Ragazze MtF vs Trav?

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Alyssa
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Re: Ragazze MtF vs Trav?

Messaggio da Alyssa »

Nathan ha scritto:Perché è chiaro che le cose per funzionare devono avere un interesse da entrambe le parti.
Oltre l'interesse serve soprattutto che da entrambe le parti ci sia rispetto e disponibilità ad ascoltare.

Possono dialogare anche un logico matematico ed un teologo finché nessuno dei due smetta di ascoltare l'altro bollandolo come oscurantista o blasfemo.

Tutto sta nella capacità di tollerare ciò che va contro le proprie convinzioni.


Inviato dal mio spettegolefono usando i miei polpastrelli

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Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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Nathan
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Re: Ragazze MtF vs Trav?

Messaggio da Nathan »

Celeste ha scritto: sabato 6 febbraio 2021, 14:46 Quello che mi importa sempre nel dialogo è cercare di capire come l'altra persona si sente, però non mi piace quando poi si finisce per etichettare un intero gruppo. Ad esempio se una transgender MTF descrive come lei in particolare si sente donna mi interessa, ma se invece fa delle affermazioni su come sono fatti gli uomini allora non mi piace più, la stessa cosa per transgender FTM. Un dialogo lo vedo possibile solo se c'è rispetto per tutta la diversità non solo quella di certi gruppi, quindi anche rispetto per la diversità all'interno del gruppo degli uomini cisgender e diversità all'interno del gruppo delle donne cisgender, non solo rispetto dei gruppi non cisgender. Pertanto nemmeno mi piacciono affermazioni del tipo: noi siamo crossdresser o transgender e siamo tutti/tutte diverse, invece gli uomini sono fatti così e così e le donne così e così. Quando si ignorano volutamente le diversità al di fuori del proprio gruppo si apre la strada alla discriminazione. La diversità è una caratteristica importante degli esseri umani, quando si nega la diversità altrui di sta disumanizzando. Poi naturalmente mi interessa se si va ad indagare un determinato fenomeno psicologico/sociale per cercare di comprendere come si verifica, quali impressioni lo caratterizzano, come abbiamo fatto recentemente con gli etero redpill, in quel caso si tratta di uomini etero che si comportano in un dato modo quindi non tutti gli uomini etero in quanto tali. Affinchè ci sia un dialogo ritengo che bisogna avere l'accortezza di non solo pretendere rispetto, ma anche di darlo, se non c'è questa reciprocità si va a finire in provocazioni che non possono portare al dialogo, ma solo a tifoserie.
Premesso questo nel mio caso specifico non ho bisogno di negare il mio essere uomo perchè tutto quello che provo non è affatto incompatibile con una biologia maschile, e non vedo come potrebbe esserlo, visto che comunque una normale biologia maschile mi permette di pensare, emozionarmi, sognare, amare, essere dolce, affettuosa, parlare con la desinenza femminile, indossare abiti venduti per le donne (ovviamente sarebbe molto meglio se ciò fosse pienamente accettato socialmente), ecc... ecc... certo non nego che mi piacerebbe anche poter provare ad avere un apparato genitale quanto più femminile, però tutto sommato non è così determinante per me e poi non sono cose che si possono provare per poi tornare indietro.
ma tutto il sentire non è mai incompatibile con la nostra biologia.

Se esistono le persone difformi al genere, è proprio perché qualsiasi sensazione o desiderio può appartenere a qualsiasi realtà fisica dell'essere umano

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Re: Ragazze MtF vs Trav?

Messaggio da LauraB »

Il dialogo è arricchimento, si vengono a conoscere realtà diverse, poco conosciute. Alla fine si porta a casa sempre qualcosa di interessante.

Ricordo che all'inizio del forum targato 2014 c era un certo filo diretto con realtà lgbt milanesi, e alcune di noi sono approdate li. Avevamo ancora una laura Caruso che ci seguiva con piacere e alcune iniziative si sono incrociate.
Nathan ha scritto: sabato 6 febbraio 2021, 12:13 Secondo me bisogna ragionare sul "perché" un mondo "crossdressing duro e puro" dovrebbe aver interesse a dialogare con il mondo "non binary, genderfluid, che parte da crossdresser per approdare ad altro".

Questo lo dico perché l'interesse in un confronto deve esserci da entrambe le parti, o il confronto non prende piede.


ci sono troppe sfumature cd perchè tutte siano interessata al non binario, e pertanto è un discorso che ha sempre interessato solo una "frangia, il resto puo essere curioso ma probabilmente è un tema che non lo tocca molto o per niente.

