Incantesimo e Paradiso
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Incantesimo e Paradiso
"un viaggio a senso solo, senza ritorno se non in volo.."
Diceva cosi una canzone che ascoltavo da piccola, immaginando quella "destinazione Paradiso", cosi lontana, cosi luminosa, chiedendomi chissà cosa avrei potuto trovarci, se solo anche io avessi avuto il coraggio di raggiungerla.
No, non ho trovato quel coraggio, nè tantomeno quella destinazione.. no.. non ancora.
"c'è...che c'è...c'è che prendo un treno che va, a Paradiso città.."
E si, il viaggio l'ho iniziato, forse tardi o forse era questo il momento, non ci si può guardare indietro, perchè non ci è concesso, se non per capire.
Per capirci.
Lo so, era da un po' che non macchiavo di pensieri queste pagine bianche, non rimproveratemi per questo, ci sono momenti in cui occorre il silenzio per sentire quelle voci che da troppo tempo gridavano soffocate dalle paure e restavano chiuse nella cantina dell'anima.
Non che le paure si siano dissolte, anzi..
Anzi.
Ma le paure servono anche per farci crescere, per farci camminare con l'accortezza necessaria per non cadere, o almeno.. per cercare di non farlo.
Io quella camminata l'ho iniziata, ancora tentennando, come un neonato che azzarda i suoi primi passi, con quel pizzico ti incoscienza e timore che mescolandosi danno il via all'avventura che è la nostra crescita personale.
Se raggiungerò Paradiso città?
No..non lo so, non so rispondervi, ho ancora le scarpe troppo poco consumate per potervi rispondere adesso, so solo che quegli occhi azzurri oggi riescono a guardare il mondo attraverso le sbarre della prigione in cui sono stati rinchiusi per troppo tempo.
So solo che qualcosa si è liberato, si dice che quando questo processo inizia, spesso lo faccia in maniera dirompente, quasi "violenta", in senso figurato ma che rende bene l'idea.
E si, qualcosa si è liberato, qualcosa di mio.
Qualcosa che sono IO.
"..io mi prenderò il mio posto, e tu seduta lì al mio fianco mi dirai...destinazione Paradiso.."
Il mio posto... tutti meritiamo di prendere il nostro posto, me compresa, solo che non l'avevo capito, credevo bastasse sopravvivere per arrivare alla fine di questo immenso gioco che è l'esistenza.
Credevo bastasse premere ogni tanto il tasto "salva" per imprimere i progressi fatti.
Credevo bastasse impostare la vita su livello "principiante" per poter esistere tranquillamente.
E mi sbagliavo.
Mi sbagliavo perchè i livelli complicati arrivano anche quando il gioco è settato nella modalità piu semplice, i mostri si incontrano ugualmente e sono ugualmente difficili da affrontare.
I mostri che mi stavano e mi stanno mangiando da dentro.
I mostri che mi stavano impedendo di raggiungere il livello successivo.
Poi ho capito che invece di difendermi, avrei dovuto ascoltarli.
Ho iniziato a farlo, mi hanno raccontato di una ragazza dagli occhi chiari che ha pianto cosi tanto da non aver piu lacrime.
Mi hanno raccontato di una chiave magica che avrebbe potuto liberarla.
Mi hanno raccontato di una parola magica, "consapevolezza", un incanto tanto potente quanto rischioso.
Ho iniziato ad usare questo incantesimo, "consapevolezza", ho detto a me stessa guardandomi allo specchio.
"Consapevolezza", mi sono ripetuta.
"Destinazione Paradiso..."
Che sia anche la mia fermata?
Il biglietto l'ho preso, sul treno sono salita, vorrei potermi addormentare serena e svegliarmi una volta arrivata, quando tutto si illumina mentre le porte si aprono.
Ed esistere.
Finalmente.
Libera.
Diceva cosi una canzone che ascoltavo da piccola, immaginando quella "destinazione Paradiso", cosi lontana, cosi luminosa, chiedendomi chissà cosa avrei potuto trovarci, se solo anche io avessi avuto il coraggio di raggiungerla.
No, non ho trovato quel coraggio, nè tantomeno quella destinazione.. no.. non ancora.
"c'è...che c'è...c'è che prendo un treno che va, a Paradiso città.."
E si, il viaggio l'ho iniziato, forse tardi o forse era questo il momento, non ci si può guardare indietro, perchè non ci è concesso, se non per capire.
Per capirci.
Lo so, era da un po' che non macchiavo di pensieri queste pagine bianche, non rimproveratemi per questo, ci sono momenti in cui occorre il silenzio per sentire quelle voci che da troppo tempo gridavano soffocate dalle paure e restavano chiuse nella cantina dell'anima.
