Changes
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Changes
Hunky Dory venne pubblicato nel 1971, RCA Records. David Bowie aveva 24 anni.
Il brano di apertura, Changes, lo avrei ascoltato per la prima volta all’inizio delle scuole superiori.
Tubi al neon gialli e rumorosi sui banchi di formica verde e sulla prima metà degli anni ottanta.
Avevo un walkman rosso e blu, era un oggetto di grande importanza e di cui avevo la massima cura. Era una navicella spaziale, era una macchina del tempo! Il tasto Play al centro, alla sua destra e alla sua sinistra la possibilità di andare aventi e indietro sulle tracce, e via dalla bolla di luce gialla di quel presente.
Passavo ore a copiare album su musicassette e a trascrivere le tracce in un ordinato stampatello sul cartoncino bianco a righe in dotazione con le musicassette. Usavo esclusivamente una bic nera a punta fine, quelle di plastica arancione che dopo un po' che le usavi ti impiastricciavano i polpastrelli. L’ultima cosa che trascrivevo era il titolo dell’album e l’autore sul dorso del cartoncino.
Nessuno mi aveva ancora parlato di fluidità, di modernità liquide, e della possibilità di esistere senza essere relegati nel dominio di un qualche folclore minore.
Quella canzone fu per me come una fiamma che diede fuoco all’inessenziale. Negli innumerevoli ripetuti passaggi su quel piccolo mattoncino rosso lasciò emergere, finalmente sgravata, la struttura nuda libera di respirare e di esistere.
Così, più o meno fortunosamente, per me gli anni ottanta finirono molto prima di iniziare!
Thank’s Zyggy!
P.S.
Come se niente fosse l’anno successivo ad “Hunky Dory” usciva Ziggy Stardust “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars”
Il brano di apertura, Changes, lo avrei ascoltato per la prima volta all’inizio delle scuole superiori.
Tubi al neon gialli e rumorosi sui banchi di formica verde e sulla prima metà degli anni ottanta.
Avevo un walkman rosso e blu, era un oggetto di grande importanza e di cui avevo la massima cura. Era una navicella spaziale, era una macchina del tempo! Il tasto Play al centro, alla sua destra e alla sua sinistra la possibilità di andare aventi e indietro sulle tracce, e via dalla bolla di luce gialla di quel presente.
Passavo ore a copiare album su musicassette e a trascrivere le tracce in un ordinato stampatello sul cartoncino bianco a righe in dotazione con le musicassette. Usavo esclusivamente una bic nera a punta fine, quelle di plastica arancione che dopo un po' che le usavi ti impiastricciavano i polpastrelli. L’ultima cosa che trascrivevo era il titolo dell’album e l’autore sul dorso del cartoncino.
Nessuno mi aveva ancora parlato di fluidità, di modernità liquide, e della possibilità di esistere senza essere relegati nel dominio di un qualche folclore minore.
Quella canzone fu per me come una fiamma che diede fuoco all’inessenziale. Negli innumerevoli ripetuti passaggi su quel piccolo mattoncino rosso lasciò emergere, finalmente sgravata, la struttura nuda libera di respirare e di esistere.
Così, più o meno fortunosamente, per me gli anni ottanta finirono molto prima di iniziare!
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Re: Changes
io che avevo il pallino dell'elettronica, quando uscì il walkman sony, me lo feci comprare subito. rimasi deluso dalla qualità del suono e lo smontai più volte provando e riprovando, finchè ci misi la classica pietra sopra.
abituato al revox a bobine, non potevo digerire il suono-gabinetto dei nastri (anche non necessariamente copiati) riprodotto attraverso le scadenti cuffiette in dotazione.
in quell'epoca pre-italodisco, giocavo a fare il dj mixando i 12" -anche con discreto seguito, invero-
distribuivo le cassette prodotte con una piastra teac (quelle con i v-meter) su cui copiavo le impeccabili bobine master.
bene!
david bowie (che non adoro a guisa di feticcio) con tutti i pro e contro, è stato innovatore nel fondere musica, immagine e stile; è stato il primo e probabilmente l'unico musicista onnisciente che ha sperimentato tutto senza mai eccedere o sconfinare nel ridicolo.
nella mia classifica è al numero 1.
la fluidità moderna contro la tradizionalità sekolare(dei sessi)?
