Roby ha scritto:se mi adatto al clichè maschile, allora mi odio, come se mi tradissi.
A parte il vestiario e l'aspetto corporeo, quali sono le cose per cui vi sentite più distanti rispetto al/ai clichè maschile/i? (domanda per tutt* aldilà di quale sia la vostra identità di genere)
Per quanto mi riguarda, una cosa per cui mi sento particolarmente distante è il fatto che spesso mi hanno comunicato che da un uomo ci si aspetta che sia sempre interessato sessualmente. Ad esempio alcune mie ex era molto sospettose verso mie amicizie femminili, perché loro sostenevano che un uomo è sempre in balia di impulsi sessuali e se anche io negavo loro non ci credevano, appunto perché la consideravano una caratteristica maschile. E consideravano il maschio vulnerabile alla donna che voglia portarselo a letto.
Poi un'altra cosa è che a me piace essere dolce e delicata, sia nelle espressioni sia nel modo di muovermi che nelle pose, e su questo un pò mi hanno detto che sono femminile (in rapporti in cui mi lasciavo andare) e quindi nella quotidianità un pò (forse tanto) mi nascondo.
Trovo difficile trovare un aspetto in particolare, direi un po' di tutto, in realtà... Anche se mi vedo costretta a sforzarmi di avvicinarmici il più possibile, per cercare di non destare sospetti. :)
Difficile almeno per me rispondere a tale quesito anche perché nel tempo certe caratteristiche dell’uomo e della donna sono andate a mutare con transumanza nei due generi opposti di certi aspetti che un tempo caratterizzavano uno dei due sessi.
Ad esempio oggi è più facile di un tempo trovare certe caratteristiche peculiari della donna come la dolcezza in un un uomo o al contrario aspetti tipici dell’uomo quali l’aggressività in una donna tutto ciò al di là degli aspetti spiccatamente caratteriali.
Era difficile un secolo fa trovare un padre che cullava,dava il biberon al figlio o gli cambiava il pannolino ( al di là del fatto che all’epoca i pannolini non esistevano nemmeno).
Forse per me la grazia e la dolcezza restano comunque l’impronta tipizzante del genere femminile al di là di ogni cambiamento epocale che nei momenti en femme almeno nel mio caso trovano piena consacrazione anche se ovviamente en homme tali aspetti permangono e forse sono solo più sfumati per la inveterata abitudine di tenerli il più possibile celati sotto certi condizionamenti esterni imposti dalla società e dal proprio sesso biologico.
Mah … io cambio proprio di testa!
Come donna sono attenta, pulita, truccata, sensibile, percepisco il mio corpo, cerco le emozioni e guardo le reazioni degli altri.
Quando sono uomo sono indelicato, trascurato, potrei non fare la barba, pigrone, malvestito …
Mi trovo perfettamente d'accordo con quanto scritto da Michela, come dice lei, molti clichè sono diventati un pò anacronistici, ma rimanendo nel pensare comune, per me esaltare aspetti come la dolcezza, la gentilezza, la sensibilità femminile è l'esperienza che mi emoziona di più e che più mi fa stare bene: essere Marina si identifica soprattutto in questo modo di essere, che ovviamente nella mia versione "uomo di tutti i giorni" non scompare, ma rimane un pò sottotraccia, se così si può dire...però, pensandoci bene, un aspetto che mi discosta del tutto dal mio modo di essere al maschile ci sarebbe: la vanità! Mentre da uomo non tengo particolarmente al mio look, non mi interessa più di tanto come appaio al pubblico femminile, mi basta essere "in ordine", Marina ci tiene molto ad apparire carina ed elegante...anche se solo per sè stessa.
Roby ha scritto:se mi adatto al clichè maschile, allora mi odio, come se mi tradissi.
A parte il vestiario e l'aspetto corporeo, quali sono le cose per cui vi sentite più distanti rispetto al/ai clichè maschile/i? (domanda per tutt* aldilà di quale sia la vostra identità di genere)
Sento disagio quando le persone mostrano disagio/ostilità se mostro aspetti non maschili. Banalmente: avere gli occhi lucidi raccontando una barzelletta, commuoversi per un film, mostrare empatia per qualcuno, fare apprezzamenti su uomini; in sintesi estrema: dimostrare sensibilità o fragilità.
Mi piacciono le attenzioni ma non mi piace essere al centro dell'attenzione.
In genere mi trovo a disagio quando (da uomo) devo approcciarmi con una persona per la quale ho un interesse sentimentale (una donna). Nella nostra mentalità deve essere l'uomo a fare il primo passo, mentre dal canto suo alla donna è data la facoltà di scegliere se accettare o rifiutare il corteggiamento. Io vorrei provare l'ebbrezza di essere corteggiata e ricoperta di attenzioni, senza dover "condurre le danze".
"Come puoi essere così maschilista quando hai delle tette così grosse?"
- da Tutto su mia madre di Pedro Almodóvar
cuoredimenta ha scritto:Trovo difficile trovare un aspetto in particolare, direi un po' di tutto, in realtà... Anche se mi vedo costretta a sforzarmi di avvicinarmici il più possibile, per cercare di non destare sospetti. :)
Io sottoscrivo in pieno. Soprattutto la cosa che mi lascia sempre basita è come gli uomini etero non siano in grado minimamente di vedere la bellezza negli altri uomini, una cosa che con le donne etero non succede (o almeno non nella maggior parte dei casi). Sono terrorizzati dall'essere identificati come omosessuali e quindi non affrontano mail l'argomento: io, anche un po' per giocare, quando viene fuori un discorso simile do fondo alla mia bisessualità e provo a convincere anche gli altri uomini che stanno lì che non è possibile che non siano in grado di ammettere che un determinato ragazzo è fisicamente attraente. Credo che tutto questo sia da ricondurre in generale all'incapacità maschile di separare sesso da attrazione/apprezzamento, quindi il punto in cui mi sento più distante dal cliché maschile è, forse, proprio questo.
Emma
Senza inizio e senza fine, l'anello si estende all'infinito
.. stiamo parlando di cliché, giusto?
quindi direi quella specie di sicurezza posseduta o ostentata
.. che invece mi vede piuttosto bersagliata da dubbi ed incertezze