Ritratto di una donna che non c'è

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Monica Poli
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Re: Ritratto di una donna che non c'è

Messaggio da Monica Poli »

maxima ha scritto: Penso che sia meglio parlare tanto di uomo che c'è, quanto di donna che c'è! quest'ultima non sarà una donna bio, ma è pur sempre una donna, o per lo meno è percepita tale. Ed entrambi esistono, eccome se esistono.
Mi piace pensare che il nostro CD possa davvero essere questa magia.
maxima
Quella donna esiste solo fugacemente, raramente ed occasionalmente proprio se e e nei momenti in cui, grazie alla trasformazione, è percepita da me stesso e dagli altri come tale.
Per quanto mi riguarda, nella vita normale di tutti i giorni non esiste e non è in me latente.
Se guardo le mie foto, mi accorgo di essere maschilmente attratto da quell'immagine femminile, e il pensare che "quella" sono io, mi provoca quello che Angela ha definito un "cortocircuito", che a sua volta fa scattare in me un indefinito senso di piacere.
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

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virgolette
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Re: Ritratto di una donna che non c'è

Messaggio da virgolette »

He he he he,

conosco bene quel corto circuito, è quel che succede anche a me con Daniela. La cosa straordinaria però è l'effetto che fa rendersi conto di essere, in quei momenti, una donna attraente. Attraente è un concetto relativo, ma come abbiamo appena detto ne siamo attratti e quindi tutto torna.
Ma provate un po' a pensarci bene e poi ditemi se in fondo in fondo, almeno alcuni di voi quando sono enfemme corteggiano se stessi.
Corto circuito all'ennesima potenza. Grazie Claudio di aver proposto questo spunto, vediamo cosa ne scaturisce.

Sono curioso. : Razz :
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indecisa
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Re: Ritratto di una donna che non c'è

Messaggio da indecisa »

virgolette, hai descritto esattamente quello che provo...ma che non riuscivo ad esprimere. Stupendo

Monica, sei bellissima, per me un esempio

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LellaB
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Re: Ritratto di una donna che non c'è

Messaggio da LellaB »

Cara Virgolette hai ragione, spesso vedendomi, sono attratta da me stessa, dai particolari che vorrei vedere su una donna vera, tipo lo smalto su piedini, le caviglie sottili, le gambe lunghe, il seno. Però c'è anche e sempre quella componente di feticismo in me, anche se sempre di meno, che si aggiunge al piacere di vestirmi da donna e guardarmi allo specchio. Ad ogni modo la trovo una sensazione appagante che apre la mente verso una terza dimensione ricca di sensazioni forti e gioie per ogni piccolo passo alla sua scoperta.
Antonella : Nar :

E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)

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Monica Poli
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Re: Ritratto di una donna che non c'è

Messaggio da Monica Poli »

virgolette ha scritto:He he he he,

conosco bene quel corto circuito, è quel che succede anche a me con Daniela. La cosa straordinaria però è l'effetto che fa rendersi conto di essere, in quei momenti, una donna attraente. Attraente è un concetto relativo, ma come abbiamo appena detto ne siamo attratti e quindi tutto torna.
Ma provate un po' a pensarci bene e poi ditemi se in fondo in fondo, almeno alcuni di voi quando sono enfemme corteggiano se stessi.
Corto circuito all'ennesima potenza. Grazie Claudio di aver proposto questo spunto, vediamo cosa ne scaturisce.
Sono curioso. : Razz :
Davide, io non ho dalcun dubbio: mi autocorteggio e mi autoseduco.
In più, quando ricevo apprezzamenti maschili, trovo in quegli apprezzamenti le stesse ragioni per cui mi auto apprezzo.
Come dire: allora non è solo una mia illusione. Ciò che io trovo attraente in me lo trovano anche gli altri.
Sovente mi capita di sentirmi dire: "a differenza delle altre donne tu hai qualcosa di diverso e di particolare che non so definire..."
Io so che cos'è, ovviamente, ma me lo tengo per me...! : Chessygrin : : Chessygrin :
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

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Re: Ritratto di una donna che non c'è

Messaggio da Kate_T »

Simona ha scritto:Riflettendo sulla "donna che non c'è" penso che potresti anche rifarla al maschile dicendo "dell'uomo che non c'è" ma in relaltà siamo entrambi, siamo quello che ci sentiamo di essere e soprattutto "non siamo" quello che gli altri "vogliono" che noi siamo contro la nostra vera natura.
baci,
Simona
Complimenti alla donna che cnon c'è e che c'è e condivido "siamo entrambi" e non abbiamo bisogni di definizioni, siamo quello che ci sentiamo

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