Domande "eretiche"

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Marcellacd
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Re: Domande "eretiche"

Messaggio da Marcellacd »

Domande interessanti e che mi sentirei di fare anche io,
parlo solo per me: forse se non ci fosse questa differenziazione non troverei cosi piacevole indossare qualcosa di femminile.

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abby80
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Re: Domande "eretiche"

Messaggio da abby80 »

My 2 cents, (sono miei pensieri che da anni mi faccio, nulla di comprovato)
nell'ambito sessuale la donna mascolina è sempre piaciuta, per esempio Amanda Lear ne ha fatto il suo successo.
In ogni uomo c'è quel desiderio di perversione che si sfoga con la ricerca del mascolino oppure nel lesbo, e oggi ci sono molti fan etero delle dragqueen.
Oltre l'ambito sessuale, ancora oggi una donna vestita alla maschile (soprattutto con capello corto) fa pensare alla lesbo, ci casco anch'io ogni tanto. (sorry)
Se poi parliamo di sport, per esempio lo stereotipo della calciatrice è che è lesbo. Come lo è l'uomo che fa ginnastica artistica, balletto, ecc...
Diciamo che sono convenzioni (costrutti sociali) che comunque pian piano si stanno sgretolando, anche grazie ai social che mettono a nudo cosa veramente siamo.

Un uomo "donna" non piace perché rappresenta la sottomissione sessuale, fuori dagli schemi sociali dove vede l'uomo il maschio alpha, e poi (credo) spaventi perché ci s rischia di immedesimarsi debole e sottomesso.
Spesso capita che i più grandi detrattori dei diritti lgbtq in realtà nascondano nella loro intimità confusioni e perversioni sessuali.

XOXO Abby

Celeste

Re: Domande "eretiche"

Messaggio da Celeste »

abby80 ha scritto:Un uomo "donna" non piace perché rappresenta la sottomissione sessuale, fuori dagli schemi sociali dove vede l'uomo il maschio alpha, e poi (credo) spaventi perché ci s rischia di immedesimarsi debole e sottomesso.
Spesso capita che i più grandi detrattori dei diritti lgbtq in realtà nascondano nella loro intimità confusioni e perversioni sessuali.
Penso che questo sia un punto importante. Ancora oggi sia uomini che donne hanno lo stereotipo che donna=debolezza. Ma credo che sia uno stereotipo che ormai potrebbe andare in pensione, visto che le donne di oggi in realtà non mi paiono affatto deboli. Io ho intitolato questa discussione "domande eretiche" proprio per facilitare la messa in discussione degli stereotipi e dei tabù.
Ad esempio mi chiedo come mai una donna FORTE potrebbe vedere debolezza se un uomo usa abiti femminili... mi sembra un controsenso...
In ogni caso avere consapevolezza della propria vulnerabilità mi pare un punto di forza, un guerriero o una guerriera che conosce i propri punti deboli può proteggersi adeguatamente... o comunque la commistione tra elementi tradizionalmente maschili e femminili mi pare un punto di forza. Un uomo ingabbiato in rigidi stereotipi maschili mi pare che sotto sia più fragile, anche se da fuori può apparire una specie di soldatino di piombo... un uomo cosciente delle proprie fragilità può accostare loro, interiormente o cercando un adeguato aiuto esterno, una funzione protettiva e di sostegno... ma lo stereotipo comanda invece che l'uomo sia forte, senza nemmeno essere cosciente di se stesso...

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Mizia
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Re: Domande "eretiche"

Messaggio da Mizia »

Celeste ha scritto:Nella mia fantasia eretica mi chiedevo...

