Torino Pride 2019
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Re: Torino Pride 2019
..ma anche a Torino sentite l'influenza della moda? ultimamente sono spuntati bloger che dispensano consigli per un look all'altezza ell'evento. Insomma il dresscode dovrebbe essere libero visto che si celebra la libertà di espressione in tutte le sue forme.
Divertititevi, baci, Frida
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Re: Torino Pride 2019
Mi pare ovvio ;-)Frida ha scritto: essere libero visto che si celebra la libertà di espressione in tutte le sue forme.
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Re: Torino Pride 2019
42 minuti di applausi!Frida ha scritto:il dresscode dovrebbe essere libero visto che si celebra la libertà di espressione in tutte le sue forme.
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Julie
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Re: Torino Pride 2019
Infatti è libero.Frida ha scritto:il dresscode dovrebbe essere libero visto che si celebra la libertà di espressione in tutte le sue forme.
L'articolo spiega perché c'è e probabilmente ci sarà sempre anche qualcuno "sopra le righe".
E che non è "solo una pagliacciata" (cit. qualcuno).
Inviato dal mio spettegolefono usando i miei polpastrelli
Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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Re: Torino Pride 2019
Grazie a tutt* coloro che ieri c’erano ! È stata una splendida giornata!
P.S.
Per le foto di gruppo aspetto il permesso delle interessate
P.S.
Per le foto di gruppo aspetto il permesso delle interessate
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Re: Torino Pride 2019
Bello davvero Alyssa!!!
Mi dispiace che sabato non ci siamo viste: purtroppo sono venuta via prima, avevo un altro
impegno!
Mi dispiace che sabato non ci siamo viste: purtroppo sono venuta via prima, avevo un altro
impegno!
Alyssa ha scritto:A proposito di sobrietà.
https://thevision.com/attualita/pride-sobrieta/" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: Torino Pride 2019
Ciao Alice,
Mi dispiace che non ci siamo viste: purtroppo la mia partecipazione al Torino Pride è stato veramente fugace
per un impegno preso precedentemente. Speriamo di incontrarci presto.
A presto.
Viola ;)
Mi dispiace che non ci siamo viste: purtroppo la mia partecipazione al Torino Pride è stato veramente fugace
per un impegno preso precedentemente. Speriamo di incontrarci presto.
A presto.
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AliceBianconiglio ha scritto:Grazie a tutt* coloro che ieri c’erano ! È stata una splendida giornata!
P.S.
Per le foto di gruppo aspetto il permesso delle interessate
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Re: Torino Pride 2019
Piccolo racconto, poi non vi romperò più le scatole.
Se per caso vi sembrerà che nel corso della narrazione me la stia tirando, non preoccupatevi: la cosa è intenzionale.
Ma che ci volete fare, è stata una giornata fantastica, incredibile, per una come me.
Una persona qualunque, anche un po' nerd, durante tutto l'anno, ma per un giorno protagonista, per un giorno favolosa e scintillante, per un giorno Queen .
Ma veniamo al dunque.
Subito dopo pranzo, mi sono fiondata a Torino.
Avevo già chiesto ad Alice se avrei potuto approfittare della sua ospitalità per potermi cambiare da lei, visto il caldo, ma arrivata lì, scopro che non è a casa (si sta ancora facendo truccare), e non aveva capito che con "cambiarmi" intendevo anche truccarmi
Eh che ci vuoi fare, son ragazze...
Come al solito, l'ansia diventa il leitmotiv del momento...
Per ingannare l'attesa, e per farmi un po' di autopromozione, invio un tweet in cui avviso il mondo intero che mi sto preparando per il Pride
Poco dopo, fortunatamente, riesco a farmi aprire da Alessia, amica/coinquilina di Alice, anche lei impegnata coi preparativi e da sfacciata quale sono prendo possesso di un angolino in cui truccarmi e cambiarmi.