Premesso che "fare" cd è un atto che puo fare sia un/a cd "classic*" sia un/a T e esteriormente puo apparire senza differenze, e soprattutto premesso che una persona "cd di base" non diventa T (Q etc) ma resta cd, il dialogo è utile per quelle persone che si fanno delle domande, che cercano risposte soprattutto per se stesse. Capirsi, specie se si ha chi ti permette di vederti dentro meglio, tramite esperienze personali o altro è fondamentale per scegliere la strada giusta.
In sostanza se in un forum come questo un/a cd diventa t significa solo che aveva gia una disforia prima ma non era in grado di capirsi, oppure si capiva ma non aveva i mezzi per realizzarsi.
Laura Bianchi

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Nathan
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Re: Ragazze MtF vs Trav?

Messaggio da Nathan »

Ma perché un uomo eterosessuale (nè gay, nè transgender, nè non binary) non dovrebbe "farsi delle domande"?

Comunque anche solo il crossdressing per diletto, e come verrebbe preso se fatto apertamente, porta a porsi delle domande?

"perché calvo, col pizzetto, con giacca e cravatta vengo visto come un affidabile marito, padre, professionista
e basta un accessorio, un vestito, una acconciatura, un makeup, per farmi espellere dal gruppo dei rispettabili"?

Insomma, pone tante domande, che sicuramente hanno a che fare anche con la misoginia (con accessori femminili vali poco) e con l'omotransfobia (non importa se sei gay o trans, ma se appari qualcosa di diverso da "uomo etero virile" ti escludono) e quindi in qualche modo chi è uomo etero finisce per interrogarsi

Se non altro su quanto cose futili come vestiti e look influiscano sulla rispettabilità di un uomo etero.

Celeste

Re: Ragazze MtF vs Trav?

Messaggio da Celeste »

Nathan ha scritto: sabato 6 febbraio 2021, 18:47
Celeste ha scritto: sabato 6 febbraio 2021, 14:46 Quello che mi importa sempre nel dialogo è cercare di capire come l'altra persona si sente, però non mi piace quando poi si finisce per etichettare un intero gruppo. Ad esempio se una transgender MTF descrive come lei in particolare si sente donna mi interessa, ma se invece fa delle affermazioni su come sono fatti gli uomini allora non mi piace più, la stessa cosa per transgender FTM. Un dialogo lo vedo possibile solo se c'è rispetto per tutta la diversità non solo quella di certi gruppi, quindi anche rispetto per la diversità all'interno del gruppo degli uomini cisgender e diversità all'interno del gruppo delle donne cisgender, non solo rispetto dei gruppi non cisgender. Pertanto nemmeno mi piacciono affermazioni del tipo: noi siamo crossdresser o transgender e siamo tutti/tutte diverse, invece gli uomini sono fatti così e così e le donne così e così. Quando si ignorano volutamente le diversità al di fuori del proprio gruppo si apre la strada alla discriminazione. La diversità è una caratteristica importante degli esseri umani, quando si nega la diversità altrui di sta disumanizzando. Poi naturalmente mi interessa se si va ad indagare un determinato fenomeno psicologico/sociale per cercare di comprendere come si verifica, quali impressioni lo caratterizzano, come abbiamo fatto recentemente con gli etero redpill, in quel caso si tratta di uomini etero che si comportano in un dato modo quindi non tutti gli uomini etero in quanto tali. Affinchè ci sia un dialogo ritengo che bisogna avere l'accortezza di non solo pretendere rispetto, ma anche di darlo, se non c'è questa reciprocità si va a finire in provocazioni che non possono portare al dialogo, ma solo a tifoserie.
Premesso questo nel mio caso specifico non ho bisogno di negare il mio essere uomo perchè tutto quello che provo non è affatto incompatibile con una biologia maschile, e non vedo come potrebbe esserlo, visto che comunque una normale biologia maschile mi permette di pensare, emozionarmi, sognare, amare, essere dolce, affettuosa, parlare con la desinenza femminile, indossare abiti venduti per le donne (ovviamente sarebbe molto meglio se ciò fosse pienamente accettato socialmente), ecc... ecc... certo non nego che mi piacerebbe anche poter provare ad avere un apparato genitale quanto più femminile, però tutto sommato non è così determinante per me e poi non sono cose che si possono provare per poi tornare indietro.
ma tutto il sentire non è mai incompatibile con la nostra biologia.

