Kitten & Co.

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angelaingrid
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Re: Kitten & Co.

Messaggio da angelaingrid »

Coffee ha scritto: Mi dispiace che tu non la veda, provo a risolvertela io... -.^
Ti ringrazio molto della gentilezza, ma... non riesco lo stesso ad aprire il file.
Che formato è .webp? Il mio computer mi dice che non ha idea di cosa sia e non ha tutti i torti... : Chessygrin :

Comunque dài, non è il caso di stare a perdere tanto tempo con una babbiona come me! : Wink :

Per la cronaca: ho tentato inutilmente di spedirti un messaggio privato ma esso non partiva, tornavo sempre sull'anteprima. Qualcuna mi può spiegare come mai non basta cliccare su invia perché il messaggio possa partire? Oltre a piangere in turco, in sanscrito e in gaelico antico, che altro si deve fare? Non ditemi "piangere in swahili" perché ho delle lacune.
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.

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Re: Kitten & Co.

Messaggio da LellaB »

AngelaIngrid, non la vedo neppure io. Diciamo che ci fidiamo di Coffee che è persona puntigliosa e precisa?
Grazie Coffee dei tuoi contributi. A proposito c'era chi li aveva raccolti in un file tutti insieme e che ora potrebbe farci la gentilezza di aggiornare con le ultime puntate... grazie in anticipo Novella se vorrai riprendere in mano il tuo contributo.
Antonella : Nar :

E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)

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Re: Kitten & Co.

Messaggio da Coffee »

Buongiorno

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Speriamo che si veda!

Questo è l'articolo originale:

https://www.refinery29.com/en-us/2017/0 ... els-photos

Avanti tutta!

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Re: Kitten & Co.

Messaggio da LellaB »

Ora si...!!!
Antonella : Nar :

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Re: Kitten & Co.

Messaggio da Coffee »

Lo famo strano?
Tacchi Scultura
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Una volta venivano chiamati anche tacchi architettonici, oggigiorno vengono chiamati tacchi scultura.
Servono a stupire e letteralmente a catturare gli sguardi.


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Generalmente hanno forme ai limiti dell'ardito, animalesche o geometriche ma sempre assolutamente non sense. Oltre alla forma, per stupire, possono aver colori e materiali sempre più originali.
Possiamo anche ritrovarli "tradizionali" e semplicemente tempestati di pietre preziose, in questo caso vengono annoverati con il nome della calzatura e il suffisso "gioello" come sandalogioiello, stivalegioiello ecc...



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Sembrano una novità di questi anni, in realtà hanno origini molto lontane.
I tacchi nelle calzature hanno quasi sempre avuto un ruolo pragramatico e solo in seguito hanno preso una connotazione più d'effetto.
Basti pensare ai tacchi rossi della nobiltà o al tacco Choc, tutti nati per stupire e farsi notare ma che purtroppo con il passare del tempo vengono relegati nella normalità dopo un'inizio sfavillante ricco di sconcerto e sorpresa.

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Se pensiamo che il tacco gioello-scultura-archiettonico sia solo un tacco svettante, vi sbagliate di grosso, ad esempio nel 1950 Roger Vivier confezionò un tacco a forma di sfera ricoperto di strass. Negli anni a seguire un Luoboutin ideò dei tacchi in perspex con petali di ortensia e Bernard Figueroa dei tacchi filiformi che richiamavano dei rami d'albero.



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Il tacco scultura, inteso come tacco artistico in passato era audace ma con una componente di normalità che lo rendeva facilmente fruibile.
Un pioniere è stato Andrè Perugia classe 1893, un vero genio. Il tacco scultura odierno vero e proprio è assolutamente importabile, sia come comodità che come abbinamenti, va relegato alle serate più mondane e usato con parsimonia data la sua componente eccentrica.
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Abbastanza democratico nonostante la sua eccentricità nasce generalmente dalle idee dei grandi stilisti per poi sdoganarsi e diventare copiaincollato anche dai brand "noname". Viene applicato su qualsiasi tipo di calzatura, dal sandalo allo stivale passando dalla décolleté, quindi le più coraggiose potranno dilettarsi a sfoggiarlo in qualsiasi stagione.

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Data l'enorme varietà e l'assoluta eterogeinetà del soggetto in questione è impossibile pensare di annoverarli tutti, mi limiterò quindi a proporre qualche modello del passato e del presente per invogliarvi a cercarne in autonomia -.^ .

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Coffee

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Re: Kitten & Co.

Messaggio da angelaingrid »

Coffee ha scritto: Speriamo che si veda!
Perché mai qualcuna aveva detto che erano i Rolling Stones? Più Beatles di così...
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.

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Re: Kitten & Co.

Messaggio da Coffee »

Un copia incolla di Coffee? Forse...


Kitten Heel


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Non avevamo già parlato delle décolleté con piccolo stiletto molto basso, di solito fino ai 4 cm, che vennero lanciate negli anni 50 e conquistarono per la loro comodità?


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Una volta molto popolari, negli anni a seguire sparirono. Sono riemerse negli anni '80 e sono tornate di moda nel 2003 e nell'inverno 2018 ma non più in voga come un tempo.


Il modello originale, la décolleté con il tacco da gattina, è nato per esser bonton e poco chiassoso ma ora è stato rivisitato tanto da perdere le sue forme eleganti e pulite.


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Adesso la kitten non è più solo una décolleté ma bensì un universo di calzature con l'unico denominatore un tacco sottile con al massimo 4 centimetri. Alcuni osano il 5 ma così facendo sconfinano nel mondo del tacco medio. -.^

La vecchia déco ha cambiato stile ma non l'anima, il nome Kitten non è più associato al modello di calzatura ma bensì al tacco, come poi il suo nome originale suggerisce.
Sempre elegante, non attrae troppo gli sguardi e non distrae l'interlocutore come i cugini molto più alti. Ma ora è ancora così?




