è la transizione.
Ripeto, non è una scelta facile, ma in alcuni casi rappresenta l'unica via percorribile.
Per chi vive questa condizione, non si può affermare che siano fantasie, ancorpiù quando chi lo dice non ne abbia esperienza diretta.
Inoltre, questa posizione implica un'affermazione sottointesa per cui tutto il percorso in questione sia una "bufala enorme".
A chi pensa questo, direi di andarlo a spiegare alle persone T ed a tutti gli specialisti in materia di transizione.
A questo punto ribalto la domanda in "cosa signiflica essere trans" poichè qualcuna qui lo puo dire per esperienza diretta.
Cristina
Le persone CD, che per loro stessa ammissione "giocano" assumendo l'aspetto esteriore dell'altro sesso.
Qui trovo poco probabile ci sia un "sentirsi donna" e dove esista ci si dovrebbe intrrogare in merito.
Le persone T che rifiutano fortemente il sesso di appartenenza partendo proprio dalla loro fisicità anche se non in modo esclusivo.
Non credo che al comune crossdresser sia mai capitato di vedersi allo specchio con profondo disagio, tale da scatenare pensieri tragici.
Per queste situazioni una via che oggi viene utilizzata malgrado le probematiche annesse è la transizione.
Ripeto, non è una scelta facile, ma in alcuni casi rappresenta l'unica via percorribile.
Per chi vive questa condizione, non si può affermare che siano fantasie, ancorpiù quando chi lo dice non ne abbia esperienza diretta.
Inoltre, questa posizione implica un'affermazione sottointesa per cui tutto il percorso in questione sia una "bufala enorme".
A chi pensa questo, direi di andarlo a spiegare alle persone T ed a tutti gli specialisti in materia di transizione.
A questo punto ribalto la domanda in "cosa signiflica essere trans" poichè qualcuna qui lo puo dire per esperienza diretta.
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Re: Donna dentro
preferirei defilarmi.. trovo interessante il "sentirsi donna dentro" anche se è un argomento difficile (ma non disperato ). Io credo che se non siamo tutto nero o tutto bianco qualcosa possa saltare fuori.CristinaV ha scritto:A questo punto ribalto la domanda in "cosa signiflica essere trans" poichè qualcuna qui lo puo dire per esperienza diretta.
Solo tre righe..essere (una) trans è un passaggio soprattutto "tecnico/fisico": nel mio caso passando da m a f (MtF) il sentirsi donna è una cosa abbastanza naturale. Avrei piu difficoltà a rispondere al "sentirsi uomo". Chiaramente, a una certa età, bisogna anche scrollarsi di dosso alcuni aspetti maschili che si sono "incrostati" inconsciamente. Ma, sorpresa, anche molte donne anno questi aspetti maschili. E facendo questo percorso, entrando di piu nel mondo femminile, si scopre che l essere donna va oltre gli abiti, abbracciando una visione dell'universo come "vita".
Laura Bianchi
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Re: Donna dentro
Donna dentro
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Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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Re: Donna dentro
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Ultima modifica di dream62 il lunedì 3 febbraio 2020, 19:26, modificato 1 volta in totale.
Re: Donna dentro
Scusate ma per voi essere uomini significa non vedere l'universo come vita? Un uomo vede l'universo come un pallone o come un campo di battaglia? Senza cura ormonale o senza avere donne vicino siete freddi/e verso la vita? ll mio testosterone non mi impedisce di amare la vita posso assicurarlo... ma forse sono io che vengo da un altro pianeta.
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Re: Donna dentro
Torno semi-seria, perché il verbo sentire mi ha fatto riflettere su una cosa che mi riguarda molto da vicino.
Qualche anno fa ho scoperto, durante una visita, che per una fattore molto probabilmente genetico ma non rarissimo, nel mio orecchio interno manca una particolare frequenza tra quelle più alte (non la più alta che normalmente diventa meno sensibile con l'età, perfide! ).
Solo una.
È probabile che il mio cervello nel corso della vita si sia adattato a riempire quella frequenza mancante usando gli stimoli dei recettori dedicati alle frequenze adiacenti, immaginando questa frequenza mancante (e chissà se l'ha immaginata giusta ).
Ora potrei dire che io sento i suoni in modo diverso dagli altri... ma come sentono gli altri?
Impossibile per me saperlo, neanche se esistesse un linguaggio per raccontare i suoni potrei davvero capire la differenza.
E ancora, siccome la mia percezione è stata sempre "filtrata" dal mio cervello, come reagirebbe se improvvisamente potessi aggiungere quella frequenza mai ascoltata? La metterebbe al posto giusto?
Impossibile prevederlo.
Allo stesso modo se anche si realizzasse il fantascientifico trapianto di testa, non ci sarebbe nessuna garanzia che il nuovo sentire sia identico a quello di chi ha sempre avuto la testa... sulle stesse spalle.
Qualche anno fa ho scoperto, durante una visita, che per una fattore molto probabilmente genetico ma non rarissimo, nel mio orecchio interno manca una particolare frequenza tra quelle più alte (non la più alta che normalmente diventa meno sensibile con l'età, perfide! ).
Solo una.
È probabile che il mio cervello nel corso della vita si sia adattato a riempire quella frequenza mancante usando gli stimoli dei recettori dedicati alle frequenze adiacenti, immaginando questa frequenza mancante (e chissà se l'ha immaginata giusta ).
Ora potrei dire che io sento i suoni in modo diverso dagli altri... ma come sentono gli altri?
Impossibile per me saperlo, neanche se esistesse un linguaggio per raccontare i suoni potrei davvero capire la differenza.
E ancora, siccome la mia percezione è stata sempre "filtrata" dal mio cervello, come reagirebbe se improvvisamente potessi aggiungere quella frequenza mai ascoltata? La metterebbe al posto giusto?
Impossibile prevederlo.
Allo stesso modo se anche si realizzasse il fantascientifico trapianto di testa, non ci sarebbe nessuna garanzia che il nuovo sentire sia identico a quello di chi ha sempre avuto la testa... sulle stesse spalle.
A volte, però, è la mancanza di serotonina ad impedirlo.Celeste ha scritto:ll mio testosterone non mi impedisce di amare la vita
Frida ha scritto:Sentirsi "donna dentro" è comune a molti uomini ma non credo che si possa stabilire oggettivamente cosa sia.
Quindi, dal mio personalissimo e lontanissimo punto di vista, direi che posso prendermi queste due belle perle di saggezza e vivere felice, sentendo a modo mio.Frida ha scritto:perchè non dovremmo credere ai nostri sentimenti e chiamarli come ci pare?
Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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Re: Donna dentro
Non saprei, sono piu propensa a pensare che sia frequentando donne che si entra in una visione diversa, o leggendo riviste femminili ( esclusa la moda..)dream62 ha scritto:Ecco, questa è una frase molto interessante; evidentemente una terapia ormonale (non so a che livello tu sia Laura) incide considerevolmente nell'emotività e nella visione delle varie situazioni.
Le donne "sentono" la vita (Madre terra..), vivono sulla propria pelle il gender gap, la violenza fisica e quella verbale: le donne sono valutate più sulla bellezza, che non sulle capacità. Viste come oggetto e non come soggetto.
Qualcuno ha scritto da qualche parte che se si vestisse da donna si metterebbe in uno stato psicologico in cui predominano emozioni, ricettività e sogni. In effetti un po ( tanto) è cosi, sono cose che mancano al maschio. Generalizzando ovviamente, sui grandi numeri. Ci sono ovviamente anche uomini cosi, ma in effetti sono prerogative piu comuni ( naturali?) per una donna dentro.
Laura Bianchi