L’essere passabile
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L’essere passabile
Vorrei confrontarmi qui sul forum sul concetto di passabile nel senso di riuscire nell’ intento di sentirsi passabili nei panni femminili .
Potrei sbagliarmi ma credo che al di là degli sforzi individuali nel ricercare gli outfit più azzeccati o il trucco migliore sempre che madre natura non ci abbia fornito di tratti maschili troppo spiccati vi è secondo me un ruolo importante di fattori interni che determinano una sorta di soddisfazione nella propria trasformazione al di là di eventuali conferme esterne positive ( è indubbio per me e credo che possa essere uguale per altre di voi che ci sono dei giorni in cui mi sento più attraente e questo spesso facilita molto le cose anche in termini di sicurezza individuale soprattutto nelle uscite).
Faccio fatica ad esprimere il concetto ma è proprio così.
Sono quei giorni speciali in cui riesco a vivermi meglio nel senso che pur consapevole che fattori come l’altezza o la voce non posso modificarli ( ne cito solo due solo come esempi ) riesco comunque a compiere quella completa trasformazione che mi ha permesso nel tempo di avventurarmi sempre più spesso in uscite anche nella mia città che un tempo sarebbe stato per me improponibile.
Ovvio che mi sento più tranquilla fuori dalle mura della mia città condizionata dall’ Immotivato timore di incontrare qualche persona conosciuta anche se nutro forti dubbi sul fatto che potrebbe mai riconoscermi.
Ed è altrettanto vero che ci sono periodi anche abbastanza lunghi in cui posso non uscire en femme avendo imparato a viverla quotidianamente nella mia intimità lontano da sguardi indiscreti lasciandola trasparire nel quotidiano con una leggera commistione dell’abbigliamento femminile e di accessori nella vita di tutti i giorni senza mai esagerare e cercando sempre una sorta di equilibrio interno che non è mai facile da raggiungere.
Anche ad altre di voi capitano quei giorni speciali?
Potrei sbagliarmi ma credo che al di là degli sforzi individuali nel ricercare gli outfit più azzeccati o il trucco migliore sempre che madre natura non ci abbia fornito di tratti maschili troppo spiccati vi è secondo me un ruolo importante di fattori interni che determinano una sorta di soddisfazione nella propria trasformazione al di là di eventuali conferme esterne positive ( è indubbio per me e credo che possa essere uguale per altre di voi che ci sono dei giorni in cui mi sento più attraente e questo spesso facilita molto le cose anche in termini di sicurezza individuale soprattutto nelle uscite).
Faccio fatica ad esprimere il concetto ma è proprio così.
Sono quei giorni speciali in cui riesco a vivermi meglio nel senso che pur consapevole che fattori come l’altezza o la voce non posso modificarli ( ne cito solo due solo come esempi ) riesco comunque a compiere quella completa trasformazione che mi ha permesso nel tempo di avventurarmi sempre più spesso in uscite anche nella mia città che un tempo sarebbe stato per me improponibile.
Ovvio che mi sento più tranquilla fuori dalle mura della mia città condizionata dall’ Immotivato timore di incontrare qualche persona conosciuta anche se nutro forti dubbi sul fatto che potrebbe mai riconoscermi.
Ed è altrettanto vero che ci sono periodi anche abbastanza lunghi in cui posso non uscire en femme avendo imparato a viverla quotidianamente nella mia intimità lontano da sguardi indiscreti lasciandola trasparire nel quotidiano con una leggera commistione dell’abbigliamento femminile e di accessori nella vita di tutti i giorni senza mai esagerare e cercando sempre una sorta di equilibrio interno che non è mai facile da raggiungere.
Anche ad altre di voi capitano quei giorni speciali?
- LauraB
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Re: L’essere passabile
esatto, il sentirsi sicure aumenta la passabilità.Michela ha scritto:ci sono dei giorni in cui mi sento più attraente e questo spesso facilita molto le cose anche in termini di sicurezza individuale soprattutto nelle uscite)
Rilassa il corpo e il viso, ci permette di interagire ( nei limiti di cui ci sentiamo) con altre persone e alla fine ci si sente leggere.
Ne ricordo di uscite dove qualcosa non andava "giusto"".. e non era solo per un trucco difettoso, ma proprio si partiva col piede sbagliato.
Poi magari invece esci bella convinta e ti sgamano, succede.. cosi come un commento positivo ti da una carica..
Di sicuro aumentare le uscite fa aumentare anche l esperienza e di riflesso la sicurezza
Laura Bianchi
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Re: L’essere passabile
Quanto è vero Laura come dici tu che la sicurezza aumenta la passabilita’come pure aumentare le uscite fa aumentare l’esperienza e di riflesso la sicurezza.
In questo periodo di grosso condizionamento dovute alle paure dovute al covid si avvertono sentimenti di insicurezza che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni.
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Re: L’essere passabile
concordo di avere giorni speciali e giorni no; quando ho i giorni no, anche se l'avevo messo in programma, non esco enfemme e me ne sto in albergo magari anche senza truccarmi ma solo vestita.
