L'ULTIMO TOPIC

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Katymakeup
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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da Katymakeup »

Io alzo le mani.
Sicuramente alcuni soggetti disforici tardano a esprimere il loro vero io per paure o problemi vari non lo metto in dubbio.
So che certi poi adottano comportamenti come l ipermascolizzazione in aspetto e atteggiamenti proprio perché loro stessi si rifiutano di accettare la cosa.
Non voglio dire cose che potrebbero essere sbagliate.
Non ho abbastanza competenze.
Mi affido a chi ha le mani in pasta come Melissa.
Una cosa vorrei capire bene:
Mi colpisce il fatto che con la disforia si nasce.
Come se fosse qualcosa di genetico già scritto e si risvegliasse in un certo momento....
Quindi come possiamo considerare la cosa?Un anomalia genetica? È corretto ciò?

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Melissa_chan
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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da Melissa_chan »

Katymakeup ha scritto: domenica 11 aprile 2021, 19:48 Una cosa vorrei capire bene:
Mi colpisce il fatto che con la disforia si nasce.
Come se fosse qualcosa di genetico già scritto e si risvegliasse in un certo momento....
Quindi come possiamo considerare la cosa? Un anomalia genetica? È corretto ciò?
Questa è una bellissima domanda, purtroppo con una risposta davvero complicata.
Noi esseri umani siamo organismi davvero complessi, abbiamo un mostruoso numero di azioni che ogni secondo vengono compiute dal nostro corpo, queste azioni spaziano dalle azioni mentali, azioni istintive, azioni chimiche etc.
La disforia non è solo a livello genetico, è un connubio di tanti fattori, fattori psicologici, fattori chimici, fattori genetici ed altre cose che tutt'ora si sta cercando di capire.
Un esempio è il fatto che non serve necessariamente essere XX per essere donne e viceversa, addirittura certe persone nascono XXY.
Dunque, sapendo che i fattori sono così tanti e così diversi, è molto difficile dare una risposta certa ed univoca.
Vi condivido una storia che ho letto verso i miei 16/17 anni.
Un bambino perse il proprio organo a causa di una circoncisione mal fatta, così decisero per un completo "restyle" diventando "felicemente" una bambina.
Beh, non così tanto in realtà visto che a 21 anni decise di transizionare, o di detransizionare in realtà.
Questo per dire che non si diventa transgender solo con gli ormoni o con l'educazione che può essere impartita.
Non giudicarmi dal corpo che vedi, piuttosto considera cosa abbiamo fatto insieme, come lo abbiamo fatto e cosa ti ha trasmesso; a quel punto ti accorgerai che nulla è cambiato

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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da LauraB »

c'è poco da capire, anche perche non esiste una certezza sulla disforia.. genetica? biologica? culturale? altro?
Alla fine conviene lasciare perdere, sarebbe un po come chiedersi perche i pescatori hanno nel loro dna (modo di dire) la pesca. Che importa? magari un giorno si avrà la risposta.
Oggi concentriamoci sul come migliorarci la vita. : Wink :
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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da AnimaSalva »

Scusate, ma qui si sta parlando di persone che prendono coscienza della loro condizione (di disforia), non che diventano disforiche dall'oggi al domani.
Così come esistono persone che hanno un percorso etero, si sposano e fanno famiglia, poi prendono coscienza della loro omo/bisessualità.

Se poi... non si diventa disforici, né è una condizione di nascita, la disforia è come il Molise, ossia non esiste? : Chessygrin :

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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da sylvix »

LauraB ha scritto: domenica 11 aprile 2021, 20:47 c'è poco da capire, anche perche non esiste una certezza sulla disforia.. genetica? biologica? culturale? altro?
Alla fine conviene lasciare perdere, sarebbe un po come chiedersi perche i pescatori hanno nel loro dna (modo di dire) la pesca. Che importa? magari un giorno si avrà la risposta.
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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da Andrea »

Melissa_chan ha scritto: domenica 11 aprile 2021, 18:32
angelaingrid ha scritto: domenica 11 aprile 2021, 18:20

Comunque credo che disforici si nasca, non che si diventi a 60 anni!
Allora ribadisco, cosa non ti è chiaro in questa frase?

La disforia di genere è una condizione con cui SI NASCE, poi il momento in cui si accetta questa realtà PUO' ESSERE IN QUALUNQUE MOMENTO DELLA VITA.

