"Così il Supercritico miete le sue vittime..."
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"Così il Supercritico miete le sue vittime..."
Cit.
" Vi sono delle persone che hanno una straordinaria capacità. Non fanno nulla, non si impegnano, non si spendono, non si prodigano. Restano ad osservare gli altri che lavorano, come osservatori freddi, distaccati. Sembrano interessati, obiettivi.
Invece non è vero. La loro attenzione è rivolta soltanto a trovare il difetto, il punto debole di colui/colei che sta lavorando, a scoprire una sua eventuale debolezza. Poi, nel momento più delicato, meno opportuno, dicono le loro critiche, fanno le loro obiezioni, svalutano il lavoro che l'altro ha fatto.
E costui/costei, anziché mandarli a diavolo, resta colpito, turbato. Poi si sforza di giustificarsi, di spiegare loro i motivi per cui ha lavorato. Si fa in quattro per convincerli della bontà delle sue intenzioni. Loro, freddi, indifferenti, lasciano che lui/lei parli, spieghi, si prodighi nell'inutile tentativo di convincerli. Alle sue affermazioni rispondono con un altro dubbio, alle sue giustificazioni appassionate con una battuta.
In realtà non hanno nessuna intenzione di capire. Il loro scopo è soltanto quello di sfibrarlo/la, di dimostrargli/le che non vale, di creare in lui/lei il dubbio, di apparire ai suoi occhi come giudici autorevoli, importanti. Di modo che lui/lei continui a dipendere da loro a prostrarsi davanti a loro.
E' incredibile il potere che questo tipo di critici-critici riescono ad ottenere solo creando ostacoli, facendo obiezioni, dicendo di no. La cosa riesce loro perché noi tutti facciamo fatica ad immaginare che una persona faccia finta di ascoltare,faccia finta di osservare ed abbia, in realtà, già deciso di opporsi, di ostacolarci senza altro motivo che di creare una dipendenza nei sui riguardi."
"I critici-critici di cui parliamo non hanno divise, spesso non hanno nemmeno un potere formale. Il loro potere se lo conquistano creando ostacoli e costringendo gli altri ad occuparsi di loro.
"In natura, per ogni predatore c'è un predato, per ogni parassita un parassitato.
"Chi sono le vittime preferite di questi predatori? Le persone attive, entusiaste, le persone che si prodigano, che si spendono. Le persone che hanno progetti da realizzare. Nessuno può fare qualcosa di importante da solo. Ha bisogno di collaboratori, di finanziamenti, di consigli, di amici che credono in lui/lei. Tutte le persone attive, perciò, parlano delle loro idee, cercano il consenso sociale. E' così che finiscono nelle mani dei critici-critici, di quelli che fingono di ascoltarli ma che dicono sempre di no. E loro si prodigano per spiegare, per convincere, sperando ti trovare un argomento valido che faccia breccia nelle obiezioni continue che si sentono fare. E non capiscono che è impossibile, perché l'altro non ha mai pensato di lasciarsi convincere e vuol solo vederli annaspare, faticare, fallire.
"I critici-critici disprezzano i generosi, coloro che si spendono. Li considerano degli ingenui, degli sciocchi, degli esseri da sfruttare. Questi personaggi sono profondamente egoisti, profondamente avari. Economizzano le loro energie, non danno nulla di se stessi. Ma sono voraci, avidi. In cuor loro sono convinti di avere tutti i diritti. Si sentono sempre in credito verso gli altri. E, quindi, non hanno nessun ritegno a chiedere, ad insistere, a farsi aiutare per qualsiasi cosa. Sono come dei bambini capricciosi a cui tutto è dovuto.
"Ma come è possibile, ci possiamo domandare, questo atteggiamento? Cosa hanno in mente per sentirsi nel diritto di chiedere senzadare, nel diritto di ostacolare senza dare? La spiegazione va cercata nel fatto che essi hanno una concezione pessimistica del mondo, della natura, degli altri.
"Per individuarli c'è una tecnica sicura. Provate a farli parlare di persone universalmente stimate ed apprezzate. Magari anche di San Francesco o di Albert Schweitzer. Vi accorgerete che anche in costoro trovano difetti. CHe hanno dei dubbi sulla purezza dei loro motivi e delle loro intenzioni. Non credono che ci siano esseri capaci di azioni veramente generose e disinteressate. Cercano il motivo sordido, meschino, vile. In sostanza vogliono ridurre gli altri al loro livello.
"In tutte le società molte persone stimate, apprezzate, riverite, appartengono a questo tipo umano. Dovevano essere così alcuni giornalisti acidi, alcuni critici feroci, alcuni magistrati inflessibili, alcuni dirigenti altezzosi.
