LauraB ha scritto:
Se hai letto tutta la pagina di Lawrwnce avrai capito che io ho attinto e copiato proprio da li. Lei riporta i dati e poi in fondo spiega quale è il grosso limite della ricerca di blanchard. Ovvero che dice che secondo blanchard sono disforici ma che NON hanno mai transizionato. Qualcosa non quadra..
Se c 'è un collegamento è solo per una sequenza temporale.
l autoginefilia è un passaggio quasi obbligato per un corpo maschile cd o tg in generale, ma è la mente che non lo è, e la mente si misura sulla sola disforia.
per come l ho vissuta io è quando è finita la fase autoginefila che mi sono capita meglio. Comunque direi di non farsi troppi problemi.
Sfogliando il forum ho riletto con piacere questo post di qualche tempo fa, e la frase di Laura in cui ritrovo un po’ me stessa e il mio sentire di questo ultimo periodo.
A un certo punto la Lawrence sembra sostenere che la molla interna che spinge alla transizione una certa categoria di uomini (soprattutto quelli in tarda età) sia molto probabilmente di natura sessuale (nell’articolo afferma: « Conosco solo una forza così potente »).
Pur essendo molto interessante come teoria, mi sembra una visione limitante, e abbastanza “pericolosa” in quanto confermerebbe una paura che molte di noi hanno: che il castello che fatichiamo tanto a costruirci non sia altro che la realizzazione di uno scenario erotico.
E questa paura ci porta a auto-emarginarci e chiudere queste cose in un cassetto con tanto di sensi di colpa. E questo non va bene

Certo poi la Lawrence stessa sembra metterci una pezza, dicendo che un desiderio di transizione fondato sull’autoginefilia non è da considerarsi di serie B, perché comunque porta a una disforia reale e legittima. Il “desiderio sessuale” che è alla base di tutto, sarebbe comunque da interpretare in senso ampio, molto più di semplice eccitazione genitale.
E questo magari ci sta: è innegabile che - se non ci lasciamo sopraffare dai sensi di colpa e viviamo il desiderio sessuale come una forza creatrice “pulita” - riusciamo anche ad accettare l’autoginefilia come una parte rilevante del nostro mondo interiore.
Ma comunque, come dicevate, qualcosa non quadra... Una cosa è dire che l’autoginefilia è un passaggio obbligato (riprendendo ancora una volta le parole di Laura), un’altra è dire che essa sia la causa profonda e la molla della disforia.
Anche perché a questo punto dovremmo chiederci qual’è a sua volta la causa dell’autoginefilia.
È come dire che le scottature solari sono causate dalla consumazione di gelati, ignorando che sono entrambi effetti dell’estate

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Ancora una volta si tenta di vendere una correlazione per una relazione causa-effetto: la Lawrence mi sembra un po’ confusa a riguardo. Basterebbe aprire un libro di statistica, di quelli che si usano al primo anno dell’università, o questa infografica (da cui ho preso l’esempio dei gelati…):
https://www.eufic.org/it/capire-la-scie ... nfografica
Comunque grazie per questi spunti di riflessione utilissimi al nostro percorso!