bella domanda, ma è un po' come porre il walkman sony contro il revox b77; il primo era pratico, abbordabile e figo(per l'epoca), pareva tutto e se non avevi il walkman eri un pirla. ma quarant'anni dopo, il walkman e il nastro a cassetta sono scomparsi, il revox b77 si usa ancora con profitto negli studi di registrazioni.
come ha dimostrato bowie: stile, suono e immagine sono intensioni di spazio, tempo e pensiero; i cambiamenti sono perlopiù translazioni dei piani.
abituato al revox a bobine, non potevo digerire il suono-gabinetto dei nastri (anche non necessariamente copiati) riprodotto attraverso le scadenti cuffiette in dotazione.
in quell'epoca pre-italodisco, giocavo a fare il dj mixando i 12" -anche con discreto seguito, invero-
distribuivo le cassette prodotte con una piastra teac (quelle con i v-meter) su cui copiavo le impeccabili bobine master.
bene!
david bowie (che non adoro a guisa di feticcio) con tutti i pro e contro, è stato innovatore nel fondere musica, immagine e stile; è stato il primo e probabilmente l'unico musicista onnisciente che ha sperimentato tutto senza mai eccedere o sconfinare nel ridicolo.
nella mia classifica è al numero 1.
la fluidità moderna contro la tradizionalità sekolare(dei sessi)?
bella domanda, ma è un po' come porre il walkman sony contro il revox b77; il primo era pratico, abbordabile e figo(per l'epoca), pareva tutto e se non avevi il walkman eri un pirla. ma quarant'anni dopo, il walkman e il nastro a cassetta sono scomparsi, il revox b77 si usa ancora con profitto negli studi di registrazioni.
come ha dimostrato bowie: stile, suono e immagine sono intensioni di spazio, tempo e pensiero; i cambiamenti sono perlopiù translazioni dei piani.
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- Steffi Ritzka
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Re: Changes
Ciao Anna,
È veramente strano risentire parlare di oggetti ormai scomparsi ma che all'epoca rappresentavano come dici tu, il futuro... piovuti fada chissà dove, come nel film "l'uomo che cadde sulla terra " interpretato dallo stesso David Bowie che hai citato ad arte...
Io ero conosciuta a scuola come quella che registrava le cassette, mio padre, patito di stereofonia aveva comprato un rack della sony con una doppia piastra dotata dii vu meter e selezione della qualità delle cassette...che , dovevano essere le TDK magari al cromo per avere, si diceva, una qualità superiore... una pia illusione buona soltanto per spendere qualche migliaio di lire in più.
Spese molto, mio padre, per il suo impianto stereo, ma fece lo spilorcio con me, quando chiesi un walkman, oggetto di culto, dell'intera generazione...
Me ne regalarono uno della inno-hit che aveva la brutta abitudine di "mangiarsi " qualche cassetta.. perciò aspettai il primo stipendio per comprarmi un lettore CD... una rarità per l'epoca... anche questo poi finito in soffitta...
È veramente strano risentire parlare di oggetti ormai scomparsi ma che all'epoca rappresentavano come dici tu, il futuro... piovuti fada chissà dove, come nel film "l'uomo che cadde sulla terra " interpretato dallo stesso David Bowie che hai citato ad arte...
Io ero conosciuta a scuola come quella che registrava le cassette, mio padre, patito di stereofonia aveva comprato un rack della sony con una doppia piastra dotata dii vu meter e selezione della qualità delle cassette...che , dovevano essere le TDK magari al cromo per avere, si diceva, una qualità superiore... una pia illusione buona soltanto per spendere qualche migliaio di lire in più.
Spese molto, mio padre, per il suo impianto stereo, ma fece lo spilorcio con me, quando chiesi un walkman, oggetto di culto, dell'intera generazione...
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Elle s'en fout, elle balance son cul avec indolence.
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Re: Changes
Ti ho immaginato! Modificare, disassemblare e riassemblare il tuo walkman Sony. Ad ogni passaggio l’attesa dell’esito della modifica e il disappunto per lo scarso risultato della stessa fino metterci una pietra sopra, causa persa, lasciare andare, andare oltre!sylvix ha scritto: ↑sabato 22 gennaio 2022, 16:38 io che avevo il pallino dell'elettronica, quando uscì il walkman sony, me lo feci comprare subito. rimasi deluso dalla qualità del suono e lo smontai più volte provando e riprovando, finchè ci misi la classica pietra sopra.
