Buongiorno,
Aimè noto, sempre più, che le signorine confondono i modelli di scarpe da loro acquistati. Male!
Facciamo chiarezza con un vademecum a puntate senza pretese.
Così si può strappare loro un sorriso, raccontando qualche curiosità sulle calzature da loro acquistate. -.^
BALLERINE
La scarpa associata al comfort viene chiamata anche flat shoe quindi assolutamente piatta con tacco inesistente oppure veramente minimo.
Un immigrato italiano Salvatore Capezio, calzolaio del Metropolitan Opera House a Broadway, sviluppò un modello innovativo di scarpe da ballo. Le sue ballerine avevano la suola rigida. Semplicemente un successo.
Negli anni 50 l'azienda di origini italiane Repetto realizza scarpette da ballo per le ballerine dell'Opéra National de Paris. Nel 1956 Brigitte Bardot chiese a Rose Repetto di creare per lei delle ballerine da passeggio. Si progettò e si realizzò la prima ballerina Cendrillon.
In seguito altre star come Audrey Hepburne e Jakie Kennedy rimasero rapite dalle ballerine, indossandole con disinvoltura, eleganza e stile. Il loro futuro era segnato, entrando di diritto nel mondo della moda e non uscendone più.
Esistono parecchie versioni di ballerine, da quelle eleganti e super griffate a quelle casual passando dalle flessibilissime d'emergenza da infilare nella borsetta. Generalmente il modello classico ha la punta arrotondata con un nastro coda di topo ma ne troviamo anche con lacci, strass, sia a punta che spuntate. Sono prodotte nei materiali più svariati come la pelle, il tessuto e il PVC. Naturalmente di qualsiasi colore.
Chi calza le ballerine vuole un aspetto più elegante rispetto alle scarpe da ginnastica mantenendo la stessa comodità.
Ma sono anche additate come scarpe da evitare grazie alla totale mancanza di tacco e dalla suola flessibilissima. Sarebbero nemiche assolute per una buona postura. Infatti vengono anche soprannominate "Paperelle" dalla camminata che impongono alle loro proprietarie.
Coffee
Ultima modifica di Coffee il venerdì 1 marzo 2019, 15:51, modificato 1 volta in totale.
Io avevo sentito o letto da qualche parte che in origine erano state fatte per i ballerini, ma forse è una bufala. Ti risulta?
Inviato dal mio spettegolefono usando i miei polpastrelli
Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
Alyssa ha scritto:Io avevo sentito o letto da qualche parte che in origine erano state fatte per i ballerini, ma forse è una bufala. Ti risulta?
Inviato dal mio spettegolefono usando i miei polpastrelli
Ciao, più che per i ballerini... sono state fatte da una maison (che confeziona tuttora scarpette da ballo) sul volere di una ballerina per esser usate tutti i giorni!
Ballerine Cendrillon
Nel 1956, su richiesta di Brigitte Bardot, Rose Repetto crea delle ballerine leggere e confortevoli come una scarpetta da ballo, ma molto più graziose e sexy. Le ballerine Cendrillon sono immortalate in un rosso carminio nel film E Dio creò la donna. Da allora, le ballerine Cendrillon entrano a far parte delle scarpe mitiche di Repetto, realizzate secondo la tecnica della “cucitura a rovescio risvoltata”, e disponibili in vari colori e materiali.
Sottopiede in pelle di pecora bianca. Fodera in tela grezza. Tacco in cuoio, altezza 1 cm. Suola in groppone. Realizzata in Francia.
Derivante dal nostro know-how nella danza, la cucitura a rovescio risvoltata (il cosiddetto 'cousu retourné') è un processo di lavorazione artigianale unico, ideato da Madame Rose Repetto.
Nel 1947, Madame Rose crea le sue prime scarpette da ballo con questa tecnica, diventata oggi il metodo di confezionamento consolidato per tutte le nostre calzature. La suola è cucita al rovescio prima di essere risvoltata.
Non è veloce come la ballerina, non è pantera come la décolleté ma...
vuol riprendere entrambe. Chi è ? La gattina!
Décolleté Kitten Heel
Una ballerina/décolleté con piccolo stiletto molto basso, di solito fino ai 4 cm poichè oltre sarebbe un tacco medio.
Quando vennero lanciate conquistarono per la loro comodità ed erano nel guardaroba di ogni giovane donna.
Nate per le ragazze degli anni 50 servivano per far loro da nave-scuola affinché imparassero a camminare sui tacchi alti. Naturalmente anche ad evitare che indossassero stiletti più decisi, reputati "sconvenienti e inopportuni" per la loro giovane età.
Una volta molto popolari, negli anni a seguire sparirono grazie alla moda del tacco largo oppure sostituite da décolleté con stiletto medio di circa 6/8 cm. Ogni tanto ricompaiono modernizzandosi sulle forme e sui colori ma fondamentalmente sono sempre le stesse.
Sono riemerse negli anni '80 e sono tornate di moda nel 2003, ma non più in voga come un tempo.
Molto bon-ton e discrete, vengono anche chiamate Office Shoes cioè scarpe da ufficio in quanto sono eleganti ma non attraggono troppo gli sguardi, quindi non distraggono l'interlocutore come una scarpetta più alta. Nondimeno non affaticano troppo la schiena e il piede, come farebbero una paio di ballerine o scarpe dai tacchi più alti.