F. Alberoni. "
" Vi sono delle persone che hanno una straordinaria capacità. Non fanno nulla, non si impegnano, non si spendono, non si prodigano. Restano ad osservare gli altri che lavorano, come osservatori freddi, distaccati. Sembrano interessati, obiettivi.
Invece non è vero. La loro attenzione è rivolta soltanto a trovare il difetto, il punto debole di colui/colei che sta lavorando, a scoprire una sua eventuale debolezza. Poi, nel momento più delicato, meno opportuno, dicono le loro critiche, fanno le loro obiezioni, svalutano il lavoro che l'altro ha fatto.
E costui/costei, anziché mandarli a diavolo, resta colpito, turbato. Poi si sforza di giustificarsi, di spiegare loro i motivi per cui ha lavorato. Si fa in quattro per convincerli della bontà delle sue intenzioni. Loro, freddi, indifferenti, lasciano che lui/lei parli, spieghi, si prodighi nell'inutile tentativo di convincerli. Alle sue affermazioni rispondono con un altro dubbio, alle sue giustificazioni appassionate con una battuta.
In realtà non hanno nessuna intenzione di capire. Il loro scopo è soltanto quello di sfibrarlo/la, di dimostrargli/le che non vale, di creare in lui/lei il dubbio, di apparire ai suoi occhi come giudici autorevoli, importanti. Di modo che lui/lei continui a dipendere da loro a prostrarsi davanti a loro.
E' incredibile il potere che questo tipo di critici-critici riescono ad ottenere solo creando ostacoli, facendo obiezioni, dicendo di no. La cosa riesce loro perché noi tutti facciamo fatica ad immaginare che una persona faccia finta di ascoltare,faccia finta di osservare ed abbia, in realtà, già deciso di opporsi, di ostacolarci senza altro motivo che di creare una dipendenza nei sui riguardi."
"I critici-critici di cui parliamo non hanno divise, spesso non hanno nemmeno un potere formale. Il loro potere se lo conquistano creando ostacoli e costringendo gli altri ad occuparsi di loro.
"In natura, per ogni predatore c'è un predato, per ogni parassita un parassitato.
"Chi sono le vittime preferite di questi predatori? Le persone attive, entusiaste, le persone che si prodigano, che si spendono. Le persone che hanno progetti da realizzare. Nessuno può fare qualcosa di importante da solo. Ha bisogno di collaboratori, di finanziamenti, di consigli, di amici che credono in lui/lei. Tutte le persone attive, perciò, parlano delle loro idee, cercano il consenso sociale. E' così che finiscono nelle mani dei critici-critici, di quelli che fingono di ascoltarli ma che dicono sempre di no. E loro si prodigano per spiegare, per convincere, sperando ti trovare un argomento valido che faccia breccia nelle obiezioni continue che si sentono fare. E non capiscono che è impossibile, perché l'altro non ha mai pensato di lasciarsi convincere e vuol solo vederli annaspare, faticare, fallire.
"I critici-critici disprezzano i generosi, coloro che si spendono. Li considerano degli ingenui, degli sciocchi, degli esseri da sfruttare. Questi personaggi sono profondamente egoisti, profondamente avari. Economizzano le loro energie, non danno nulla di se stessi. Ma sono voraci, avidi. In cuor loro sono convinti di avere tutti i diritti. Si sentono sempre in credito verso gli altri. E, quindi, non hanno nessun ritegno a chiedere, ad insistere, a farsi aiutare per qualsiasi cosa. Sono come dei bambini capricciosi a cui tutto è dovuto.
"Ma come è possibile, ci possiamo domandare, questo atteggiamento? Cosa hanno in mente per sentirsi nel diritto di chiedere senzadare, nel diritto di ostacolare senza dare? La spiegazione va cercata nel fatto che essi hanno una concezione pessimistica del mondo, della natura, degli altri.
"Per individuarli c'è una tecnica sicura. Provate a farli parlare di persone universalmente stimate ed apprezzate. Magari anche di San Francesco o di Albert Schweitzer. Vi accorgerete che anche in costoro trovano difetti. CHe hanno dei dubbi sulla purezza dei loro motivi e delle loro intenzioni. Non credono che ci siano esseri capaci di azioni veramente generose e disinteressate. Cercano il motivo sordido, meschino, vile. In sostanza vogliono ridurre gli altri al loro livello.
"In tutte le società molte persone stimate, apprezzate, riverite, appartengono a questo tipo umano. Dovevano essere così alcuni giornalisti acidi, alcuni critici feroci, alcuni magistrati inflessibili, alcuni dirigenti altezzosi.
F. Alberoni. "
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Re: "Così il Supercritico miete le sue vittime..."
