La squadra dei cattivi

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AnnaSettantatre
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La squadra dei cattivi

Messaggio da AnnaSettantatre »

Iniziai a vestirmi da donna verso fine del 2004, avevo trentotto anni.

A dire il vero si trattava di una cosa che avevo sempre fatto fin da bambino, ma in modo saltuario e con mezzi di fortuna: quando dico che iniziai a vestirmi da donna voglio intendere che iniziai a farlo seriamente.

Credo che tutto questo sia avvenuto grazie a internet: gli uomini che si vestivano da donna -mi si passi la definizione: allora non c'era tutta la varietà di termini e sfumature che abbiamo oggi- furono senza dubbio la prima cosa che cercai non appena mi trovai da solo davanti a un pc collegato alla rete.

Esisteva a quei tempi un sito, oggi diremmo una community, in italiano che si chiamava Mondotrav al quale mi iscrissi dopo aver sbirciato per un anno o forse due. Mi iscrissi perché volevo poter avere un profilo mio, e dovendo scegliere un nickname m'inventai Anna73, il 73 perchè era il 2003 e volevo fingere di avere trent'anni, Anna perché...non so.

Non iniziai subito a interagire, il mio profilo rimase quasi silente per circa un anno, ma poi a fine 2004 qualcosa cambiò ed iniziai a contattare qualcuna che mi pareva simpatica.

Quasi subito mi arrivò la richiesta per delle foto, e pensai "perché no".

Capii che questa cosa la volevo fare, e che se l'avessi fatta di nascosto non me ne sarebbe venuto che del male e così ne parlai con quella che allora era la mia compagna.
Dopo il comprensibile shock iniziale e le domande di rito ("Sei gay? Vai cogli uomini? Vuoi diventare una donna?") seguite dalle mie più decise rassicurazioni, la cosa la intrigò e iniziò a supportarmi.

Inutile dire che mi si aprì un mondo.

Vestiti a volontà, trucchi, un posto per tenere le cose e per cambiarmi -avevo nel frattempo preso in affitto un piccolo appartamento- e la possibilità di "uscire".

Uscire voleva dire partecipare a degli eventi che il sito organizzava in un noto privè milanese, e siccome la cosa interessava sia a me che alla mia compagna, in capo a pochi mesi ci ritrovammo nel medesimo privè, con me strizzata in un abitino nero, la parrucca bionda e le decoltè nere di vernice tacco 10: niente di che ma facevo la mia porca figura.

Stavolta lo shock fu mio: mi resi conto che la gente mi guardava e che piacevo, ovviamente soprattutto agli uomini ma la cosa non mi dava fastidio, anzi.

Iniziò così un periodo in cui io e la mia compagna ne facemmo veramente di cotte e di crude, ed ebbi finalmente l'opportunità di esplorare la mia sessualità a 360 gradi, passando per tutti i sottomultipli. Era una cosa semplicemente fantastica: mi sentivo corteggiata, desiderata, apprezzata per quel che ero, e finalmente potevo far sesso fino a togliermi la voglia. Ok, su cento partner novantanove erano uomini (alcuni vestiti da donna, altri no), ma che importa: il sesso è sempre sesso ed io non mi sono mai fatta problemi, inoltre la mia compagna non era gelosa degli uomini, mentre delle donne un pochino si.

Quando non ero in giro in vesti femminili passavo ore ed ore in chat a parlare con gente come me, e fu lì che imparai tante cose che prima non sapevo.

Mi resi conto che tra noi esistevano due fazioni, che adducevano motivazioni diverse per i loro comportamenti e tra cui c'era una reciproca diffidenza, o almeno non si stimavano reciprocamente.

C'erano quelle che lo facevano perché sostenevano di avere un'importante "parte femminile", o in alcuni casi di essere totalmente femmine, e di farlo perché in pratica non avevano alternativa: fu lì che iniziai a familiarizzare con il termine "disforia di genere". Per farla breve lo facevano perché se no soffrivano, e vivere quanto più possibile al femminile era un modo per mitigare questa sofferenza e rendere la loro condizione più sopportabile. Alcune parlavano di transizione, altre la stavano già facendo.