Non che le paure si siano dissolte, anzi..
Anzi.
Ma le paure servono anche per farci crescere, per farci camminare con l'accortezza necessaria per non cadere, o almeno.. per cercare di non farlo.
Io quella camminata l'ho iniziata, ancora tentennando, come un neonato che azzarda i suoi primi passi, con quel pizzico ti incoscienza e timore che mescolandosi danno il via all'avventura che è la nostra crescita personale.
Se raggiungerò Paradiso città?
No..non lo so, non so rispondervi, ho ancora le scarpe troppo poco consumate per potervi rispondere adesso, so solo che quegli occhi azzurri oggi riescono a guardare il mondo attraverso le sbarre della prigione in cui sono stati rinchiusi per troppo tempo.
So solo che qualcosa si è liberato, si dice che quando questo processo inizia, spesso lo faccia in maniera dirompente, quasi "violenta", in senso figurato ma che rende bene l'idea.
E si, qualcosa si è liberato, qualcosa di mio.
Qualcosa che sono IO.
"..io mi prenderò il mio posto, e tu seduta lì al mio fianco mi dirai...destinazione Paradiso.."
Il mio posto... tutti meritiamo di prendere il nostro posto, me compresa, solo che non l'avevo capito, credevo bastasse sopravvivere per arrivare alla fine di questo immenso gioco che è l'esistenza.
Credevo bastasse premere ogni tanto il tasto "salva" per imprimere i progressi fatti.
Credevo bastasse impostare la vita su livello "principiante" per poter esistere tranquillamente.
E mi sbagliavo.
Mi sbagliavo perchè i livelli complicati arrivano anche quando il gioco è settato nella modalità piu semplice, i mostri si incontrano ugualmente e sono ugualmente difficili da affrontare.
I mostri che mi stavano e mi stanno mangiando da dentro.
I mostri che mi stavano impedendo di raggiungere il livello successivo.
Poi ho capito che invece di difendermi, avrei dovuto ascoltarli.
Ho iniziato a farlo, mi hanno raccontato di una ragazza dagli occhi chiari che ha pianto cosi tanto da non aver piu lacrime.
Mi hanno raccontato di una chiave magica che avrebbe potuto liberarla.
Mi hanno raccontato di una parola magica, "consapevolezza", un incanto tanto potente quanto rischioso.
Ho iniziato ad usare questo incantesimo, "consapevolezza", ho detto a me stessa guardandomi allo specchio.
"Consapevolezza", mi sono ripetuta.
"Destinazione Paradiso..."
Che sia anche la mia fermata?
Il biglietto l'ho preso, sul treno sono salita, vorrei potermi addormentare serena e svegliarmi una volta arrivata, quando tutto si illumina mentre le porte si aprono.
Ed esistere.
Finalmente.
Libera.
"...Elena...anche quando tutto il mondo non riesce a vedermi... "
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Re: Incantesimo e Paradiso
Carissima, bello leggere di questo tuo incantesimo di consapevolezza...un passo difficile e sofferto, ma ora sei salita sul treno...e hai preso il tuo posto...
Marina
Re: Incantesimo e Paradiso
Cara Marina, grazie per il tuo messaggio si, era necessario..era davvero necessario salire a bordoMarinatravoi ha scritto: ↑lunedì 9 maggio 2022, 21:43 Carissima, bello leggere di questo tuo incantesimo di consapevolezza...un passo difficile e sofferto, ma ora sei salita sul treno...e hai preso il tuo posto...
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Re: Incantesimo e Paradiso
Ely cara sento tutta la sofferenza che ognuna di noi affronta da sempre in queste tue bellissime parole . Sei stata delicatissima nel descrivere questa sofferenza. Grazie
Re: Incantesimo e Paradiso
Grazie sto cercando di affrontarla, di ascoltarla e accoglierla..capire cosa vuole comunicarmi, quali strade questa sofferenza vuole che io possa percorrere.. chissà..
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Re: Incantesimo e Paradiso
l'esistenza non è un gioco, ma piuttosto è prendersi-gioco.
nell'equivoco sta il dramma della vita.
jeg taler ikke dansk!
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Re: Incantesimo e Paradiso
Cara ElenaEly80 ha scritto: ↑lunedì 9 maggio 2022, 20:35 "un viaggio a senso solo, senza ritorno se non in volo.."