Grande Alberoni.
E mi permetto, grande Veronica.
Qualcuno, piu terra terra, disse che è impossibile giocare a scacchi con un piccione..
la ricerca della Verità, quella con la maiuscola, presuppone un dubbio interiore sincero.
In quanto a queste persone, ci caschi una volta, ma poi capisci. Una disamina ragionata sul discorso, ripulito da ghitigori e salamelecchi poi si palesa per quello che è.
In ogni caso, discutere CON loro è tempo perso.
E mi permetto, grande Veronica.
Qualcuno, piu terra terra, disse che è impossibile giocare a scacchi con un piccione..
la ricerca della Verità, quella con la maiuscola, presuppone un dubbio interiore sincero.
In quanto a queste persone, ci caschi una volta, ma poi capisci. Una disamina ragionata sul discorso, ripulito da ghitigori e salamelecchi poi si palesa per quello che è.
In ogni caso, discutere CON loro è tempo perso.
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Re: "Così il Supercritico miete le sue vittime..."
Ciao, grazie Veronica per aver riportato questo pensiero.
Fa' riflettere e mi sembra anche molto attuale.
Lucia.
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- vernica71
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Re: "Così il Supercritico miete le sue vittime..."
Molte persone, sui social, e dunque anche sui forum, non esprimono la propria opinione per confrontarsi con gli altri, per condividere le idee e accrescerle. Piuttosto usano il social, e i forum, per "evangelizzare" il proprio pensiero, assolutizzandolo, rendendolo il termine di riferimento e paragone immutabile contro cui misurare tutto e tutti. Non è un atteggiamento costruttivo. Non so - non sempre sono riuscita a capirlo - se questo atteggiamento di chiusura derivi da una genuina concezione egoistica di sè (io ho capito tutto, gli altri non sanno nemmeno di cosa sto parlando quindi li devo istruire) o piuttosto da un meccanismo di protezione incoscio messo in atto per proteggersi dalle proprie paure, una sorta di barriera che proptegge le proprie certezze dal rischio di vederle vacillare se osservate da un punto di vista diverso dal proprio. O ancora se mosso unicamente dalla necessità di imporsi per illudersi di avere un effimero potere sugli altri ("ecco! Guarda quanti followers! Quanti mi seguono e pendono da quello che dico!") tipico dei tanti influencers (o aspiranti tali) che popolano la rete e i social in genere .
Di fatto, qualunque sia la causa di questo atteggiamento, questo comporta che la persona che lo mette in atto sia di fatto chiusa al confronto: ha già deciso da che parte sta la verità e non è minimamente interessata a quello che gli altri diranno.
Così facendo un forum non viene più usato per lo scopo per cui è stato inventato, ossia confrontarsi e condividere, ma banalmente come un blog, un megafono per amplificare il proprio pensiero, la propria opinione! (Chi ci vede una analogia con Facebook e riesce a comprenderne il motivo del successo?)
Veronica
Di fatto, qualunque sia la causa di questo atteggiamento, questo comporta che la persona che lo mette in atto sia di fatto chiusa al confronto: ha già deciso da che parte sta la verità e non è minimamente interessata a quello che gli altri diranno.
Così facendo un forum non viene più usato per lo scopo per cui è stato inventato, ossia confrontarsi e condividere, ma banalmente come un blog, un megafono per amplificare il proprio pensiero, la propria opinione! (Chi ci vede una analogia con Facebook e riesce a comprenderne il motivo del successo?)
Veronica
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Re: "Così il Supercritico miete le sue vittime..."
premetto che non seguo i social, non so nulla degli influencer (quelli che portano asintomatici l'influenza?)
però è chiaro che il social (realizzati a scopo di lucro, l'antinomia del sociale quindi) siano le terre fertili di babilonia per i coglioni.
la gente così c'è sempre stata: sono le famose teste-di-legno, spie leccaculo, mercenari servi melliflui dei più forti, quelli che poi sarebbero finiti a ricoprire ruoli fantoccio nei vari cda, nei partiti e via dicendo, quelli che avrebbero devastato proprio la tessitura sociale della realtà, rendendo il mondo non un luogo peggiore, ma un luogo inutile.
sono la feccia ultima, quella più vischiosa e fetida, impossibile da rimuovere.
l'unica arma per stenderli -ai tempi odierni di buonismo & politically corrupted- è ignorare, è il silenzio.
però è chiaro che il social (realizzati a scopo di lucro, l'antinomia del sociale quindi) siano le terre fertili di babilonia per i coglioni.
la gente così c'è sempre stata: sono le famose teste-di-legno, spie leccaculo, mercenari servi melliflui dei più forti, quelli che poi sarebbero finiti a ricoprire ruoli fantoccio nei vari cda, nei partiti e via dicendo, quelli che avrebbero devastato proprio la tessitura sociale della realtà, rendendo il mondo non un luogo peggiore, ma un luogo inutile.
sono la feccia ultima, quella più vischiosa e fetida, impossibile da rimuovere.
l'unica arma per stenderli -ai tempi odierni di buonismo & politically corrupted- è ignorare, è il silenzio.