La sicurezza in sé stessi é fondamentale sempre....figuriamoci quando siamo in una condizione "particolare"
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- maxima
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Re: L’essere passabile
Concordo in pieno, come ha detto anche l’amica Laura. La sicurezza ci rende più tranquille e, benché magari non ci faccia cambiare il nostro aspetto, ci muta l’atteggiamento. Mi ricordo che le prime volte che sono uscita ho sempre cercato luoghi e orari in cui non ci fosse pressoché nessuno. ogniqualvolta incontravo un passante te devo sempre a chinare il capo e ad abbassare lo sguardo; talvolta, potendo cambiavo anche lato della strada sulla quale stavo camminando. Acquisita più sicurezza, quando le circostanze lo permettevano, ho iniziato a cercare luoghi molto frequentati (che fra l’altro risultano essere anche più sicuri e tranquilli) e a tenere la testa alta! E a sorridere alle persone...Michela ha scritto:Quanto è vero Laura come dici tu che la sicurezza aumenta la passabilita’come pure aumentare le uscite fa aumentare l’esperienza e di riflesso la sicurezza.
maxima
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Re: L’essere passabile
E' strano... io non esco enfemme, eppure curo molto l'essere passabile.
Mi diverte filmarmi enfemme e immaginare che mi scambierebbero per una donna...
Riflettendoci su mi sono accorta che c'è qualcosa di più che cerco... o meglio cercavo quando ero più giovane (il mio ideale è sui 45 anni), cercavo di essere sexi, magari provocante.
Quindi è un desiderio di accentrare l'attenzione sfruttando l'attrazione s...
Mi diverte filmarmi enfemme e immaginare che mi scambierebbero per una donna...
Riflettendoci su mi sono accorta che c'è qualcosa di più che cerco... o meglio cercavo quando ero più giovane (il mio ideale è sui 45 anni), cercavo di essere sexi, magari provocante.
Quindi è un desiderio di accentrare l'attenzione sfruttando l'attrazione s...
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Re: L’essere passabile
Prima di tutto dovremmo metterci d'accordo su cosa intendiamo per passabilità.
Vuol dire che i nostri interlocutori sono convinti di avere a che fare con una femmina biologica ?
Oppure vuol dire che i nostri interlocutori sono convinti di avere a che fare con una donna nel senso di persona di genere femminile anche se la biologia è maschile ?
Il primo obiettivo è raggiungibile da alcune in terapia ormonale, non impossibile ma abbastanza difficile per le altre.
Il secondo, che io chiamo credibilità, è molto più alla portata, anche se bisogna comunque lavorarci.
Personalmente mi accontento di essere credibile, non mi faccio troppi problemi se vengo individuata come donna transgender, purchè sia donna e non "travone". La differenza è difficile da spiegare ma fondamentale. Giusto per fare un esempio, una donna transgender non verrebbe guardata male se entra in un bagno delle donne, un "travone" si. Ripeto, è solo un esempio.
In entrambi i casi, confermo quanto dice Michela: la sicurezza in noi stesse si nota ed aiuta tantissimo. La sicurezza passare il messaggio che noi siamo a nostro agio, che quella versione femminile per noi è naturale e quindi anche i nostri interlocutori sono a loro agio con noi, ci considerano naturali.
Come si raggiunge la sicurezza ? un po' con l'esperienza legata al numero di uscite, ma anche con il fatto di sentirsi intimamente a posto con noi stesse, nel ruolo e nei panni giusti.
Poi naturalmente ai fini della passabilità / credibilità conta una serie di dettagli che devono essere tutti curati e coerenti: dall'outfit giusto ed adeguato alla circostanza, gli accessori di gusto, il trucco ben fatto, un parrucca di buona qualità, pulita e pettinata (idem nel caso di capelli propri) . Queste cose vengono viste e valutate dai nostri interlocutori; poi la consapevolezza di aver messo insieme tutti questi dettagli, alimenta la nostra sicurezza ed il cerchio si chiude.
Baci
Roberta
Vuol dire che i nostri interlocutori sono convinti di avere a che fare con una femmina biologica ?
Oppure vuol dire che i nostri interlocutori sono convinti di avere a che fare con una donna nel senso di persona di genere femminile anche se la biologia è maschile ?
Il primo obiettivo è raggiungibile da alcune in terapia ormonale, non impossibile ma abbastanza difficile per le altre.
Il secondo, che io chiamo credibilità, è molto più alla portata, anche se bisogna comunque lavorarci.
Personalmente mi accontento di essere credibile, non mi faccio troppi problemi se vengo individuata come donna transgender, purchè sia donna e non "travone". La differenza è difficile da spiegare ma fondamentale. Giusto per fare un esempio, una donna transgender non verrebbe guardata male se entra in un bagno delle donne, un "travone" si. Ripeto, è solo un esempio.
In entrambi i casi, confermo quanto dice Michela: la sicurezza in noi stesse si nota ed aiuta tantissimo. La sicurezza passare il messaggio che noi siamo a nostro agio, che quella versione femminile per noi è naturale e quindi anche i nostri interlocutori sono a loro agio con noi, ci considerano naturali.