Diceva cosi una canzone che ascoltavo da piccola, immaginando quella "destinazione Paradiso", cosi lontana, cosi luminosa, chiedendomi chissà cosa avrei potuto trovarci, se solo anche io avessi avuto il coraggio di raggiungerla.
No, non ho trovato quel coraggio, nè tantomeno quella destinazione.. no.. non ancora.
"c'è...che c'è...c'è che prendo un treno che va, a Paradiso città.."
E si, il viaggio l'ho iniziato, forse tardi o forse era questo il momento, non ci si può guardare indietro, perchè non ci è concesso, se non per capire.
Per capirci.
Lo so, era da un po' che non macchiavo di pensieri queste pagine bianche, non rimproveratemi per questo, ci sono momenti in cui occorre il silenzio per sentire quelle voci che da troppo tempo gridavano soffocate dalle paure e restavano chiuse nella cantina dell'anima.
Non che le paure si siano dissolte, anzi..
Anzi.
Ma le paure servono anche per farci crescere, per farci camminare con l'accortezza necessaria per non cadere, o almeno.. per cercare di non farlo.
Io quella camminata l'ho iniziata, ancora tentennando, come un neonato che azzarda i suoi primi passi, con quel pizzico ti incoscienza e timore che mescolandosi danno il via all'avventura che è la nostra crescita personale.
Se raggiungerò Paradiso città?
No..non lo so, non so rispondervi, ho ancora le scarpe troppo poco consumate per potervi rispondere adesso, so solo che quegli occhi azzurri oggi riescono a guardare il mondo attraverso le sbarre della prigione in cui sono stati rinchiusi per troppo tempo.
So solo che qualcosa si è liberato, si dice che quando questo processo inizia, spesso lo faccia in maniera dirompente, quasi "violenta", in senso figurato ma che rende bene l'idea.
E si, qualcosa si è liberato, qualcosa di mio.
Qualcosa che sono IO.
"..io mi prenderò il mio posto, e tu seduta lì al mio fianco mi dirai...destinazione Paradiso.."
Il mio posto... tutti meritiamo di prendere il nostro posto, me compresa, solo che non l'avevo capito, credevo bastasse sopravvivere per arrivare alla fine di questo immenso gioco che è l'esistenza.
Credevo bastasse premere ogni tanto il tasto "salva" per imprimere i progressi fatti.
Credevo bastasse impostare la vita su livello "principiante" per poter esistere tranquillamente.
E mi sbagliavo.
Mi sbagliavo perchè i livelli complicati arrivano anche quando il gioco è settato nella modalità piu semplice, i mostri si incontrano ugualmente e sono ugualmente difficili da affrontare.
I mostri che mi stavano e mi stanno mangiando da dentro.
I mostri che mi stavano impedendo di raggiungere il livello successivo.
Poi ho capito che invece di difendermi, avrei dovuto ascoltarli.
Ho iniziato a farlo, mi hanno raccontato di una ragazza dagli occhi chiari che ha pianto cosi tanto da non aver piu lacrime.
Mi hanno raccontato di una chiave magica che avrebbe potuto liberarla.
Mi hanno raccontato di una parola magica, "consapevolezza", un incanto tanto potente quanto rischioso.
Ho iniziato ad usare questo incantesimo, "consapevolezza", ho detto a me stessa guardandomi allo specchio.
"Consapevolezza", mi sono ripetuta.
"Destinazione Paradiso..."
Che sia anche la mia fermata?
Il biglietto l'ho preso, sul treno sono salita, vorrei potermi addormentare serena e svegliarmi una volta arrivata, quando tutto si illumina mentre le porte si aprono.
Ed esistere.
Finalmente.
Libera.
Sul treno sei salita ma non dovrai addormentarti, dovrai vivere con la consapevolezza di cui parlavi, che permetterà alla tua esistenza di godere dei piaceri della vita, lo meriti...
Ed un bel sorriso renderà quegli occhi azzurri ancora più luminosi e splendidi di quanto siano mai stati... e ti accorgerai finalmente che la vita è anche gioia e leggerezza....
Elle s'en fout, elle balance son cul avec indolence.
Elle s'en fout
Elle s'en balance de savoir ce que les autres pensent...
Elle s'en fout
Elle s'en balance de savoir ce que les autres pensent...
Re: Incantesimo e Paradiso
Ci saranno tanti treni da prendere e spesso non troverai posto a sedere ma al tuo fianco troverai sempre qualcuna pronta ad aiutarti per non farti abbattere dalle difficoltà di questo viaggio
Qualcuno di persona e magari qualcuno solo on line però ci siamo...
Qualcuno di persona e magari qualcuno solo on line però ci siamo...