E se un giorno mi svegliassi in un mondo in cui non esiste più la parola "donna" e la parola "uomo"?
E se nei negozi di abbigliamento ognuno fosse libero di guardare e provare quello che vuole?
E se gli stilisti proponessero delle stupende gonne aderenti unisex? O dei bellissimi abiti di seta unisex? O degli eleganti tailleur unisex?
E se in giro chiunque potesse indossare liberamente gonna, tacchi, abitini, ecc...e truccarsi?
E se potessi liberamente chiedere di essere chiamata con un certo nome?
E se potessi liberamente chiedere alle persone, che interagiscono con me, di riferirsi a me con desinenze "o" o "a", "trice" o "tore"?
E se, nei limiti della decenza, si potessero mostrare posture e gestualità, indipendentemente dal tipo di organi sessuali che si possiedono?
E se si potesse usare la tonalità di voce che più ci è consona?

A quel punto, senza troppi patemi, non mi resterebbe forse solo la motivazione a presentare me stessa nel modo che mi esprime meglio?

Un mondo così resisterebbe o si rischierebbe il disordine, il caos e l'esplosione?
Se la società non mi indottrinasse su cosa è consentito a me (come uomo) o alla donna (come donna) correrei forse il rischio di non avere più il desiderio sessuale? Correrei il rischio di non volere più farmi una famiglia con un partner stabile ed eventualmente dei figli? Ci sarebbe il rischio di infedeltà o il rischio di un'orgia collettiva continua?..... Oppure tutto procederebbe in modo sereno (magari anche più di adesso)???

In un mondo così sarei smarrita e non saprei più chi sarei... oppure semplicemente mi direi... "sono semplicemente io"?
Ciao cara :-)
confesso di essere, come dire, perplessa da quest'ultima serie di tue domande, soprattutto da certe assunzioni.
Ti potrei riassumere la mia risposta con una semplice domanda "Chi te lo vieta?" Concordo che, invece, rispondere a "Che cosa te lo vieta?" sia più articolato perché, di fatto, significherebbe discutere sui massimi sistemi delle sovrastrutture culturali, convenzioni sociali, non obblighi ma convenzioni e storia dell'umanità :-)
Eppure l'hai detto tu stessa: saresti semplicemente tu.

La prossima volta che Bologna sarà scelta nuovamente per ospitare il Transgender Council of Europe (TGEU), come nel 2016, vieni e ti potrai fare un'idea di che cosa significhi la pratica dell'autodeterminazione dell'essere semplicemente noi stess* confrontandola quotidianamente con molti dei tuoi "e se" e "perché".

Non è facile, sia chiaro, anzi. Altrimenti, per esempio, non avrebbe senso il TGEU :-)
Ti indico il link al Programma, purtroppo solo in inglese. Leggi a pagina 7, troverai una parziale risposta ai tuoi 'dubbi', o meglio, una chiave di lettura di una realtà possibile nella misura in cui se tu stessa a implementarla, non vietandotela nessuno. Vedrai quanto sia comunque complicato confrontarsi con sovrastrutture, preconcetti e luoghi comuni.
https://tgeu.org/wp-content/uploads/201 ... ersion.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

Un abbraccio forte : b0861.gif :
Mizia
Ci pensa la vita mi han detto così (cit.)

Celeste

Re: Domande "eretiche"

Messaggio da Celeste »

Mizia ha scritto:Ti potrei riassumere la mia risposta con una semplice domanda "Chi te lo vieta?" Concordo che, invece, rispondere a "Che cosa te lo vieta?" sia più articolato perché, di fatto, significherebbe discutere sui massimi sistemi delle sovrastrutture culturali, convenzioni sociali, non obblighi ma convenzioni e storia dell'umanità :-)
Eppure l'hai detto tu stessa: saresti semplicemente tu.
Grazie Mizia,
il mio cuore di ti dà ragione. Trovo le tue parole molto stimolanti, è quello stimolo che aiuta ad essere se stesse. Leggerò il pdf.
Certo è complicato confrontarsi con sovrastrutture, preconcetti e luoghi comuni; ma ne vale la pena sia per sè che per gli altri

Ti sorrido e ti abbraccio forte anch'io : Love :

Celeste

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