Linea di confine
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Re: Linea di confine
Interessante questa discussione....come sempre direi. Io vivo ancora una fase dove la paura di affrontare la società che ci circonda con tutto i pregiudizi mi blocca motivo per cui alla fine ritaglio piccoli spazi (che presto però spero diventino più ampi) alla Valentina che è in me. Mi sento una crossdress "casalinga" alla ricerca di complicità da chi può capirmi.
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Utente incontrata
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Re: Linea di confine
Per me è stato un lungo e faticoso percorso, ma ad oggi mi vivo molto bene.
Sono solita dire che per lavoro "mi devo travestire da uomo", per tutto il resto del tempo vivo per come mi sento.
Chi dovesse bussare alla mia porta in un giorno qualsiasi, troverebbe me e non mio "fratello" ad accoglierlo.
Certamente non sono sempre truccata, e se risultano più funzionali per l'occasione, i panni che vesto sono decisamente comodi e non marcatamente femminili, non mi pongo il problema.
Per esempio, se non c'è un'esigenza particolare, per un lungo viaggio preferisco un abbigliamento neutro senza trucco.
Questo non cambia il mio modo di pormi, al punto che alcune persone, dopo aver conosciuto Cristina, mi hanno detto che quell'aspetto è più rispondente al mio modo di essere.
In una parola, consapevolezza.
Ovviamente, se proprio devo classificarmi in qualche modo, posso definirmi come transgender, quindi non una crossdresser, ma le "etichette" non mi sono mai piciute.
Cristina
Sono solita dire che per lavoro "mi devo travestire da uomo", per tutto il resto del tempo vivo per come mi sento.
Chi dovesse bussare alla mia porta in un giorno qualsiasi, troverebbe me e non mio "fratello" ad accoglierlo.
Certamente non sono sempre truccata, e se risultano più funzionali per l'occasione, i panni che vesto sono decisamente comodi e non marcatamente femminili, non mi pongo il problema.
Per esempio, se non c'è un'esigenza particolare, per un lungo viaggio preferisco un abbigliamento neutro senza trucco.
Questo non cambia il mio modo di pormi, al punto che alcune persone, dopo aver conosciuto Cristina, mi hanno detto che quell'aspetto è più rispondente al mio modo di essere.
In una parola, consapevolezza.
Ovviamente, se proprio devo classificarmi in qualche modo, posso definirmi come transgender, quindi non una crossdresser, ma le "etichette" non mi sono mai piciute.
Cristina
- Michela
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Re: Linea di confine
Al di là del modo personale di percepirsi, di quanto sia più o meno prevalente la parte maschile o femminile in ognuno di noi, l'importante credo che sia l'obiettivo finale che per me significa il cercare di essere la personalità che in modo più sintonico e armonioso si integra con i nostri vissuti interni e conflitti per dare vita ad un individuo più ricco livello emotivo-affettivo in grado di affrontare al meglio la vita al di là di ogni puro schematismo di genere.....concetto oltremodo valido oggi dove il genere maschile sembra avere perso sempre più potere nei confronti di quello femminile reagendo con aggressività e violenza non sempre solo su base narcisistica.
Michela
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