E, come al solito, l'ansia si rivela del tutto inutile, perchè eravamo in anticipo rispetto al carro del Qimanji, quello al quale avremmo dovuto unirci.
Da quando siamo uscite di casa mi è sembrato un sogno: e sì che avevo deciso di mettermi in mostra, ma non mi aspettavo una risposta così "forte".
Per la cronaca (e per chi non vede le foto), avevo deciso di uscire senza parrucca, con trucco occhi arcobaleno e rossetto viola metallizzato con aggiunta di glitter dorati, coperta, si fa per dire, da un paio di shorts (molto shorts) di jeans, un corsetto nero e, ai piedi, "le assassine": le mie open toe tacco 12 con borchie sui talloni .
Il tutto, perchè se non è kitsch non ci piace, arricchito da un cerchietto con orecchie intarsiate di finte pietre colorate e glitters (che ancora oggi trovo in giro per casa ) su tutte le parti scoperte del corpo, applicati grazie all'uso improprio di una particolare lacca spray acquistata per l'occasione.
Solo un anno fa, sempre al Pride, avevo fatto il mio primo "bagno di folla" en femme e già mi era sembrato di toccare il cielo con un dito.
Quest'anno incrociare le persone che ci sorridevano, ci riempivano di complimenti, ci fotografavano o chiedevano di fare una foto insieme, è stato qualcosa di surreale.
Raggiunto il corteo incrociamo Angela ed Abby, al seguito del carro del Maurice, ma ci tocca aspettare perché il carro su cui si doveva salire si trova tra gli ultimi.
Alla fine è salita solo Alice (lei sì che è una piccola star), ché noi altre eravamo già in overbooking , così Alessia ed io siamo rimaste in mezzo alla folla nel tentativo di incontrarci con altri amici che dovevano essere lì nei dintorni.
Niente da fare, non riusciamo a trovarli, a quanto pare sono più avanti.
Tagliamo per piazza Castello, dove sarebbe stato più facile unirci al resto della combriccola, così approfitto dell'attesa per dare uno sguardo al telefonino e vedere se qualcuno ha risposto al tweet.
C'è quella che per me è ormai "la signora Anna", una donna dolcissima, una dei miei primi followers che mi chiede di postare qualche foto colorata: faccio giusto quel paio di scatti che ho pubblicato anche qui.
E qui è successa una cosa che non dimenticherò mai.
Da lontano vedo una giovane donna, che per qualche motivo mi sembra familiare.
Lei mi segue con lo sguardo, sembra volermi dire qualcosa, o forse vuole semplicemente fare un selfie con me.
Grande ! Mi avvicino, lei mi stampa un bacio sulle labbra e mi abbraccia fortissimo neanche fosse una mia vecchia zia .
Io rimango un po' spiazzata e riesco solo a dirle "Occhio che ti riempio di brillantini!", al che lei tira fuori il cellulare, ci facciamo un paio di foto, e poi per congedarmi mi dice "Sei bellissima, grazie" e mi ristampa un altro bacio
Frastornata.
Non saprei come altro descrivere il mio stato in quel momento.
Vi ricordo che nonostante l'aspetto audace, resto sempre la nerd di cui sopra...
Controllo di avere ancora tutto in borsa, vuoi che con la scusa del bacio mi abbia fregato qualcosa?
No, è tutto a posto, tranne che non ho idea di chi sia quella donna e perché ho la netta sensazione di averla già vista altrove...
Finalmente si palesa la piccola comitiva di nuovi amici, presentazioni, nomi che so già che dimenticherò all'istante e c'è anche un ragazzo tedesco, sicuramente amante della birra a giudicare da quanta ne beve
E si riparte verso via Po.
Qualche chiacchiera, si balla, si canta, si respira amore, letteralmente.
Siamo quasi in piazza Vittorio, quando mi accorgo che io e la Mary, siamo rimaste indietro a causa delle nostre calzature non proprio comodissime e ci siamo perse il resto del gruppo compresa Alessia, che ha in ostaggio a casa sua, non solo i miei abiti "civili" ma anche e soprattutto le mie chiavi dell'auto e di casa... e minaccia pioggia...
