Un giorno nel mio disagio

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saretta251
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Re: Un giorno nel mio disagio

Messaggio da saretta251 »

Cuoredimenta
sei fantastica, molto bello!
Mi sono immedesimata anch'io perchè alla fine hai descritto alcune giornate "da disagio" che vivo anch'io nel girare per negozi e centri commerciali alla ricerca di qualcosa che probabilmente non sarà possibile.
Scrivi davvero bene, mentre ti leggevo mi scorrevano le immagini come in un film
Brava! un bacio

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Re: Un giorno nel mio disagio

Messaggio da cuoredimenta »

saretta251 ha scritto:Cuoredimenta
sei fantastica, molto bello!
Mi sono immedesimata anch'io perchè alla fine hai descritto alcune giornate "da disagio" che vivo anch'io nel girare per negozi e centri commerciali alla ricerca di qualcosa che probabilmente non sarà possibile.
Scrivi davvero bene, mentre ti leggevo mi scorrevano le immagini come in un film
Brava! un bacio
Ciao saretta,
grazie infinite per le tue parole. Sono davvero felice che tu possa comprendere così bene i sentimenti che ho provato; di contro, so quanto sia terribile sentirsi limitate dall'impossibilità di agire. Ti ringrazio tanto per i complimenti. Ti stimo tanto per l'avatar con l'artwork di Rinoa. :)
Un bacione anche a te. :)
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Re: Un giorno nel mio disagio

Messaggio da saretta251 »

cuoredimenta ha scritto: Ciao saretta,
grazie infinite per le tue parole. Sono davvero felice che tu possa comprendere così bene i sentimenti che ho provato; di contro, so quanto sia terribile sentirsi limitate dall'impossibilità di agire. Ti ringrazio tanto per i complimenti. Ti stimo tanto per l'avatar con l'artwork di Rinoa. :)
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L'avatar l'ho scelto a caso, sai che non so nemmeno chi sia, scusa l'ignorana : Lol : : Wink : : Chessygrin : Lo cambierò con una mia foto non appena mi ritrucco per bene : Wink :

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Re: Un giorno nel mio disagio

Messaggio da cuoredimenta »

saretta251 ha scritto:
cuoredimenta ha scritto: Ciao saretta,
grazie infinite per le tue parole. Sono davvero felice che tu possa comprendere così bene i sentimenti che ho provato; di contro, so quanto sia terribile sentirsi limitate dall'impossibilità di agire. Ti ringrazio tanto per i complimenti. Ti stimo tanto per l'avatar con l'artwork di Rinoa. :)
Un bacione anche a te. :)
L'avatar l'ho scelto a caso, sai che non so nemmeno chi sia, scusa l'ignorana : Lol : : Wink : : Chessygrin : Lo cambierò con una mia foto non appena mi ritrucco per bene : Wink :
Ah, va bene, non preoccuparti! Anzi, scusa tu per la gaffe. Non vedo l'ora di vedere presto la tua foto. :)
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Re: Un giorno nel mio disagio

Messaggio da cuoredimenta »

A grande richiesta (di nessuno)... :)

Una notte nel mio disagio

Il bagliore emanato dallo schermo del telefono è accecante. Penetra nell’oscurità di questa stanza, come se ogni molecola d’aria fosse affamata di luce. Leggo l’orario, sono le cinque da qualche minuto. Ciò significa che sono riuscita a dormire almeno quattro ore stanotte, ottimo. 
So già come andrà a finire, che resterò sveglia per ore, a rimuginare sui miei fallimenti, consumata dall’ansia... Poi, quando sarà quasi giunta l’ora di alzarsi, mi addormenterò, per poi svegliarmi tardissimo. Subirò sicuramente le critiche di mia madre, perché sono una dormigliona, una pigra scansafatiche, e che dovrei trovarmi un lavoro, in modo tale da alzarmi sempre presto e levarmi dai piedi. In verità, io un lavoro ce l’ho già. La paga non è entusiasmante, ma lo faccio volentieri, probabilmente lo farei anche gratis... Ma non è abbastanza. Non so cosa sarebbe abbastanza, per mia madre. Forse, uno di quei lavori da nove ore al giorno, sei giorni su sette. L’idea mi fa rabbrividire. 

