ESSERE SÉ STESSE

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Monica Poli
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ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da Monica Poli »

Nel nostro campo e nel nostro mondo, cosa significa "essere sé stesse"?
Se io penso alle decine e decine di confessioni, racconti, domande, risposte, incoraggiamenti, suggerimenti e aiuti che si leggono nei vari post, deduco che "essere sé stesse" voglia dire libertà di essere e sentirsi donne, esprimersi ed atteggiarsi come donne, oltreché, banalmente, abbigliarsi ed apparire come tali, sovente con l'implicito assunto di essere e sentirsi nel proprio intimo un po' donne.
Io pure che, eversivamente, ritengo il travestitismo l'espressione di un particolare lato maschile piuttosto che la manifestazione di un lato femminile, ho bisogno di essere "me stesso" per poter vivere la vita nel modo più sereno possibile.
Ma nel mio caso, essere "me stesso" non significa essere una donna in svariate fasi, ma più ampiamente il sentirmi, come essere umano, libero da condizionamenti e da sensi di colpa.
Una persona è sé stessa quando vive la sua vita pienamente, libera di fare ogni cosa che rappresenti la propria personale soddisfazione (senza ovviamente danneggiare o ferire altre persone), compresa la libertà di travestirsi ed apparire come donne che, a ben vedere, è tra tutte la più innocua, volendole attribuire il significato di gran lunga più probabile.
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

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Re: ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da Roby_60 »

Monica Poli ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 19:46 ... essere "me stesso"..significa ...sentirmi, come essere umano, libero da condizionamenti e da sensi di colpa.
Una persona è sé stessa quando vive la sua vita pienamente, libera di fare ogni cosa che rappresenti la propria personale soddisfazione (senza ovviamente danneggiare o ferire altre persone), compresa la libertà di travestirsi ed apparire come donne che, a ben vedere, è tra tutte la più innocua, volendole attribuire il significato di gran lunga più probabile.
UP UP UP !
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Ma sarà vero? Roby_60

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Re: ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da Jessica60 »

[quote="Monica Poli" post_id=128947 time=1608922002 ........Una persona è sé stessa quando vive la sua vita pienamente, libera di fare ogni cosa che rappresenti la propria personale soddisfazione (senza ovviamente danneggiare o ferire altre persone), compresa la libertà di travestirsi ed apparire come donne che, a ben vedere, è tra tutte la più innocua, volendole attribuire il significato di gran lunga più probabile.
[/quote]

Condivido appieno cio' che scrivi Monica......ma mi piacciono in particolare cose che ho in particolare quotato....se non facciamo del male a nessuno.....dov'e' il problema, perche' certi pregiudizi sono cosi' duri a morire.......

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dream62
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Re: ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da dream62 »

Condivido in pieno ciò che è la tua analisi, il tuo pensiero, Claudio.
L'essere se stessì, nel nostro caso, è ancora più difficile; è un <lusso> che pochi se lo possono permettere.
Visto da fuori, un crossdresser, si potrebbe descrivere come un <essere se stesso> sdoppiato: uno per la mente ed uno per il reale biologico, ammesso di considerare la nostra condizione biologica come parte integrante della nostra persona e <sottomessa> ai canoni di genere.

Celeste

Re: ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da Celeste »

Monica Poli ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 19:46 Ma nel mio caso, essere "me stesso" non significa essere una donna in svariate fasi, ma più ampiamente il sentirmi, come essere umano, libero da condizionamenti e da sensi di colpa.
Nel mio caso essere me stessa significa da un lato esprimermi (usando anche la fantasia) e dall'altro essere consapevole (cosa diversa dalla fantasia); indubbiamente voglio sentirmi come essere umano libero da condizionamenti e sensi di colpa. Comunque per me libertà è anche libertà dalla dipendenza, quindi esprimermi si, ma se uso uno strumento mi piace anche rendermi conto dei limiti e delle conseguenze con cui lo faccio. E se mi rendo conto di essere dipendente, allora mi piace cercare di comprendere che cosa sto facendo, non per un senso di colpa verso l'essere dipendente, ma perchè mi interessa essere libera quanto più possibile anche verso gli oggetti, verso la fantasia, verso gli stereotipi, verso le fissazioni, verso i tentavi di scappare da qualcosa, o raggiungere qualcosa, senza aver individuato bene di cosa si tratta.