L'altro gruppo annoverava invece quelle che lo facevano perché trovavano divertente far sesso al femminile, e che non avevano particolari problemi esistenziali a parte il fatto di vestirsi da donna essendo uomini, cosa che non mi risulta abbia mai comportato dei vantaggi nella vita di tutti i giorni.

Così come si tende ad essere più indulgenti verso chi ruba una mela perchè ha fame piuttosto che verso chi ti sfila il portafogli nella metro perchè lavorare stanca, il primo gruppo rivendicava una certa superiorità morale nei confronti del secondo, intanto perché spinte dalla necessità e non da motivazioni che provenivano dalle parti basse, e poi perché loro prima o poi una scelta di campo l'avrebbero fatta, mentre le altre potevano continuare a tenere il piede in due scarpe tutta la vita.

All'interno di quel sito le prime si definivano "crossdresser", le seconde "trav".

So che i due termini sono tutt'altro che azzeccati, ma la cosa importante era che questa categoria la si doveva indicare nel profilo, e quindi una scelta bisognava pur farla: squadra dei buoni (crossdresser) o squadra dei cattivi (trav)?

Io volevo far parte della squadra dei buoni perché, insomma, un pochino mi vergognavo di ammettere che il sesso giocava una parte così importante nelle mie scelte e nei miei comportamenti, e così mi proclamai orgogliosamente "crossdresser", no less.

Le cose non andavano poi così male, se non fosse per certi fatti all'apparenza trascurabili di cui mi rifiutavo di prendere atto.

E' risaputo che "uscire", inteso come farsi vedere da altre persone in luoghi più o meno pubblici, è uno dei traguardi di un uomo che si veste da donna, un rito di passaggio col quale prima o poi tocca fare i conti.

Io "uscivo", certo, ma mai in luoghi veramente "pubblici". Mi recavo in locali con eventi a tema -quasi sempre privè- o comunque in contesti in cui era difficile incontrare gente che fosse lì per caso.

Va da sè che a un certo punto accettai di partecipare all'uscita in pizzeria, o al pub, luoghi in cui c'erano persone che non c'entravano nulla e che certo non si aspettavano di trovare degli uomini in vesti femminili.

Ci andai, e non mi piacque per niente.

Davanti alle occhiate della gente -inevitabili, sarò stata anche carina ma penso che nessuno mi abbia mai preso seriamente per donna- provavo fastidio, imbarazzo.

Invece di quella sensazione di leggerezza e libertà di cui avevo sentito tanto parlare, mi venivano alla mente pensieri del tipo "cosa diavolo ci sto facendo qui conciato in questo modo?".

Va da sè che c'era qualcosa che non andava: per sicurezza ripetei più volte l'esperimento, sempre con risultati simili.

Questa cosa non faceva per me.

Uno può raccontarsela come vuole, arrampicandosi magari sugli specchi, ma davanti all'evidenza dei fatti bisogna sapersi arrendere: non me ne importava nulla che mi chiamassero "signora" (anzi mi sapeva di presa per i fondelli) e non vedevo l'ora di andarmene, magari nella confortevole penombra di un locale "amico" in cui ritrovare tutta la mia sicurezza, la mia serenità, il mio fascino.

Mi resi conto che la mia squadra non era quella dei buoni, ma quella dei cattivi.

Non fu una rivelazione fulminante, quanto piuttosto un processo che durò qualche tempo, anni credo.

Nel frattempo venne meno la spinta sessuale, perché invecchiando è naturale che capiti, e anche le energie, motivo per cui il venerdì sera invece del divanetto di un privé mi ritrovai a fantasticare di un comodo letto in cui andare castamente a dormire: il mio.

Così la parabola giunse al termine e smisi di uscire, almeno per ora.

Quello che non smisi di fare fu di tenere in vita questo personaggio a cui devo molto e nei confronti del quale provo riconocenza per avermi regalato alcuni dei momenti più belli della mia vita. So che non dovrei parlare di me in terza persona, che Anna sono io, ma fa differenza pensare di esserlo mentre sto guidando verso il lavoro o mentre mi specchio e ritrovo la sua immagine che mi sorride.

