Ninetta84 ha scritto:Ciao e grazie per la condivisione di un qualcosa di così intimo.
Avendo tu espresso le tue paure in questa "piazza" mi sento di dare la mia opinione, sapendo che solo di questo si tratta e non di verità assolute.
Credo che starle vicino sia complicato anche perché tu stai vivendo il tuo personale "dramma" condito da tanta paura del futuro, di cosa potrà accadere.
E lei sta vivendo qualcosa di paragonabile a un lutto da un lato, perché in qualche modo è "morto" l'uomo che pensava di avere accanto (anche se contemporaneamente ai suoi occhi è nata una persona nuova, ma non è così semplice vederlo); dall'altra parte probabilmente lei sta vivendo la condizione di pensare di non essere abbastanza, di non essere desiderata, sessualmente e non, da te, quando tu stessa invece hai paura di venire ora rifiutata da lei.
Credo sia una situazione complessa. Che conosco bene purtroppo.
La mia personale opinione è che bisognerebbe provare a "fermarsi" e respirare, e analizzare la cosa da fuori. L'intervento di un professionista (psicologo di coppia magari...counselor...) potrebbe essere d'aiuto, ma è un qualcosa di difficile da proporre in certi casi. Non conosco te né la tua compagna quindi non ho idea di come potrebbe reagire ad una proposta del genere.
Fossi in te io mi rivolgerei a uno specialista, almeno in singolo, per aiutarmi a non veicolare messaggi opposti a ciò che voglio.
Mi spiego: in certi casi, preso da emozioni come paura, ansia ecc possiamo mandare all'altra persona dei messaggi opposti involontariamente, andando così a destabilizzare il rapporto o la conversazione stessa...
Nel caso specifico magari può capitare (come anche può NON capitare!) che il tuo volere stare vicino e dimostrare il tuo amore venga percepito come altro, anche solo inconsciamente.
Oddio quanto ho scritto! Non so se sono riuscita a spiegarmi.
In ogni caso ti abbraccio e ti auguro di trovare serenità qualunque essa sia.
Cara Ninetta, ti ringrazio per i tuoi consigli, è passato un anno, ed era un periodo particolare dove tutto quello che avevo da tanto tempo dentro di me è esploso all'improvviso. Il coming out è stato goffo e impacciato ma ho iniziato un percorso condiviso e ho raggiunto risultati che mai mi sarei aspettata.
maxima ha scritto:Cara Claudia, da quando hai scritto delle tue paure (che tutte quelle di noi che hanno vissuto questi momenti) hanno provato in prima persona (me compresa!) è trascorso un anno esatto. Nel frattempo come è evoluta la situazione? Sei sempre dell’idea che in quel giorno di circa in anno fa tu compisti il peggior errore della tua vita, oppure hai potuto constatare che quello sia stato il punto di svolta (in positivo) della tua esistenza?
Ti abbraccio,
Maxima
Cara Maxima, grazie per il tuo interesse, vi racconto come la situazione si è evoluta fino ad oggi:
Il coming out è stato goffo, non preparato nonostante desiderassi dirglielo da tanto. L'inizio non è stato facile, ma piano piano tutto è andato migliorando. Ormai è un anno che vado da una specialista, sto facendo il mio percorso, e dopo un anno posso dire di sentirmi meglio, non ho più sensi i di colpa, ho meno dubbi e sono giunta alla conclusione che non li potrò mai eliminare del tutto. D'altronde la vita è una questione di scelte, e certe scelte implicano certe rinunce. Con la mia compagna le ho dato il tempo che le serviva, non ho mai insistito, ma non le ho mai nascosto la mia voglia di parlare e condividere con lei. Tuttavia ho aspettato che lei fosse pronta, per lei non è stato per niente semplice, e penso di aver avuto la dimostrazione di amore più grande che mi potessero fare. Quando è arrivato il momento ho potuto mettermi al femminile, e grazie a lei sono anche uscita, ho scritto un post della prima volta con lei, nonché la mia prima uscita in assoluto. Ora posso portare le unghie lunghe e smaltate (anche se trasparente, ma restano pur sempre femminili), mi depilo regolarmente, condividiamo I trucchi e i vestiti, e addirittura ho fatto il laser alla barba togliendo quell'orribile alone dalla mia faccia (non è scritto in ordine cronologico). Insomma lei mi accetta, anche se mi ha detto che ha paura che io voglia vivere al 100% al femminile. E qui entrano in gioco le scelte... Io passerei la maggior parte del tempo al femminile, ma scelgo lei e non sarebbe giusto obbligarla a tale scelta, per cui mi tengo i pochi dubbi che mi restano, ma va bene così, anzi, va benissimo. Continuo tuttora ad andare dalla psicologa, e in qualche seduta è venuta anche la mia compagna, ed è stato molto bello, difatti adesso le ho chiesto di farlo assieme, e anche lei è contenta.
Dal punto di vista intimo, non avere più niente da nascondere ci ha avvicinate, dando anche quel pizzico di piccante in più che nella coppia è bello e salutare. Per cui a distanza di un anno posso dire che non è stato un errore, magari, anzi, sicuramente avrei potuto farlo meglio, ma non è stato assolutamente un errore averglielo detto. Non so come andrà in futuro, ma per adesso sono felice, lei mi ama, io la amo, e posso essere me stessa.
Scusatemi se mi sono dilungata un po' troppo.
Un abbraccio.
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