Sono una fallita. Sono arrivata all’età di trent’anni e ancora non ho voglia di impegnare le mie giornate in questa maniera. Quand’è che crescerò? Quand’è che diventerò indipendente e metterò su famiglia? I miei, alla mia età, erano già sposati, e avevano già due figli. Ma forse, all’epoca, era tutto più semplice. Non c’erano tutte le distrazioni di oggi. Magari, anche una come me poteva trovare l’anima gemella più facilmente... In realtà, non credo che sarebbe bastato. Il problema a monte non sarebbe sparito. Sarei comunque attratta da persone e da cose a cui non dovrei nemmeno pensare. Le mie pulsioni non sarebbero comunque state le stesse dei miei simili. Anche negli anni ‘70 sarebbe stato difficile per me trovare l’amore. Anzi, probabilmente, negli anni ‘70, una come me sarebbe stata un mostro, una da rinchiudere. A meno che non fossi riuscita a nascondere la verità in uno degli angoli della mia mente, conducendo una vita normale, esattamente come faccio ora, finché tutto quanto non sarebbe venuto fuori. Chissà se lo troverò mai per davvero, l’amore. Sarebbe bello se fosse una realtà e non un desiderio irraggiungibile. Il fatto è che ce lo avrei anche, un amore. Sono anni che l’ho trovato. Ma non ha mai trovato me. 

Mi chiedo cosa starà facendo adesso. Starà dormendo, immagino. Starà sognando me? Ne dubito. Non mi pensa durante il giorno, figuriamoci di notte. Vorrei essere tra le sue braccia, in questo momento. Vorrei che mi stesse stringendo forte, fortissimo, come se avesse paura che, come un sogno, mi volatilizzassi, una volta diventato giorno. Vorrei respirare il suo profumo, che conosco fin troppo bene, ma che ormai non riesco più a ricordare. Da quanto tempo è che non ci vediamo? È sempre troppo. Vorrei essere lì, a guardarlo mentre dorme, per studiare il suo viso, i suoi capelli, ogni piccolo particolare, per imprimerli a fuoco dentro di me. Vorrei sentirmi una ragazza fortunata, per il solo fatto di averlo nella mia vita, e di essere solo sua. Già, una ragazza... Quante volte immagino di svegliarmi la mattina, e di essere diventata una ragazza vera. Penso che, una delle prime cose che farei, sarebbe andarlo a cercare, diventare di nuovo sua amica, provare a conquistarlo. Magari, se non gli piaccio più come sono dentro, mi apprezzerebbe per come sono fuori, una volta diventata una ragazza vera. 

Avrei dovuto immaginarlo. Si allontanano tutti, prima o poi. Ammetto che, qualche volta, quella ad essersi allontanata sono io. Ma è più forte di me, non riesco a stare con persone con cui non sto bene. Arriva un momento in cui è tutto difficile, persino parlarsi. E fa male. Perché non sono il muro su cui potersi appoggiare, io sono già devastata di mio. E se mi fanno carico delle loro vite, io crollo. Alla minima pressione, scappo. Lo so, sono una persona orribile ed è giusto che, allo stesso modo, tutti scappino da me. La differenza è che io tengo per me i miei macigni. Non sapranno mai quando e quanto sto soffrendo. Non mi sentiranno mai dire che non sto bene. Non è orgoglio, è paura. Paura di dare loro un motivo in più per scappare, così come certe persone lo hanno dato a me. Mi godo la loro amicizia, almeno finché non scoprono la persona inutile che sono e si allontanano. Forse è giusto così. Meritano di meglio che una come me. 

