Più o meno.
Ma la questione non è così banalmente scema come può sembrare: una grossissima percentuale degli iscritti, sia uomini che donne, NON vuole l'uso di questo termine, ritenendolo lesivo della dignità professionale. Non solo, ma sono proprio le donne architetto a dire che "proprio il volere specificare il sesso diventa discriminatorio". Giustissimo.
Ma qualcuna, una sparutissima minoranza, ne fa una questione ideologica, nemmeno rendendosi conto di farla fuori dal vaso, come diciamo noi.
Insomma, la parola architetta finirebbe nel travolgere dal ridicolo tutta la professione, per cui non basta dire "beh, se loro vogliono essere chiamate così...". Non basta perché interessa tutta la professionalità, con tanti saluti alla dignità professionale.
Sul serio, ce la vedete voi una arrivare in cantiere e dire all'impresa di costruzioni "chiamatemi architetta e solo architetta se no m'offendo?"... io m'immagino le risate di sottecchi degli operai, invece.
Già la nostra professione è abbastanza sputt....a, se poi ci si mettono anche questi comportamenti irresponsabili la mazzata alla professione è definitiva.
Ma come ho detto, ho intanto un parere ufficiale: in nessun modo si può tacciare di sessismo o peggio chi non vuole usare il termine: questo sì che diventa passabile di provvedimenti disciplinari.
E se uno non vuole rivolgersi a loro con questa parola, l'architetta NON ha nessun appiglio legale. Nessuno.
Quindi, se una mi dice "Voglio essere chiamata architetta", io invece risponderò "assolutamente no, architetto, non lo farò e se lei s'incazza pazienza, non può costringermi in nessun caso". Già, perché parlano proprio di costringere legalmente a chiamarle così.
Dite che l'intera faccenda è assolutamente ridicola? Concordo in pieno.