abituato al revox a bobine, non potevo digerire il suono-gabinetto dei nastri (anche non necessariamente copiati) riprodotto attraverso le scadenti cuffiette in dotazione.
in quell'epoca pre-italodisco, giocavo a fare il dj mixando i 12" -anche con discreto seguito, invero-
distribuivo le cassette prodotte con una piastra teac (quelle con i v-meter) su cui copiavo le impeccabili bobine master.
bene!
david bowie (che non adoro a guisa di feticcio) con tutti i pro e contro, è stato innovatore nel fondere musica, immagine e stile; è stato il primo e probabilmente l'unico musicista onnisciente che ha sperimentato tutto senza mai eccedere o sconfinare nel ridicolo.
nella mia classifica è al numero 1.
la fluidità moderna contro la tradizionalità sekolare(dei sessi)?
bella domanda, ma è un po' come porre il walkman sony contro il revox b77; il primo era pratico, abbordabile e figo(per l'epoca), pareva tutto e se non avevi il walkman eri un pirla. ma quarant'anni dopo, il walkman e il nastro a cassetta sono scomparsi, il revox b77 si usa ancora con profitto negli studi di registrazioni.
come ha dimostrato bowie: stile, suono e immagine sono intensioni di spazio, tempo e pensiero; i cambiamenti sono perlopiù translazioni dei piani.
Dell’epoca pre-italodisco dovevo avere allora poca o nulla consapevolezza esplicita. Avevo credo più un’intuizione senza parole che mi bastava a sentire, avvertire sulla pelle che in quel passaggio, almeno dal mio punto di vista, qualcosa era andato e stava andando maledettamente storto. L’inizio di una serie di traslazioni in cui la successiva contribuiva a svuotare la già vuota precedente, in una grottesca matrioska di progressiva perdita di senso. Penso che neanche Giuseppe Tommasi di Lampedusa, che in un’epoca diversa bene aveva colto la vacuità di traslazioni confuse per cambiamento, avrebbe immaginato che tale dimensione potesse essere spinta a livelli così estremi.
David Bowie, altri con lui, contribuì alla costruzione di quella che mi piace immaginare come un’ideale diga di contenimento dell’emorragia di senso che in quegli anni iniziava.
P.S.
Quanto al revox b77 non lo conoscevo, o meglio, quando ho letto il nome ho avuto un ricordo vago, forse del periodo delle scuole medie. Ho fatto una piccola ricerca, non ho alcuna competenza tecnologica ma ecco, non so come meglio spiegarlo, vedendo le immagini mi è venuta una voglia matta di acquistarne uno!
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Re: Changes
Steffy ciao!Steffi Ritzka ha scritto: ↑sabato 22 gennaio 2022, 19:48 Ciao Anna,
È veramente strano risentire parlare di oggetti ormai scomparsi ma che all'epoca rappresentavano come dici tu, il futuro... piovuti fada chissà dove, come nel film "l'uomo che cadde sulla terra " interpretato dallo stesso David Bowie che hai citato ad arte...
Io ero conosciuta a scuola come quella che registrava le cassette, mio padre, patito di stereofonia aveva comprato un rack della sony con una doppia piastra dotata dii vu meter e selezione della qualità delle cassette...che , dovevano essere le TDK magari al cromo per avere, si diceva, una qualità superiore... una pia illusione buona soltanto per spendere qualche migliaio di lire in più.
Spese molto, mio padre, per il suo impianto stereo, ma fece lo spilorcio con me, quando chiesi un walkman, oggetto di culto, dell'intera generazione...
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Amarcord, he ti sei andata a ricordare! Le TDK al cromo. Da qualche parte devo ancora conservare qualche scatolone pieno di cassette, mi hanno seguito per diversi traslochi prima di andare definitivamente in pensione in qualche soffitta o cantina.
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Re: Changes
Le TDK erano già un lusso per me, usavo le Basf, C90 per registrare un LP per lato, che duravano mediamente 45 minuti o qualcosa meno...ma che ne sanno i ragazzi d'oggi, dello sbatti di duplicare le cassette che mi portava un amico con due mangiacassette collegati con apposito cavo e di scrivere a mano tutti i titoli dei brani sul cartoncino della cassetta...