Il silenzio è assordante. Sono sveglia, sono viva, penso. L’idea mi fa stringere lo stomaco. Mi aspetta un’altra giornata, l’ennesima, di falsità e finti sorrisi. Cerco di fare mia la pace che mi circonda, ma non ce la faccio. Potrebbe succedere l’irreparabile, ed io non sono mentalmente pronta. Non ci si abitua mai a convivere con quest’ansia. Il tempo sta passando e io non lo sto sfruttando come si deve. Dopotutto, non ho mai imparato a cogliere l’attimo. Per me è sempre troppo presto o troppo tardi. Non so se è più questione di sfortuna o inettitudine. Probabilmente la seconda. Ormai l’ho capito, sono totalmente inadatta a questa vita. Non c’è nulla che non mi metta a disagio. Penso di non meritare ciò che mi succede di positivo e temo sempre che mi si ritorcerà contro presto o tardi. Ho paura di soffrire come ho sofferto in passato. Non c’è mai stato niente di facile. Ma forse è così che deve essere, per una come me. 

Il telefono si illumina. È la notifica di un’app a caso che non apro da mesi, ma che non ho ancora eliminato perché “non si sa mai”. Sento il bisogno di fare una cosa. Sblocco il telefono col pollice, noto l’unghia, poi metto le altre dita contro la luce del display. Sorrido un po’. Porto le unghie decisamente lunghe rispetto agli standard, fanno sembrare la mia mano così femminile... Almeno finché i miei non se ne accorgono. Allora dovrò tagliarle, per non destare sospetti... Peccato non poter portare ventiquattro ore su ventiquattro lo smalto che, seppur con grande imbarazzo, sono riuscita a comprare. 

Apro la galleria, cerco quelle foto, ne sfioro una col dito. Il mio cuore si riempie di calore, man mano che la gioia mi pervade. Mi restituisce lo sguardo una bella ragazza con un trucco perfetto e dai capelli lucenti, lunghi fino alle spalle, perfetti. I suoi occhi mi ipnotizzano e le sue labbra carnose attirano il mio sguardo. È incredibile cosa si riesce a fare con la tecnologia. Assurdo pensare che quella ragazza sono io, e la foto è stata modificata in tutta autonomia da un programma. Resto a fissarla, anzi, a fissarmi, finché il display non si spegne. È troppo buio per vederlo, ma lo schermo spento mi sta restituendo il mio vero volto, sorridente e sognante. Peccato che non sono davvero come la ragazza della foto. Rimarrei a guardarla per ore. Non riesco a smettere di pensare che, forse, sarei potuta essere così per davvero. Ora sono triste, come ogni volta che penso all’irrealtà di quella foto e di tutte le altre, saranno migliaia, che ho raccolto. Però, ogni volta, mi chiedo cos’è questa bellissima sensazione che mi assale, quando guardo quelle foto, una felicità che non somiglia a niente che abbia mai provato quando vedo gli altri, di persona o in fotografia, a prescindere dalla bellezza del soggetto. Credo sia amor proprio, apprezzamento per me stessa, qualcosa che non ho mai provato prima. Per la prima volta nella mia vita, mi piaccio. Fermo restando che, in realtà, quella ragazza non sono davvero io. 

Chissà se sarebbe possibile, tentare di assomigliarle. Chissà che in futuro non inventino una tecnologia in grado di cambiare istantaneamente il DNA di una persona, il suo cromosoma. Al momento non posso permettermi di iniziare la terapia, ma chissà, magari è solo questione di tempo... Solo che i giorni passano e, mentre il mio coraggio continua a diminuire, la smania di diventare una ragazza aumenta. Purtroppo, aumenta anche la mia età. Il tempo passa ed io non ho ancora nulla tra le mani. 

Cosa sto facendo? Dove voglio arrivare? Il futuro mi spaventa. Cosa farò quando avrò finito questo lavoro? Tornerò disoccupata. Dovrò cercare qualcos’altro. E se non ci fosse nulla che mi piace, qui? Se non ci fosse nulla per me? Non mi dispiacerebbe andarmene... Ma ho paura. Della solitudine? No... Di non trovarmi bene? C’è stato mai un posto, un momento in cui mi sia mai sentita a mio agio? Allora non è neanche questo. Di fallire? Ho sempre fallito, sono abituata al fallimento. Che tutto non sia come mi immagino? Che le mie speranze vengano ancora disilluse? Che mi riveli una totale incapace? Penso di sì. 