Ci andiamo a riparare sotto i portici, dove, mentre provo a recuperare il numero di Alessia, ci facciamo qualche foto.
E fu così che ci ritrovammo tutti insieme appassionatamente, praticamente all'ora di cena...
Mi è dispiaciuto molto non riuscire ad incontrare CristinaV e Cucciola che nel frattempo erano andate a mangiare una pizza lì vicino, e Violea, che non sapevo fosse lì, da qualche parte.
Intanto, Angela ed Abby hanno deciso di unirsi a noi per andare a cercare un posto dove sgranocchiare qualcosa.
Prima, però, tappa per darci una rinfrescata da Alice.
Qui tra una chiacchiera e l'altra c'è stato un piccolo malentendu con il ragazzo tedesco di cui vi ho anticipato, su cui devo aver fatto colpo, molto probabilmente a causa del tasso alcolico, ma, tolto un po' di imbarazzo, non è stato poi così male sentirsi desiderata...
Gli "impegni istituzionali" di Alice, però, l'hanno di nuovo portata altrove, così ci è toccato andare a cenare senza di lei.
I discorsi dapprima leggeri e superficiali si sono fatti sempre più interessanti, profondi, era palpabile la voglia di conoscersi e confrontarsi.
È incredibile, anche se a pensarci bene è normale che sia così, ma dall'esterno si vede la comunità LGBT+ come una sorta di entità unica, ed assistere ad un Pride sembra confermarlo, ma le tante persone che ne fanno parte, spesso non conoscono e a volte non comprendono le istanze le une delle altre.
Mentre esiste una precisa identità, esterna, forte delle precise regole da rispettare per esserne parte, il mondo variegato e multicolore della comunità arcobaleno, si perde nelle differenze interne, invece di farne il proprio il punto di forza.
Siamo "i diversi" e per questo siamo diversi, no?
Come si possono combattere le discriminazioni facendo discriminazioni a propria volta?
Va beh, basta parlare di politica, che altrimenti mi tocca autobannarmi (il discorso sarebbe molto più complesso di così), spero solo di avervi trasmesso un po' delle emozioni che ho provato.
Se per caso vi sembrerà che nel corso della narrazione me la stia tirando, non preoccupatevi: la cosa è intenzionale.
Ma che ci volete fare, è stata una giornata fantastica, incredibile, per una come me.
Una persona qualunque, anche un po' nerd, durante tutto l'anno, ma per un giorno protagonista, per un giorno favolosa e scintillante, per un giorno Queen .
Ma veniamo al dunque.
Subito dopo pranzo, mi sono fiondata a Torino.
Avevo già chiesto ad Alice se avrei potuto approfittare della sua ospitalità per potermi cambiare da lei, visto il caldo, ma arrivata lì, scopro che non è a casa (si sta ancora facendo truccare), e non aveva capito che con "cambiarmi" intendevo anche truccarmi
Eh che ci vuoi fare, son ragazze...
Come al solito, l'ansia diventa il leitmotiv del momento...
Per ingannare l'attesa, e per farmi un po' di autopromozione, invio un tweet in cui avviso il mondo intero che mi sto preparando per il Pride
Poco dopo, fortunatamente, riesco a farmi aprire da Alessia, amica/coinquilina di Alice, anche lei impegnata coi preparativi e da sfacciata quale sono prendo possesso di un angolino in cui truccarmi e cambiarmi.
E, come al solito, l'ansia si rivela del tutto inutile, perchè eravamo in anticipo rispetto al carro del Qimanji, quello al quale avremmo dovuto unirci.
Da quando siamo uscite di casa mi è sembrato un sogno: e sì che avevo deciso di mettermi in mostra, ma non mi aspettavo una risposta così "forte".
