La mer
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- Anna
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Utente incontrata
La mer
La declinazione al femminile della parola mare è intraducibile dal francese all’italiano. Tradotta alla lettera suonerebbe goffa e impacciata: la mare?! Nonsiamaipercarità!
Non so attraverso quali percorsi nella lingua francese la parola mare, e il tanto che evoca, sia stata declinata al femminile. In realtà poi penso che questi pensieri a ranghi sciolti di notte sono solo un gioco, niente di importante, giusto un modo per lasciar scorrere via prima di dormire le ore dense di responsabilità del giorno passato. Un po’ come risolvere una sciarada della settimana enigmistica di domenica mattina. Nulla di importante infondo, la matita in una mano, la tazzina di caffè sul tavolo e i pensieri a incrociare soluzioni.
Allora ascolto una vecchissima canzone in bianco e nero perché, penso, si può vedere ma si può anche ascoltare in bianco e nero.
Mi fa tenerezza l’eleganza antica ed educata di Charles Trenet. Mi commuove un poco il suo fazzoletto bianco che spunta taschino.
E mi scopro questa notte a non vergognarmi, non più, di questo mio essere fuori tempo. Come, appunto, il fazzoletto bianco di Trenet. E a chiedermi se può una temporanea felicità nascere dalla declinazione femminile della parola mare.
Ma forse è solo ora che io vada a dormire!
Buonanotte
Anna.
Non so attraverso quali percorsi nella lingua francese la parola mare, e il tanto che evoca, sia stata declinata al femminile. In realtà poi penso che questi pensieri a ranghi sciolti di notte sono solo un gioco, niente di importante, giusto un modo per lasciar scorrere via prima di dormire le ore dense di responsabilità del giorno passato. Un po’ come risolvere una sciarada della settimana enigmistica di domenica mattina. Nulla di importante infondo, la matita in una mano, la tazzina di caffè sul tavolo e i pensieri a incrociare soluzioni.
Allora ascolto una vecchissima canzone in bianco e nero perché, penso, si può vedere ma si può anche ascoltare in bianco e nero.
Mi fa tenerezza l’eleganza antica ed educata di Charles Trenet. Mi commuove un poco il suo fazzoletto bianco che spunta taschino.
E mi scopro questa notte a non vergognarmi, non più, di questo mio essere fuori tempo. Come, appunto, il fazzoletto bianco di Trenet. E a chiedermi se può una temporanea felicità nascere dalla declinazione femminile della parola mare.
Ma forse è solo ora che io vada a dormire!
Buonanotte
Anna.
E Anna verrà
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Di sorridere di questa libertà
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- LorenaTizianaV
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Utente incontrata
Re: La mer
Ascoltere in bianco e nero... una sensazione a cui non ricordo di aver mai pensato.
Ma come definire meglio l' ascolto di un brano, con la leggerezza di Charles Trenet; magari suonato su un vecchio piatto; accompagnato dal rumore della polvere e dei solchi nel vinile che crepita sotto la puntina; ed obbligatoriamente a volume moderato?
Essere fuori dal tempo; un privilegio riservato a poche persone. Avere la capacità di percepire emozioni e sensazioni celate ai più.
Lorena
... La mer
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La mer
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Ma come definire meglio l' ascolto di un brano, con la leggerezza di Charles Trenet; magari suonato su un vecchio piatto; accompagnato dal rumore della polvere e dei solchi nel vinile che crepita sotto la puntina; ed obbligatoriamente a volume moderato?
Essere fuori dal tempo; un privilegio riservato a poche persone. Avere la capacità di percepire emozioni e sensazioni celate ai più.
Lorena
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- sylvix
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Re: La mer
le radici delle lingue romanze sono tutte sanscrite; è la combinazione delle sillabe attraverso il tempo e il progressivo isolamento dei nuclei migratori ad aver creato le differenze che avrebbero poi ispirato il greco e il latino.
la parola madre (mer, mutter, mother, mater) altro non è che la combinazione delle sillabe sanscrite ma (limitato relativamente al tempo e allo spazio) tr (esecutore in senso materiale) e ha ( cio che eleva, che innalza)
madre, nelle ricollocazioni morfologiche, sarebbe riconducibile a colei che svolge la funzione di dare continuità alle cose materiali.
il mare, la mer, viceversa deriva dalla stessa radice ma (limite) ed r (movimento), da cui movimento limitato (come le onde nello specchio d'acqua).
gli etimologici riportano anche una terza radice mar che significa infecondo, privo di vegetazione, mentre una quarta radice attribuirebbe a mar il significato di splendente.
ps
una mia vecchia canzone a un certo punto recitava così:
in black and white you walk
swaying like an old creepy song
there's nothing you can do
your mind is going to blow up
la parola madre (mer, mutter, mother, mater) altro non è che la combinazione delle sillabe sanscrite ma (limitato relativamente al tempo e allo spazio) tr (esecutore in senso materiale) e ha ( cio che eleva, che innalza)
madre, nelle ricollocazioni morfologiche, sarebbe riconducibile a colei che svolge la funzione di dare continuità alle cose materiali.
il mare, la mer, viceversa deriva dalla stessa radice ma (limite) ed r (movimento), da cui movimento limitato (come le onde nello specchio d'acqua).
gli etimologici riportano anche una terza radice mar che significa infecondo, privo di vegetazione, mentre una quarta radice attribuirebbe a mar il significato di splendente.
ps
una mia vecchia canzone a un certo punto recitava così:
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jeg taler ikke dansk!