La porta si chiude, sento un rumore: i miei se ne sono andati. Ti prego, Signore, se esisti, fa’ che abbiano una buona giornata. Manda a me le sfortune a cui sarebbero destinati loro. E se devi chiamare a te qualcuno, chiama me. La loro vita vale immensamente più della mia. Tanto, per te è lo stesso, giusto? Loro sono amati, ci sono persone che contano su di loro. Io, invece, non mancherei a nessuno. Anzi, sarebbe meglio, un problema in meno per chi è costretto ad avere a che fare con me. 

Ovviamente, adesso sto piangendo. La cosa fastidiosa di piangere a letto è che, se non stai attenta, le lacrime scorrono parallele e vanno a finire dritte dritte nelle orecchie, e non è una bella sensazione. Piangere, invece, lo è, è qualcosa di molto liberatorio. Giro la testa, affondando il viso nel cuscino, per ammortizzare i singhiozzi. Sei una fallita, sei difettata, non meriti di vivere. Nessuno potrà mai volerti bene. Se morissi adesso, soffocata dal cuscino, sarebbe solo un bene. Saresti dovuta morire tu, non quelle anime innocenti di cui hai sentito al telegiornale. Nessuno parlerà mai bene di te, ti odiano tutti, non ti sopporta nessuno. È giusto che tu sia rimasta sola. Nessuno vuole avere a che fare con te, sei una persona orribile, anzi, non meriti nemmeno di essere chiamata persona. Sei solo un terribile scherzo della natura. 

Mentre questa raffica mi assale, i singhiozzi sono sempre più forti. Di solito, la cosa va avanti per svariati minuti, con i pensieri che si ripetono ciclicamente, finché, finalmente esausta, la mia mente si svuota e rimango immobile, ad ascoltare il silenzio, come se mi aspettassi una risposta. Poi, nel vuoto totale, inizio a percepire il mio corpo. Il mio tanto odiato corpo. I miei disgustosi genitali sono ancora lì, scomodi tanto quanto è scomodo tutto il mio corpo. Immagino sempre che un giorno mi svegli e non ci siano più. Sarebbe un vero miracolo. 

L’idea mi fa sentire serena, finalmente in pace. Sì, domani succederà, me lo sento, mi sveglierò e non ci saranno più. Sarò una ragazza vera, finalmente! Inizio a sentire la felicità che mi assale. Però adesso devo dormire; prima mi addormenterò, prima arriverà quel fatidico momento. Domani succederà. Sarà la mattinata più bella della mia vita. Farò finta di essere sconvolta, poi, quando nessuno mi vede, mi metterò a saltare dalla gioia. Sarò una ragazza vera, finalmente!

L’illusione, però, dura poco. Il mio cervello, vigile, mi ricorda che una cosa del genere non è razionale, non è possibile che accada. Così come è arrivata, quella calda sensazione di felicità si defila. Sono così triste che potrei mettermi a piangere di nuovo. Con uno scatto di reni, recupero gli auricolari. Guarderò quei video. 

C’è una ragazza, inquadrata in primo piano. Beata lei, è il mio primo pensiero. So a memoria cosa sta per dire, ma non ha importanza. Parla in seconda persona, come se si rivolgesse proprio a me. Dice che è mia amica. Strano, mi dico. Io non ho amici. Dice che sono speciale, che va tutto bene, che c’è lei con me. Si sta sicuramente sbagliando, ma la assecondo. Continua a dirmi che io sono importante, che sono amata. Si sbaglia, ma la assecondo. Dice che ho un bel viso e ho tante qualità. Si sbaglia di grosso, ma la assecondo. Sento gli occhi che iniziano a riempirsi di lacrime, così li chiudo. Cerco di ascoltare e non pensare. È una sensazione piacevole. È bello non pensare. Mi concentro sulla sua voce e sulle sue parole di incoraggiamento. Provo a non pensare. Non mi importa di addormentarmi, anche se dovrei alzarmi. Non mi importa più quanto sono sbagliata. È una sensazione piacevole. È bello non pensare. Sarebbe bello poter non pensare mai più. 
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Re: Un giorno nel mio disagio

Messaggio da Dany66 »