L’attrice Audrey Hepburn ha contribuito alla loro immagine indossandole regolarmente nella sua vita privata ma anche nei suoi film.
Coffee
Ultima modifica di Coffee il venerdì 1 marzo 2019, 15:50, modificato 1 volta in totale.
Chi può far risaltare un outfit assolutamente spento? Lei... la décolleté.
Décolleté
Oggi il suo nome è associato alle scarpe femminili generalmente chiuse con il collo scoperto, infatti décolleté significa scoprire il collo. Nel nostro caso il collo del piede.
Viene pronunciato in maniera univoca [dékolté] ma viene scritto in maniere molto diverse: decoltè, décolletées, décolleté e chi più ne ha più ne metta.
All'estero vengono chiamate pumps, escarpins ecc.
Nate nel XVI sec. come capo d'abbigliamento appartenente alla fanteria militare, fecero la loro comparsa presso le corti nobiliari francesi con applicato un bel tacco. Nel XVIII calzarono i piedi di dame e gentiluomini che presero a considerarle anche come scarpe da ballo.
All'inizio dell' 800 il conte Alfred Gabriel le riplasmò dando loro le caratteristiche che possiamo vedere ancora oggi. Tomaia attillata e scollata fino a sfiorare le dita dei piedi, arco plantare in bella vista e un tacco di 6 cm. La décolleté era diventata una calzatura prettamente femminile.
Negli anni 50 iniziò a dominare il tacco a stiletto seppur contrastato dal provocatorio tacco basso con cinturino alla caviglia di Coco Chanel.
Negli anni '80 e '90 il numero delle donne impegnate nel mondo del lavoro era in aumento, i produttori proposero dunque una sempre più ampia varietà di taglie e misure con punte più comode e tacchi di ogni genere. La décolleté doveva esser finalmente elegante, raffinata ma soprattutto comoda.
Sono un elemento che rimanendo fedele a se stesso ha visto la società cambiare, ha visto il cambiamento della donna all'interno della società cambiando egli stesso, ma rimanendo sempre uguale e contemporaneamente diverso.
Le décolleté ma più in generale le calzature femminili, oltre ad avere un ruolo prettamente pratico, hanno anche una valenza importante nelle relazioni della donna, come nell'ambito lavorativo ma anche in quello sociale intese come stile, personalità, arte nel sedurre, sesso e via dicendo.
Infatti per alcuni uomini la scarpa aumenta il potere erotico della persona e possono avere un richiamo più forte di un bel sedere o di una prorompente scollatura. Questo aspetto è percepito dal mondo femminile che per piacere ma soprattutto per piacersi sceglie minuziosamente la scarpa giusta per ogni occasione.
Si possono indossare in qualsiasi stagione, luogo e avvenimento sia di giorno che la sera. Sono semplicemente un vero passepartout irrinunciabile, infatti in genere i guardaroba di casa ne sono pieni proprio per avere la scarpa giusta per ogni occasione.
La sua apparente semplicità non deve trarre in inganno, le caratteristiche comuni come ad esempio scollature e tacchi sono ad oggi il frutto del supporto delle tecnologie. Ad esempio i tacchi oggi possono raggiungere altezze vertiginose con una rigidità maggiore e una leggerezza impensabile. Materiali e processi costruttivi sono oggi utilizzati per rendere sempre più belle e variegate le nostre scarpe preferite.
La sua anima è il tacco, colui che è in grado di rovinare irrimediabilmente un modello ma anche enfatizzarlo al punto di renderlo addirittura iconico. I loro tacchi possono essere più o meno alti, di qualunque tipo e forma, con o senza il plateau sia nascosto oppure in bella vista. Dai 5 cm fino ad altezze impossibili, più basse sarebbero delle kitten heels o addirittura in mancanza del tacco delle ballerine super flats.
Anche la tomaia ha molte varianti come la punta: a barchetta, sottile, arrotondata, squadrata, addirittura spuntata. La scollatura può essere stondata a C, triangolare a V, molto scollata a U per far intravedere le dita dei piedi ma anche con forme strane come ad esempio a cuore. Possono avere il tallone scoperto con infinite varianti.
Esistono con cinturini, lacci, allacciature e infiniti ammenicoli applicati oppure assolutamente classiche. Ma hanno come punto in comune la caratteristica di lasciare il collo e il dorso del piede possibilmente scoperto.
Sono la femminilità fatta a scarpa, anzi sono LA scarpa femminile.
Esistono evoluzioni sul tema? Certamente, innumerevoli, anche se presentano in genere tutti i tratti comuni come la scollatura, il tacco e soventemente l’assenza di lacci. Molte di loro hanno un nome, alcune addirittura una storia sulla propria nascita. Altre invece sono indefinibili, poichè sono una tale mescolanza dall'unione di elementi diversi a tal punto d'esser chiamate dai propri produttori semplicemente Pumps.
Il mondo della moda non ha mai smesso di essere creativo.
Mi è piaciuto questo viaggio nella storia delle nostre calzature preferite.
Grazie per l’idea che reputo originale e inoltre ci arricchisce su dettagli che tante di noi non conoscevano.
Michelea
Michela ha scritto:Mi è piaciuto questo viaggio nella storia delle nostre calzature preferite.
Grazie per l’idea che reputo originale e inoltre ci arricchisce su dettagli che tante di noi non conoscevano.
Michelea
Ciao,
grazie mille! Se piace ho ancora qualcos'altro da scrivere, tieni d'occhio il thread! -.^