Credo che Melissa ti abbia risposto nel modo più chiaro possibile.
Certo non si nasce disforici a 60 anni, ma si può prenderne coscienza piena a 60 anni, dopo una vita di disagi, incomprensioni, malesseri, momenti di depressione, sofferenze ecc.
E nessuno può dire "non è vero" se non conosce in profondità tutta l'esistenza passata della persona.
Che cosa posso sapere della vita di un altro, dei suoi dolori, delle sue difficoltà, dei tentativi di stare nella "normalità", della fatica di accettarsi, del sentirsi sbagliati o malati, delle sue lacrime nascoste?
L'identità è qualcosa a cui non si può sfuggire (Susan Faludi)

La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)

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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da Franci »

Cara Monica, è da quando sono iscritto a questo forum che di te mi sorprendono tre cose: la capacità di truccarti, il seguito che riesci ad ottenere con i tuoi post e i tuoi disorsi articolati, arzigogolati, prolissi, il cui discorso vaga per poi tornare al punto di partenza.

anche io non sono d'accordo con quello che dice Robi, se ho capito bene, una cosa è la leggerezza di divertirsi a fare la donna, ad eccitarsi, ed una volta smesso finisce li, diverso è invece chi soffre, ambisce, combatte per essere e farsi riconoscere del sesso opposto a quello di appartenenza natale.

Posso dirti che per esperienza personale, proprio grazie a questo forum sono tornato a vivere, a capire me stesso, e la presenza di persone come la Zia sono stati importanti proprio perché davano un peso al forum decisamente diverso. Se fossero stati presenti solo feticisti e argomenti simili mi darei detto che la mia condizione era tale e che vestirsi da donna è solo ua pratica autoerotica e l'avrei chiusa li, forse avrei chiesto anche di farmi cancellare. Invece ho toccato argomenti più profondi che in quattordici anni di terapia non ho osato chiedere per paura di venire ricoverato in manicomio.

Questo per dirti in modo molto semplicistico, senza perderci in mille evoluzioni linguistiche, che la presenza di più figure in questo forum sono necessarie, e che queste siano omogenee; è necessaria, perciò, la presenza di donne trans FtM ma anche MtF, nonostante molti qui osteggiano l'argomento transizione e tutto ciò che ne deriva, così come lessi da una risposta in un mio ultimo post, ci rimasi veramente male, capivo che quella persona non aveva capito nulla ne del forum ne delle complessità della faccenda.

Per il resto è inutile mettere etichette, che etichetta vorresti mettere a me? Sono etero, amo il mio corpo, lo curo, mi piace vedermi sia al maschile che al femminile, anzi, non c'è differenza per me, adoro l'immagine che lo specchio mi restituisce.
Non disdegno la moda maschile, anzi trovo che certe abitudini vadano recuperate. Non sono un travestito, per quello c'è Lucca Comics, sono semplicemente io.

Per cui cara Monica vivi e lascia vivere, oditi la vita senza perderti nella semantica e nelle idiosincrasie di genere.

Un bacio

Come dice Il Marziano: A chi è che ci piace.

siate quello che sentite di essere dentro, tirate fuori la vostra parte femminile aiuterà anche la vostra parte maschile.

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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da Katymakeup »

Non trovo giusto nemmeno paragonare il Lucca comics come raduno per travestiti.
E' un raduno per cosplayer, dove ci si traveste si ma da personaggi dei fumetti nel modo più accurato possibile.. Roba seria quindi.
Tra chi fa cosplay cè chi poi fà crossplay cioè interpreta personaggi del sesso opposto e questo riguarda sia uomini che donne.

Mi sembrava giusto puntualizzare.

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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da maxima »

