disforia e transizione in ritardo

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marinamtf
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disforia e transizione in ritardo

Messaggio da marinamtf »

Volevo con questo piccolo contributo parlare di un tema per me
molto importante, ossia quello della differenza tra disforia e
transizione; un tema effettivamente nodale per tutte le trans
come me che hanno fatto un coming out tardivo.

Con questo voglio dire che quando si parla di queste cose un
commento da persone normali è di solito questo: "ma se tu hai
sempre saputo di esser donna perché aspettare così tanto?".

La risposta non è semplice e ognuna (parlo al femminile perché
non conosco i dettagli della disforia ftm) poi la vive a suo
modo. Però penso che si possano dare delle indicazioni generali.

La disforia non è intanto sempre presente, 24h su 24. Come la
miopia o altre caratteristiche. Può essere presente ma può non
esser percepita, il che è già diverso.

Nel mio caso per esempio negli anni 80 l'idea di interessarmi di
computer, elettronica mi faceva sembrare "uomo" e la disforia
sembrava essere il sottoprodotto di una generica "timidezza" e
non il contrario.

Come la miopia ha vari gradi, ma non esiste (ancora) un ottico
che ti misuri.

Si può dire, almeno nel mio caso, che una persona cerca di vivere
nel sesso biologico almeno fino a quando il costo di viverci è
inferiore al costo della transizione. Dove per "costo" non si
intende solo in senso economico ma sociale, di "vergogna",
stigma, eccetera.

Insomma, io ho fatto Lino fino a che il costo di mantenere la
facciata Lino era inferiore al costo di far uscir Marina allo
scoperto, 24 ore su 24 (un conto è farla uscire in privato, un
conto, come ben si sa, farla uscire in posta, alla spesa, al
mercato, con i figli (!!!!!)).

Ma per fare una cosa del genere è necessario un innesco. Più
avanti si va nel tempo e più deve esser forte la scossa per
togliere tutto lo strato.

E' questo che a volte è difficile da spiegare ad un'altra
persona.

Io potevo anche esser convinta di esser Lino e fare la sua parte,
ma questa parte richiede energia; è come fare la cyclette con il
freno tirato, transitare è come togliere il freno, finalmente
capisci che tutto ha un senso diverso dall'altra parte.

Non sono pentita di aver transitato dopo vent'anni di interna
lotta, o, meglio, accetto questa situazione, adesso avrei forse
come adolescente altri modi per informarmi, per capire... ma
rimane sempre il problema che io all'epoca, e adesso, volevo
prima di tutto esser genitore e l'unico modo per esserlo era
stringere i denti e tentar di far la parte (sì, lo so congelare
il seme, adozione, ecc... ma no, all'epoca volevo la famiglia
"tradizionale" e comunque negli anni 80 penso che certe cose
sarebbero state difficili da attuare).

Inganno? Simulazione? Dove inizia il fare Lino dall'esser Lino,
dove poi comincia il far Marina dall'esser Marina? Alla fine non
c'è una risposta razionale: l'innesco è stato uno sciogliersi
dell'ego Lino, giorno dopo giorno durante la separazione legale,
fino ad arrivare alla tremenda
verità: era vuoto, solo un guscio. E CHI stava dietro di lui?

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LauraB
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Re: disforia e transizione in ritardo

Messaggio da LauraB »

è un percorso ad ostacoli, e i primi sono proprio dentro di noi.. districarsi tra pensieri, dubbi, paure, stigma sociale, i rapporti con la famiglia ( per chi è sposat è molto difficile), con la società.
negli anni 80 era anche difficile sia avere info sia avere un servizio medico.
E' che a un certo punto si (soppra)vive male e anche gli altri ne risentono.
Se ci sono le possibilità, si procede.
Certo per le non piu giovanissime è piu complicato, ma non impossibile.
Buon viaggio!
Laura Bianchi

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marinamtf
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Re: disforia e transizione in ritardo

Messaggio da marinamtf »

certo.

Il fatto più saliente di tutto è che alla fine non solo è un percorso ad ostacoli, ma anche un
percorso dove i punti cardinali non sono fissi.

Puoi vedere la tua storia sempre in due modi diversi sia come "maschio fallito che transita",
sia come "donna riuscita che finalmente esce allo scoperto".

da qui tutto il motteggio, a volte, da parte di alcune frange (per fortuna minoritarie) di donne bio.

Eppure, secondo me, una transizione medica (se non chirurgica), va posticipata mentre
andrebbe incoraggiata una transizione sociale, perché totalmente reversibile, anche in
giovane età.

Cioè a 14-15 anni non darei mai ormoni, però se mi avessero detto nel 1988, senti puoi
andare a scuola in gonna, farti chiamare Marina e tutti ti accettano così io sarei stata
felicissima. La disforia era prevalentemente sociale, almeno nel mio caso (anche se
un po' di seno l'avrei voluto).