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Re: Changes
più che altro si trattava di cambiare la testina di riproduzione e filtrare il segnale con un condensatore, non è che potevi fare chissà cosa, non c'erano schemi all'epoca e il prodotto -comunque- era ingegerizzato bene, non avrei potuto far nulla con il senno del poi.Anna ha scritto: ↑sabato 22 gennaio 2022, 23:54 Ti ho immaginato! Modificare, disassemblare e riassemblare il tuo walkman Sony. Ad ogni passaggio l’attesa dell’esito della modifica e il disappunto per lo scarso risultato della stessa fino metterci una pietra sopra, causa persa, lasciare andare, andare oltre!
P.S.
Quanto al revox b77 non lo conoscevo, o meglio, quando ho letto il nome ho avuto un ricordo vago, forse del periodo delle scuole medie. Ho fatto una piccola ricerca, non ho alcuna competenza tecnologica ma ecco, non so come meglio spiegarlo, vedendo le immagini mi è venuta una voglia matta di acquistarne uno!
ma da giovani si osa (non necessariamente senza consapevolezza) e ci spingiamo ben oltre l'impossibile, a volte funziona.
in un mondo di merda digitale dominato dagli i-nerchia, mp4 o flac o altro codec del cazzo, il b 77 è un fiore nel deserto.
si trovano con facilità sul mercato dell'usato.
prima di fare un acquisto del genere è bene informarsi su chi-fa-assitenza, perchè serve l'omino giusto, che sappia dove mettere le mani, per mantenere in ordine questa tipologia di strumento.
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Re: Changes
Buonasera. Nel periodo delle scuole superiori facevo il bocia ( garzone, ragazzo di bottega, apprendista ciapa guai ) da un elettrauto.Steffi Ritzka ha scritto: ↑sabato 22 gennaio 2022, 19:48 mio padre, patito di stereofonia aveva comprato un rack della sony con una doppia piastra dotata dii vu meter e selezione della qualità delle cassette...
Con i primi stipendi comprai il mio sogno, una piastra singola della Nakamichi. Portata a casa, mio padre esordì dicendo "mamma mia quant'é brutta, spero vivamente che tu abbia speso poco."
Papà aveva ragione, Nakamichi era brutta come la fame rispetto alle altre marche ma... Aveva ben altre qualità!
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Re: Changes
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Buonasera. Nel periodo delle scuole superiori facevo il bocia ( garzone, ragazzo di bottega, apprendista ciapa guai ) da un elettrauto.
Con i primi stipendi comprai il mio sogno, una piastra singola della Nakamichi. Portata a casa, mio padre esordì dicendo "mamma mia quant'é brutta, spero vivamente che tu abbia speso poco."
Papà aveva ragione, Nakamichi era brutta come la fame rispetto alle altre marche ma... Aveva ben altre qualità!
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Ciao Coffee
Mamma mia cosa mo hai ricordato! Era da un secolo che non vedevo almeno scritto quel nome! Eh sì aveva certamente delle ottime qualità... aspetto a parte... Comunque grazie per avermi fatto rivivere quei tempi!
Buonasera. Nel periodo delle scuole superiori facevo il bocia ( garzone, ragazzo di bottega, apprendista ciapa guai ) da un elettrauto.
Con i primi stipendi comprai il mio sogno, una piastra singola della Nakamichi. Portata a casa, mio padre esordì dicendo "mamma mia quant'é brutta, spero vivamente che tu abbia speso poco."
Papà aveva ragione, Nakamichi era brutta come la fame rispetto alle altre marche ma... Aveva ben altre qualità!
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Ciao Coffee
Mamma mia cosa mo hai ricordato! Era da un secolo che non vedevo almeno scritto quel nome! Eh sì aveva certamente delle ottime qualità... aspetto a parte... Comunque grazie per avermi fatto rivivere quei tempi!
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Re: Changes
Tanta roba ... io avevo una nakamichi DragonCoffee ha scritto:Buonasera. Nel periodo delle scuole superiori facevo il bocia ( garzone, ragazzo di bottega, apprendista ciapa guai ) da un elettrauto.Steffi Ritzka ha scritto: ↑sabato 22 gennaio 2022, 19:48 mio padre, patito di stereofonia aveva comprato un rack della sony con una doppia piastra dotata dii vu meter e selezione della qualità delle cassette...
Con i primi stipendi comprai il mio sogno, una piastra singola della Nakamichi. Portata a casa, mio padre esordì dicendo "mamma mia quant'é brutta, spero vivamente che tu abbia speso poco."
Papà aveva ragione, Nakamichi era brutta come la fame rispetto alle altre marche ma... Aveva ben altre qualità!
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