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Monica Poli
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Re: ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da Monica Poli »

Celeste ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 23:49 E se mi rendo conto di essere dipendente, allora mi piace cercare di comprendere che cosa sto facendo, non per un senso di colpa verso l'essere dipendente, ma perchè mi interessa essere libera quanto più possibile anche verso gli oggetti, verso la fantasia, verso gli stereotipi, verso le fissazioni, verso i tentavi di scappare da qualcosa, o raggiungere qualcosa, senza aver individuato bene di cosa si tratta.
Guarda Celeste, quanto hai scritto è in perfetta sintonia con quel che penso, almeno se ho ben inteso il senso delle tue parole.
Non v'è alcun dubbio che io sia sempre stato "dipendente" da questa cosa. Infinite volte ho detto e scritto che il crossdressing mi crea una sorta di dipendenza, come fosse una droga. Dal 2003 mi sono rassegnato all'idea che non posso farne a meno, dopo aver tentato per decenni di resistervi.
Ma, come dici tu, ho cercato di incanalare questa "cosa" in un alveo di razionalità, ho cercato spiegazioni convincenti, ho trovato le logiche attraverso cui ruota questo fenomeno. Ho capito cosa c'è dietro, cosa comporta, cosa causa e come lo si gestisce.
Quando le nebbie si sono diradate, ne ho parlato con mia moglie, spiegandole tutte le mie analisi e i miei ragionamenti.
Pian piano lei li ha fatti proprii, e ha capito che ciò che avevo cercato di spiegarle in via teorica si è poi rivelato vero nella pratica.
Questa è stata la vera svolta, che mi ha sempre più liberato da ogni condizionamento e senso di colpa, rendendomi finalmente libero di essere me stesso anzitutto come uomo.
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

Celeste

Re: ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da Celeste »

Monica Poli ha scritto: sabato 26 dicembre 2020, 11:41
Celeste ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 23:49 E se mi rendo conto di essere dipendente, allora mi piace cercare di comprendere che cosa sto facendo, non per un senso di colpa verso l'essere dipendente, ma perchè mi interessa essere libera quanto più possibile anche verso gli oggetti, verso la fantasia, verso gli stereotipi, verso le fissazioni, verso i tentavi di scappare da qualcosa, o raggiungere qualcosa, senza aver individuato bene di cosa si tratta.
Guarda Celeste, quanto hai scritto è in perfetta sintonia con quel che penso, almeno se ho ben inteso il senso delle tue parole.
Non v'è alcun dubbio che io sia sempre stato "dipendente" da questa cosa. Infinite volte ho detto e scritto che il crossdressing mi crea una sorta di dipendenza, come fosse una droga. Dal 2003 mi sono rassegnato all'idea che non posso farne a meno, dopo aver tentato per decenni di resistervi.
Ma, come dici tu, ho cercato di incanalare questa "cosa" in un alveo di razionalità, ho cercato spiegazioni convincenti, ho trovato le logiche attraverso cui ruota questo fenomeno. Ho capito cosa c'è dietro, cosa comporta, cosa causa e come lo si gestisce.
Quando le nebbie si sono diradate, ne ho parlato con mia moglie, spiegandole tutte le mie analisi e i miei ragionamenti.
Pian piano lei li ha fatti proprii, e ha capito che ciò che avevo cercato di spiegarle in via teorica si è poi rivelato vero nella pratica.
Questa è stata la vera svolta, che mi ha sempre più liberato da ogni condizionamento e senso di colpa, rendendomi finalmente libero di essere me stesso anzitutto come uomo.
La cosa in cui forse differisco è che la razionalità la uso solo entro certi limiti. Per me qualsiasi modo di esprimersi è affine all'arte. L'arte la si può anche cercare di spiegare ma si arriva fino ad un certo punto. Faccio un esempio: se io mi sento donna lo assecondo anche in me stessa non me lo nego come viaggio mentale-emotivo (anche se razionalmente posso pensare che non sia vero), però se mi dà una bella sensazione vado a cercare bene che cosa mi dà una bella sensazione o viceversa che cosa non mi dà una bella sensazione. Se parlando con altre persone mi faccio conoscere usando dei modi femminili cerco di rendermi conto di cosa cambia a livello di aspettative reciproche, cosa cambia nel mio modo di pormi, di che cosa ho coraggio di parlare rispetto al presentarmi al maschile. Insomma non osservo la cosa solo razionalmente, ma anche dal punto di vista di che cosa cerco o cerco di sfuggire, mi osservo, noto le differenze, quello che mi concedo al maschile vs femminile, guardo quali ostacoli sono abituata a pormi al maschile rispetto al femminile, seguo le sensazioni piacevoli e spiacevoli. Ma senza la fretta di individuare tutto, solo tengo aperta la porta del potermi conoscere e anche del poter cambiare, ma se avverrà qualche cambiamento non sarà per aver imposto la razionalità sull'irrazionalità, ma per aver ampliato la mia capacità di osservarmi e aver sciolto così la fissazione. Per me viviamo in un mondo che da sempre ha attribuito certi significati al femminile e al maschile, ed è una cosa così pervasiva (e legata anche ad oggetti come il vestiario) che qualsiasi presa di coscienza va fatta con dolcezza (anche assecondando la propria fantasia), altrimenti si finisce per dire "mi arrendo non posso farci nulla". Però anche un artista dopo aver accolto un certo modo di esprimersi può aver voglia di cambiare. Per me la libertà dalla dipendenza è un piacere, il fatto di non riuscire a godere di questo piacere adesso lo accetto, ma non mi chiudo nessuna porta per il futuro. Anzi aumentare le possibilità è ciò che mi piace, ad esempio provare a fare anche al maschile cose mi concedo solo al femminile perchè al maschile c'è qualche ostacolo interiorizzato.