E così continuo a fare quello che ho sempre fatto, ogni tanto mi depilo con cura, mi faccio una bella doccia, mi profumo, mi vesto, mi trucco e mi faccio delle fotografie, come se fosse un rituale per vivere qualche momento in serenità staccando con la vita di tutti i giorni, che non è poi nemmeno tanto male pure lei, poverina.

Ma la cosa importante, quella che ha segnato il punto di svolta, è che ho smesso di illudermi su chi sono.

So che la mia squadra non è la più presentabile, ma so che siamo in tanti.

So di non essere una donna, a dire il vero non m'importa nemmeno granché di essere un uomo perché con l'età le prospettive cambiano e di certe cose importa sempre meno, ma anche se non so dire con precisione chi sono almeno ho capito chi non sono, ed è già qualcosa.

Se mi trovo davanti ai bagni delle donne e a quelli dei maschi, non ho esitazioni ed entro in quello degli uomini.

C'é meno coda, e sulle pareti c'é scritta roba più interessante.
Enjoy life, every second, every minute, every day, the in between moments, rain, wind and sunshine, everything will be ok.

"La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia." (E. Flaiano)

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Re: La squadra dei cattivi

Messaggio da Katymakeup »

Mi fa un pò confusione la cosa.
Crossdresser... termine inglese usato di solito per indicare il nostro termine italiano travestito.
Teoricamente appunto dovrebbe essere la stessa categoria.
Credo che al'epoca non avessero molto le idee chiare o almeno non su quel forum che frequentavi.

La prima categoria e la seconda avevano un punto in comune e manco si erano resi conto.
Essere crossdresser per chi ha un "importante parte femminile" e per chi "non avevano particolari problemi esistenziali a parte il fatto di vestirsi da donna essendo uomini".

Categoria transgender (inclusa in quella crossdresser senza un motivo) per chi ha un qualcosa che va un pò più in là dell'essere crossdresser.
Cosa che confermi dato che qualcuno stava già intraprendendo un percorso di terapia ormonale sostitutiva.

La categoria mi travesto per questioni sessuali non saprei definirla.
Senza offendere nessuno ma a mio parere rovina la reputazione di chi appartiene al mondo crossdresser, transgender e drag.
Grazie a loro e alle loro foto viene ancora associato il termine: travestito = perversione, giochi di ruolo, sottomissione, gay o quant'altro.

A chi appartengo alla squadra buoni o cattivi?
Ognuno si sente a modo suo.
Cè chi parte da una gonna per poi intraprendere un viaggio più complesso che lo porta a terapie ormonali e chi invece si sente bene con se stesso ma in abiti femminili.
Senza essere ne buoni ne cattivi....

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Re: La squadra dei cattivi

Messaggio da Sofy »

Anna il tuo racconto è a dir poco stupendo... Io non so se oggi ci sono fazioni o meno ma sinceramente non mi interessa.. non permetto a nessuno di attaccarmi per ciò che mi piace o meno.. nella mia idea lo faccio perché mi piace vedermi come sto, ma ogni tanto mica sempre, sarebbe troppo faticoso.. poi credo che continuerò finché avrò voglia e finché il mio fisico e la mia faccia mi daranno dei risultati soddisfacenti... Quanto vedrò allo specchio una persona che non mi piace più finiranno i giochi e farò un bel falò con tutto l'armadio di Sofy... Fortunatamente penso e spero di poterlo continuare ancora per qualche decennio prima di arrivare a quel punto 😂..

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Re: La squadra dei cattivi

Messaggio da LauraB »

ne buone ne cattive, semplicemente per ognuna la "parte" giusta , quella in cui si sta meglio.

