Forse la cambratura che da la forma definitiva alla pelle? Il colore? Gli accessori applicati?
Credo proprio di no, l'elemento che cambia in toto una calzatura è proprio colui che calpestiamo ad ogni santo passo.
In grado di svilire o di esaltare una figura può esser responsabile di una vera e propria tortura come può contornare di magia e seduzione.
Sempre in movimento: la sua altezza, il materiale con il quale è costruito, la sua forma, la proprietà di rassicurare o ammaliare come quella di passare oppure stupire. A tal punto di riuscire ad associare il proprio nome ad un modello di calzatura.
Palese il loro nome " in generale" ma confusi se entriamo nel dettaglio...
Il classico tacco alto sottile si chiama Spillo e c'è chi dice che sia nato dall'estro di Roger Vivier a Parigi nei primi anni '50, chi dice che in realtà Ferragamo e Albanese in Italia ne producevano già una loro versione.
Poco importa chi l'abbia inventato, piuttosto la sua tecnologia fu eclatante, un'anima di metallo racchiusa da un rivestimento in plastica atto a sorreggere il peso della donna. I tacchi lignei fino ad allora prodotti raramente riuscivano a superare l'altezza di otto o dieci centimetri a causa della loro fragilità. Questa tecnologia permetteva un connubio fantastico, altezza di dodici centimetri con una base molto esigua.
La sua peculiarità è data dal suo assottigliarsi dall'attaccatura del tallone verso la base che tocca terra. Nello scendere è particolarmente affusolato tanto da riprendere otticamente la curvatura della gamba dando un'armonia senza pari.
La base è molto piccola con una forma che varia a seconda della moda. Dalla classica impronta a terra a forma D alla più moderna forma tonda a O.
il primo ad esser dotato di protezione "salvatacco" che riprende le forme del tacco vero e proprio, gioia per le donne che non rovinano le calzature e i calzolai che li sostituiscono.
Le mode lo hanno esaltato e svilito ma lui è semplicemente un' evergreen.
Tacco alto più provocante è il tacco a stiletto. Non è un tacco a spillo, non è arcuato quindi curvo, ma dritto e perpendicolare al terreno quindi uniformemente sottile con una differenza di qualche millimetro tra la base e l'attaccatura alla calzatura.
Spesso altissimo, mitigato da un plateau, ha una base a terra leggermente più larga del modello "a spillo" il quale risulterebbe troppo sottile e curvilineo se riproposto alle sue altezze.
Il tacco spillo comodo esiste? Apparentemente no ma in realtà c'è una variante che può salvare capre e cavoli, il cosiddetto tacco Italiano spesso confuso con il tacco a cono.
La sua forma è simile a quella del tacco a spillo ma semplicemente è più generoso nel suo corpo e nella sua impronta a terra mantenedo la forma, lo stile e le proporzioni dello spillo.
Grazie alla sua dimensione spesso è in compagnia di un plateau discreto che ne riprende lo stile, tutto questo regala a chi lo indossa molta più comodità senza rinunciare allo stile.
Oggi è purtroppo dimenticato, peccato.