Cara Giada,non sono la persona più adatta a darti dei consigli,probabilmente dopo ti scriverà qualcuna più brava di me.Voglio solo dirti che mi fai venire i brividi,una situazione simile ho provato anch'io molti anni fa anche se non cosi profonda.Mi sentivo crollare il mondo addosso e tante volte senza un perche aparente mi si chiudeva lo stomaco con la sensazione di dovere vomitare,nulla di quello che mi dicevano andava bene poi ho pensato che l'unica che ha da perdere ero io anche perche di tutto questo non sapeva nessuno in familia,quindi mi sono guardato allo specchio e mi sono detto,basta di tutto questo,l'unica che veramente ti può aiutare sei tu,solo tu.Cosi con forza di volontà non da poco ma con tanta costanza sono riuscita ad uscire.Guardati intorno a vedrai che in fondo quello che ti dice essere la tua amica lo è veramente.Ho sempre pensato in ogni difficoltà che ho affrontato che esiste sempre qualcuno che sta peggio di me,sara una magra consolazione?.può darsi ma è la verità.
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Re: Un giorno nel mio disagio

Messaggio da Max »

Ciao Giada.

Perchè continui a scrivere di essere inutile? Le uniche persone inutili a questo mondo sono quelle che deliberatamente fanno del male agli altri, e tu sicuramente non rientri in quella categoria. Non posso capire a situazione nella quale sei (non pòerchè non voglia ma perchè è una cosa che può capire solo chi ci è passato... e io non sono fra quelli), però quel che riesco a sentire dai tuoi messaggi è che sei una persona sensibile e quindi più portata delle altre a soffrire per la cattiveria o l'indifferenza di chi ti sta attorno.

I tuoi racconti sono davvero emozionanti, riesci a far immedesimare chi legge in un modo che pochi sanno fare... sicura di voler continuare a pensare di essere inutile? Già questo è un pregio non da poco, te lo assicuro.

Forza e coraggio, puoi trovare anche tu la giusta strada e le persone giuste con le quali circondarti. Magari ci vorrà del tempo e come capita a tutti a questo mondo saranno possibili altre situazioni spiacevoli, ma credi in te stessa e prova a metterti in gioco ancora una volta. Poi se va male provaci a quella successiva... e vai sempre avanti. Se nessuno crede in te devi farlo tu stessa. Fai vedere chi sei davvero e sicuramente fra tutti qualcuno che tiene a te arriverà.

Intanto ora sei qui e ti sei aperta con noi, è già un inizio.

Buona serata e buona vita : Love :

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Re: Un giorno nel mio disagio

Messaggio da Novella »

Cara Giada, anche questa volta leggere il tuo racconto mi ha fatto piangere, come quando mi hai onorato di farmelo leggere in privato.
Tra le tante cose tristi e non vere che dici di te, sfoghi che ti dipingono come se davvero tu avessi tutti i difetti del mondo, ti rispondo in pubblico su una sola, forte come sono del privilegio di averti conosciuta e di frequentarti: non sei orribile, anzi, sei meravigliosa.
Io spero sempre che in cuor tuo, nel fondo dell'anima, dove l'hai relegata, trovi tu stessa questa consapevolezza!
: II-064.jpg :
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Re: Un giorno nel mio disagio

Messaggio da cuoredimenta »

Dany66 ha scritto:Cara Giada,non sono la persona più adatta a darti dei consigli,probabilmente dopo ti scriverà qualcuna più brava di me.Voglio solo dirti che mi fai venire i brividi,una situazione simile ho provato anch'io molti anni fa anche se non cosi profonda.Mi sentivo crollare il mondo addosso e tante volte senza un perche aparente mi si chiudeva lo stomaco con la sensazione di dovere vomitare,nulla di quello che mi dicevano andava bene poi ho pensato che l'unica che ha da perdere ero io anche perche di tutto questo non sapeva nessuno in familia,quindi mi sono guardato allo specchio e mi sono detto,basta di tutto questo,l'unica che veramente ti può aiutare sei tu,solo tu.Cosi con forza di volontà non da poco ma con tanta costanza sono riuscita ad uscire.Guardati intorno a vedrai che in fondo quello che ti dice essere la tua amica lo è veramente.Ho sempre pensato in ogni difficoltà che ho affrontato che esiste sempre qualcuno che sta peggio di me,sara una magra consolazione?.può darsi ma è la verità.
Ti voglio bene,e se vuoi sarò sempre qui. : Love :
Ciao Dany, ti ringrazio di cuore per le tue parole, ma soprattutto, per i consigli. Cercherò di farne tesoro, anche se la costanza è sempre stata un mio punto debole. Invece, devo ammettere che il sistema della magra consolazione non funziona molto, con me, visto che tende a farmi sentire ancora più in pena. :)