Come si raggiunge la sicurezza ? un po' con l'esperienza legata al numero di uscite, ma anche con il fatto di sentirsi intimamente a posto con noi stesse, nel ruolo e nei panni giusti.
Poi naturalmente ai fini della passabilità / credibilità conta una serie di dettagli che devono essere tutti curati e coerenti: dall'outfit giusto ed adeguato alla circostanza, gli accessori di gusto, il trucco ben fatto, un parrucca di buona qualità, pulita e pettinata (idem nel caso di capelli propri) . Queste cose vengono viste e valutate dai nostri interlocutori; poi la consapevolezza di aver messo insieme tutti questi dettagli, alimenta la nostra sicurezza ed il cerchio si chiude.
Baci
Roberta
La Roby
Moderatrice di X-Dress
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Re: L’essere passabile
Io credo che il concetto di “ passabile” , per una Cd sia un non senso. Partendo dal fatto che non si può essere perfettamente femminili , ci sono milioni di donne bio che non lo sono e vivono bene lo stesso il loro essere donna . Io non mi sono mai permessa di dire ad una trav , sorellina , cd che dir si voglia, che era imperfetta o improbabile o pacchiana ,perché il desiderio di sentirsi donna, apparire donna , vestirsi come una donna , parte da un concetto interiore molto serio e spesso corollato di piccole o grandi sofferenze, rinunce , conflitti interni e quant’altro. Dire ad una di noi, “ stai male”, “ non sei passabile”, “ non è proprio il caso che.....” è un’ offesa profonda . Ci si deve piacere o cercare di piacersi al meglio che possiamo, tenendo ben in conto gli ostacoli materiali che sono preesistenti. I gusti , che non sono per tutte uguali , la fisicità e anche l’età , perché no . Viva quindi il mondo cd , con le sue imperfezioni , la sua non passabilita’. Il ns bello , quasi sempre sta dentro di noi
- dream62
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Re: L’essere passabile
Mah, un senso credo che ce l'abbia: anzi, due sensi... quelli che ha descritto Roby.NAIMA LEI ha scritto:Io credo che il concetto di “ passabile” , per una Cd sia un non senso
......
Passabilità comunicativa? Sì, lavorandoci sopra si arriva a trasmettere all'interlocutore la sensazione di <approccio> con una entità femminile (che è diverso dal concetto <donna bio>)
Passabilità visiva: alcune iscritte in questo forum hanno anche quella (le invidio) : madre natura le ha dotate di fisicità e morfologia molto confondibili, neutre.
Se <passabilità> la sostituiamo con <confondibilità> diventa più digeribile il concetto?
Stefy
- Pamela45
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Re: L’essere passabile
Da un punto di vista superficiale tra "passabilità" e "confondibilità" c'è poca differenza, ma qui c'è un arcobaleno di situazioni con differenti desideri e aspirazioni.
1° Alcune di noi amano il divenire femminile fine a se stesso, più sembrano femminili più sono soddisfatte, queste, tra cui la sottoscritta, non sono così desiderose di uscire al femminile.
2° Altre invece ci tengono a uscire tra la gente, è come una sfida al mondo (o un tentativo di convalida ...dipende)
3° Altre vogliono ESSERE a tutti gli effetti femmina e anelano al cambio di genere.
Tutte, se il travestimento fosse tale da renderle indistinguibili da donne bio, sarebbero soddisfatte indipendentemente dal gruppo di appartenenza.
Certo ci sono alcune fortunate in cui, come dici tu, madre natura ha donato morfologie confondibili.
Credo di essere (stata) tra queste, ma questa morfologia agognata da qualcuna potrebbe anche risultare indigesta per altre, uno potrebbe voler mostrare attributi maschili vistosi e sentirsi svantaggiato dall'avere un corpo androgeno, quindi è l'atteggiamento interiore che determina se è una fortuna o sfortuna.
Pamela
1° Alcune di noi amano il divenire femminile fine a se stesso, più sembrano femminili più sono soddisfatte, queste, tra cui la sottoscritta, non sono così desiderose di uscire al femminile.
2° Altre invece ci tengono a uscire tra la gente, è come una sfida al mondo (o un tentativo di convalida ...dipende)
3° Altre vogliono ESSERE a tutti gli effetti femmina e anelano al cambio di genere.
Tutte, se il travestimento fosse tale da renderle indistinguibili da donne bio, sarebbero soddisfatte indipendentemente dal gruppo di appartenenza.
Certo ci sono alcune fortunate in cui, come dici tu, madre natura ha donato morfologie confondibili.
Credo di essere (stata) tra queste, ma questa morfologia agognata da qualcuna potrebbe anche risultare indigesta per altre, uno potrebbe voler mostrare attributi maschili vistosi e sentirsi svantaggiato dall'avere un corpo androgeno, quindi è l'atteggiamento interiore che determina se è una fortuna o sfortuna.
Pamela
Conosci te stesso, rispettati! e, se ce la fai, ama l'universo.