Se esistono le persone difformi al genere, è proprio perché qualsiasi sensazione o desiderio può appartenere a qualsiasi realtà fisica dell'essere umano
Appunto ma se con un corpo maschile posso provare tutto ciò che provo allora non vedo il motivo di considerarmi di un genere diverso. Il mio problema è invece che ho ricevuto tentativi di influenzamento a dover essere e a non dover essere in un certo modo solo perchè ho una data biologia. Se io affermassi di essere interiormente di un genere diverso, mi sentirei di parlare con la voce delle altre persone che hanno stabilito che cosa sia adeguato e cosa no. E allora ci si potrebbe chiedere perchè uso la desinenza femminile... La uso per cercare di liberarmi da ciò che mi è stato inculcato, perchè volente o nolente un condizionamento ricevuto per tanti anni soprattutto nell'età dello sviluppo non si butta via con un semplice atto di volontà, bensì può essere necessario qualche aiuto simbolico che faccia presa sull'inconscio che è stato condizionato a rimanere entro dei rigidi parametri di emozione, espressione emotiva, interazione, sessualità, gusti, ecc...

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Re: Ragazze MtF vs Trav?

Messaggio da Nathan »

Celeste ha scritto: sabato 6 febbraio 2021, 19:54
Nathan ha scritto: sabato 6 febbraio 2021, 18:47
Celeste ha scritto: sabato 6 febbraio 2021, 14:46 Quello che mi importa sempre nel dialogo è cercare di capire come l'altra persona si sente, però non mi piace quando poi si finisce per etichettare un intero gruppo. Ad esempio se una transgender MTF descrive come lei in particolare si sente donna mi interessa, ma se invece fa delle affermazioni su come sono fatti gli uomini allora non mi piace più, la stessa cosa per transgender FTM. Un dialogo lo vedo possibile solo se c'è rispetto per tutta la diversità non solo quella di certi gruppi, quindi anche rispetto per la diversità all'interno del gruppo degli uomini cisgender e diversità all'interno del gruppo delle donne cisgender, non solo rispetto dei gruppi non cisgender. Pertanto nemmeno mi piacciono affermazioni del tipo: noi siamo crossdresser o transgender e siamo tutti/tutte diverse, invece gli uomini sono fatti così e così e le donne così e così. Quando si ignorano volutamente le diversità al di fuori del proprio gruppo si apre la strada alla discriminazione. La diversità è una caratteristica importante degli esseri umani, quando si nega la diversità altrui di sta disumanizzando. Poi naturalmente mi interessa se si va ad indagare un determinato fenomeno psicologico/sociale per cercare di comprendere come si verifica, quali impressioni lo caratterizzano, come abbiamo fatto recentemente con gli etero redpill, in quel caso si tratta di uomini etero che si comportano in un dato modo quindi non tutti gli uomini etero in quanto tali. Affinchè ci sia un dialogo ritengo che bisogna avere l'accortezza di non solo pretendere rispetto, ma anche di darlo, se non c'è questa reciprocità si va a finire in provocazioni che non possono portare al dialogo, ma solo a tifoserie.
Premesso questo nel mio caso specifico non ho bisogno di negare il mio essere uomo perchè tutto quello che provo non è affatto incompatibile con una biologia maschile, e non vedo come potrebbe esserlo, visto che comunque una normale biologia maschile mi permette di pensare, emozionarmi, sognare, amare, essere dolce, affettuosa, parlare con la desinenza femminile, indossare abiti venduti per le donne (ovviamente sarebbe molto meglio se ciò fosse pienamente accettato socialmente), ecc... ecc... certo non nego che mi piacerebbe anche poter provare ad avere un apparato genitale quanto più femminile, però tutto sommato non è così determinante per me e poi non sono cose che si possono provare per poi tornare indietro.
ma tutto il sentire non è mai incompatibile con la nostra biologia.