Per quanto riguarda la ragazza di cui parlo alla fine del mio sfogo, si tratta di un video come se ne trovano moltissimi in rete: roleplay fatti in ASMR, un sistema che, tramite sussurri, rumori e gesti, aiuta a tranquillizzare. :)

Grazie mille ancora per il tuo messaggio e per il tuo affetto, che ricambio con un abbraccio. :)
Max ha scritto:Ciao Giada.

Perchè continui a scrivere di essere inutile? Le uniche persone inutili a questo mondo sono quelle che deliberatamente fanno del male agli altri, e tu sicuramente non rientri in quella categoria. Non posso capire a situazione nella quale sei (non pòerchè non voglia ma perchè è una cosa che può capire solo chi ci è passato... e io non sono fra quelli), però quel che riesco a sentire dai tuoi messaggi è che sei una persona sensibile e quindi più portata delle altre a soffrire per la cattiveria o l'indifferenza di chi ti sta attorno.

I tuoi racconti sono davvero emozionanti, riesci a far immedesimare chi legge in un modo che pochi sanno fare... sicura di voler continuare a pensare di essere inutile? Già questo è un pregio non da poco, te lo assicuro.

Forza e coraggio, puoi trovare anche tu la giusta strada e le persone giuste con le quali circondarti. Magari ci vorrà del tempo e come capita a tutti a questo mondo saranno possibili altre situazioni spiacevoli, ma credi in te stessa e prova a metterti in gioco ancora una volta. Poi se va male provaci a quella successiva... e vai sempre avanti. Se nessuno crede in te devi farlo tu stessa. Fai vedere chi sei davvero e sicuramente fra tutti qualcuno che tiene a te arriverà.

Intanto ora sei qui e ti sei aperta con noi, è già un inizio.

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Ciao Max, grazie davvero di cuore, in effetti è sacrosanto quello che dici: mi sono sempre circondata di persone che mi hanno fatta sempre sentire così e la cosa è andata da sé, così a fondo che, alla fine, mi sono convinta di esserlo veramente. :)

Giorno dopo giorno, mi risulta sempre più difficile credere in me stessa, e nonostante dica che ce la posso fare, che non ho bisogno di nessuno, non faccio altro che prendermi in giro. Ti ringrazio comunque per lo splendido augurio, spero davvero con tutto il cuore che si realizzi, e grazie davvero per i complimenti. :)
Novella ha scritto:Cara Giada, anche questa volta leggere il tuo racconto mi ha fatto piangere, come quando mi hai onorato di farmelo leggere in privato.
Tra le tante cose tristi e non vere che dici di te, sfoghi che ti dipingono come se davvero tu avessi tutti i difetti del mondo, ti rispondo in pubblico su una sola, forte come sono del privilegio di averti conosciuta e di frequentarti: non sei orribile, anzi, sei meravigliosa.
Io spero sempre che in cuor tuo, nel fondo dell'anima, dove l'hai relegata, trovi tu stessa questa consapevolezza!
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Ciao Novella, ti ringrazio infinitamente, anche se spesso mi viene da chiedermi fino a dove sia merito mio, visto che ho sempre reputato come uno dei tuoi maggiori pregi (fra tanti) quello di riuscire a trovare sempre il lato positivo delle situazioni e, in questo caso, delle persone. :)

Grazie mille davvero per tutto quanto (e per esserti sorbita per ben due volte questo pippone!) e grazie ancora per il tuo augurio, spero davvero di trovarla anch'io questa consapevolezza, ammesso che ci sia davvero. :)
Giada

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