- virgolette
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Re: La mer
£%$&#@ !!!!!!!!!
(Che in sanscrito vuol dire minchia) Sylvix, ma quante ne sai ?
In Piemontese il sale si dice "la sal" ed il sonno "la seugn".
Ma io non avevo mai pensato ad ascoltare in bianco e nero, sei una poetessa, Anna.
(Che in sanscrito vuol dire minchia) Sylvix, ma quante ne sai ?
In Piemontese il sale si dice "la sal" ed il sonno "la seugn".
Ma io non avevo mai pensato ad ascoltare in bianco e nero, sei una poetessa, Anna.
Le mie discussioni sul forum vecchio 2007 - 2014 https://msg.forumfree.it/?act=Search&CODE=02&MID=2013768&c=185776
Le mie discussioni sul forum nuovo 2014 - 2023 https://www.xdress.it/xdforum/search.php?st=0&sk=t&sd=d&sr=topics&author=virgolette&sf=titleonly
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- sylvix
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Re: La mer
so di non sapere, quindi m'informo, studio e allargo la voragine dell'insipienza...
jeg taler ikke dansk!
- Io, (e) Giulia
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Re: La mer
Che Tu, Anna, sia una Poetessa (con la P maiuscola), penso sia chiaro a tutti.
“Ascoltare in bianco e nero”, quasi un ossimoro, mi suscita un’apoteosi di, nuove, sensazioni (….di cui sono…affamata).
Di contro, sono, un poco, dispiaciuta, di questa Tua malinconia che sembra avvolgerTi costantemente e totalmente
(…ma, se i risultati sono questi …. continua a immalinconirTi quanto Vuoi ….).
Financo nello sguardo di Pandora, l’acquerello di Hugo Pratt, tratto da “Una Ballata del Mare Salato”, che hai scelto come avatar (artista che amo profondamente), trovo questa Tua malinconia.
Giulia…….che aspetta di vedere i risultati di altre tue notti insonni.
- Steffi Ritzka
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Utente incontrata
Re: La mer
Scusate doppio invio...
Ultima modifica di Steffi Ritzka il giovedì 24 febbraio 2022, 19:19, modificato 1 volta in totale.
Elle s'en fout, elle balance son cul avec indolence.
Elle s'en fout
Elle s'en balance de savoir ce que les autres pensent...
Elle s'en fout
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- Steffi Ritzka
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Utente incontrata
Re: La mer
Cara Anna,
Trattandosi di disquisizioni linguistiche, non posso fare altro che citare i miei amici tedeschi. Nel loro lessico oltre al maschile e al femminile esiste anche un genere neutro che viene assegnato a tutto ciò che secondo la loro logica non può essere accostato né al femminile e neppure al maschile... Perfino i bambini non hanno un genere finché non arrivano all'età di 10-12 anni, la parola che li definisce è unica e porta l'articolo neutro. Ovviamente non potevo lasciar correre senza informarmi...ma nonostante le mie ricerche, non sono riuscita a trovare una spiegazione plausibile. L'unica che ho è quella che mi ha dato la mia insegnante di tedesco, la quale sostiene che nella filosofia tedesca la purezza di un fanciullo o di una fanciulla sono simili e non acquisiscono un genere finché non compaiono i segni distintivi della loro sessualità. Che fossero dei maniaci della precisione era risaputo...Ma non si poteva immaginare fino a questo punto!
Trattandosi di disquisizioni linguistiche, non posso fare altro che citare i miei amici tedeschi. Nel loro lessico oltre al maschile e al femminile esiste anche un genere neutro che viene assegnato a tutto ciò che secondo la loro logica non può essere accostato né al femminile e neppure al maschile... Perfino i bambini non hanno un genere finché non arrivano all'età di 10-12 anni, la parola che li definisce è unica e porta l'articolo neutro. Ovviamente non potevo lasciar correre senza informarmi...ma nonostante le mie ricerche, non sono riuscita a trovare una spiegazione plausibile. L'unica che ho è quella che mi ha dato la mia insegnante di tedesco, la quale sostiene che nella filosofia tedesca la purezza di un fanciullo o di una fanciulla sono simili e non acquisiscono un genere finché non compaiono i segni distintivi della loro sessualità. Che fossero dei maniaci della precisione era risaputo...Ma non si poteva immaginare fino a questo punto!
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Re: La mer
Exactement ça! E che bello il verbo crepitare, lo fa anche il fuoco e, pare, possano farlo anche le stelle.LorenaTizianaV ha scritto: ↑giovedì 24 febbraio 2022, 10:46 ...magari suonato su un vecchio piatto; accompagnato dal rumore della polvere e dei solchi nel vinile che crepita sotto la puntina...
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...a volte mi siedo lì con loro a guardare fuori. C’è un gran buio in mezzo alle stelle. Non si sa che cosa ci sia in quel buio, forse fantasmi, faccio io, e allora loro mi chiedono di tirare le tende. È inverno e durante il giorno quando le stelle spariscono il cielo si trasforma in una lastra di ferro smerigliata.
“Jón Kalman Stefánsson, Crepitio di stelle”
E Anna verrà
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Utente incontrata
Re: La mer
Si può anche camminare, è vero, in bianco e nero.
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Ultima modifica di Anna il giovedì 24 febbraio 2022, 19:30, modificato 1 volta in totale.
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