Gabbo ha scritto:Ho sempre cercato di reprimere e di sbarazzarmi di quella donna che era in me ma ho fatto solo male a me stesso. Per essere sincero fatico ad avere una vita sociale e di rapportarmi con il sesso femminile, gli uomini non mi sono mai piaciuti. Non mi sento ne uomo ne donna, in me ci sono entrambi ma a forza di reprimere e di cercare di evitare e massacrare quella donna che era in me non ho mai vissuto esperienze che mi hanno permesso di evolvere la mia persona e la mia identità sessuale. Non voglio che oggi questo capiti ancora, so di avere 44 anni e di essere acerbo su quasi tutto, ho provato aprirmi un sito che è nel mio profilo. Il guscio ti protegge ma ti isola e non vedi quello che c'è al di la del guscio, io non voglio più stare nel guscio e spero che troverò il coraggio di vivere qualcosa che non ho vissuto e di non temere l'ignoto come ho sempre fatto e come sto facendo ora. Spero che il sito sia una porta aperta sulla mia persona, non so ma sono molto pauroso ancora mi manca ancora tanto coraggio.
Sai Gabbo... voglio raccontarti una storia.
C'era una volta un uomo che aveva molti problemi con le donne. Ne aveva avute tante e tutte, o quasi, con amore e passione. Proprio per questo aveva dei problemi: per qualche ragione amava le donne ma non sapeva relazionarsi stabilmente con loro. Le desiderava ma, contestualmente, le temeva e, esaurita la prima fase di passione, le allontanava da sé. E non era contento, non si sentiva completo, appagato... tanto non si sentiva appagato che i suoi rapporti con le donne si fecero più rari fino a scomparire del tutto.
Poi, un giorno, quando aveva quasi 50 anni, si trovò ad aspettare un autobus: c'era parecchia gente, ma la sua attenzione fu attratta da un anziano (forse 60 anni, capelli chiaramente tinti, volto segnato...) che cercava insistentemente di relazionarsi con due giovani neri, evidentemente imbarazzati dall'approccio. L'uomo guardò la scena e disapprovò, perché non poteva concepire un rapporto di questo tipo: un maturo con giovani, al bustop, in pubblico, uomo con uomini... Poi guardò meglio i protagonisti... e si accorse che i due giovani neri erano belli, anzi bellissimi... interessanti... uno addirittura sessualmente stimolante
... E l'uomo cominciò a pensare.
E pensò che quello che aveva provato era... talmente assurdo da dover essere analizzato con cura: perchè lui aveva scoperto che esisteva una parte di pianeta, di mondo umano, che lui aveva sistematicamente trascurato, ignorato, eliminato dalla visuale; esisteva una metà del cielo sconosciuta e... da esplorare!
E l'uomo... cominciò ad esplorarla con entusiasmo. E riscoprì il piacere del sesso.
Perché questa storia? Perché credo che tu possa trarne insegnamenti. Soprattutto sul fatto che non c'è un'età della "pace": il mondo, la vita, è sempre una continua sorpresa da metabolizzare e fare propria: basta saper vedere, saper cogliere le occasioni, non rifiutarle a priori; basta non arrendersi. Mai. E allora si scoprono aspetti di se stesse che non si immaginavano nemmeno, cose che ti spiegano tanti problemi del passato e ti aiutano a risolverli... o almeno a razionalizzarli.
Attento, non sto dicendo che sono diventato omosessuale: amo le donne come una volta, anzi di più. Sto dicendo che ogni esperienza ti arricchisce, da ogni esperienza puoi trarre insegnamenti utili a capire te stesso, ad uscire dal circolo vizioso del dubbio, dell'irrealizzazione, dell'autocommiserazione.
La mia storia ti può regalare un'altra nozione preziosa, ossia che sei nell'età giusta per rivalutarti, un'età in cui si hanno le spalle sufficientemente larghe per affrontare se stessi senza paure e senza complessi. Ed accettarsi completamente. Sfruttala.
Baci
Véro