Ho due figli, non li avrei mai avuti se avessi transitato chirurgicamente prima, questo
mi fa a volte pensare...

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Re: disforia e transizione in ritardo

Messaggio da LauraB »

Concordo..

due precisazioni..

1) a 15 anni non si danno ormoni, semmai autobloccanti fino praticamente ai 18. Il tutto con un lavoro di equipe tra genitori, medici, avvocati.. non è una cosa leggera per cui si deve procedere con la certezza di fare la cosa giusta.

2) l idea del "maschio fallito" spero non ci sfiori, se fosse cosi basterebbe smettere di essere "fallite". Ma non funziona cosi..

Sottolineo e condivido la transizione sociale, perche questo è l aspetto secondo me principale, non siamo in un isola deserta..
Laura Bianchi

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Re: disforia e transizione in ritardo

Messaggio da Steffi Ritzka »

Ciao Marina
Ti ringrazio innanzitutto per il tuo post, l'ho trovato davvero interessante, traspare molta consapevolezza e sarà certamente un esempio per tutti.
Non credo che tu debba dare delle spiegazioni per ciò che hai deciso nel percorso della tua vita una persona modifica la propria personalità nel corso degli anni, e i cambiamenti talvolta sono molto profondi... io stessa trovandomi da sola dopo moltissimi anni di matrimonio, ho deciso di dare spazio la mia parte femminile, mi piace come sono diventata, e probabilmente anche nel mio caso qualcuno potrebbe chiedermi come mai non ci ho pensato prima... la risposta sarebbe ovvia, perché prima avevo qualcosa in cui credevo molto anche se mi costringeva reprimere la mia personalità... Ti auguro veramente con tutto il cuore di trovare ciò che cerchi e di essere felice come meriti.
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Re: disforia e transizione in ritardo

Messaggio da Giulia_M »

LauraB ha scritto: sabato 12 marzo 2022, 22:09 2) l idea del "maschio fallito" spero non ci sfiori, se fosse cosi basterebbe smettere di essere "fallite". Ma non funziona cosi..
Posso dire che, per quanto riguarda la mia esperienza, quando pensavo seriamente alla transizione mi sentivo in gran parte proprio un "maschio fallito".
Quando me ne sono reso conto ho realizzato anche che la transizione da maschio a femmina non era la strada giusta per risolvere i miei problemi.
"Come puoi essere così maschilista quando hai delle tette così grosse?"
- da Tutto su mia madre di Pedro Almodóvar

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Re: disforia e transizione in ritardo

Messaggio da Roby_60 »

Bel messaggio.
Grazie
R.
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Ma sarà vero? Roby_60

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Re: disforia e transizione in ritardo

Messaggio da LauraB »

Giulia_M ha scritto: domenica 13 marzo 2022, 13:52 Posso dire che, per quanto riguarda la mia esperienza, quando pensavo seriamente alla transizione mi sentivo in gran parte proprio un "maschio fallito".
Quando me ne sono reso conto ho realizzato anche che la transizione da maschio a femmina non era la strada giusta per risolvere i miei problemi.
: Thumbup :

guardarsi dentro aiuta a capirsi, al netto delle voci esterne ( amici..), Sia che si vada in una direzione sia in quella opposta, lo si deve fare per "guadagnare" qualcosa, e non percho in "perdita". Per sentirsi meglio.
Laura Bianchi

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Re: disforia e transizione in ritardo

Messaggio da LorenaTizianaV »

Ciao Marina, grazie anche per questa tua spiegazione chiara di un argomento sconosciuto ai più.

Lorena


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Re: disforia e transizione in ritardo

Messaggio da Ninetta84 »

Ciao e grazie per la condivisione! Credo possa essere utile per tante quantomeno per innescare ragionamenti e pensieri. Sono convinta che non esiste una fine al ragionare, al pensare e alla plasticità del pensiero.

Mi ha colpito una cosa che hai detto e che (non ci avevo fatto caso) coincide con ciò che sta accadendo a me.
Appena superato il "lutto" della fine della mia ultima storia con la ormai mia ex, ho sentito venire fuori Ninetta sempre di più...e questo mentre Osvaldo, un personaggio che avevo plasmato negli anni e utilizzato come mia personalità dominante al punto di confermi con essa, si scioglieva, e più lasciavo andare gli schemi mentali ed emotivi, i costrutti difensivi, la mia safe-zone, più stavo bene.
Ora sono Osvaldo E Ninetta (il nome è provvisorio in real life), ma un Osvaldo nuovo e una Ninetta nuova... completamente diversi da prima.

Grazie per avermi fatto vedere questa cosa!
You are beautiful, no matter what they say...

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