marina65

Re: ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da marina65 »

Io a suo tempo ho dato una definizione di me stessa :

viewtopic.php?f=4&t=7004&p=121625&hilit ... ro#p121625

Alla fine l'importante e' cercare di vivere la propria vita come ci si sente di essere e non come le convezioni ci impongono di essere o apparire superando pregiudizi , paure ed ansie ma arrivando alla fine del percorso terreno con la consapevolezza di aver vissuto la nostra vita come ci siamo sentite di viverla , lasciando le analisi psicologiche e Filosofiche agli altri che non potranno mai capire perche' lo facciamo .....

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Re: ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da LellaB »

marina65 ha scritto: sabato 26 dicembre 2020, 14:17 [...]

...lasciando le analisi psicologiche e Filosofiche agli altri che non potranno mai capire perche' lo facciamo .....
Esatto! Qualcuna la chiama consapevolezza, io più semplicemente la chiamo desiderio di vivere ciò che sono e che non posso cambiare. E il fatto che non lo possa cambiare è ormai parte della mia esperienza di vita...
Antonella : Nar :

E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)

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Re: ESSERE SÉ STESSE

Messaggio da Serena Crossdresser »

Monica Poli ha scritto: venerdì 25 dicembre 2020, 19:46 Nel nostro campo e nel nostro mondo, cosa significa "essere sé stesse"?
Se io penso alle decine e decine di confessioni, racconti, domande, risposte, incoraggiamenti, suggerimenti e aiuti che si leggono nei vari post, deduco che "essere sé stesse" voglia dire libertà di essere e sentirsi donne, esprimersi ed atteggiarsi come donne, oltreché, banalmente, abbigliarsi ed apparire come tali, sovente con l'implicito assunto di essere e sentirsi nel proprio intimo un po' donne.
Io pure che, eversivamente, ritengo il travestitismo l'espressione di un particolare lato maschile piuttosto che la manifestazione di un lato femminile, ho bisogno di essere "me stesso" per poter vivere la vita nel modo più sereno possibile.
Ma nel mio caso, essere "me stesso" non significa essere una donna in svariate fasi, ma più ampiamente il sentirmi, come essere umano, libero da condizionamenti e da sensi di colpa.
Una persona è sé stessa quando vive la sua vita pienamente, libera di fare ogni cosa che rappresenti la propria personale soddisfazione (senza ovviamente danneggiare o ferire altre persone), compresa la libertà di travestirsi ed apparire come donne che, a ben vedere, è tra tutte la più innocua, volendole attribuire il significato di gran lunga più probabile.
... per me essere se stesse significa essere esseri umani perfette nelle nostre imperfezioni ... : Love :
Serena


"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."

cit. da " Il tè nel deserto "

... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.

cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )

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