Frida ha scritto:
C'è un noto aforisma che risponde con semplicità al tuo dubbio amletico: " io sono io perchè il mio cagnolino mi riconosce quando torno a casa". Noi tutti abbiamo bisogno dello sguardo altrui per riconoscerci in quello che siamo. L'identità individuale è l'interazione col resto del mondo. Le persone che fanno crossdressing hanno bisogno di recitare un ruolo per interagire con se stessi attraverso gli altri. Le persone T* (secondo me, secondo me) hanno bisogno paradossalmente che la loro identità venga accettata dal resto della società per poter "essere se stesse".
Serena è il tuo gioco e per me ha senso.
Frida è come Harry Potter, non esiste ma per migliaia di persone si, è un paradosso.
La psiche umana è un grovigio di paradossi, gli esseri umani hanno la tendenza a credere che le cose, allo stesso tempo, possano essere vere e false.
In fin dei conti che sia il mio aspetto " infantilmente ludico " di vivere Serena o il tuo " esistenzialmente magico " di vivere Frida ... L'importante e' il vivere se stesse " Hic et nunc ".
Per me porsi troppe domande significa perdere troppo tempo per cercare le risposte.
la seconda che hai detto
PS. da Cartesio in poi "l'in sé" non è conoscibile. Buona fortuna!
Per me porsi troppe domande significa perdere troppo tempo per cercare le risposte.[/quote]
la seconda che hai detto
PS. da Cartesio in poi "l'in sé" non è conoscibile. Buona fortuna! [/quote]
... e poi dicono che le crossdresser pensano solo all'estetica e poco alla fascinazione mentale.
Ti dirò che è un piacere discettare con te sui massimi sistemi CD.
... In sostanza mi sei davvero simpatica ...
Buon tutto ...
Ultima modifica di Serena Crossdresser il lunedì 8 aprile 2019, 22:04, modificato 1 volta in totale.
Serena
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )
Frida ha scritto:Le persone T* (secondo me, secondo me) hanno bisogno paradossalmente che la loro identità venga accettata dal resto della società per poter "essere se stesse".
abbastanza vero, o meglio, vero ( per quanto mi riguarda) ma è una parte del tutto.. uno dei tanti lati. Siamo animali sociali, non dei Robinson su un isola deserta...e quindi chiaramente se si è accettat* dagli altri è un altro tassello per quanto riguarda le relazioni col mondo esterno. Ovvio che interiormente l identità non sia mai cambiata e non abbia necessità di accettazioni alcune. Molto spesso "l'identità" T viene percepita (ma non compresa o decodificata ) dagli altri nel comportamento ancora prima che degli abiti
Serena Crossdresser ha scritto:imitiamo una donna o siamo noi stesse ?
presumo che il quesito sia rivolto sostanzialmente a chi pratica il cd per "hobby".
ma siccome abbiamo visto che lo spettro del cd è variegato, e vi è anche una componente femminile non indifferente, la risposta per chi sta "in mezzo" non è facile.
Per chi invece come me sta in fondo, in transizione, la risposta è scontata, siamo noi stesse. Infatti a questo punto non si usa più il termine "mi travesto" o "faccio un uscita".
Serena Crossdresser ha scritto:imitiamo una donna o siamo noi stesse ?
presumo che il quesito sia rivolto sostanzialmente a chi pratica il cd per "hobby".
ma siccome abbiamo visto che lo spettro del cd è variegato, e vi è anche una componente femminile non indifferente, la risposta per chi sta "in mezzo" non è facile.
Per chi invece come me sta in fondo, in transizione, la risposta è scontata, siamo noi stesse. Infatti a questo punto non si usa più il termine "mi travesto" o "faccio un uscita".
... Si hai ragione e' un mondo variegato e se e' difficile essere per Serena, figurarsi per chi e' in transizione.
Non so perche' leggendoti mi viene in mente quella lezione di scienze che feci a scuola che parlava dei bruchi che una volta usciti dal bozzolo divengono spledide farfalle ...
Credo che tu sia una di quelle.
Serena
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )
Serena Crossdresser ha scritto:E' una domanda retorica, esistenziale, trita e ritrita o se volete provocatoria ma forse vale la pena per ciascuna di noi rifletterci: imitiamo una donna o siamo noi stesse ?
Ciao Serena, la tua domanda mi ricorda un dibattito che si fece in un mio post, a proposito proprio del fatto di prendere la donna soltanto come punto di riferimento oppure imitarla nel vero senso della parola.
Ribadisco anche qui ciò che dissi in quella circostanza: io credo che la donna debba essere presa solo come uno spunto, un riferimento e basta, perché alla fine ognuna di noi sviluppa la propria personalità femminile a suo modo.
Baci
Serena Crossdresser ha scritto:E' una domanda retorica, esistenziale, trita e ritrita o se volete provocatoria ma forse vale la pena per ciascuna di noi rifletterci: imitiamo una donna o siamo noi stesse ?
Ciao Serena, la tua domanda mi ricorda un dibattito che si fece in un mio post, a proposito proprio del fatto di prendere la donna soltanto come punto di riferimento oppure imitarla nel vero senso della parola.
Ribadisco anche qui ciò che dissi in quella circostanza: io credo che la donna debba essere presa solo come uno spunto, un riferimento e basta, perché alla fine ognuna di noi sviluppa la propria personalità femminile a suo modo.
Baci
Ciao Sissy !
sono d'accordo ... di femminilità ognuna di noi ha davvero la sua.
La mia voleva essere una provocazione intellettuale ... perchè pensare a noi stesse credo aiuti a tenere accesa la fiammella della consapevolezza.
Serena
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )
Concordo con quanto scritto da Roby e ribadito da Cristina...
Arianna
È la femminilità assoluta, tutti abbiamo qualcosa di androgino, qualcosa del maschio e della femmina, ma lei si è strappata via anche l’ultima traccia dell’elemento maschile e si è costruita quelle curve splendide, è tutta donna, è adorabile.
(Isabel Allende)
Ciò che ci piace viene continuamente imitato: non essendo nata biologicamente donna è evidente che l'imitazione è un passaggio necessario per realizzare la propria costruzione di sè, lenta e in continuo divenire.
Very
L'identità è qualcosa a cui non si può sfuggire (Susan Faludi)
La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)