Se esistono le persone difformi al genere, è proprio perché qualsiasi sensazione o desiderio può appartenere a qualsiasi realtà fisica dell'essere umano
Appunto ma se con un corpo maschile posso provare tutto ciò che provo allora non vedo il motivo di considerarmi di un genere diverso. Il mio problema è invece che ho ricevuto tentativi di influenzamento a dover essere e a non dover essere in un certo modo solo perchè ho una data biologia. Se io affermassi di essere interiormente di un genere diverso, mi sentirei di parlare con la voce delle altre persone che hanno stabilito che cosa sia adeguato e cosa no. E allora ci si potrebbe chiedere perchè uso la desinenza femminile... La uso per cercare di liberarmi da ciò che mi è stato inculcato, perchè volente o nolente un condizionamento ricevuto per tanti anni soprattutto nell'età dello sviluppo non si butta via con un semplice atto di volontà, bensì può essere necessario qualche aiuto simbolico che faccia presa sull'inconscio che è stato condizionato a rimanere entro dei rigidi parametri di emozione, espressione emotiva, interazione, sessualità, gusti, ecc...
Premettendo che a me non interessa fare proselitismo sul definirsi transgender, anche in segreto,
secondo me c'è un equivoco su cosa significa transgender
Ci sono persone transgender che non si sentono "nel corpo sbagliato".
Direi che tutto l'attivismo transgender degli ultimi 15 anni ha lottato contro questa retorica.

maschio e femmina sono semplicemente i sessi biologici. Donna e uomo sono le identità di genere, e infine maschile e femminile riguardano le espressioni di genere.

Quindi di certo un uomo può essere femminile senza definirsi transgender, e una donna può essere maschile senza definirsi transgender, questo qualsiasi siano i loro orientamenti sessuali.

Il fatto che non sono "in guerra" col mio corpo, o che sia consapevole che chiunque, qualsiasi biologia abbia, possa provare qualsiasi emozione, non mi spinge a definirmi donna "in quanto femmina".
Non mi interessa una vita pubblica come donna, presentarmi donna in coppia, non mi riconosco nel genere femminile, non mi sento simile a quelle persone che sono sia femmine che donne, e neanche alle donne trans.
Io mi riconosco come uomo transgender perché sento di non appartenere al gruppo sociale delle donne (trans e non).
Poi è chiaro che esistono le donne mascoline, le cosiddette butch, ma non mi sento neanche come loro.

Una definizione deve stare bene addosso, come un abito. E quella di uomo T "mi calza bene". Sono uomo, come gli altri uomini, ma sono anche T, perché la mia biologia e storia è diversa da quella degli altri uomini.

Rispetto le donne mascoline che si esprimono nella loro naturale "mascolinità", con ruoli e comportamenti che sarebbero permessi e riservati solo agli uomini. Li stimo, ma non faccio parte di questo gruppo di persone.

Stimo anche chi, uomo femminile, si sente a suo agio a definirsi uomo. Le persone così contribuiranno tanto a cambiare il mondo.

Semplicemente comunico che trans non è "nato nel corpo sbagliato", e provare certe sensazioni non è "non appartengono al mio corpo, dovevo nascere con un altro corpo, devo cambiarlo".

Semplicemente ognuno trova una casa, una risposta, una definizione, e se vive bene, se è felice, allora è quella giusta per lui/lei.

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Re: Ragazze MtF vs Trav?

Messaggio da Franci »

Purtroppo è così, almeno dalle mie parti c'è un esclusività che se considerata ti fa scappare via e rimanere nei tuoi dubbi. Queste esternazione da parte di alcune persone mtf o ftm nei gli omologhi cd, diciamo così, sono oltraggiose oltre che fuori luogo, si dovrebbe dire lo stesso di loro, ma se lo scrivessi mancherei di rispetto a persone che ho conosciuto in questo forum, oltre o non pensarlo davvero, o comunque, lo tengo per me.

Ognuno ha la sua opinione e va rispettata, negli ultimi tempi mi vedo più vicino a Nathan come modo di vedere la cosa.
siate quello che sentite di essere dentro, tirate fuori la vostra parte femminile aiuterà anche la vostra parte maschile.

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Re: Ragazze MtF vs Trav?

