Un bel dì metto una serie di inserzioni su subito con i vari piccoli acquisti iniziali in cui ho sbagliato taglia, mi presento come donna (qui scriverò Lisa, per non aiutare il motore di ricerca), l'annuncio è serissimo e specifico che non ho mai indossato questa roba e/o è stata usata solo per set fotografico. Si tratta di scarpe a stiletto, qualche sottoveste, qualche corsetto, cose stuzzicanti, ma tante donne (modiste e non) lo fanno. Le inserzioni sono corredate da foto dei capi, appesi ad una gruccia.
Neanche due minuti dopo arrivano i soliti "è possibile vederli indossati?" Eh, vabbè, banno.
I feticisti educati: "avrebbe anche calze per reggicalze?" Eh, vabbè, rispondo educatamente che no, non ne ho, solo gli articoli che vede.
Poi alla vigilia di Pasqua (h23:30), il tizio che supera la mia (già fervida) immaginazione:
Cara Lisa, ti contatto per mandarti, in rime, un'ode /
perché quello che tu mostri è da solo una poesia: /
chissà come ti van bene (ti farei certo una lode!) /
quelle cose che ora vendi, che eran la tua biancheria. /
Dimmi se ti fan piacere i miei poetici commenti: /
manderò, se tu li apprezzi, in rime, altri complimenti :-)
Capisco semnpre più le donne e la loro pazienza...
Però, a differenza di altri molestatori, questo furbastro tanto solo mi ha fatto simpatia, direi quasi tenerezza.