AnnaSettantatre ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 11:15 Se mi trovo davanti ai bagni delle donne e a quelli dei maschi, non ho esitazioni ed entro in quello degli uomini.
dipende da quello libero piu veloce.. : Chessygrin :
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Re: La squadra dei cattivi

Messaggio da Exys20den »

Sofy ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 15:16 .. poi credo che continuerò finché avrò voglia e finché il mio fisico e la mia faccia mi daranno dei risultati soddisfacenti... Quanto vedrò allo specchio una persona che non mi piace più finiranno i giochi e farò un bel falò con tutto l'armadio di Sofy... Fortunatamente penso e spero di poterlo continuare ancora per qualche decennio prima di arrivare a quel punto 😂..
Ricorda quello che sto per dirti.
Sei giovane, e per quanto riguarda l'aspetto fisico sei attenta e critica e sai di essere bella.
Col tempo, l'età e l'esperienza saprai apprezzare i lineamenti più stanchi, le rughe più marcate e imparerai a vederti sempre bella.
Perché non ci sarà solo un aspetto esteriore, ma dietro ad ogni viso c'è una storia.
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Re: La squadra dei cattivi

Messaggio da Exys20den »

LauraB ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 17:47 ne buone ne cattive, semplicemente per ognuna la "parte" giusta , quella in cui si sta meglio.

AnnaSettantatre ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 11:15 Se mi trovo davanti ai bagni delle donne e a quelli dei maschi, non ho esitazioni ed entro in quello degli uomini.
dipende da quello libero piu veloce.. : Chessygrin :
E' vero!

Mi hai fatto venire in mente un episodio accaduto alcuni anni fa in un piccolo centro commerciale della mia zona.
Sono entrato nel bagno degli uomini per usufruire dei servizi, in esso c'era una signora elegante accompagnata dalla figlia adolescente. La signora, onorata e rispettabile, mi ha guardato con una evidente smorfia di disappunto e si era trattenuta dal dirmi qualcosa. La smorfia non è passata inosservata alla figlia che ha prontamente sussurrato alla madre (ho impercettibilmente sentito) dicendole "noi siamo nel bagno degli uomini".

La ragazza sapeva esattamente dove erano, invece la madre avrà seguito distrattamente la figlia nel bagno degli uomini. Mi sono chiesto perché?

Al termine dell'utilizzo, sono uscito e ho sbirciato il bagno delle donne, la risposta doveva essere lì. Infatti, si era rotta una conduttura e c'era acqua ovunque. La figlia, più sveglia, aveva fatto una scelta pratica e consapevole.

PS, riflettendo sull'accaduto e trasferendo il pensiero al x-dressing, in qualsiasi posto ci capiterà mai di andare e vestiti come vogliamo essere vestiti con un pessimo accostamento di forme e colori, con un trucco raffazzonato alla bell'e meglio, potremo essere guardati con disgusto, ma mai nessuno ci griderà "vattene via! frocio travone! Maniaco!".
Semmai dovrà essere sempre cura evitare luoghi di ritrovo dei naziskin: quelli piuttosto delle frasi passano direttamente ai bastoni e non ci chiedono se per caso ci piace solo vestirci da donna, e però non siamo gay.
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Re: La squadra dei cattivi

Messaggio da LauraB »

Una sportiva italiana, qualche anno fa, le è stato impedito di entrare nel bagno dell donne perche scambiata per uomo.. vedete un po voi..
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Re: La squadra dei cattivi

Messaggio da Exys20den »

AnnaSettantatre ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 11:15 Iniziai a vestirmi da donna verso fine del 2004, avevo trentotto anni.