Car* tutt* e carissim* Claudia/Monica,
come forse alcun* di voi avranno notato, ultimamente partecipo raramente alle discussioni. Questo è dovuto esclusivamente al fatto che in queste settimane sono piuttosto impegnata (quando scrivo sul nostro forum mi piace declinarmi al femminile pur non riconoscendo, almeno per il momento, nessun tipo di disforia o disallineamento di genere...).
Nonostante questo un paio di giorni fa sono riuscita a leggere il lungo - ma interessantissimo e scritto in un italiano estremamente scorrevole e corretto - intervento di Claudio.
La prima cosa a cui ho pensato (e alla quale hanno pensato anche altre amiche, come Roby) è stata la paura di perdere un contatto diretto con una persona che stimo moltissimo, quale è Claudio/Monica.
Mi rassicura il fatto che Lui/Lei sempre ci leggerà e potremo comunque continuare ad interagire con Lui/Lei magari con dei messaggi privati.
Io ho sempre condiviso quel pensiero che è sempre stato alla base delle riflessioni di Claudio, ovvero che il mio desiderio di vestirmi da donna e in certe occasioni (purtroppo ormai molto rare) comportarmi come tale, nasca di base dal fatto stesso che io donna non sono. Mi ricordo bene di quel famoso "cortocircuito" a cui faceva riferimento, che sorge quando vedo la mia immagine femminile riflessa nello specchio.
Credo, per questo che il mio desiderio si limiti a voler interpretare - più o meno saltuariamente - il ruolo di una donna, anzi della donna che vorrei essere se non fossi uomo. Ho anche detto che se potessi rinascere vorrei rinascere in un corpo femminile, ma credo che non lo apprezzerei così tanto come lo apprezzo in questa mia condizione, per il semplice motivo che una donna - nata in un corpo femminile - non credo che abbia nessun impulso particolare o fuori dalla norma a volersi sentire donna. Tutt'al più potrebbe avere l'impulso di volersi sentire uomo, cioè provare qualcosa che - in primis la genetica - le ha negato.
Dopo queste mie riflessioni - estremamente personali - credo che non sia sbagliato mantenere quella "contiguità" a cui si è accennato fra l'universo del travestitismo (che a noi piace molto di più, per ragioni socio-culturali, chiamare Crossdressing, e quello della disforia.
Credo che sia altrettanto doveroso (da parte di tutt* noi) non arrivare per nessuna ragione ad istigare verso una possibile disforia poiché sappiamo che la componente psicologica è comunque preponderante e verrebbe inevitabilmente influenzata dall'ambiente che si frequenta e che alcune di noi possono anche prendere come riferimento per questo aspetto della nostra vita.
Credo anche che sia impossibile riuscire a capire le infinite sfaccettature di questo universo a cavallo fra due generi. Come avete avuto modo di scrivere, citando alcuni esempi, Davide ama indossare abbigliamento femminile senza mai rinnegare la sua natura maschile (la sua sorella Daniela sono anni che non si affaccia..); Roby vuole mostrare la persona che è senza ricorrere a nessun artificio, ma provando (e riuscendoci!) ad apparire come una donna (bio o trans poco importa); Franci vuole semplicemente essere la persona che è (maschile o femminile a seconda del suo stato d'animo); Claudio quando diventa Monica lo fa alla perfezione riuscendo ad ingannare chiunque e provando un appagamento che credo sia indescrivibile; LauraB ha preso consapevolezza di dover allineare le proprie emozioni a un corpo che doveva necessariamente essere femminile, così come ha fatto Serena e molte altre carissime amiche come Andrea che dopo una vita al maschile ha preso coscienza di essere una donna e forse - con mio grande dispiacere - fra un po' di tempo non sentirà più la necessità di scrivere su queste pagine. Ognuna di noi è diversa da tutte le altre fino nelle più piccole e quasi impercettibili sfumature. E io, nonostante mi riveda in molte di voi, credo di essere ancora diversa. Forse anche difficilmente inquadrabile, ma, come dice Franci, sono io e questo mi è sufficiente.
Personalmente apprezzo moltissimo la contemporanea presenza di persone con una personale esperienza diversa; mi piace confrontarmi con loro, capire quello che pensano, cercare dei punti di contatto per poi provare a conoscere sempre più a fondo me stessa, intesa come persona.
Mi spiace molto apprendere che Claudio non parteciperà più alle discussioni; i suoi contributi, per la sottoscritta, sono sempre stati molto importanti e frutto di una presa di coscienza e di un pragmatismo che davvero poche di noi hanno. Nonostante i suoi ragionamenti talvolta si possano scontrare con quelli di altre utenti o dello staff, ho sempre ritenuto ogni discussione sempre estremamente utile e formativa per la sottoscritta. Mi verrebbe da chiedere a Claudio di ripensare alla sua decisione per poter continuare a renderci partecipi dei sui ragionamenti. Credo che la discussione e il dibattito resti alla base di ogni comunità civile, sempre nel pieno rispetto delle opinioni altrui.
Grazie Claudio, grazie Monica per i tuoi preziosi contributi (che possono essere condivisi oppure no...) , grazie Staff per il lavoro di gestione e moderazione che svolgete (anche in questo caso con l'inevitabile rischio di generare malumori da una parte degli utenti) e grazie a tutte quante voi che mi (ci) fate partecipi delle vostre esperienze e delle vostre emozioni!
Maxima

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Re: L'ULTIMO TOPIC

Messaggio da Kizzyheels »

ho cercato di leggere attentamente il post e le relative risposte, ma (sarà anche il percorso formativo professionale)credo che sia molto giusto analizzare ed approfondire questa discussione come ha fatto Claudio, in quanto a tutti noi è capitato di trovarci e non solo all'inizio in una nebulosa di domande senza risposte, con forti contraddizioni , assolute ma false negazioni, per non parlare dell'elemento partner/famiglia ( ci sono post ad evidenziare).
Ma la domanda che mi sorge in questo momento è quale è il grado di "CONSAPEVOLEZZA" a livello psicosomatico in ognuno di noi nel momento in cui leggiamo e rispondiamo ad un post del genere?
Siamo sempre convinti di rispondere con un grado di certezza /incertezza solo perché lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle, ma la pelle di ognuno di noi ha visto e sentito qualcosa di assolutamente soggettivo e con esperienze sociali assolutamente differenti.
Spero che Claudio come detto da altre persone in questa discussione possa continuare ad essere un punto di riferimento e stimolo alle discussioni.
Kizzy
PS
Osho aiuta soprattutto a distinguere i due percorsi di vita dell'uomo: uno orizzontale che porta dalla nascita alla vecchiaia e poi alla morte, ma che non conduce a nessuna crescita in consapevolezza e amore; l'altro è di tipo verticale ed è una salita verso l'illuminazione, un viaggio attraverso le età della vita che coincidono con le fasi della crescita spirituale, cioè del raggiungimento della saggezza e dell'immortalità.

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