Per la cronaca (e per chi non vede le foto), avevo deciso di uscire senza parrucca, con trucco occhi arcobaleno e rossetto viola metallizzato con aggiunta di glitter dorati, coperta, si fa per dire, da un paio di shorts (molto shorts) di jeans, un corsetto nero e, ai piedi, "le assassine": le mie open toe tacco 12 con borchie sui talloni .
Il tutto, perchè se non è kitsch non ci piace, arricchito da un cerchietto con orecchie intarsiate di finte pietre colorate e glitters (che ancora oggi trovo in giro per casa ) su tutte le parti scoperte del corpo, applicati grazie all'uso improprio di una particolare lacca spray acquistata per l'occasione.
Solo un anno fa, sempre al Pride, avevo fatto il mio primo "bagno di folla" en femme e già mi era sembrato di toccare il cielo con un dito.
Quest'anno incrociare le persone che ci sorridevano, ci riempivano di complimenti, ci fotografavano o chiedevano di fare una foto insieme, è stato qualcosa di surreale.
Raggiunto il corteo incrociamo Angela ed Abby, al seguito del carro del Maurice, ma ci tocca aspettare perché il carro su cui si doveva salire si trova tra gli ultimi.
Alla fine è salita solo Alice (lei sì che è una piccola star), ché noi altre eravamo già in overbooking , così Alessia ed io siamo rimaste in mezzo alla folla nel tentativo di incontrarci con altri amici che dovevano essere lì nei dintorni.
Niente da fare, non riusciamo a trovarli, a quanto pare sono più avanti.
Tagliamo per piazza Castello, dove sarebbe stato più facile unirci al resto della combriccola, così approfitto dell'attesa per dare uno sguardo al telefonino e vedere se qualcuno ha risposto al tweet.
C'è quella che per me è ormai "la signora Anna", una donna dolcissima, una dei miei primi followers che mi chiede di postare qualche foto colorata: faccio giusto quel paio di scatti che ho pubblicato anche qui.
E qui è successa una cosa che non dimenticherò mai.
Da lontano vedo una giovane donna, che per qualche motivo mi sembra familiare.
Lei mi segue con lo sguardo, sembra volermi dire qualcosa, o forse vuole semplicemente fare un selfie con me.
Grande ! Mi avvicino, lei mi stampa un bacio sulle labbra e mi abbraccia fortissimo neanche fosse una mia vecchia zia .
Io rimango un po' spiazzata e riesco solo a dirle "Occhio che ti riempio di brillantini!", al che lei tira fuori il cellulare, ci facciamo un paio di foto, e poi per congedarmi mi dice "Sei bellissima, grazie" e mi ristampa un altro bacio
Frastornata.
Non saprei come altro descrivere il mio stato in quel momento.
Vi ricordo che nonostante l'aspetto audace, resto sempre la nerd di cui sopra...
Controllo di avere ancora tutto in borsa, vuoi che con la scusa del bacio mi abbia fregato qualcosa?
No, è tutto a posto, tranne che non ho idea di chi sia quella donna e perché ho la netta sensazione di averla già vista altrove...
Finalmente si palesa la piccola comitiva di nuovi amici, presentazioni, nomi che so già che dimenticherò all'istante e c'è anche un ragazzo tedesco, sicuramente amante della birra a giudicare da quanta ne beve
E si riparte verso via Po.
Qualche chiacchiera, si balla, si canta, si respira amore, letteralmente.
Siamo quasi in piazza Vittorio, quando mi accorgo che io e la Mary, siamo rimaste indietro a causa delle nostre calzature non proprio comodissime e ci siamo perse il resto del gruppo compresa Alessia, che ha in ostaggio a casa sua, non solo i miei abiti "civili" ma anche e soprattutto le mie chiavi dell'auto e di casa... e minaccia pioggia...
Ci andiamo a riparare sotto i portici, dove, mentre provo a recuperare il numero di Alessia, ci facciamo qualche foto.
E fu così che ci ritrovammo tutti insieme appassionatamente, praticamente all'ora di cena...