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Re: Kitten & Co.

Messaggio da Coffee »

angelaingrid ha scritto:
Coffee ha scritto: Speriamo che si veda!
Perché mai qualcuna aveva detto che erano i Rolling Stones? Più Beatles di così...
Roby mi ha fatto "scherzo segreto" ^.^



-periodo del malvestito, giacca e infradito, scarponi e canottiera-

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Re: Kitten & Co.

Messaggio da Coffee »

Come misurare correttamente un tacco.

Pensava fosse un dodici invece era un calesse.
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Molto spesso sento e leggo di discorsi inerenti alla propria altezza con l'utilizzo di un bel paio di tacchi alti.
Come le persone più basse desiderino aver qualche cm in più con eleganza contestualmente ci sono le più alte in cerca d'eleganza ma che non desiderano svettare più di tanto ponendosi il dubbio sulla propria altezza. Ma come fare un acquisto mirato soprattutto se on-line?


Iniziamo con il dire che la misura di un tacco é indicata sul campionario 37 e 38.
Una volta questa misura era considerata la perfetta via di mezzo fra il piccolo 36 e il borderline 39-40. Questo deriva anche dal fatto che prima dell'avvento delle "nuove tecnologie" il tacco alto era difficile da realizzare, risultava costoso e veniva realizzato in pochi modelli. Giocoforza che le calzature più grandi erano inevitabilmente sgraziate e sproporzionate e solo in seguito vennero approntati su misura per le varie taglie. C'è anche da considerare il fatto che il bisogno del tacco alto nelle grandi misure era anche pesantemente condizionato dalla poca richiesta dettata dalla moda e dal costume che voleva la donna più bassa dell'uomo.


Oggigiorno qualcosa è cambiato, ma non più di tanto. Fateci caso, la calzatura più proporzionata nel rapporto tacco-punta con quasi qualsiasi stile è quella proposta nei numeri standard (chiamata campionario), per questo nelle vetrine "non in saldo" non vedrete mai numeri diversi. L'effetto Cenerentola è nell'immaginario di tutti nonostante nei negozi inizino a comparire timidamente dei 42.


Per andare a fondo sulla questione dell'altezza prendiamola larga, chiedo scusa per questo, ma bisogna capire innanzitutto che differenza c'è tra una misura e un'altra, ad esempio fra un 37 e un 38. Ribadendo che ogni produttore in realtà ha le proprie misure, possiamo dire che in genere una taglia spazia in sei-sette millimetri.

Una taglia 37 generalmente spazia dunque fra 233 e 240 mm, la taglia 38 spazierà fra 240 e 247 mm.
Un produttore potrebbe adottare 235mm per la taglia 37 e un'altro 246mm per il 38, la commessa dirà nel primo caso "calza poco" e nella seconda "è abbondante". Basta far due conti e capiremo al volo l'abisso fra gli antipodi.


Ma come influisce la misura della lunghezza della calzatura con il tacco? Principalmente è un fattore estetico, un tacco 8 applicato a una taglia 36 farebbe risultare la scarpa abbastanza alta mentre se montato a una taglia 41 darebbe come risultato una scarpa con un tacco medio. Per ovviare a questo inconveniente si utilizza lo standard 37-38 e poi il tacchificio in fase di progettazione lo adatterà alzandolo o abbassandolo per conformarlo alle calzature più corte o più lunghe.


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Semplificando molto, ma molto davvero, possiamo dire che un tacchificio produrrà nel nostro caso un tacco alto 7,5 per le misure piccole, un 8 per le mezzane, un tacco 8,5 per le misure più grandi e un 9 per le oversize così da mantenere le proporzioni della calzatura.
Ma sulla sua tabella delle caratteristiche sarà sempre indicato come tacco 80 perchè espresso in millimetri sempre relativamente alla misura standard.
Alcuni tacchifici, propongono un prodotto superiore per clienti raffinati infatti disegnano lo stesso tacco per calzature dotate o meno di plateau, adattando naturalmente l'altezza e inclinazione per mantenere il design originario del produttore.

In questo caso Casadei proponeva la stessa calzatura con il tacco 115 mm con plateau interno 10 mm, ma anche con tacco 100mm senza plateau interno, chissà tra di voi indovina quale dei due è senza sbirciare il sito ufficiale ;-) .




Adesso che abbiamo capito la misura del nostro tacco dobbiamo capire come misurarlo. Ci sono due metodi che vanno per la maggiore, il sistema statunitense e quello europeo.
Il primo (verde) è quello più amato dalle shoeaholic, si tratta della distanza esterna dal terreno al punto più estremo del tacco e permette di vantare un'altezza molto alta ma che purtroppo non corrisponde al vero nel caso dei tacchi più alti.
Il secondo sistema (pesca) è quello utilizzato in Italia e si basa sulla misurazione interna del tacco prendendo come riferimento l'asse centrale perpendicolare al terreno e misurando dal punto di contatto a terra al punto d'incontro della suola.

Questo ci fa intuire che il tacco nella nostra immagine sarà catalogato nella misura standard con gli arrotondamenti in europa come un 105 mm (4 inches) e negli states 5 inches (127 mm). Ma attenzione, non abbiamo calcolato nè lo spessore della suola (5 mm in azzurro) e l'eventuale adattamento se abbiamo un piedino più grande o più piccolo di quello di riferimento.



Ma alla fine, se sono alt* 1,70 e indosso un tacco dodici quanto sarò alt*? La fotografia qui sotto è corretta?
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