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Re: "Così il Supercritico miete le sue vittime..."
Seguo alcun* influencer, sia su YouTube che su Instagram (soprattutto per quanto riguarda trucchi e affini) e devo dire che a parte in qualche rara occasione, noto nei loro atteggiamenti molta meno presunzione e saccenza di tanti, troppi leoni da tastiera che popolano il web. Poi personalmente quando noto atteggiamenti da "ho ragione io" fuggo velocemente. Da parte degli influencer che seguo non ho mai sentito toni così forti come quelli che noto in altre persone, anche perché non conviene, i followers fanno presto a sparire.
Conviene quindi tenerli buoni.
Conviene quindi tenerli buoni.
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Re: "Così il Supercritico miete le sue vittime..."
sto seguendo alcune tematiche in fb. Il problema è che spesso si diffondono fake o semplicemente si immette il dubbio, che mette in crisi qualcino.
Quando iniziano a girare info sbagliate temo che il silenzio non basti. Anche nelle persone piu equilibrate, ma magari poco informate, il dubbio si insinua. Porre rimedi o è difficile. Intanto bisogna argomentare sul tema, e questo richiede tempo. E poi dissipare un dubbio una volta creato costa piu impegno che non crearlo.
vengono mese in giro troppe fake, basterebbe pensare che se non sono accompagnate da riferimenti vuol dire che non sono vere. Una persona seria mette i riferimenti, che poi ognuno puo andare a controllare. Altrimenti ti obbliga te a trovare il riferimento e poi a confutare. E' un lavoro logurante. Distruggere è facile, ri-costruire piu difficile.
Laura Bianchi
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Re: "Così il Supercritico miete le sue vittime..."
Si chiama "Entropia"... e genera l'effetto Flynn inverso sulle masse...
Veronica
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Re: "Così il Supercritico miete le sue vittime..."
Ciao Veronica
Ho letto con molto interesse ciò che hai scritto, e in realtà considerando lo spirito che se ne coglie sembra uno sfogo contro qualcuno di cui, evidentemente non vuoi fare il nome...
Avrai sicuramente le tue giuste motivazioni e le rispetto.
Tuttavia, mi chiedo perché si debba dare tanto credito a chi in definitiva, come dici, non collabora e critica soltanto.
Questa è, di solito, una prerogativa che si concede a chi ha un legame affettivo o parentale, oppure ha una posizione particolare che può influire su di noi, come un collega o un capo diretto in ambito lavorativo, anche se in ogni caso non si capisce perché uno debba dare importanza a chi non la merita, cercando di spiegare le proprie ragioni per convincerlo a cambiare idea, se poi, come hai detto tu nemmeno ascolta....
Le critiche ci saranno sempre, non si possono accontentare tutti... e soprattutto chi sappiamo già che ci criticherá...
Buona giornata
Ho letto con molto interesse ciò che hai scritto, e in realtà considerando lo spirito che se ne coglie sembra uno sfogo contro qualcuno di cui, evidentemente non vuoi fare il nome...
Avrai sicuramente le tue giuste motivazioni e le rispetto.
Tuttavia, mi chiedo perché si debba dare tanto credito a chi in definitiva, come dici, non collabora e critica soltanto.
Questa è, di solito, una prerogativa che si concede a chi ha un legame affettivo o parentale, oppure ha una posizione particolare che può influire su di noi, come un collega o un capo diretto in ambito lavorativo, anche se in ogni caso non si capisce perché uno debba dare importanza a chi non la merita, cercando di spiegare le proprie ragioni per convincerlo a cambiare idea, se poi, come hai detto tu nemmeno ascolta....
Le critiche ci saranno sempre, non si possono accontentare tutti... e soprattutto chi sappiamo già che ci criticherá...
Buona giornata
Elle s'en fout, elle balance son cul avec indolence.
Elle s'en fout
Elle s'en balance de savoir ce que les autres pensent...
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- Coffee
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Re: "Così il Supercritico miete le sue vittime..."
Buongiorno.
Da molto tempo ho smesso di cercare di capire chi mi é attorno. Il tempo é cavaliere, me lo farà scoprire strada facendo.
Da molto tempo ho smesso di cercare di capire chi mi é attorno. Il tempo é cavaliere, me lo farà scoprire strada facendo.