Mi è dispiaciuto molto non riuscire ad incontrare CristinaV e Cucciola che nel frattempo erano andate a mangiare una pizza lì vicino, e Violea, che non sapevo fosse lì, da qualche parte.
Intanto, Angela ed Abby hanno deciso di unirsi a noi per andare a cercare un posto dove sgranocchiare qualcosa.
Prima, però, tappa per darci una rinfrescata da Alice.
Qui tra una chiacchiera e l'altra c'è stato un piccolo malentendu con il ragazzo tedesco di cui vi ho anticipato, su cui devo aver fatto colpo, molto probabilmente a causa del tasso alcolico, ma, tolto un po' di imbarazzo, non è stato poi così male sentirsi desiderata...
Gli "impegni istituzionali" di Alice, però, l'hanno di nuovo portata altrove, così ci è toccato andare a cenare senza di lei.
I discorsi dapprima leggeri e superficiali si sono fatti sempre più interessanti, profondi, era palpabile la voglia di conoscersi e confrontarsi.
È incredibile, anche se a pensarci bene è normale che sia così, ma dall'esterno si vede la comunità LGBT+ come una sorta di entità unica, ed assistere ad un Pride sembra confermarlo, ma le tante persone che ne fanno parte, spesso non conoscono e a volte non comprendono le istanze le une delle altre.
Mentre esiste una precisa identità, esterna, forte delle precise regole da rispettare per esserne parte, il mondo variegato e multicolore della comunità arcobaleno, si perde nelle differenze interne, invece di farne il proprio il punto di forza.
Siamo "i diversi" e per questo siamo diversi, no?
Come si possono combattere le discriminazioni facendo discriminazioni a propria volta?
Va beh, basta parlare di politica, che altrimenti mi tocca autobannarmi (il discorso sarebbe molto più complesso di così), spero solo di avervi trasmesso un po' delle emozioni che ho provato.
Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
- LellaB
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Re: Torino Pride 2019
Bel racconto! Deve essere stato magnifico, si vede anche dalle foto di Daniela e tu eri bellissima nella tua "nudità"...
Sul finale del tuo racconto ci sarebbe da aprire un dibattitone, ma è meglio di no...
Ti abbraccio
Sul finale del tuo racconto ci sarebbe da aprire un dibattitone, ma è meglio di no...
Ti abbraccio
Antonella
E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)
E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)
- Andrea
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Re: Torino Pride 2019
E' stato il mio primo Pride ed è stato bellissimo! Un evento che mi segnerò nel calendario per i prossimi anni!
Una fiumana che da piazza Statuto è arrivata fino a piazza Vittorio per chilometri senza soluzione di continuità, con migliaia di persone e soprattutto di ragazzi in festa, felici di esprimere la loro identità o semplicemente di riconoscere negli altri la libertà di essere chi sono e come sono.
Ho incontrato Angela ed Abby e per quasi un chilometro sono stata dietro al carro Maurice con Angela tenendo lo striscione assieme ai rifugiati!
Very
Una fiumana che da piazza Statuto è arrivata fino a piazza Vittorio per chilometri senza soluzione di continuità, con migliaia di persone e soprattutto di ragazzi in festa, felici di esprimere la loro identità o semplicemente di riconoscere negli altri la libertà di essere chi sono e come sono.
Alyssa! C'ero anch'io!!! Grazie per avermi citata e ricordata!Alyssa ha scritto: Mi è dispiaciuto molto non riuscire ad incontrare CristinaV e Cucciola che nel frattempo erano andate a mangiare una pizza lì vicino, e Violea, che non sapevo fosse lì, da qualche parte.
Ho incontrato Angela ed Abby e per quasi un chilometro sono stata dietro al carro Maurice con Angela tenendo lo striscione assieme ai rifugiati!
Very
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L'identità è qualcosa a cui non si può sfuggire (Susan Faludi)
La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)
La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)