A dire il vero si trattava di una cosa che avevo sempre fatto fin da bambino, ma in modo saltuario e con mezzi di fortuna: quando dico che iniziai a vestirmi da donna voglio intendere che iniziai a farlo seriamente.
Una x-dresser ha due date di nascita: quella biologica e quella del passo di "non ritorno".
Spesso le due date possono essere molto lontante, durante tutto quel tempo ci sono stati tormenti e domande.
AnnaSettantatre ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 11:15 m'inventai Anna73, il 73 perchè era il 2003 e volevo fingere di avere trent'anni, Anna perché...non so.
Anche io ho barato sull'età. In realtà mi sono "scontato" solo qualche mese. Gli anni sono sempre 52.
Il mio compleanno sul forum coincide con la mia nascita del "passo di non ritorno".
E qualche giorno fa, il 21 agosto, ho pure ricevuto gli auguri in questo gruppo. Grazie : Lol :
AnnaSettantatre ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 11:15 Dopo il comprensibile shock iniziale e le domande di rito ("Sei gay? Vai cogli uomini? Vuoi diventare una donna?") seguite dalle mie più decise rassicurazioni, la cosa la intrigò e iniziò a supportarmi.
Chissà perché, alle nostre compagne scatta quel complesso di crocerossina e si preoccupano se abbiamo problemi amletici ancora più grandi da affrontare. Come se già nascondere ad occhi terzi le nostre cose non fosse di per se già un bel problema.
AnnaSettantatre ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 11:15 Iniziò così un periodo in cui io e la mia compagna ne facemmo veramente di cotte e di crude, ed ebbi finalmente l'opportunità di esplorare la mia sessualità a 360 gradi, passando per tutti i sottomultipli. Era una cosa semplicemente fantastica: mi sentivo corteggiata, desiderata, apprezzata per quel che ero, e finalmente potevo far sesso fino a togliermi la voglia. Ok, su cento partner novantanove erano uomini (alcuni vestiti da donna, altri no), ma che importa: il sesso è sempre sesso ed io non mi sono mai fatta problemi, inoltre la mia compagna non era gelosa degli uomini, mentre delle donne un pochino si.
La tua compagna doveva farsi vedere da un bravo. Prima crocerossina, poi complice!
AnnaSettantatre ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 11:15 Mi resi conto che tra noi esistevano due fazioni, che adducevano motivazioni diverse per i loro comportamenti e tra cui c'era una reciproca diffidenza, o almeno non si stimavano reciprocamente.

C'erano quelle che lo facevano perché sostenevano di avere un'importante "parte femminile", o in alcuni casi di essere totalmente femmine, e di farlo perché in pratica non avevano alternativa: fu lì che iniziai a familiarizzare con il termine "disforia di genere". Per farla breve lo facevano perché se no soffrivano, e vivere quanto più possibile al femminile era un modo per mitigare questa sofferenza e rendere la loro condizione più sopportabile. Alcune parlavano di transizione, altre la stavano già facendo.

L'altro gruppo annoverava invece quelle che lo facevano perché trovavano divertente far sesso al femminile, e che non avevano particolari problemi esistenziali a parte il fatto di vestirsi da donna essendo uomini, cosa che non mi risulta abbia mai comportato dei vantaggi nella vita di tutti i giorni.
Ho avuto la stessa sensazione anche io.
Anche io mi sono sentito dalla parte "cattiva", però non legata alla pratica del sesso, ma al fatto che sto nella mia comfort zone dei collant e non mi sporco le mani di rimmel o rossetto.
Forse, mi sbaglio, ma questa è la mia personale impressione.
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Re: La squadra dei cattivi

Messaggio da Sofy »

Exys20den ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 19:49
Sofy ha scritto: martedì 30 agosto 2022, 15:16 .. poi credo che continuerò finché avrò voglia e finché il mio fisico e la mia faccia mi daranno dei risultati soddisfacenti... Quanto vedrò allo specchio una persona che non mi piace più finiranno i giochi e farò un bel falò con tutto l'armadio di Sofy... Fortunatamente penso e spero di poterlo continuare ancora per qualche decennio prima di arrivare a quel punto 😂..
Ricorda quello che sto per dirti.
Sei giovane, e per quanto riguarda l'aspetto fisico sei attenta e critica e sai di essere bella.
Col tempo, l'età e l'esperienza saprai apprezzare i lineamenti più stanchi, le rughe più marcate e imparerai a vederti sempre bella.
Perché non ci sarà solo un aspetto esteriore, ma dietro ad ogni viso c'è una storia.
Una poesia ❤️.. ricorderò questo tuo pensiero..

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Re: La squadra dei cattivi

Messaggio da indecisa »

Cara Anna, prima di tutto, Grazie.
Grazie per aver aperto il tuo cuore con tutta questa sincerità cosa che sicuramente nasce da una profonda analisi interiore.
Lo dico subito, io sono " cattivissima " ma allo stesso tempo "buona".....
Nonostante io non riesca a toccare livelli di femminilità elevatissimi come i tuoi, quando sono enfemme vedo nello specchio una donna felice che finalmente vive.
Spero, anzi ne sono sicura, di avere la forza di dare sempre più spazio e fiducia a quella donna che vive....dentro di noi.
Grazie Anna💋💋💋❤️

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