Messaggio da Elebeauty »

Celeste ha scritto: sabato 6 febbraio 2021, 14:46 Quello che mi importa sempre nel dialogo è cercare di capire come l'altra persona si sente, però non mi piace quando poi si finisce per etichettare un intero gruppo. Ad esempio se una transgender MTF descrive come lei in particolare si sente donna mi interessa, ma se invece fa delle affermazioni su come sono fatti gli uomini allora non mi piace più, la stessa cosa per transgender FTM. Un dialogo lo vedo possibile solo se c'è rispetto per tutta la diversità non solo quella di certi gruppi, quindi anche rispetto per la diversità all'interno del gruppo degli uomini cisgender e diversità all'interno del gruppo delle donne cisgender, non solo rispetto dei gruppi non cisgender. Pertanto nemmeno mi piacciono affermazioni del tipo: noi siamo crossdresser o transgender e siamo tutti/tutte diverse, invece gli uomini sono fatti così e così e le donne così e così. Quando si ignorano volutamente le diversità al di fuori del proprio gruppo si apre la strada alla discriminazione. La diversità è una caratteristica importante degli esseri umani, quando si nega la diversità altrui di sta disumanizzando. Poi naturalmente mi interessa se si va ad indagare un determinato fenomeno psicologico/sociale per cercare di comprendere come si verifica, quali impressioni lo caratterizzano, come abbiamo fatto recentemente con gli etero redpill, in quel caso si tratta di uomini etero che si comportano in un dato modo quindi non tutti gli uomini etero in quanto tali. Affinchè ci sia un dialogo ritengo che bisogna avere l'accortezza di non solo pretendere rispetto, ma anche di darlo, se non c'è questa reciprocità si va a finire in provocazioni che non possono portare al dialogo, ma solo a tifoserie.
Premesso questo nel mio caso specifico non ho bisogno di negare il mio essere uomo perchè tutto quello che provo non è affatto incompatibile con una biologia maschile, e non vedo come potrebbe esserlo, visto che comunque una normale biologia maschile mi permette di pensare, emozionarmi, sognare, amare, essere dolce, affettuosa, parlare con la desinenza femminile, indossare abiti venduti per le donne (ovviamente sarebbe molto meglio se ciò fosse pienamente accettato socialmente), ecc... ecc... certo non nego che mi piacerebbe anche poter provare ad avere un apparato genitale quanto più femminile, però tutto sommato non è così determinante per me e poi non sono cose che si possono provare per poi tornare indietro.
Pienamente d'accordo. A mio avviso il problema nasce dalla necessità di dover appartenere a una certa idea di se (creata dalla società e dal nostro vissuto) per la quale se non ci identifichiamo all'interno di essa creandoci un "etichetta" che ci fa autodefinire come "persone a posto" proviamo ansia e paura del giudizio altrui (paura di essere escluse dalla società perchè "anormali").

Ma ciò che è anormale è solo ciò che crea dolore a noi e agli altri, quindi non c'è alcun bisogno di reputarsi sbagliate se la cosa non genera alcun male verso di noi e gli altri (preoccupiamoci piuttosto di cosa ci genera dolore e malessere). Ci facciamo molta più violenza nel doverci definire "a forza" entro un'etichetta, perchè nel momento poi che notiamo qualcosa di noi (che è naturale) che non corrisponde a quell'etichetta a cui pensavamo di appartenere scattano subito i dubbi e le preoccupazioni sull'essere a no persone a posto.

Siamo sempre a posto, siamo persone che si vestono/comportano/sentono/divertono a interpretare un genere biologico diverso, chi più intensamente chi meno. Tutto ciò che conta è la realtà, dare un'etichetta non è vedere la realtà, ma giudicarla, metterci un filtro davanti e dire "la realtà deve corrispondere alla mia idea", quando invece alla realtà non gliene frega nulla di come "pensiamo che essa dovrebbe essere".
Siamo donne e uomini allo stesso tempo, siamo più donne che uomini o viceversa? Va bene comunque, l'importante è esserne consapevoli e non farsi dominare dalle paure e dare amore a se stess*, darci benessere, se c'è il benessere posso vestirmi o sentirmi come voglio e starò comunque bene.

Siamo tutte belle così come siamo, siamo a posto così. Bacioni di cuore a tutt*.
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Re: Ragazze MtF vs Trav?

Messaggio da Nathan »

Personalmente, non mi interessa molto "come si chiama una condizione".
Non amo le parole trans, transessuale etc etc e infatti non le uso.

Penso che molto dipenda da come le persone vogliono essere socializzate, con che nome e con che pronomi.
Si parte da quello e si fa in modo che i rapporti siano coerenti con questa aspettativa.

Chi non ha bisogno di questo e sta bene senza, si relazionerà con pronomi e grammatica coerente al sesso biologico e con il nome anagrafico.

L'importante è che ognuno si relazioni in un modo confortevole, e che non ci sia giudizio verso chi ha esigenze diverse.

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