Il link all'articolo del Guardian (UK)
Per chi di noi non conosce l'inglese mi sono permessa di eseguire una traduzione. Vogliate perdonare eventuali imprecisioni lessicali/grammaticali.
Edit: errata-corrige: Ricognition/RecognitionI poliziotti che hanno ammonito un uomo per tweet 'transfobici' hanno agito illegalmente.
L’Alta Corte ha stabilito che l’azione della polizia di Humberside ha avuto un ‘effetto intimidatorio’ sulla libertà di parola di Harry Miller.
L’Alta Corte ha sentenziato che gli agenti hanno interferito illegalmente con la libertà di espressione di un uomo, presentandosi sul suo posto di lavoro per contestargli presunti tweet transfobici.
Harry Miller, un ex poliziotto che ha fondato il movimento d’opinione Fair Cop, lamenta che le azioni della polizia di Humberside hanno avuto un “sostanziale effetto intimidatorio” sulla sua libertà di parola.
Miller, 54 anni, dal Lincolnshire, ha riferito che un agente lo ha ammonito che, pur non avendo commesso un reato, il suo tweet sarebbe stato registrato come “manifestazione di odio”.
In una sentenza dalle parole forti, il Giudice Julian Knowles stabilisce che le conseguenze dell’incursione della polizia sul posto di lavoro del Miller “a causa delle sue opinioni politiche, non deve essere sottovalutato”.
Egli sostiene: “in questo Paese non abbiamo mai avuto una Cheka, una Gestapo o una Stasi. Mai abbiamo vissuto in una società orwelliana”.
Ma gli attivisti per i diritti delle persone trans, hanno reagito con sgomento a parti della sentenza. Helen Belcher, co-fondatrice di Trans Media Watch, sostiene che le persone trans temono da ora una “stagione di caccia” nei loro confronti, come risultato di questa sentenza. Belcher ha aggiunto: “penso che ciò rinvigorirà l’opinione che i tribunali non comprendono le vite delle persone trans e non sono lì per proteggerle”.
Knowles ha respinto la parte del ricorso circa la liceità delle linee guida della Scuola di Polizia, sentenziando che esse “perseguono fini legittimi e non sproporzionati”. Le linee guida definiscono una manifestazione d’odio transfobico come “ogni evento non delittuoso che è percepito, dalla vittima o da terze persone, come motivato da ostilità o pregiudizio avverso una persona transgender o percepita come tale”.
Parlando fuori dall’aula del tribunale dopo la sentenza, Miller ha definito questo come “un momento cruciale per la libertà”.
Miller pubblicò una quantità di tweet tra novembre 2018 e gennaio 2019 che egli asseriva formare parte del dibattito sulle proposte di modifica del Gender Recognition Act del 2004 (Legge sul riconoscimento dei generi, NdT).
I tweet includevano: “io sono mammifero di nascita, ma il mio orientamento è pesce. Non sbagliate specie con me”. Miller twittò anche: “Le donne trans sono donne. Qualcuno sa dove è stata inizialmente proposta ed adottata questa nuova classificazione biologica?”. Più tardi ha scritto che le frasi erano “iperboli” (originale: “bollocks”, espressione che descrive i testicoli in linguaggio informale ed indica espressioni insensate o volgari per descrivere forte disaccordo, NdT).
Miller ritwittò inoltre uno scritto inserito da altri su Twitter, apparentemente diretto ad una donna trans, che usava il termine “stupido uomo”, facendo un riferimento irridente ai genitali di una donna trans.
Lo stesso giorno, Stephanie Hayden, una donna trans, ha vinto la sua causa contro una donna che l’aveva definita un “maiale con la parrucca”, ed aveva aperto account multipli su tweet per inviarle messangi transfobici. La Corte ha condannato Kate Scottow per uso continuato di comunicazioni in rete allo scopo di provocare disturbo/disagio ed ansietà ai magistrati del tribunale di St Albans.
Nel caso Miller, il giudice ha sentenziato che non c’era prova che i tweet del Miller “fossero intenzionali a causare offese pesanti”, aggiungendo che: “i tweet non erano diretti alla comunità transgender. Essi erano diretti in primo luogo ai followers su Twitter del ricorrente". I tweet erano leciti, egli ha sentenziato, e non c’era “il minimo rischio” che il Miller commettesse un reato penale continuando a scriverli.
Knowles ha rimarcato “la vitale importanza della libertà di parola”, affermando che essa include “non solo l’inoffensivo, ma l’irritante, il polemico, l’eccentrico, l’eretico, l’irriverente ed il provocatorio”.
Nel suo giudizio, Knowles sostiene: “Concludo che le azioni degli agenti abbiano ragionevolmente condotto il ricorrente a credere che egli fosse ammonito per non esercitare il suo diritto alla libertà di espressione sulla questione transgender per il timore di potenziali giudizi penali”.
Il giudice ha anche enfatizzato che egli non era “interessato al merito del dibattito transgender”, aggiungendo che “le problematiche sono ovviamente complesse”.
Il Vice Capo Delegato Bernie O’Reilly, direttore esecutivo della Scuola di Polizia, ha espresso soddisfazione per il fatto che la Corte ha riconosciuto che le linee guida sulla registrazione delle manifestazioni d’odio sono “sia legali, sia estremamente importanti nella protezione della popolazione”.
Egli ha aggiunto: “le nostre linee guida sono per la protezione delle persone in quanto tali, e sappiamo che questa è un’area in cui la gente può essere riluttante a denunciare i fatti”.
Cara English dell’associazione Gendered Intelligence ha dichiarato che le persone trans stanno affrontando una “retorica diabolica”. Ha salutato la condanna della Scorrow che, sostiene, “aiuterà a mettere fine agli abusi contro le persone trans”.
Riferendosi al caso Miller, Cara English richiama la necessità di un linguaggio misurato. “Se gli utenti contrari alle persone trans che vivono liberamente la loro vita, attenuassero il linguaggio immotivatamente incitante -specialmente su twitter- ciò potrebbe mitigare la tragica situazione in cui ci troviamo”.
Kirrin Medcalf, responsabile delle politiche di inclusione trans a Stonewall, ha sostenuto quanto le Linee Guida Operative sui Reati di Odio siano “vitali” perché una persona trans su otto è stata aggredita al lavoro. “La polizia deve essere in grado di registrare le incitazioni all’odio, quindi è importante che questa sentenza riaffermi che le linee guida sono legali”, ha dichiarato. “Come società, dobbiamo trovare le modalità per meglio assistere le due persone trans su cinque vittime di un reato o una manifestazione d’odio nell’ultimo anno”.
Il giudice ha concesso a Miller il permesso di appellarsi alla Corte Suprema contro la sua sentenza sulla parte riguardante la liceità delle linee guida della Scuola di Polizia.